Disabilità e inclusione, ok alle nuove norme: didattica ad hoc e famiglie più coinvolte

da Il Sole 24 Ore

di Al. Tr.

Piani didattici personalizzati, sempre maggiore coinvolgimento delle famiglie, revisione delle commissiopne mediche per l’accertamento della disabilità. Sono alcune delle novità previste dal provvedimento sull’inclusione scolastica degli alunni diversamente abili approvato in via preliminare lunedì 20 maggio dal Consiglio dei ministri.

Disabilità e inclusione, cambia l’approccio
Il testo, spiega il Miur, modifica le nuove norme sull’inclusione degli alunni disabili che sarebbero entrate in vigore il prossimo settembre e che vengono riviste mettendo sempre di più al centro lo studente e le sue necessità. A partire dall’assegnazione delle ore di sostegno che, d’ora in poi – sottolinea viale Trastevere – avverrà anche con il coinvolgimento delle famiglie, fino ad oggi lasciate fuori da questo processo.
Cambia radicalmente l’approccio alla disabilità in ambito scolastico e l’Italia si allinea definitivamente al principio riconosciuto dalle Nazioni Unite secondo cui la disabilità è tale in relazione al contesto: solo offrire opportunità specifiche ai ragazzi con diverse abilità garantisce maggiore autonomia e una qualità della vita più elevata. Con l’ok alle nuove norme, dunque, sussidi, strumenti, metodologie di studio più opportune, saranno decisi, non in modo ‘standard’, in relazione al tipo di disabilità, ma con un Piano didattico «veramente individualizzato», dice il Miur, che guarderà alle caratteristiche del singolo studente.

Le novità
L’intera comunità scolastica sarà coinvolta nei processi di inclusione. Viene rivista la composizione delle commissioni mediche per l’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica: saranno sempre presenti, oltre a un medico legale che resiede la Commissione, un medico specialista in pediatria o neuropsichiatria e un medico specializzato nella patologia dell’alunno. «Un cambio di passo – spiega il Miur – che punta ad assicurare la presenza di uno specialista nella patologia dell’alunno».
Anche i genitori e, dove possibile, nel caso di maggiorenni, gli stessi alunni con disabilità, potranno partecipare al processo di attribuzione delle misure di sostegno, per superare l’attuale impostazione che prevede una meccanica associazione tra la certificazione data ai sensi della legge 104 e il supporto offerto all’alunno.

I gruppi territoriali
Con le nuove norme nascono i Gruppi per l’Inclusione Territoriale (Git), formati su base provinciale, ovvero nuclei di docenti esperti che supporteranno le scuole nella redazione del Piano Educativo Individualizzato (Pei) e nell’uso dei sostegni previsti nel Piano per l’Inclusione. I Git, spiega il ministero, avranno anche il compito di verificare la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno che il dirigente scolastico invierà all’Usr, l’Ufficio scolastico regionale. A livello scolastico opererà, invece, il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione, composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno con disabilità, delle figure professionali specifiche che interagiscono con l’alunno e con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare, e con un rappresentante nominato dagli enti locali. Il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione avrà il compito di redigere il Piano Educativo Individualizzato, compresa la proposta che quantifica le ore e le altre misure di sostegno.

Bussetti: «Grande passo avanti, attenzione concreta del governo»
«Con il provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri, che ho fortemente voluto sin dal mio insediamento, facciamo davvero un grande passo avanti – sottolinea il ministro Marco Bussetti, Che spiega: «Abbiamo lavorato in accordo con le associazioni di settore e l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica. Il governo ha dimostrato di dare attenzione concreta a questi temi», visto che «appena insediato ho subito voluto far ripartire l’Osservatorio sull’inclusione, che era rimasto fermo». «Per mesi abbiamo lavorato per raggiungere questo risultato», ha aggiunto Bussetti, che ha ringraziato anche «il ministro Lorenzo Fontana che ha collaborato fattivamente per raggiungere questo importante obiettivo in un clima di costante collaborazione».