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Invalsi: chiarimenti sulla restituzione dei risultati delle rilevazioni nazionali

da Tecnica della Scuola

Invalsi: chiarimenti sulla restituzione dei risultati delle rilevazioni nazionali
di L.L.
L’Istituto spiega i cambiamenti adottati con riguardo al trattamento del cosiddetto cheating, i comportamenti anomali registrati nella effettuazione delle prove
Con un comunicato del 30 settembre 2013 l’Invalsi ha fornito precisazioni in merito alla restituzione dei risultati delle scuole nelle rilevazioni nazionali sugli apprendimenti e sul trattamento del cosiddetto cheating.
Nella restituzione dei risultati ottenuti nelle rilevazioni nazionali sugli apprendimenti del 2012, le scuole hanno per la prima volta avuto esplicita indicazione della stima del peso dei cosiddetti cheating, vale a dire comportamenti anomali registrati nella effettuazione delle prove. A ciascuna istituzione scolastica sono stati restituiti dati al netto del cheating e, nei casi in cui questo ha superato una certa entità, tale da rendere comunque poco affidabili i risultati, questi non sono stati restituiti affatto.
Si tratta comunque di un trattamento effettuato a livello delle singole classi, per cui una scuola poteva ricevere un flusso differenziato di dati da classe a classe.
Le informazioni erano invece restituite integralmente al dirigente scolastico e ai docenti della scuola e delle singole classi, nonché al presidente del consiglio d’Istituto, che è sempre un genitore. L’obiettivo era quello di aprire un confronto interno alla singola scuola, non solo sull’uso delle rilevazioni sugli apprendimenti a fini di riflessione sul come migliorare la performance della scuola, ma anche sul come contrastare un fenomeno, quello del cheating, intrinsecamente diseducativo.
Anche l’Invalsi ha avviato una riflessione su prevenire e contrastare il cheating ed ha così rivistole modalità operative di conduzione della prova e quelle di stima del cheating comunque residualmente presente. Tra l’altro è stato previsto che in ciascuna classe i singoli alunni possano trovarsi sino a cinque modelli diversi di prova, ciascuno contraddistinto da un diverso ordinamento di domande e risposte, ed inoltre devono essere raccolte anche informazioni ulteriori sulle modalità di effettiva conduzione delle prove.
Queste innovazioni, già apportate per le prove tenutesi a maggio 2013, saranno replicate e ampliate negli anni a venire, nella prospettiva di unificare anche le prove di V primaria e I secondaria di primo grado e introdurre il computer come modalità di conduzione delle prove.
Pertanto, i risultati che le scuole ricevono quest’anno tengono conto anche del cheating molto elevato, ed è rimessa alla decisione della singola scuola la scelta di evidenziare, anche all’esterno, l’implausibilità di quell’apparentemente elevato cheating.
A tale proposito, non è escluso che in futuro l’Invalsi non decida di estendere a tutte le scuole il progetto della provincia autonoma di Trento circa la possibilità di mettere a disposizione delle scuole che intendano sottoporvisi dopo la restituzione dei dati una rilevazione aggiuntiva degli apprendimenti, caratterizzata tanto da un maggiore livello di complessità e da un più rigoroso e controllato protocollo di effettuazione della prova. In tal modo, sarà possibile comprendere se risultati molto positivi siano da attribuire a studenti veramente capaci o, invece, a un inadeguato rispetto del protocollo di svolgimento delle prove Invalsi.

Rassegna Stampa 1 ottobre 2013

in primo piano

 
il Sole 24 Ore  del  01-10-2013
IL “CONCORSONE” PREMIA I DOCENTI PRECARI (F.Milano) [solo_testo] pag. 28
Italia Oggi  del  01-10-2013
ALLARME CRISI, SINDACATI CONTRO (A.Ricciardi) [solo_testo] pag. 33
Italia Oggi  del  01-10-2013
DISPERSIONE, 4% DEL PIL IN FUMO (E.Micucci) [solo_testo] pag. 35
il Sole 24 Ore  del  01-10-2013
FINANZIAMENTO 2013 AL VIA IN DUE TEMPI (G.tr.) [solo_testo] pag. 28
 

ministro

 
Italia Oggi  del  01-10-2013
LAUREE SCIENTIFICHE POCO ROSA (S.Scarane) [solo_testo] pag. 36
Corriere di Viterbo e della Provincia  del  01-10-2013
OPERAZIONE TRASPARENZA SUL CONCORSO INSEGNANTI [solo_testo] pag. 5
La Provincia (CO)  del  01-10-2013
“PER IL VAJONT LO STATO DEVE CHIEDERE SCUSA” (M.Carrozza) [solo_testo] pag. 10
la Nazione – ed. Siena  del  01-10-2013
IL PREMIER LETTA A PONTIGNANO SI PARLA DI WELFARE ED EUROPA [solo_testo] pag. 17
Bresciaoggi  del  01-10-2013
PRESTO AL VIA IL MUSEO DELL’INDUSTRIA (M.Zappa) [solo_testo] pag. 10
 

ministero

 
Avvenire  del  01-10-2013
SCUOLA, IL CONCORSO HA GIA’ 8.303 VINCITORI (E.le.) [solo_testo] pag. 11
Italia Oggi  del  01-10-2013
VECCHI E NUOVI PRECARI, E’ SCONTRO (C.Forte) [solo_testo] pag. 37
Italia Oggi  del  01-10-2013
LICEI MUSICALI, GUERRA TRA PROF (C.Forte) [solo_testo] pag. 34
Italia Oggi  del  01-10-2013
IN ZONA CESARINI I DOCENTI IN ESUBERO RESTANO AL LORO POSTO (C.Forte) [solo_testo] pag. 33
Italia Oggi  del  01-10-2013
LA PROGRAMMAZIONE AGLI SPEZZONISTI (A.Di geronimo) [solo_testo] pag. 34
Italia Oggi  del  01-10-2013
TUTOR, L’INTESA SUI SOLDI E’ STATA TROVATA (C.Forte) [solo_testo] pag. 37
Avvenire – Ed. Milano/Lombardia  del  01-10-2013
I DOCENTI: “LA DIDATTICA DIGITALE? OCCASIONE PER RIPENSARE LA SCUOLA” (P.Ferrario) [solo_testo] pag. 1
Italia Oggi  del  01-10-2013
ECCO I CONTI, MENO DIRIGENTI DOPO IL DIMENSIONAMENTO (D.Ferrara) [solo_testo] pag. 34
Italia Oggi  del  01-10-2013
INVALSI: VITA DURA PER I COPIONI (E.Micucci) [solo_testo] pag. 35
Italia Oggi  del  01-10-2013
CONTRIBUTI DA MINI FINANZIARIA (E.Micucci) [solo_testo] pag. 37
Italia Oggi  del  01-10-2013
COMODATO D’USO, PRIMA IL SUD (F.Bastianini) [solo_testo] pag. 35
Corriere di Viterbo e della Provincia  del  01-10-2013
DONNE: NETWORK TRA ISTITUZIONI PER PREVENIRE LA VIOLENZA DI GENERE AL VIA IL PROGETTO DELLA CONSULTA [solo_testo] pag. 19
Corriere Laziale  del  01-10-2013
REGIONE: UN PROGETTO CONTRO IL FEMMINICIDIO (M.Corbi) [solo_testo] pag. 2
il Mattino  del  01-10-2013  
ANNA, AUTISTICA: PER LEI LA SCUOLA NON TROVA POSTO (M.Pirro) [solo_testo] pag. 42  
il Mattino  del  01-10-2013  
BOUCHE’: “PRONTI A FORMARE NUOVI DOCENTI SPECIALIZZATI” [solo_testo] pag. 42  
il Mattino  del  01-10-2013  
CHILOMETRI DI RIFIUTI, SCUOLE TRA ROGHI E VELENI (A.Menna) [solo_testo] pag. 39  
il Mattino  del  01-10-2013  
NIENTE MENSE PER 44 MILA BIMBI “POCHI FONDI” (L.Maradei) [solo_testo] pag. 40  
il Giornale di Napoli  del  01-10-2013  
STRAGE NAZISTA, IL RICORDO DOPO 70 ANNI [solo_testo] pag. 12  
la Repubblica  del  01-10-2013  
DENTI TRAPANO E DOLORE ODONTOFOBIA SI CORRE AI RIPARI (A.Messa) [solo_testo] pag. 40/41  
Popotus (Avvenire)  del  01-10-2013  
BELLA E NATURALE QUANTO MI PIACE L’ECOSCUOLA [solo_testo] pag. 4/5  
il Sole 24 Ore  del  01-10-2013  
L’ABILITAZIONE NAZIONALE SLITTA A FINE NOVEMBRE (G.Trovati) [solo_testo] pag. 28  
il Giornale  del  01-10-2013  
L’ATENEO CHE FA SCANDALO: ESAMI PILOTATI E TANGENTI (M.Sacchi) [solo_testo] pag. 17  
la Repubblica  del  01-10-2013  
CONCORSO TRUCCATO PER IL FIGLIO DEL PROF MESSINA, NUOVO SCANDALO IN ATENEO (R.Pasciuto) [solo_testo] pag. 22  
Corriere della Sera  del  01-10-2013  
CONCORSI TRUCCATI ARRESTATI DUE PROFESSORI [solo_testo] pag. 23  
Libero Quotidiano  del  01-10-2013  
LA FUGA DEI CERVELLI E L’ITALIA MAZZIATA (N.Carusi) [solo_testo] pag. 31  
il Giornale di Napoli  del  01-10-2013  
TARGA SPECIALE ALLE BELLE ARTI [solo_testo] pag. 6  
Italia Oggi  del  01-10-2013  
NIENTE TAGLI PER GLI ORDINI (I.Marino/F.De nardi) [solo_testo] pag. 30  
il Sole 24 Ore  del  01-10-2013  
RICERCA, PIU’ FORTE L’ASSE MIT-POLITECNICO (F.Sarcina) [solo_testo] pag. 46  
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  01-10-2013  
UNA CITTA’ ANTICA SOTTO LE CASE DI LA RUSTICA (L.Larcan) [solo_testo] pag. 43  
   

pubblica  amministrazione  e  societa’

 
   
il Sole 24 Ore  del  01-10-2013  
IL “NODO” DEI MINISTRI PRIMA DELLA FIDUCIA (L.Palmerini) [solo_testo] pag. 7  
Libero Quotidiano  del  01-10-2013  
L’EX PREMIER AI SOTTOSEGRETARI: “DIMETTETEVI” (L.cap.) [solo_testo] pag. 5  
il Sole 24 Ore  del  01-10-2013  
TRE SCUDI E IL PIL FRENANO L’ONDATA SPECULATIVA (I.Bufacchi) [solo_testo] pag. 1  
Corriere della Sera  del  01-10-2013  
DA OGGI L’IVA AL 22% TENTATIVO IN EXTREMIS PER IL CUNEO FISCALE (M.Sensini) [solo_testo] pag. 13  
Italia Oggi  del  01-10-2013  
PATTO, DAL 2014 CERTIFICATI ONLINE (M.Barbero) [solo_testo] pag. 28  
Corriere della Sera  del  01-10-2013  
ELITE LOCALI E CLIENTELISMO SELVAGGIO IL (BRUTTO) VOLTO DEL FEDERALISMO (E.Galli della loggia) [solo_testo] pag. 44  
il Messaggero  del  01-10-2013  
INPS, ROSSO DA 10 MILIARDI GIRO DI POLTRONE AI VERTICI (L.ra.) [solo_testo] pag. 17  
la Stampa  del  01-10-2013  
LA CORSA AD OSTACOLI PER UN LAVORO (W.Passerini) [solo_testo] pag. 1  
la Repubblica  del  01-10-2013  
CULTURA E DIRITTI, UN’ALTRA IDEA DI ITALIA (S.Settis) [solo_testo] pag. 29  
la Repubblica  del  01-10-2013  
Int. a G.Napolitano: LA NOBILTA’ DELLA POLITICA (F.Rampini) [solo_testo] pag. 52/53  
la Repubblica  del  01-10-2013  
Int. a J.Bergoglio: IL PAPA: COSI’ CAMBIERO’ LA CHIESA (E.Scalfari) [solo_testo] pag. 1/4  
   
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

Scuola, svolta sugli scatti: dall’anzianità al merito. E arrivano le proteste

da Il Messaggero

Scuola, svolta sugli scatti: dall’anzianità al merito. E arrivano le proteste

Il merito allo sprint. Ci sta pensando il governo per gli stipendi degli insegnanti. Dopo anni di scatti d’anzianità congelati, con gli stipendi dei docenti italiani sempre più sacrificati nel tempo, l’idea è quella di sostituire gli aumenti legati agli anni di servizio con aumenti legati alla qualità del lavoro. Nella nota di aggiornamento al Def, il documento di economia e finanza, punto programmatico con il quale si cerca di armonizzare la politica nazionale con l’Unione europea, il governo ha indicato la necessità di un nuovo sistema di aumento retributivo per i docenti. E, in effetti, in Europa il merito incide negli stipendi degli insegnanti, ma il metodo più diffuso è un sistema-misto, dove l’anzianità conserva comunque un riconoscimento. Ora le intenzioni del governo vanno nella direzione di un cambiamento netto con “un sistema di valutazione delle prestazioni professionali – si legge nella nota del Def – collegato a una progressione di carriera svincolata dalla mera anzianità di servizio”. L’obiettivo è quello di assicurare “una maggiore qualità alle istituzioni scolastiche”. Un progetto che potrebbe andare avanti comunque, anche se il governo Letta dovesse decadere. Dopo il decreto del Consiglio dei ministri del 9 settembre scorso, dove gli stipendi dei dirigenti scolastici sono stati ancorati ai risultati ottenuti, ora si sta guardando a una riforma radicale. Proprio mentre all’orizzonte si profila la nuova direttiva per il rinnovo contrattuale per gli oltre 700mila insegnanti di ruolo. Del resto lo stesso decreto prevede corsi di formazione obbligatori per i docenti i cui alunni riportano nelle prove Invalsi risultati inferiori alla media nazionale.

LE PROTESTE
Ma una riforma che sostituisca agli scatti d’anzianità il merito comporta almeno due grossi problemi. Il primo è quali saranno i criteri del merito. Nel Def non è indicato nulla. Il secondo, ed è il grande timore dei sindacati, è che questa riforma possa essere il cavallo di Troia per tagliare risorse destinate alla busta-paga degli insegnanti. «La libertà di insegnamento non è contrattabile – commenta Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil – Il confronto sulla valorizzazione professionale si deve fare nell’ambito dei rinnovi contrattuali con risorse aggiuntive rispetto agli aumenti salariali». Francesco Scrima, segretario nazionale della Cisl scuola, chiede prima di ogni cosa il rinnovo del contratto di lavoro: «Non un negoziato sulla sola parte normativa – precisa -, ma sull’intero corpo contrattuale. Parte economica compresa». Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, taglia corto: «Se il governo vuole premiare il merito metta a disposizione risorse nuove nel bilancio dello Stato». Risorse da aggiungere ai già magri stipendi. Perché nelle classifiche internazionali i professori italiani sono considerati tra i più poveri.

COMMISSIONE EUROPEA
Il rapporto Eurydice, organismo delle Commissione europea, appena pubblicato, colloca gli stipendi italiani nella fascia bassa dei 32 Paesi esaminati. In Europa lo stipendio lordo massimo per gli insegnanti con più anzianità è generalmente il doppio rispetto allo stipendio minimo dei nuovi assunti. Ma non è così per i docenti italiani che devono arrivare a 34 anni di servizio per raggiungere il massimo stipendio.

IL CONFRONTO
E l’aumento oltre a essere lentissimo nel corso della carriera, è anche molto ridotto rispetto a quello degli altri Paesi. Secondo Education at Glance 2013, il rapporto sull’istruzione dell’Ocse, un insegnante a inizio carriera in Italia guadagna 29.418 dollari annui lordi, in media, contro i 31.348 dei 34 Paesi membri dell’organizzazione. Con 15 anni di anzianità lo stipendio dei professori italiani sale a 36.928, contro i 41.665 di media Ocse.

Istruzione, liberi tutti

da Il Sole 24 Ore

Istruzione, liberi tutti

di Paolo Ferri

La scuola digitale è ancora un’utopia nella maggior parte degli istituti scolastici italiani. L’Ocse in un suo recente rapporto sulla scuola italiana (marzo 2013) mette in rilievo, con accenti molti critici, come a questo ritmo di investimenti la nostra scuola avrebbe bisogno di 15 anni per raggiungere in questo campo i risultati della scuola inglese che ha digitalizzato l’80% delle classi. Su questo fronte, però, i governi Monti e Letta hanno certamente corretto la rotta, dopo più di un decennio di colpevole disattenzione rispetto al «digital divide» della scuola italiana.

L’Italia ha oggi un’Agenda digitale, dove è contenuta una specifica «Agenda digitale della scuola». Quest’ultima individua la necessità, almeno «normativa», (i fondi stanziati non sono, invero, molti) del cablaggio a banda larga e dell’infrastrutturazione digitale delle scuole (tablet e lavagne elettroniche, ma anche classi virtuali, registri elettronici e gestionali per l’amministrazione scolastica). Una necessità improrogabile vista l’urgenza di proporre nuove metodologie didattiche e nuovi «contenuti digitali» per adeguare gli stili di insegnamento dei docenti a quelli di apprendimento dei «nativi digitali».

Tematiche che vengono approfondite in «Scuola 2.0. Verso una didattica aumentata dalle tecnologie», dove ho fornito una road map che orienti dirigenti, insegnanti e famiglie nel cammino verso la scuola digitale. In particolare, di recente si è molto dibattuto sul tema dei «libri digitali», che secondo le linee guida dell’Agenda digitale della scuola prenderanno, presto, il posto dei vecchi manuali scolastici. Anche il «pacchetto scuola» varato il 9 settembre dal ministro Maria Chiara Carrozza, ritorna su questa tematica, apparentemente “frenando”, perché sposta l’introduzione obbligatoria dei «libri digitali» all’anno scolastico 2015/2016. In realtà, una lettura attenta del testo permette di comprendere come Carrozza si muova in maniera anche più radicale di Profumo. Il suo intento è quello di liberalizzare, in prospettiva digitale, il mercato dei testi scolastici.

Vediamo come: la «bozza Carrozza», se verrà convertita realmente in legge e in regolamenti attuativi, rende opzionale l’adozione dei libri di testo scolastici! Un fatto nuovo e per molti versi rivoluzionario, permette, cioè, a dirigenti e insegnati di decidere se adottare i testi degli editori educational o utilizzare altri contenuti didattici. La «bozza», infatti, modifica il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione (decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297) che recitava all’articolo 151: «I libri di testo sono adottati, secondo modalità stabilite dal regolamento dal collegio dei docenti». In modo sottile la «bozza Carrozza» corregge: «I libri di testo possono essere adottati». Una sola parola «possono» che però cambia lo scenario dell’editoria scolastica italiana. Si tratta, in prospettiva, di una forte liberalizzazione nell’adozione di testi, contenuti e materiali su cui basare l’attività didattica. Insegnanti e dirigenti potranno, ora, scegliere tra varie opzioni oppure mixarle. In pratica: adottare i libri analogici e/o i contenuti digitali degli editori proposti dagli editori scolastici tradizionali, forzati dalla liberalizzazione a innovare in questo campo; utilizzare contenuti digitali e testi disponibili in rete in modalità “free” o “creative commons”, ad esempio i “classici” non più sotto diritti disponibili, ad esempio, all’interno di Google Libri o le video lezioni delle Ted conference. Ma anche utilizzare testi, materiali didattici e contenuti digitali progettati dai docenti stessi o da altri docenti. Come i «libri di testo» del progetto Book In progress, manuali scritti dagli 800 docenti della rete nazionale del progetto che permettono un risparmio di circa 300 euro rispetto ai tetti di spesa del ministero.

Da questo punto di vista la bozza Carrozza, sempre se approvata, rappresenta un passo decisivo nella direzione di una riforma, anche digitale, della scuola italiana che la renda più attenta e responsabile rispetto ai nuovi stili di apprendimento dei cittadini «nativi digitali»: i suoi allievi e studenti.

Paolo Ferri Professore associato di Tecnologie didattiche e Teoria e tecniche dei Nuovi Media all’Università Milano Bicocca

Caro Ministro, ecco perché l’11 ottobre saremo in piazza

da Tecnica della Scuola

Caro Ministro, ecco perché l’11 ottobre saremo in piazza
di A.G.
La Rete degli Studenti incontra Carrozza durante il 50° della tragedia del Vajont e le consegna una lettera: è importante in una giornata come questa, dopo le dimissioni dei Ministri del Pdl, e con il governo in bilico, sottolineare con forza le nostre necessità. Tra le richieste trasporti meno cari e accesso gratuito ai luoghi di cultura, come per i prof.
In un momento particolarmente difficile per la tenuta del Governo, gli studenti tornano a rivolgersi al ministro dell’Istruzione. Lo fanno in occasione del 50° anniversario della tragedia del Vajont, dove il ministro Carrozza è intervenuto alla corsa della memoria. Subito dopo il Ministro si è fermato a dialogare con gli studenti. Che gli hanno consegnato una lettera, per ricordarle le loro priorità, che li porteranno in piazza l’11 ottobre in tutta Italia.
“E’ importante in una giornata come questa, ancor più dopo le dimissioni dei Ministri del Pdl, e con il governo in bilico, sottolineare con forza le proprie necessità per la scuola pubblica”, ha spiegato Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi. “Abbiamo scritto in questa lettera che vogliamo una scuola aperta, come abbiamo già detto al Ministro durante il nostro campeggio nazionale, il Revolution Camp. Abbiamo sottolineato la necessità di un welfare studentesco strutturato, dei trasporti accessibili e a basso costo, ricordandole la nostra manifestazione di venerdì scorso contro il caro trasporti proprio a Belluno”.
Gli studenti hanno chiesto al Ministro, inoltre, di poter avere accesso gratuito ai luoghi di cultura, “come è stato fatto per gli insegnanti e come abbiamo già proposto negli emendamenti che abbiamo consegnato alla VII commissione alla Camera”, spiega ancora Lanni.
L’11 ottobre gli studenti scenderanno quindi in piazza: “perché vogliamo una scuola laica, aperta a per tutti, motore di cultura e memoria per questo Paese. Perché la scuola deve tornare al centro delle politiche governative con investimenti consistenti. Perché, come recita il nostro slogan, ‘si scrive scuola, si legge futuro’”.

La UE lancia “Opening up Education”

da Tecnica della Scuola

La UE lancia “Opening up Education”
Il progetto “Opening up Education”, patrocinato dalla UE, ha l’obiettivo di promuovere l’istruzione digitale nelle scuole e nelle università europee favorendo la diffusione degli e-book e altre tecnologie già nelle prime classi
Il progetto, patrocinato dalla commissaria per l’Istruzione Androulla Vassiliou e da Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione Europea e responsabile per l’Agenda Digitale, si pone di raggiungere tre obiettivi primari: promuovere l’innovazione degli istituti creando nuove opportunità per docenti e studenti, favorire le risorse educative aperte (REA/OER) e migliorare le infrastrutture TIC e la connettività nelle scuole.
Le cifre sull’istruzione digitale in Europa non sono ancora brillanti, con più del 60% dei bambini che frequenta scuole prive di tecnologia digitale e il 70% degli insegnanti che ammette di sentirsi inadeguato e chiede iniziative di formazione in materia. Insieme al progetto nasce anche il nuovo sito Web “Open Education Europa”, una piattaforma di incontro per gli studenti, gli operatori del settore e le stesse scuole per condividere risorse educative libere. È la commissaria Vassiliou a sottolineare l’importanza dell’istruzione digitale per favorire l’occupazione e dare nuovo slancio all’imprenditoria:
«Il contesto dell’istruzione sta mutando radicalmente, dalla scuola all’università e oltre: a breve un’istruzione basata sulla tecnologia aperta sarà “necessaria” e non solo “auspicabile”, e questo vale per tutte le fasce d’età. Dobbiamo fare di più per garantire che in particolare i giovani siano dotati delle competenze digitali necessarie per il loro futuro. Non è sufficiente capire come utilizzare un’applicazione o programma; abbiamo bisogno di giovani che siano in grado di creare i propri programmi. Opening up Education mira ad aprire le menti a nuove metodologie di apprendimento per far sì che le persone abbiano maggiori possibilità di trovare un impiego, siano più creative, orientate all’innovazione e sviluppino maggiori capacità imprenditoriali.»

Crisi di Governo, presidi e sit-in

da Tecnica della Scuola

Crisi di Governo, presidi e sit-in
di Aldo Domenico Ficara
Dalle parole di Berlusconi: “Ho invitato la delegazione del Popolo della Libertà al governo a valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani”, nasce una crisi di governo che condizionerà l’azione politico sindacale sulla scuola.
Vediamo alcune di queste azioni che già da domani si materializzeranno in presidi e sit-in.  Cominciamo con il dire che l’Usb ha indetto a Roma per lunedì 30 settembre, sotto al Ministero dell’Istruzione, il presidio degli ex Lsu della scuola che si terrà in concomitanza con il tavolo politico al Miur Questi lavoratori, provenienti dai lavori socialmente utili, sono attualmente in servizio in circa 4.000 istituti superiori, scuole materne ed elementari, concentrati principalmente nel centro-sud. Già negli anni passati hanno subìto tagli orari e periodi di cassa in deroga.  Gli ulteriori tagli penalizzeranno il servizio e soprattutto i lavoratori, con forti riduzione orarie, portando il loro salario abbondantemente sotto la soglia di povertà, e con possibili licenziamenti.  Per finire si riporta l’esempio dei Cobas che rivendicano con sit-in e audizioni alla VII Commissione Cultura della Camera la difesa di diritti e lavoro per gli operatori della scuola. Infatti, si era raggiunto un accordo politico per cui gli inidonei non sarebbero transitati più obbligatoriamente nei profili amministrativi e tecnici della scuola, i precari AA e AT avrebbero ricevuto circa 3.500 posti per le immissioni in ruolo, gli ITP C555-C999 avrebbero potuto transitare su classe di concorso se in possesso del titolo di studio (non solo del titolo abilitante).  Forse la crisi di governo in un sol colpo spazzerà via accordi, presidi e sit-in.

Se arriva la “Troika” per la scuola potrebbe andare molto male

da Tecnica della Scuola

Se arriva la “Troika” per la scuola potrebbe andare molto male

di Lucio Ficara

Con la caduta del Governo, le linee di politica economica potrebbero essere dettate definitivamente dalla tecnocrazia europea. Per la scuola non sarebbe un bene.

L’allarme di vedere giungere in Italia gli ispettori del Fondo monetario internazionale, Unione europea e Bce, si fa realmente concreto, visto la strada imboccata, in queste ultime ore, da una parte della maggioranza che sostiene il governo Letta. È anche vero che bisognerà aspettare il dibattito parlamentare e l’eventuale sfiducia al governo in carica, prima di celebrare il de profundis all’esecutivo guidato da Enrico Letta. Certo è che, se le cose hanno un senso logico, ma non è detto che lo abbiano, alle dimissioni dei cinque ministri del PDL, dovrebbe seguire un atto di sfiducia parlamentare al governo delle larghe intese, e se così fosse, questo governo sarebbe ricordato anche come il governo della breve durata. Ma quali sarebbero le alternative politiche, nel caso della caduta di questo governo? Per la natura del tipo di crisi di governo, che viene definita dagli esperti una crisi al buio, è quasi impossibile fare delle previsioni basate su strategie pianificate. Si naviga a vista, e soluzioni a portata di mano non se ne vedono. Un’alternativa purtroppo c’è, ma noi speriamo che sia un’estrema ratio, si tratta dell’arrivo anche in Italia, come è accaduto in Grecia, della Troika, che attuerebbe una sorta di commissariamento, anche per il fatto che, le previsioni del 2013 per l’Italia, parlano di una netta infrazione del 3% del deficit. Se così accadesse, la scuola non uscirebbe indenne dalle riforme strutturali che sarebbero attuate, attraverso una legge di stabilità rigorosa e tecnocratica. Quali potrebbero essere i provvedimenti che verrebbero presi dalla Troika, per quanto riguarda la materia dell’istruzione? Per capirlo bisognerebbe portare le lancette dell’orologio a quando nel novembre 2011 lo spread in Italia era arrivato a 570 e a quando un mese prima, il governo Berlusconi recapitò alla UE (una delle tre componenti della Troika) una famosa lettera d’intenti. In quella lettera ricordiamo che si parlava espressamente di scuola in termini di promozione e valorizzazione del capitale umano. Si sosteneva l’impegno a breve termine di promuovere l’accrescimento dell’accountability delle singole, con lo strumento delle prove Invalsi, definendo un programma di ristrutturazione per quelle con risultati insoddisfacenti; si sosteneva anche la valorizzazione del ruolo dei docenti, elevandone, nell’arco d’un quinquennio, impegno didattico e livello stipendiale relativo; ci si era impegnati, sempre per compiacere l’Europa, ad introdurre un nuovo sistema di selezione e reclutamento. Nella stessa lettera d’intenti era scritto anche l’impegno di ampliare autonomia e competizione tra Università, di accrescere la quota di finanziamento legata alle valutazioni avviate dall’Anvur e i margini di manovra nella fissazione delle rette di iscrizione, con l’obbligo di destinare una parte rilevante dei maggiori fondi a beneficio degli studenti meno abbienti. Si avvierà anche uno schema nazionale di prestiti d’onore. Oggi come allora gli intenti sono rimasti sulla carta, anche se i tentativi di attuarli non sono mancati e non mancano tutt’ora. Adesso se dovesse arrivare la Troika, tutto questo si potrebbe materializzare d’imperio senza la possibilità di discussione tra politica e sindacato. Tornerebbe all’ordine del giorno il tentativo già messo in atto dal ministro Profumo di aumentare l’orario di servizio dei docenti delle scuole secondarie da 18 a 24 ore a parità di stipendio per il momento. Verrebbe amplificata la centralità dell’Invalsi, come strumento per valutare scuole e relativi docenti. Ed infine saranno definitivamente messi da parte i diritti dei docenti inidonei all’insegnamento e il diritto di fruire della giusta quiescenza per i quota 96, bloccati ingiustamente dalle maglie strette della legge Fornero. C’è da sperare che i politici italiani abbiano un sussulto di orgoglio nazionale e non consentano l’arrivo armato della Troika.

 

 

da Tecnica della Scuola

 

Visite fiscali: quali regole?

da Tecnica della Scuola

Visite fiscali: quali regole?
di Lucio Ficara
Talora accade che il dipendente in malattia non riceve la visita fiscale. In effetti le norme in vigore consentono al dirigente scolastico una valutazione più flessibile. Ma in diversi casi sono le stesse Asl che non riescono ad effettuare tutte le visite richieste.
A volte, parlando tra colleghi, capita di scoprire che qualcuno non ha ricevuto la visita fiscale durante il periodo di malattia, mentre altri l’hanno ricevuta e qualcuno anche più di una nello stesso periodo di malattia. La questione è piuttosto complessa perchè chiama in causa non solo le decisioni della scuola ma anche l’operatività concreta delle Asl che, spesso, per carenza di personale, non riescono a garantire tutte le visite richieste dalle scuole e dagli altri enti pubblici del territorio. Per quanto riguarda la scuola, la scelta di mandare o non mandare la visita fiscale al docente malato, non solo è lasciata al buon senso valutativo del dirigente, ma deve anche tenere conto delle norme che hanno abrogato il comma 5 dell’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Infatti bisogna ricordare che il decreto legge 98/2011 è intervenuto in materia di assenze per malattia dei pubblici dipendenti, sostituendo le precedenti norme risalenti al 2001. Nell’art. 16 del decreto legge n. 98/2011 al comma 9, che sostituisce il comma 5 dell’art. 55-septies del decreto legislativo 165/2001, è chiaramente spiegato che il dirigente scolastico dispone per il controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti valutando la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione della visita, tenendo conto dell’esigenza di contrastare e prevenire l’assenteismo. Il controllo è in ogni caso richiesto sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative. Il comma 9 dell’art.16 su citato, introduce, oltre la sostituzione del comma 5, anche del comma 5 bis in cui stabilisce che le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale sono stabilite da un decreto del ministro della pubblica amministrazione ed innovazione. Infine viene introdotto anche il comma 5 ter, in cui evidenzia il caso in cui l’assenza per malattia abbia luogo per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, in questo caso, viene spiegato in questo comma, l’assenza è giustificata mediante la presentazione di attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione. Bisogna dire al riguardo dell’introduzione dei commi 5 bis e 5 ter che, per i dipendenti della pubblica amministrazione, e quindi anche per il personale scolastico, le visite fiscali si effettuano 7 giorni su 7 lavorativi, festivi compresi, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00. È utile sapere che non esiste l’istituto dell’ obbligo del rispetto di tali fasce orarie nei casi di gravi patologie che richiedono terapie salvavita; infortuni sul lavoro; malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio; stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta. Queste nuove norme oltre a puntare su un risparmio di spesa pubblica, in quanto mandare una visita fiscale per la malattia di un docente ha un costo elevato, mira a responsabilizzare il dirigente scolastico che dovrebbe essere in grado di valutare la condotta e la deontologia professionale dei suoi dipendenti, evitando così di mandare visita fiscale a coloro che sono onnipresenti e svolgono il loro lavoro in modo altamente professionale, e chiedendo l’accertamento del medico fiscale per coloro che si ammalano troppo facilmente.
In buona sostanza questa norma è stata pensata per contrastare ed arginare l’assenteismo di chi pensa che l’istituto contrattuale dell’assenza per malattia sia come quello delle ferie, che devono essere godute obbligatoriamente ogni anno.

AIMC: l’impegno degli insegnanti per il futuro del Paese

da TuttoscuolaFOCUS

AIMC: l’impegno degli insegnanti per il futuro del Paese 

L’Associazione Nazionale dei Maestri Cattolici (AIMC) in collaborazione con l’Unesco, l’Unesco Cei, l’Ecogeses promuove, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti, la manifestazione CENTO PIAZZE 2013. L’appuntamento è per il 3 ottobre 2013, presso la Biblioteca del Senato, Piazza della Minerva, 38, Roma. Il tema al centro dell’iniziativa è L’impegno degli insegnanti per il futuro del Paese”, con l’obiettivo di concorrere ad individuare la chiave di efficaci risposte all’esigenza di una ripresa di immaginazione del futuro della scuola.

“L’Aimc – sottolinea a Tuttoscuola, durante una pausa dei lavori di preparazione dell’evento, il Presidente Giuseppe Desideri – crede fortemente che la scuola sia la chiave fondamentale per far ‘ripartire’ il Paese, per ricostruire: spirito unitario, vera sussidiarietà e solidarietà, convinto europeismo paritario,  multiculturalità inclusiva, valorizzazione delle differenze e delle diversità, promozione della cultura e della legalità. La scuola come testimonianza di valori e di ‘valore’. Inoltre – continua il Presidente Desideri– l’Aimc deve riappropriarsi della funzione di corpo intermedio associativo, per il quale democrazia, partecipazione, rappresentatività, intese, responsabilità non sono parole, ma azioni concrete”.

E’ questo l’obiettivo delle iniziative che i territori potranno mettere in campo per impegnare la scuola, la politica, le istituzioni territoriali, l’associazionismo professionale e sindacale, il mondo dell’impresa, ogni singolo cittadino sul tema della qualità, della legalità, dei valori, dell’inclusione.

E’ necessario che la scuola diventi il punto di partenza dell’Agenda e delle Agende dei decisori politici. “Con Cento piazze – conclude il Presidente dell’AIMC – l’Associazione vuol richiamare l’attenzione e sensibilizzare le comunità locali e anche i singoli cittadini sul ruolo che rivestono gli insegnanti. C’è bisogno di individuare modalità di valorizzazione del diverso impegno dei docenti e dirigenti, di considerare la formazione dei docenti volano di qualità e quindi promossa e resa condizione indispensabile della professionalità”.

Rassegna Stampa 28 – 30 settembre 2013

in primo piano

 
Corriere dell’Alto Adige (Corriere della Sera)  del  28-09-2013
Int. a A.Carrozza: CARROZZA: GIOVANI TALENTI, FAREMO UN PATTO (F.Espro) [solo_testo] pag. 3
il Messaggero  del  30-09-2013
ABILITAZIONE SCIENTIFICA PER L’UNIVERSITA’ I RISULTATI SLITTANO AL 30 NOVEMBRE (A.cam.) [solo_testo] pag. 10
il Messaggero  del  30-09-2013
SCUOLA, SCATTI LEGATI AL MERITO IL VIA LIBERA DEI PROFESSORI (A.Campione) [solo_testo] pag. 10
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
ISTRUZIONE, LIBERI TUTTI (P.Ferri) [solo_testo] pag. 14
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
AL VIA IL PIANO PER INCENTIVARE L’INNOVAZIONE (Fr.ce.) [solo_testo] pag. 14
 

ministro

 
Giorno/Resto/Nazione  del  30-09-2013
LETTA MERCOLEDI’ CHIEDE LA FIDUCIA “CONTO ANCHE SUGLI ELETTI DEL PDL” (A.Farruggia) [solo_testo] pag. 3
L’Unita’  del  30-09-2013
ALLA RICERCA DI NUOVE VERITA’. VAJONT, TRAGEDIA SENZA FINE (N.Luci) [solo_testo] pag. 14
il Gazzettino  del  30-09-2013
VAJONT, IN 8MILA SULLA DIGA PER NON DIMENTICARE [solo_testo] pag. 15
Mattino di Padova e catena Veneta  del  30-09-2013
IL MINISTRO:IL VAJONT ENTRI NEI LIBRI DI STORIA [solo_testo] pag. 6
Giorno/Resto/Nazione  del  30-09-2013
II’ EDIZIONE – GLI STUDENTI AL MINISTRO : “VOGLIAMO DI PIU'” [solo_testo] pag. 21
il Messaggero  del  29-09-2013
LETTA: GESTO FOLLE PER MOTIVI PERSONALI L’AUMENTO DELL’IVA RSPONSABILITA’ LORO (C.Marincola) [solo_testo] pag. 4/5
Corriere del Veneto – Ed. Padova e Rovigo (Corriere Sera)  del  29-09-2013
LA MARCIA DEGLI OTTOMILA SUI LUOGHI DEL VAJONT (B.Colombo) [solo_testo] pag. 2/3
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
IL 14 OTTOBRE A ROMA “LE LEGGI DELLE DONNE CHE HANNO CAMBIATO L’ITALIA” [solo_testo] pag. 44
Alto Adige  del  29-09-2013
UNA SPINTA PER I CORSI DELL’EUREGIO [solo_testo] pag. 9
Corriere del Trentino (Corriere della Sera)  del  28-09-2013
CARROZZA ATTESA A BOLZANO. “UN PATTO CON I TALENTI” (F.Espro) [solo_testo] pag. 3
TRENTINO  del  28-09-2013
“SCUOLA, IN ITALIA SERVIREBBE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE” [solo_testo] pag. 9
Alto Adige  del  28-09-2013
SI CHIUDE CON BOERI, BORSCHLEIN E RATTI [solo_testo] pag. 9
 

ministero

 
Avvenire  del  28-09-2013
LA “RIVOLUZIONE” DEL LIBRO DIGITALE (P.Ferrario) [solo_testo] pag. 13
Italia Oggi  del  28-09-2013
E-BOOK A SCUOLA DAL 2014 RISPARMIO NETTO DEL 10% (B.Migliorini) [solo_testo] pag. 30
il Messaggero  del  28-09-2013
L’E-BOOK ENTRA A SCUOLA FIRMATO IL DECRETO (A.Camplone) [solo_testo] pag. 12
Giornale di Sicilia  del  29-09-2013
LIBRI DIGITALI IN CLASSE, RISPARMI PER FAMIGLIE [solo_testo] pag. 7
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  30-09-2013
CARO LIBRI, LA TRUFFA DELLE NUOVE EDIZIONI (C.Mozzetti) [solo_testo] pag. 55
la Stampa  del  29-09-2013
UN MAESTRO E LA SUA SFIDA: EDUCARE I GIOVANI 2.0 (A.Moro) [solo_testo] pag. 18
la Stampa  del  30-09-2013
MA FACEBOOK CI HA CAMBIATI? (G.Bottero) [solo_testo] pag. 60
Corriere della Sera  del  28-09-2013
SIAMO PINOCCHI CONNESSI E INFELICI IN UN MODERNO MONDO DEI BALOCCHI (S.Tamaro) [solo_testo] pag. 56
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
PERCHE’ LA CREATIVITA’ NON E’ UN ALGORITMO (M.Passarello) [solo_testo] pag. 14
il Messaggero  del  29-09-2013
II EDIZIONE – SCUOLA, SVOLTA SUGLI SCATTI: DALL’ANZIANITA’ AL MERITO (A.Campione) [solo_testo] pag. 12
il Giorno – ed. Milano  del  28-09-2013
TOCCAFONDI DIFENDE LE PRIVATE: “FANNO BENE A TUTTO IL PAESE” (R.Minotti) [solo_testo] pag. 5
Avvenire  del  28-09-2013
IL VERO AGGIORNAMENTO CHE SERVE AGLI INSEGNANTI (R.Carnero) [solo_testo] pag. 2
L’Unita’  del  28-09-2013
EDILIZIA SCOLASTICA RIPARTIRE DA QUI (U.D’ottavio) [solo_testo] pag. 15
il Secolo XIX – ed. La Spezia  del  29-09-2013
SCUOLA, DEROGA-BEFFA PER I DOCENTI DI SOSTEGNO (S.Coggio) [solo_testo] pag. 17
la Repubblica – ed. Firenze  del  29-09-2013
UN PROF PER TRE ORE A SETTIMANA COSI’ LA TOSCANA “TRADISCE” I DISABILI [solo_testo] pag. 13
Il Tirreno – Ed. Viareggio  del  29-09-2013
SOS PER I BIMBI DISABILI “INACCETTABILI I TAGLI AL SOSTEGNO SCOLASTICO” [solo_testo] pag. 11
Libero Quotidiano  del  28-09-2013
CORSI DI ARABO ALLE ELEMENTARI IL MAROCCO COLONIZZA TREVISO (M.Mion) [solo_testo] pag. 20
il Giorno – ed. Milano  del  28-09-2013
INTEGRAZIONE IN CLASSE UNA SFIDA DA VINCERE (F.De sanctis) [solo_testo] pag. 5
Corriere della Sera – ed. Milano  del  29-09-2013
IL VIVAIO DEI BABY-ORCHESTRALI “MUSICA PER L’INTEGRAZIONE” (E.Andreis) [solo_testo] pag. 11
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  29-09-2013
CON IL CUORE PER IL CUORE [solo_testo] pag. 9
la Stampa  del  30-09-2013
GLI AUMENTI DELLE MENSE SCOLASTICHE SPACCANO IL CONSIGLIO COMUNALE (B.Minello) [solo_testo] pag. 58
il Giornale d’Italia  del  29-09-2013
“INV-FACTOR: ANCHE TU UN GENIO!” (F.ce.) [solo_testo] pag. 12
il Giornale – ed. Milano  del  28-09-2013
SCUOLA, ORA I DIRIGENTI ALZANO LA VOCE: “VOGLIAMO PARTECIPARE ALLE DECISIONI” [solo_testo] pag. 6
Giorno/Resto/Nazione  del  30-09-2013
NIENTE LINGUE, SIAMO INGLESI (D.Bonetti) [solo_testo] pag. 22
Left Avvenimenti settimanale dell’Altritalia  del  28-09-2013
UNA LEZIONE DI LIBERTA’ (G.Benedetti) [solo_testo] pag. 30
la Repubblica  del  30-09-2013
MEDICINA, BENVENUTI AL SUD AL NORD FACOLTA’ AL COMPLETO VINCITORI COSTRETTI A EMIGRARE (S.Intravaia) [solo_testo] pag. 23
la Repubblica  del  30-09-2013
Int. a A.Quattrone: “A CATANZARO C’E’ UN OTTIMO CAMPUS CHE LI ASPETTA PECCATO CHE POI NON SI FERMERANNO A LAVORARE QUI” (E.d.) [solo_testo] pag. 23
il Mattino  del  28-09-2013
SALONE DELLO STUDENTE, I RAGAZZI SCELGONO MEDICINA [solo_testo] pag. 51
la Repubblica – ed. Milano  del  30-09-2013
STATALE,OPERAZIONE TRASPARENZA (L.De vito) [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera – ed. Roma  del  29-09-2013
UNIVERSITA’ TOR VERGATA, ELEZIONI 2.0 PER SCEGLIERE IL RETTORE [solo_testo] pag. 4
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  29-09-2013
SAPIENZA, GIALLO SUL CONCORSO DI MEDICINA LEGALE (F.Angeli) [solo_testo] pag. 11
la Repubblica  del  30-09-2013
RAGAZZI, AMATE L’UNIVERSITA’ REGALA SILENZIO E DEMOCRAZIA (U.Eco) [solo_testo] pag. 1
Io Donna (Corriere della Sera)  del  28-09-2013
LA (PICCOLA) CARICA DELLE “RETTORE” (C.Lacava) [solo_testo] pag. 133/34
Corriere della Sera – ed. Milano  del  29-09-2013
I LAUREATI IN MISSIONE AI CONFINI DEL MONDO (S.Landi) [solo_testo] pag. 10
l’Osservatore Romano  del  28-09-2013
IN CERCA DELL’ITALIA INTELLIGENTE (G.Cerro) [solo_testo] pag. 5
Corriere di Bologna (Corriere della Sera)  del  28-09-2013
ACCUSE E INSULTI, L’ACCADEMIA COME LA CORRIDA (D.Corneo) [solo_testo] pag. 5
Secolo d’Italia  del  29-09-2013
MUSICA, L’ITALIA PRIMA IN EUROPA PER IL NUMERO DEI CONSERVATORI E DEGLI STUDENTI [solo_testo] pag. 7
Corriere della Sera  del  30-09-2013
UCCISI NEL CAMPUS MENTRE DORMIVANO LA STRAGE DEGLI STUDENTI IN NIGERIA (C.Zecchinelli) [solo_testo] pag. 17
la Repubblica  del  30-09-2013
Int. a L.Shoneyin: “VOGLIONO DISTRUGGERE LE SCUOLE PER CONDANNARCI ALLA POVERTA’ ETERNA” (F.Caferri) [solo_testo] pag. 18
Corriere della Sera – ed. Milano  del  28-09-2013
ESPERIMENTI E GIOCHI, IN MIGLIAIA ALL’APPUNTAMENTO CON LA RICERCA (A.Dal monte) [solo_testo] pag. 5
la Stampa  del  30-09-2013
IL TELESCOPIO CHE PARLA CON LE STELLE (G.Bignami) [solo_testo] pag. 1
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
POSSIBILE CONTATTO CON ET? [solo_testo] pag. 33
il Mattino  del  28-09-2013
IL FUTURO “CAMPANIA MULTIMEDIALE UNA SVOLTA PER LO SVILUPPO” [solo_testo] pag. 39
il Mattino  del  28-09-2013
RICERCA E TECNOLOGIA LA SFIDA DEL FUTURO PER L’OCCUPAZIONE (S.Caldoro) [solo_testo] pag. 33
Corriere della Sera  del  28-09-2013
EUROPEAN RESEARCH COUNCIL, PREMIO A FERRERA (Fr.bas.) [solo_testo] pag. 51
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
A UNA GIOVANE MATEMATICA IL PREMIO GHISLERI 2013 [solo_testo] pag. 33
il Giornale  del  29-09-2013
UNA RICERCA ITALIANA FAVORISCE UNA NUOVA CURA DEL DIABETE [solo_testo] pag. 29
la Nazione – Cronaca di Firenze  del  29-09-2013
SCIENZE DELLA TERRA ECCELLENZA DA NOVANT’ANNI [solo_testo] pag. 19
il Messaggero  del  30-09-2013
LE PIANTE POSSONO SALVARE L’UOMO (A.Dose/M.Presta) [solo_testo] pag. 1
la Repubblica  del  28-09-2013
2100, CITTA’ SOMMERSE E CALDO RECORD “IL CLIMA IMPAZZITO SCONVOLGERA’ LA TERRA” (A.Cianciullo) [solo_testo] pag. 19
la Stampa  del  28-09-2013
Int. a D.Spano: “INCENDI E RISCHI PER LE COLTURE ECCO COSA PUO’ ACCADERE IN EUROPA E NEL MEDITERRANEO” (L.Castagneri) [solo_testo] pag. 15
la Stampa  del  28-09-2013
SOLO L’UOMO PUO’ RALLENTARE IL RISCALDAMENTO GLOBALE (R.Giovannini) [solo_testo] pag. 15
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
CERVELLI BUONI, VERI E BELLI [solo_testo] pag. 33
Corriere della Sera  del  30-09-2013
Int. a D.Sandalow: ENERGIA COME RENDERLA EFFICIENTE (B.Millucci/D.Taino) [solo_testo] pag. 30/31
 

pubblica  amministrazione  e  societa’

 
Corriere della Sera  del  30-09-2013
NAPOLITANO, LE TAPPE PER EVITARE LA CRISI VOTO DI FIDUCIA E UN “SI'” FINO AL 2015 (M.Breda) [solo_testo] pag. 2/3
Corriere della Sera  del  30-09-2013
DEFICIT, IMU, OCCUPAZIONE E MISSIONI ALLARME DEL TESORO: SERVONO 5 MILIARDI (M.Sensini) [solo_testo] pag. 13
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
PAGAMENTI, PRIME LE REGIONI (V.Uva) [solo_testo] pag. 7
L’Unita’  del  28-09-2013
TRE ANNI DI SACRIFICI INUTILI E RIFORME CHE RISCHIANO LO STOP (V.Frulletti) [solo_testo] pag. 2/3
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
IL DISBOSCAMENTO DELLE PRATICHE PROMETTE 9 MILIARDI DI RISPARMI (A.Cherchi) [solo_testo] pag. 3
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
NORME – RISARCITO L’ERRORE DELLA PA SE IL CITTADINO COOPERA (A.Porracciolo) [solo_testo] pag. 10
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
NORME – VIA STRETTA PER BONUS GIOVANI (A.Rota porta) [solo_testo] pag. 1
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
UNA CHANCE NON SOLO AI “TALENTI” (S.Carpigiani) [solo_testo] pag. 13
Affari&Finanza (la Repubblica)  del  30-09-2013
RECESSIONE NON UGUALE PER TUTTI PAPERONI ITALIANI DECIMI AL MONDO (M.Frojo) [solo_testo] pag. 44
Giorno/Resto/Nazione  del  30-09-2013
Int. a A.Quadrio curzio: NEL LABORATORIO DI ANDREATTA (M.Degli esposti) [solo_testo] pag. 24
Noi Genitori & Figli (Avvenire)  del  29-09-2013
ERNESTO CAFFO FRATERNITA’ RICETTA ANTICRISI (P.Tettamanzi) [solo_testo] pag. 32/35
Corriere della Sera  del  28-09-2013
IL PAESAGGIO APPARTIENE AL POPOLO (C.Stajano) [solo_testo] pag. 57
 
 
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

Il caos dei lavoratori della scuola a rischio taglio

da Corriere della Sera

Il caos dei lavoratori della scuola a rischio taglio

di Cristina Maccarrone

Insegnanti che, pur avendone diritto, dopo anni di precarietà non entrano di ruolo, assunzioni in blocco di personale ATA, concorsi per dirigenti. Quando si pensa alla scuola di solito si considerano solo queste figure professionali e i loro problemi.

Eppure, se la scuola funziona, se le classi sono in ordine, se chi accompagna i propri figli trova ogni mattina il portone aperto, lo si deve anche a loro. A quei 24mila lavoratori e lavoratrici ex Lsu e appalti storici occupati negli appalti di pulizia e servizi ausiliari in 400 scuole in tutta Italia di ogni ordine e grado.

Loro che (ovviamente) svolgono altri servizi di supporto al personale ATA e che rischiano di non sapere quale e come sarà il loro futuro. Nonostante infatti la scuola sia iniziata da qualche giorno, il Miur non ha dato ancora “chiarimenti riguardo la gara d’appalto di pulizia nelle scuole né ha proposto soluzioni per garantire la continuità occupazionale e la tenuta del loro reddito”, precisa Elisa Camellini, segretaria nazionale di Filcams Cigil, sindacato che assieme a Fisascat Cisl, Ulitrasporti uil ha proclamato lo stato di agitazione.

Il rischio è infatti non tanto che queste persone possano perdere il lavoro (anche se non è escluso) ma soprattutto che visti i minori importi a disposizione per queste gare d’appalto (che vengono fatte ogni 3 anni) “si vedano ridurre fortemente lo stipendio che è già al limite della sussistenza”.

Un esempio? “In media”, spiega la Camellini, “un ex Lsu (lavoratore socialmente utile) che lavora nella zona di Napoli è impiegato circa 36 ore e guadagna fino a un massimo di 800 euro al mese, chi rientra negli appalti storici della pulizia delle scuole per 18-20 ore guadagna tra i 400 e i 500 euro al mese.

Sapevamo delle riduzioni riguardanti la base d’asta della gara d’appalto, dell’ulteriore sconto che avviene quando si assegna l’appalto e inizialmente avevamo visto che alcune richieste erano state accolte, ma questo procrastinare le cose e soprattutto l’assegnazione di 9 lotti su 13 ci fa pensare che rientri in una strategia del Ministero di spostare il confronto a quando non ci sarà più la possibilità di intervenire, di contrattare”.

Quello che i sindacati lamentano è poi il fatto che il 2 settembre scorso c’era stato un incontro per appunto definire le soluzioni e che tra l’11 e il 16 settembre siano affidati i primi lotti:

“Quel giorno abbiamo chiesto ai rappresentanti del Ministero a che punto fosse la gara della Consip (S.p.A che gestisce gli acquisti per la Pubblica Amministrazione Italiana, ndr), ci hanno detto di non essere a conoscenza dell’avanzamento e invece a pochi giorni di distanza sono stati assegnati i primi lotti, la cosa ovviamente non ci convince e fa pensare a un impegno solo a parole”.

Com’è dunque la situazione attuale? Al momento, questi 24 mila lavoratori lavorano con una proroga alla vecchia gara d’appalto di un mese (fino al 30 ottobre). Quanto ai lotti: “mancano da assegnare i 2 della Campania, Sicilia e Calabria”, precisa la segretaria Filcams. “Questo è probabilmente dovuto al fatto che sono regioni dove ci sono più offerte e ci sono più lavoratori. Ma assegnarne alcuni e non tutti, non ci avvantaggia sia perché rompe l’equilibrio di questi lavoratori che perché non aiuta a pattuire delle condizioni uguali per tutti”.

La situazione è particolarmente delicata, poi, perché rischia di diventare un problema di carattere sociale: protagonisti sono infatti gli ex lavoratori socialmente utili e appalti storici che sono stati stabilizzati dopo anni: “Abbiamo lottato un decennio per dare loro delle certezze e ora che si fa? Li si riporta a essere precari?

Il problema poi non riguarda solo il Miur, per questo stiamo cercando di agire a livello politico. Siamo sicuri che riportarli in condizioni precarie, poi, voglia dire risparmiare per lo Stato? A conti fatti, tra assegni familiari e sussidi, non è così. Se lo Stato si è occupato di altri lavoratori, come quelli dell’azienda Riva e per la Fiat, tale situazione non è da meno: anche se disseminati per l’Italia sono pur sempre 24mila persone a rischio.

Gente che ha un’età media di 50 anni e che avrebbe serie difficoltà a trovare un altro lavoro per integrare o addirittura una nuova occupazione”. Per non parlare poi degli effetti che ci saranno sulla scuola: “Già i nostri istituti non versano in buone condizioni, una riduzione dell’orario di lavoro di queste persone o la loro eventuale assenza sono un problema anche per gli studenti e le loro famiglie” conclude Camellini.

twitter@cristinamacca

La crisi di governo mette a rischio i provvedimenti sulla scuola?

da Tecnica della Scuola

La crisi di governo mette a rischio i provvedimenti sulla scuola?
di Lucio Ficara
E pensare che solo fino a poche ore fa il ministro Carrozza parlava del clima di grande collaborazione che esiste all’interno del Governo in campo scolastico.
Solo pochi giorni fa il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza intervistata a Sky Tg24, alla domanda sui rischi di una crisi di governo, ricordava il buon grado di collaborazione che esiste tra i vari ministri e in materia d’istruzione, ha tenuto a sottolineare che i provvedimenti presi sono il frutto del confronto e del dialogo tra le varie componenti del governo. Il ministro Carrozza in un momento di grave incertezza politica e di un serio rischio di crisi di governo, ci tiene a fare comprendere l’importanza nevralgica di un rinnovato patto di coalizione, che, a suo avviso, è fondamentale per decidere come andare avanti. Il ministro di viale Trastevere si trova in totale sintonia con Enrico Letta, e pensa che occorra, in vista della legge di stabilità, definire le strategie per proseguire con le larghe intese. Secondo la Carrozza, minacciare dall’esterno, come fanno alcuni politici del Pdl, non serve a niente. Il responsabile del Miur ci tiene a fare sapere che in consiglio dei ministri c’è un clima di collaborazione, grazie al quale si è riusciti a varare decreti importanti. Nel campo dell’istruzione, conclude il ministro nella sua intervista a Sky tg24, sono stati presi provvedimenti che sono il frutto della collegialità del governo. In consiglio facciamo i ministri. Appena ieri dalle dichiarazioni del ministro Carrozza, abbiamo colto tutta la preoccupazione del momento, che non preannuncia nulla di buono per le sorti del Paese e della scuola. Infatti ieri il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, durante il Consiglio Ue sulla competitività tenutosi a Bruxelles, si è detta particolarmente preoccupata per la probabile crisi di governo minacciata dal PDL, ed ha affermato con dispiacere che non è facile rappresentare l’Italia in questo momento. Oggi, dopo la nota dei cinque ministri del PDL che ritengono non esistere più le condizioni per restare nell’esecutivo, il ministro Carrozza si dice dispiaciuta soprattutto per quello che potrebbe comportare questo gesto sui provvedimenti sulla scuola rimasti in sospeso e non definitivamente approvati, e si trova in totale sintonia con il primo ministro Letta, che pretende un chiarimento in Parlamento, alla luce del sole, di fronte ai cittadini. Adesso, è opinione diffusa, che bisogna evitare di perdere il tanto lavoro svolto per fare approvare il decreto 104 sulla scuola. Perché ciò avvenga bisogna sperare che si trovi all’interno del Parlamento un’altra maggioranza in grado di dare la fiducia ad un altro esecutivo che salvi capra e cavoli.

Chiarimenti sulla penalizzazione delle pensioni anticipate

da Tecnica della Scuola

Chiarimenti sulla penalizzazione delle pensioni anticipate
di Giovanni Sicali
E’ come se avessimo lanciato la pietra nello stagno. Il nostro precedente post del 26 u. s. “Tempi duri per la 104 e i donatori di sangue” ha agitato un dibattito ed ha fatto emergere perplessità ed interrogativi.
Intanto, il problema riguarda in modo chiaro ed evidente il personale della P.A. dato che in questo caso il calcolo del tempo di servizio viene fatto in giorni di lavoro effettivo e non in settimane ritenute valide.  In secondo luogo la penalizzazione eventuale si applica a chi va in “pensione anticipata” (ex pensione di anzianità) avvalendosi degli anni di contribuzione richiesti dal tabellario in riferimento all’anno di pensionamento.
In caso di uscita anticipata dal mondo del lavoro, l’art. 24 comma 10 della 204/2011 ha disposto che, sulla quota di trattamento di pensione relativa all’anzianità contributiva (di 41 anni e 5 mesi) maturata fino al 31 dicembre 2011, sia applicata una riduzione percentuale pari all’1 per cento per i primi due anni mancanti al raggiungimento dei 62 anni ed elevata al 2 per cento per gli ulteriori anni mancanti alla suddetta età calcolati alla data del pensionamento. La riduzione è evitata (ma fino al 31/12/2017) solo in 4 casi: maternità obbligatoria, leva obbligatoria, infortunio sul lavoro e/o malattia e cassa integrazione ordinaria. Per tutti gli altri periodi non lavorati verrebbe applicato un conteggio dei giorni. Applicando il D.L.vo “Mille proroghe” n. 216 del 29/12/2011, art. 6 comma 2 quater, per i dipendenti del pubblico impiego, le situazioni di assenza dal lavoro come: i permessi retribuiti per motivi familiari (legge 104), maternità facoltativa, di lutto, per il diritto allo studio, per la donazione del sangue, per lo sciopero… finiscono per comportare una decurtazione nel calcolo totale della prestazione effettiva di lavoro richiesto per l’uscita anticipata. Ricordiamo che l’anzianità contributiva fissata per il 2014 è in almeno 42 anni e 6 mesi se uomo o 41 anni e 6 mesi se donna con l’età (per entrambi i sessi) di 63 anni e 3 mesi. I donatori di sangue, che sono in procinto di concludere il proprio lavoro, dovranno fare attenzione al calcolo esatto dei gg. mm. aa. C’è da sperare che il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e quello della Salute Beatrice Lorenzin, intervengano al più presto, per correggere le anomalie della Fornero. Il Pd dal canto suo ha presentato un’interrogazione parlamentare denunciando che il dipendente, per l’accesso alla pensione anticipata, dovrà incrementare il servizio effettivo con un periodo di lavoro aggiuntivo pari a quello considerato. In questo modo c’è il rischio che venga meno il riconoscimento della funzione civica e solidaristica che si esprime nella donazione. In conclusione, o si troverà una soluzione al problema, oppure i donatori di sangue sono destinati, loro malgrado, a ripercorrere l’odissea dei Quota 96. E dal 1° gennaio 2018, sconti non ce ne saranno più, in alcun modo e per nessuno! Più che di uno stagno stiamo parlando di un mare magnum.

Concorso a DS in Lombardia: avviso del Miur sul completamento delle operazioni di ricostituzione dei plichi

da Tecnica della Scuola

Concorso a DS in Lombardia: avviso del Miur sul completamento delle operazioni di ricostituzione dei plichi
di Aldo Domenico Ficara
Con una nota del Miur datata 27 settembre 2013, si avvisano i candidati al concorso del completamento delle operazioni di ricostituzione dei plichi contenenti le prove scritte del concorso a n. 355 dirigenti scolastici per la Regione Lombardia. In questo avviso si scrive:
“La Commissione, nominata con Decreto del Direttore generale per il personale scolastico n. 50 del 15 luglio 2013 e costituita dalla dott.ssa Carmela Palumbo, dirigente di I fascia della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e l’autonomia scolastica di questo Ministero, e dalle dott.sse Antonella Tozza e Claudia Rosati, dirigenti di II fascia degli uffici di supporto al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, in esecuzione della sentenza n. 03747/2013 REG. PROV. COLL. del Consiglio di Stato (sezione sesta) e come da incarico di cui alla nota dipartimentale prot. 2040 del 27 settembre 2013, comunica che, a partire dal giorno l ottobre 2013 presso l’Istituto di Istruzione Superiore Cremona- Zappa, sito in viale Marche, n. 71, Milano, avrà luogo il completamento delle operazioni di ricostituzione dei plichi contenenti le prove scritte del concorso a n. 355 posti di dirigenti scolastici per la Regione Lombardia, di cui al Decreto del Direttore generale per il personale scolastico del 13 luglio 2011 (G.U. – 4″ serie speciale – n. 56 del 15 luglio 2011). I lavori avranno inizio alle ore 8,30. Si rende, altresì, noto che il 30 settembre p.v. dalle ore 16,30 circa, si procederà al trasporto dei plichi contenenti le prove concorsuali dalle sede dell’Istituto Steiner, presso il quale attualmente sono custoditi, alla sede dell’Istituto di Istruzione Superiore Cremona-Zappa. Si comunica, infine, che alle suddette operazioni potranno assistere, se richiesto, un numero non superiore a dieci candidati. A tal fine, i candidati interessati potranno inviare espressa richiesta all’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia dalle ore 8,00 alle ore 12,00 del giorno 30 settembre p.v. all’indirizzo di posta elettronica direzione-lombardia@istruzione.it. L’accettazione delle richieste avverrà in stretto ordine cronologico di ricevimento delle stesse“.