Latino e Intelligenza artificiale

Lo studio del Latino e i linguaggi dell’Intelligenza Artificiale

di Gabriele Boselli

Sintesi

L’ A.I. sarà il principale detonatore del novum nei prossimi decenni. Una forte ripresa dello studio del latino in tutto il sistema dell’istruzione potrebbe, per la potenza metalinguistica di questa lingua, mettere in grado i futuri studenti e ricercatori di fronteggiarne gli sviluppi e di produrne di nuovi.

Il latino, scrigno d’identità e linguaggio-matrice del Novum

Deboli segnali di rinascimento

Vi è un luogo in Roma ove da oltre trent’anni, nonostante la dif-ferenza (ma non la di-versità) degli orientamenti partitici di governo, dominano debolmente contrastate l’incultura generale e pedagogica. Questo luogo è situabile in via di Trastevere, un tempo si chiamava Ministero della pubblica Istruzione, ed è motivo di stupefatta e lieta meraviglia che ora vi si stia ventilando, almeno da parte del sottosegretario Paola Frassinetti, l’ idea di una reintroduzione della lingua latina fin dalla secondaria di primo grado e di un rafforzamento della stessa in quella di II grado.

Ricordi di gioventù

Gli alunni della mia generazione, nati poco oltre la fine della seconda guerra mondiale e viventi alle soglie della terza, pur studiando a dovere la matematica hanno appreso il latino fin dall’undicesimo anno di età: alla fine della scuola media (allora chiamata anche “ginnasio”) traducevano d’impronta gli autori latini di più semplice interpretazione. In concorrenza con altri compagni, negli ultimi anni dell’istituto magistrale, si contendevano le grazie delle compagne scrivendo poesie latine dense di risonanze tibulliane; nel mio caso, purtroppo, conseguendo in quella prospettiva scarsi risultati ma non per incertezze nella metrica.

Intelligenza artificiale, strumento della signoria del pensare umano

Per non farsi dominare dai padroni dell’ A.I. , rimanere signori del proprio pensiero, avventurarsi con ragionevole sicurezza nel novum e sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale in posizioni non subordinate la ripresa di uno studio serio del latino sarebbe assai importante fin dall’inizio della scuola secondaria. Questo, principalmente, perchè l’A.I. si snoda in strutture linguistiche ancora innervate nelle matrici fossili di quella lingua latina in cui conversero e si rigenerarono le linee generativo-trasformazionali del ceppo indoeuropeo producendo ramificazioni in tutte le scienze.

Gamma di fini

Dobbiamo prestare attenzione e non timore ai linguaggi dell’ A.I. Ove non appesantiti dal MIM d nuovi oneri psicologistici, gli insegnanti sono pronti e gli alunni disponibili non solo ad applicare il preconfezionato ma anche a creare programmi o quantomeno a modificarli. Ma molto sarebbe perduto se i linguaggi non fossero stati innestati a livello logico e sintattico sulla lingua storicamente formatasi nella terra natìa. Sarebbero linguaggi alieni: e’ il latino nascosto nella struttura profonda delle lingue moderne a rivestire tuttora un ruolo essenziale nell’universo semiotico. La conoscenza (e non certo la sola competenza cara agli esperti MIUR degli ultimi trent’anni) nella lingua delle origini d’Europa è accesso all’unico vero sistema di comunicazione che può decodificare e relazionare i sistemi di segni e i linguaggi dell A.I.

La lingua -sia “naturale” che artificiale- è luce, madre, figlia (Rosenzweig La stella della redenzione 1919 ed it Adelphi, 1988); incontrare con essa per la via latina la luce occidentale è nascere di nuovo, non subire ma generare un altro mondo.

Funzione metalinguistica del latino nell’A.I.

La funzione metalinguistica efficacemente attivabile con l’insegnamento del latino fin dalla prima adolescenza si esprime nel far volgere la lingua trasversalmente verso ciò che sta sotto e oltre il proprio volto, partendo dalla propria grammatica e sintassi. Le funzioni-sorgente attuano un codice in comune fra mittente e destinatario per un autocontrollo e controllo funzionale. Una funzione -ad esempio- molto carente negli apparati di censura automatica attivi su internet e che, difettandone. operano colossali fraintendimenti. Non avendo letto Marziale né Apuleio gli istruttori dell A.I. non trasmettono (ancora?) il senso dell’ironia e del paradosso. Pare che con Bard e soprattutto con Apple GPT (prossimamente veicolata con IOS 18 e Iphone 16, buttare via i device precedenti Iphone 12 ) questi limiti dovrebbero ridursi. I ricercatori e gli sviluppatori di intelligenza artificiale della Mela -alcuni selezionati anche per la loro conoscenza delle lingue classiche- affermano di aver compiuto una svolta fondamentale nella distribuzione di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) su iPhone e altri dispositivi Apple come Powerbook con M4 o 5 con memoria meno limitata, inventando una tecnica syn-tattica innovativa di utilizzo della memoria flash.

La sintassi latina ha una enorme possibilità di conservare, veicolare e generare economicamente significati e ne fa dono a chi la possiede. I chatbot basati su LLM come ChatGPT richiedono una quantità incredibile di dati e di memoria per funzionare, il che rappresenta una sfida per dispositivi come gli iPhone, o dispositivi mobili in generale, che hanno una capacità di memoria limitata. Nell’imminente IOS 18 appare possibile eludere questa limitazione utilizzando tecniche chiave che riducano al minimo il trasferimento dei dati e massimizzino il throughput della memoria flash-

Un trans-durre e un pro-durre articolati sulle matrici della syn-taxis latina

I traduttori automatici innestati direttamente sui dispositivi come Samsung 24 Ultra e quelli enormemente più avanzati e non bisognosi di costante connessione internet imminenti su Iphone 16 aprono possibilità di comprensione e riarticolazione del testo in profondità, operando su oltre 200 miliardi di parametri, suggerendo un alto livello di complessità e capacità di comprensione e generazione del linguaggio. Ma per costruire una qualche simmetria tra strumento e utilizzatore occorre che questi sia in grado di comprendere e controllare le logiche operanti a livello strumentale. Gli utenti, non solo traduttori, saranno sviluppatori e generatori di pensiero sui vettori sintattici sia gli sviluppatori professionisti che gli utenti evoluti. Anche a questo e alle aspettative connesse è dovuto il notevole incremento delle quotazioni di Apple in Borsa pur in tempo di calo dei ritorni immediati di Cupertino.

Con gli sviluppi venturi di un’ A.I. reiventata da sviluppatori o semplici utenti che conoscano il latino (auspicabilmente avendolo appreso fin dall’adolescenza) e in futuro attuata con hardware quantistico sarà molto più difficile inibire la potenza innovatrice del novum nella costruzione della scienza, nel mondo del lavoro, nella vita della scuola e nell’esistere quotidiano. A.I. non solo per conoscere il mondo, ma anche per aiutarci ad averne più estesa coscienza.

  1. Ricordo che, avendo io sempre cercato di superare con qualche accorgimento il mio deficit di memoria e non ricordando bene le coniugazioni dei verbi latini, attivavo strategie che oggi chiameremmo di risparmio dati: ad esempio per tradurre “a essere crocifisso” scrivevo “ad crucem”. Un metodo usato oggi dagli informatici è chiamato Windowing: invece di caricare nuovi dati ogni volta, il modello di intelligenza artificiale sviluppato da Apple riutilizza alcuni dei dati che ha già elaborato. Ciò riduce la necessità di recuperare costantemente la memoria, rendendo il processo più efficiente, veloce e fluido, accelerando la capacità dell’AI di comprendere e soprattutto generare il linguaggio del Novum.

Per leggere

G. Boselli, Inibizioni del novum in Encyclopaideia – Journal of Phenomenology and Education. Vol.24, n.56, 2020

F.Faggin, Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura, Mondadori 2022

I come Intelligence

Si è svolta ad Avezzano, nei giorni dal 3 al 5 giugno, la seconda tappa di “I come Intelligence”, l’iniziativa per promuovere nelle scuole la conoscenza della storia dei Servizi Segreti italiani ed i compiti affidati alla Sicurezza Nazionale.

Nell’ambito dell’accordo firmato tra Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e Ministero dell’Istruzione e del Merito, finalizzato ad accompagnare i giovani alla scoperta di funzioni, compiti, organizzazione e protagonisti degli Organismi informativi, così come dei principali fenomeni di minaccia del mondo contemporaneo, si è svolta la seconda tappa di “I come Intelligence”, un percorso itinerante rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole secondarie di secondo grado.

Nell’occasione, grazie al supporto organizzativo dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo e dell’istituto scolastico ospitante, circa 750 studenti, provenienti da cinque scuole superiori di Avezzano (Liceo Scientifico Statale “Marco Vitruvio Pollione”, Liceo Statale “Benedetto Croce” e Istituti di Istruzione Superiore “Galileo Galilei”, “Ettore Majorana” e “Arrigo Serpieri”), hanno avuto la possibilità di conoscere, esplorare e confrontarsi con l’istituzione preposta alla tutela della sicurezza del nostro Paese.

I ragazzi sono stati accolti dalla mascotte “Int”, che ha illustrato il percorso della mostra, e hanno poi visitato gli stand tematici dedicati a diversi aspetti del mondo dell’intelligence, potendo approfondire, anche grazie a contenuti multimediali fruibili attraverso codici QR, la storia e gli eventi degli agenti segreti più famosi della storia, italiani ed esteri. Al termine della visita, i partecipanti hanno messo alla prova le conoscenze acquisite attraverso un quiz, ricevendo un tesserino da “agente segreto in erba”.

È proseguita così, nelle scuole secondarie di secondo grado, l’attività di promozione della cultura della sicurezza a favore dei più giovani, nella consapevolezza che la sicurezza nazionale è un bene che riguarda tutti e richiede il concorso di tutti. Dopo il successo della tappa abruzzese, che ha fatto seguito alla prima giornata a Latina, il viaggio dell’iniziativa “I come Intelligence” continuerà nei prossimi mesi nelle altre Regioni.

Piano Welfare

Piano Welfare: Valditara lasci perdere le convenzioni con le banche e si impegni per aumentare gli stipendi

Roma, 5 giugno- “Prima i treni, ora le banche e fra poco l’assistenza sanitaria. Il ministro Valditara crede di poter fare a meno del sindacato e stabilisce legami diretti con docenti, dirigenti e Ata, ricorrendo agli amati servizi privati”. Lo dice in una nota la FLC CGIL, commentando la circolare ministeriale che annuncia le nuove convenzioni nel settore bancario per il personale della scuola.

“Già qualche tempo fa, in veste di munifico e inedito sindacalista, il ministro stupì il mondo ottenendo sconti per il personale scolastico dalle compagnie ferroviarie e aree. Il sottinteso era: non abbiamo soldi per gli stipendi ma vi diamo qualche mancia. Oggi è la volta delle banche, e si annunciano anche convenzioni con gli istituti sanitari per offrire al personale della scuola ‘condizioni agevolate per l’erogazione e la fruizione di servizi nel settore delle prestazioni di cura’. Si persevera con i benefit”. Chiosa il sindacato della conoscenza della Cgil.

“Ora come allora riteniamo queste iniziative del tutto fuorvianti e prive di efficacia e, sulle cure sanitarie, vediamo un modo di procedere in sintonia con un governo che nonstanzia risorse, ma annuncia mirabolanti operazioni a costo zero di riduzione delle file chilometriche e dei ritardi nelle prestazioni sanitarie. Un’operazione, quella del ministro, che irrobustisce la tendenza a foraggiare il privato, conclude la nota FLC. Si faccia piuttosto il contratto di lavoro, stanziando risorse aggiuntive che coprano almeno il tasso di inflazione che si è mangiato gli stipendi dei lavoratori della scuola. Ogni altro provvedimento è solo un pannicello caldo!”

S. Piacenza e M.T. Mignone, Lo Specchio Generoso

“Lo Specchio Generoso: Il Metodo Bright Start e le sue Sperimentazioni in Italia e all’Estero“, è un’opera fondamentale per chiunque si occupi di educazione e sviluppo cognitivo dei bambini.

Il libro, scritto da Susanna Piacenza e Maria Teresa Mignone, esplora in dettaglio il programma di educazione cognitiva Bright Start, sviluppato da Haywood, Brooks e Burns. 

Questo metodo innovativo, basato sui principi psicopedagogici di noti studiosi come Piaget, Vygotskij, Feuerstein e Haywood stesso, mira a sostenere le capacità di apprendimento dei bambini, prevenendo future difficoltà scolastiche e sociali, e promuovendo autostima e motivazione. 

Il libro documenta una vasta rassegna di ricerche sperimentali condotte in Italia e all’estero, dimostrando i significativi progressi ottenuti con interventi educativi precoci. Esso offre una guida dettagliata per insegnanti, educatori e terapeuti su come adottare il Bright Start nel proprio lavoro, integrando efficacemente il curricolo scolastico tradizionale.

Avvicinarsi al metodo Bright Start significa non solo incontrare un insieme di attività e di esercizi basati su solidi principi psicopedagogici, ma anche imparare a diventare mediatori efficaci per i propri allievi. Gli insegnanti che adottano questo programma aiutano i bambini a sviluppare consapevolezza di sé, strategie di apprendimento e comprensione profonda dei concetti, offrendo agli allievi una partenza brillante nel loro percorso educativo.

Le autrici:

Susanna Piacenza, dottoressa di ricerca in Scienze dell’educazione e della formazione e in Pedagogia della cognizione, è esperta nel potenziamento cognitivo per la prevenzione dell’insuccesso scolastico ed è membro del Bright Start International Committee-USA. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “La valutazione che cambia. Una valutazione dinamica per il cambiamento evolutivo”(Milano, 2023).

 

Maria Teresa Mignone ha una lunga carriera come insegnante, direttrice didattica, autrice di testi per la scuola primaria e formatrice degli insegnanti. Specializzata nelle metodologie legate all’educazione cognitiva dei bambini, ha seguito numerose applicazioni sperimentali del metodo Bright Start ed è membro del Bright Start International Committee-USA.

 

Accordo Lavoro agile

Firmato oggi tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali l’Accordo per la definizione, nel quadro del nuovo CCNL funzioni centrali 2019/2021, dei criteri di accesso del personale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, non dirigenziale, alla prestazione lavorativa in modalità agile

“Si tratta di un risultato che ho fortemente auspicato per dare attuazione ai principi contenuti nel CCNL Funzioni Centrali 2019/2021 e al PIAO 2024-2026, approvato con mio decreto del 23 maggio scorso, così andando incontro alle richieste manifestate dalle parti sindacali. L’intesa consentirà al personale di avere un ancor maggiore equilibrio tra tempi di vita e di lavoro e all’Amministrazione di mantenere alti standard di qualità nei servizi erogati alla collettività, anche attraverso l’innovazione organizzativa e digitale. Il nostro obiettivo è dare concreta attenzione alle diverse esigenze dei lavoratori, costruendo al tempo stesso un’Amministrazione moderna ed efficiente”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Tra le novità di maggior rilievo dell’odierno Accordo va sottolineata la definizione delle condizioni di priorità per l’accesso al lavoro agile, tra le quali le particolari condizioni di salute, lo stato di gravidanza e allattamento, i tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità o paternità, la presenza di figli in condizioni di disabilità e di figli di età inferiore ai 16 anni, le esigenze di cura di familiari o di conviventi, il maggiore tempo per raggiungere la sede di lavoro, le ulteriori esigenze valutate dal dirigente. Per tali condizioni di priorità si prevede la possibilità di fruire fino a 10 giornate di lavoro agile nel mese.

Ai sensi delle disposizioni legislative e del citato CCNL, nonché del PIAO ministeriale, l’esecuzione della prestazione lavorativa in modalità agile per il singolo lavoratore resta demandata all’accordo individuale di cui all’articolo 38 del CCNL, da stipularsi con il dirigente.

Questo importante risultato, che si aggiunge all’incremento del Fondo Risorse Decentrate del Ministero, conferma l’attenzione alle esigenze anche del personale amministrativo del Ministero, impegnato costantemente a contribuire al buon andamento dell’Amministrazione e all’efficacia dell’azione amministrativa.

Protocollo d’Intesa MIM – Fondazione Uto Ughi

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato il Protocollo d’Intesa con la Fondazione Uto Ughi per promuovere la conoscenza e l’ascolto della musica classica nelle scuole di ogni ordine e grado.

“Con la firma di questo Protocollo, riconosciamo e valorizziamo la musica come elemento chiave per la crescita dei giovani. Abituarsi all’ascolto sin da piccoli significa aprirsi a una dimensione straordinaria dello spirito umano, avvicinarsi a un’arte che non conosce confini e che è in grado, con un linguaggio davvero universale, di abbattere ogni barriera, divenendo importante occasione di inclusione”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Con questo accordo avviamo una collaborazione che sarà certamente proficua. Contribuire a diffondere la conoscenza della grande tradizione musicale classica nelle scuole significa riscoprire anche l’importanza che la musica ha avuto nella storia e nella cultura dei popoli”, ha aggiunto il Ministro.

Il Protocollo, della durata triennale, prevede la promozione di attività e progetti formativi volti a diffondere la conoscenza delle varie potenzialità espressive degli strumenti musicali e lo sviluppo di iniziative in cui la musica diventi un’esperienza di ricerca, creatività, aggregazione e inclusione. Il Ministero si impegna a diffondere il Protocollo attraverso i competenti Uffici scolastici regionali, favorendo l’adesione degli istituti. Per garantire il coordinamento e il monitoraggio delle attività previste, sarà istituito un Comitato paritetico, composto da due membri del Ministero e due membri della Fondazione Uto Ughi.

“Ringrazio il Ministro Valditara per la sua disponibilità e il suo interessamento su questi temi dell’educazione musicale a me particolarmente cari. La musica è un dono prezioso a cui tutti possono e devono accedere. Per questo ho costituito la mia Fondazione. Desidero che i giovani conoscano il grande patrimonio culturale musicale di cui il nostro Paese è ricco, e che possano amare la musica. È fondamentale che abbiano quindi la possibilità di studiare uno strumento e di apprezzare quanto di più bello abbiamo nella vita: la cultura.” Così ha dichiarato il maestro Uto Ughi.

“La nostra Fondazione ha un obiettivo chiaro: rendere la musica classica accessibile a tutti, ma soprattutto ai giovani, che sono il nostro futuro. Con questo protocollo, vogliamo rendere la musica sempre più presente nel percorso formativo ed educativo delle nuove generazioni. Solo facendo conoscere i grandi capolavori, possiamo arricchire il loro percorso di crescita e, nello stesso tempo, coltivare una nuova generazione di appassionati e sostenitori della musica classica”, aggiunge Natascia Chiarlo, Vicepresidente della Fondazione Uto Ughi.

M. Bussola, Il tempo di tornare a casa

Matteo Bussola riscopre la speranza

di Antonio Stanca

   Una nuova edizione de Il tempo di tornare a casa di Matteo Bussola c’è stata di recente per conto di Mondadori Libri, su licenza Einaudi. L’opera è del 2021 e consiste in una serie interminabile di annotazioni, riporti, notizie circa quanto avviene ai nostri giorni nei rapporti, negli scambi che si verificano tra i più giovani, adolescenti, ragazzi, e a volte anche tra adulti. È come un procedimento per appunti, è impegnato a cogliere argomenti, motivi, risvolti di ogni genere in tali relazioni. Riesce ad attirare il lettore fin dall’inizio poiché immediato, spontaneo è il linguaggio usato. Autentica la vita che fa vedere, veri i pensieri, i sentimenti, i problemi dei quali riferisce. Leggendo è come assistere a delle scene, visioni, immagini è come vedere, sentire quanto sta avvenendo.

   Non è la prima volta che Bussola si mostra in questo modo, è il suo preferito. Tende alla narrazione breve, al racconto più che al romanzo. Di raccolte di racconti è soprattutto autore e poi lo è diventato anche di queste serie di frammenti. Gli è sembrata la maniera più idonea a cogliere gli infiniti aspetti che la vita moderna ha assunto, la possibilità migliore per dar voce agli innumerevoli frangenti, alle interminabili circostanze delle quali è fatta la modernità. Multiple, infinite sono diventate e solo procedendo in tal modo, pensa Bussola, è possibile renderle tutte.

   Nato a Verona nel 1971, Bussola ha iniziato a farsi conoscere quando aveva poco più di trent’anni. Sua prima attività era stata quella del fumettista, del vignettista attento a quanto succede nella vita, nella società, nella storia dei tempi moderni, nella realtà che si è venuta a creare in ambito privato e pubblico, civile e sociale, nazionale e straniero, in tutto quanto è diventato oggi attualità. Non è poco, è molto e di tutto ha voluto dire, ovunque è intervenuto. Lo ha fatto con i disegni, ha continuato con i racconti ed infine con veri e propri libri composti come quest’ultimo da piccoli brani.

   Il suo sarebbe stato un percorso sempre in salita: diventato noto nel 2016 col bestseller Notti in bianco, baci a colazione, primo romanzo, verranno altre opere di narrativa quasi sempre racconti, scriverà un libro per ragazzi, condurrà una trasmissione radiofonica su Radio 24 e terrà una rubrica intitolata Uno scrittore, una donna sul settimanale «F». Un intellettuale impegnato è Matteo Bussola ma anche un autore multiplo, uno scrittore dagli interessi vasti e vari, dall’attenzione, dalla curiosità sempre vigile. Vive il suo tempo, il suo mondo, la sua storia, ne fa la sua opera, ne riporta la sua voce e in modo tanto naturale da farla giungere con facilità, con piacere a chi la sente o la legge. A far piacere ancor più Il tempo di tornare a casa sono dei motivi nuovi, degli elementi, dei luoghi, dei personaggi che ritornano identici in ognuna delle note, delle parti che compongono l’opera. Sono tante, sembrano non voler mai finire, di giovani, di ragazzi dicono quasi sempre, della vita tra loro, di quella a casa, fuori, a scuola, dei loro discorsi, dei loro scambi, dei loro contatti, dei loro amori, dei loro problemi, di tutto quanto è giunto oggi a formare il loro tempo. Ancora una volta Bussola ha tanti giovani da mostrare, ancora una volta vuole far vedere cosa pensano, cosa fanno, come vivono, dove stanno, dove vanno. Sono tantissime le loro situazioni, le loro circostanze, le loro immagini e tutte passano da una stazione ferroviaria, tutte avvengono tra gente che aspetta a prendere un treno, che deve partire, tutte hanno a che fare con una sala d’aspetto dove una matura signora è seduta con accanto le borse della spesa fatta, dove un maturo signore con un berretto giallo e uno zaino piuttosto piccolo si aggira dicendo di essere uno scrittore che vuol sapere di certi significati, vuole avere certe spiegazioni. Entrambi, lei e lui, sono reduci da brutte esperienze, entrambi aspettano di partire, sperano di iniziare una nuova, diversa esperienza, di cambiare. Saranno un esempio da seguire per quei tanti ragazzi che vicino a loro sono sempre comparsi nel corso dell’opera. Se anche per quelli una stazione ferroviaria è stato un riferimento importante, lo sarebbe stata pure una partenza, avrebbe significato un nuovo inizio, una nuova possibilità di risolvere i problemi sofferti. Tanti sono i problemi quanti sono quei ragazzi, “tante le loro storie”, tante le soluzioni che le loro partenze potrebbero procurare. Molto originale è il modo col quale Bussola è intervenuto questa volta per risolvere lo stato di crisi, di sfiducia, di disorientamento che spesso ha rilevato nella vita dei più giovani. È un fenomeno quanto mai attuale, è ricorrente nella sua scrittura e non poteva essere diversamente visti i suoi interessi. Stavolta, però, non è rimasto nella fase di denuncia del problema ma ha voluto intravedere una soluzione, indicare un modo per superarlo. Ha invitato a non arrendersi, a tentare altre vie, a partire, ad iniziare un viaggio, a “prendere un treno”. Ha esortato ad aver fiducia nella vita, nel caso, in quanto può riservare, in come può aiutare. Ha chiarito che a questo servono “le tante storie” delle quali scrive, a far capire che sono tante, che sono diverse, che possono cambiare e far cambiare.

   Un’indicazione utile vuol essere la sua, una prova che possa valere viene dal suo libro!

Dl Scuola, il testo passa alla Camera: dovrà diventare legge entro sessanta giorni, le misure

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto lo scorso 24 maggio nella conferenza stampa che si è svolta al termine del Consiglio dei Ministri n. 82. Il capo del dicastero di Viale Trastevere ha illustrato le novità del Dl Scuola, che contiene novità importanti per il mondo della scuola. Si tratta di disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025.

Questo decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 31 maggio. Ricordiamo che buona parte del provvedimento riguarda la specializzazione sul sostegno. Oggi, come abbiamo scritto, è stata pubblicata la relazione illustrativa del documento.

Il decreto è ora passato alla Camera ed è stato assegnato per la precisione alla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione. Il decreto dovrà diventare legge entro sessanta giorni, quindi entro la fine di luglio.

Docenti di sostegno, formazione presso Indire

Ecco gli articoli in merito, illustrati da Valditara in conferenza stampa, su questioni di cui ci siamo già occupati:

“L’articolo 6 risolve l’annosa questione dei docenti di sostegno. Ci sono 85mila precari sul sostegno senza specializzazione. Interveniamo anche perché le Università non riescono ad andare oltre determinati tetti. Per quanto riguarda i precari prevediamo l’intervento di Indire accanto alle Università, saranno affiancati. Vogliamo risolvere questo problema una volta per tutte. L’intervento è di natura transitoria ed eccezionale”.

“Prevediamo corsi presso Indire. Questi percorsi saranno caratterizzati con una formazione con non meno di 30 CFU. Nell’articolo 7 risolviamo il problema degli 11mila docenti con abilitazione all’estero. Distinguiamo tra gli atenei seri, accreditati, e i titoli acquisiti presso enti inaffidabili. Anche in questo caso completiamo la preparazione dato che all’estero si fa una preparazione diversa, non c’è il docente di sostegno. Completiamo l’intervento anche in questo caso con Indire. Garantiamo l’immissione di questo personale, il superamento del contenzioso, purché si seguano questi percorsi”.

“Al fine di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno, si prevede la possibilità, su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, di ottenere la conferma del docente in servizio nel precedente anno scolastico, previa valutazione da parte del dirigente scolastico e nell’interesse del discente. La conferma viene disposta prioritariamente nei confronti dei docenti in possesso dello specifico titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità”.

Studenti stranieri, cosa prevede il Dl Scuola

“Interveniamo anche sul tema dell’integrazione scolastica degli alunni stranieri. Il 30% di loro si disperde, il 22% non ha competenze adeguate in italiano. Ci concentriamo su quelli di prima integrazione che conoscono l’italiano. Le scuole dovranno accertare la conoscenza dell’italiano per loro. Formiamo dei docenti specificamente per il potenziamento dell’insegnamento dell’italiano per questi ragazzi. La norma dispiegherà i suoi effetti dall’anno scolastico 2025/2026, l’anno prossimo formeremo i docenti. Dal prossimo anno renderemo obbligatoria la formazione extracurriculare per l’italiano sempre per i ragazzi di prima integrazione”.

Dirigenti scolastici valutati sulla base dei risultati

“Viene finalmente introdotto un nuovo modello di valutazione per i dirigenti scolastici in grado di misurare la loro attività sulla base di parametri di merito. L’intervento si inserisce nel solco di una stagione di importante valorizzazione, anche economica, del ruolo di dirigente scolastico, al quale corrisponde un conseguente adeguamento dei relativi sistemi di valutazione, secondo i modelli più virtuosi indicati per tutto il comparto pubblico. Con la disposizione proposta si garantisce un’oggettiva e trasparente valutazione delle performance individuali sulla base di obiettivi definiti e misurabili, consentendo il riconoscimento della retribuzione di risultato in base al raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il nuovo modello di valutazione sarà contenuto in un decreto del Ministro, da adottarsi con il doveroso coinvolgimento dei sindacati”, ha aggiunto Valditara.

E ha concluso: “Si introduce una norma transitoria, valevole solo per il prossimo anno scolastico, per regolare la mobilità dei dirigenti scolastici, nelle more dell’entrata in vigore del CCNL appena siglato, prevedendo di innalzare al massimo (100%) la percentuale di posti disponibili a beneficio della mobilità dei dirigenti attualmente nei ruoli”.

Ecco la sua risposta nel corso della conferenza stampa: “Questa non è un’iniziativa spot. Gli alunni che non sanno parlare italiano sono maggiormente fragili. La norma è di grande civiltà, non discrimina. Avranno corsi di italiano potenziato perché rispetto agli altri non sanno parlare la lingua per arrivare alla pari con gli altri. Stanziamo anche risorse per avere il potenziamento di pomeriggio. Per il momento non si prevede l’allargamento dell’obbligo scolastico non ci sono novità, ci stiamo ragionando, è una misura sensata, ci stiamo lavorando”.

Quali saranno i parametri per valutare i dirigenti scolastici sulla base dei risultati conseguiti? Ecco la risposta del ministro: “Saranno individuati con decreto, e dopo un dialogo con i sindacati. Pioltello? Ci siamo già pronunciati, chiudere le scuole non serve all’integrazione. Se ogni appartenenza religiosa dovesse essere motivo per consentire la chiusura di una scuola rischieremmo di avere caos. Solo per motivi didattici si può derogare dal calendario nazionale. Se ci sono iniziative che non hanno niente a che vedere con la didattica interverremo per fare rispettare la legge”.

LEGGI LA RELAZIONE

Specializzazione sul sostegno: il decreto scuola affronta la questione, ma il problema è molto complesso

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

I dati che Istat e Ministero dell’Istruzione del Merito forniscono in fatto di sostegno agli alunni con disabilità sono particolarmente importanti. La situazione è difficile e viene ribadita anche nella relazione illustrativa del decreto legge 71.
“Il settore del sostegno didattico – si legge nel documento – fatica da anni ad assicurare la necessaria copertura del crescente fabbisogno di docenti specializzati, tanto che, in alcuni territori, per coprire tutti i posti di sostegno ‘in deroga’, ai fini della costituzione dell’organico necessario a garantire l’avvio dell’anno scolastico, si è costretti a ricorrere anche a supplenti privi del diploma di specializzazione”.
Nell’anno scolastico 2022/2023 si è registrato nelle scuole di ogni ordine e grado un numero complessivo di circa 338mila alunni con disabilità a fronte di circa 228mila docenti di sostegno. “Attualmente – prosegue la relazione – dai dati in possesso del Ministero dell’istruzione e del merito, nel sistema scolastico, si rilevano oltre 85 mila docenti privi di specializzazione sul sostegno. Ciò significa che vi sono oltre 136 mila alunni che non hanno la possibilità di essere seguiti da docenti specializzati sul sostegno”.

La relazione entra anche nel dettaglio e mette in evidenza come la situazione sia molto diversificata a livello territoriale.
Per esempio per quanto riguarda la scuola primaria nelle regioni del nord i docenti specializzati sono complessivamente 10.779 mentre i non specializzati sono più del doppio e precisamente 26.215.
Nelle tre regioni del sud di Calabria, Campania e Sicilia i dati sono di tutt’altro tenore: 18.858 specializzati e 2.604 non specializzati.
Nelle altre regioni gli specializzati sono poco più di 18mila, i non specializzati poco più di 14.600.
Per la secondaria di primo grado c’è un dato drammatico: in Campania, Calabria e Sicilia i non specializzati sono 700 circa mentre gli specializzati sfiorano le 14mila unità; ma nelle stesse tre regioni l’offerta dei TFA universitari arriva a 12.200 posti.

E c’è un altro dato impressionante: con i concorsi in atto non sarà in ogni caso possibile coprire i posti di sostegno disponibili proprio per la mancanza di insegnanti con il titolo di specializzazione.
Il Ministero fornisce anche un numero: saranno comunque più di 12mila i posti che rimarranno liberi.
La situazione è particolarmente difficile in Lombardia dove rimarranno liberi 4mila posti di sostegno nella primaria e poco meno di 1.700 nella secondaria di primo grado; in Piemonte ne rimarranno vacanti poco più di 2mila fra infanzia (200), primaria (1.300) e secondaria di primo grado (600); 1.800 posti liberi anche in Veneto (400 alla primaria) e 1.400 alla secondaria di primo grado.

Per essere chiari, anche se un po’ ripetitivi, diciamo che stiamo parlando di cattedre di sostegno che non potranno in ogni caso essere coperte in quanto non ci sono proprio docenti con il titolo di specializzazione che stiano partecipando ai concorsi.

Tutto questo spiega le ragioni per cui il Governo ha deciso di consentire anche all’Indire di realizzare i corsi per il conseguimento del titolo di specializzazione: l’idea è quella di creare un percorso parallelo, facilitato, rispetto a quello universitario.
Allo stato attuale, però, non è ancora chiaro se questa misura possa davvero servire a risolvere un nodo che è molto complesso e di difficile soluzione anche per un altro motivo.
La formazione dei docenti specializzati necessita di interventi continui e costanti perché si tratta anche di tenere conto del numero di docenti di sostegno che ogni anno lasciano il lavoro per la pensione o passano dal posto di sostegno al posto comune.

Modello 730/2024, le spese di istruzione si possono detrarre fino ad un importo massimo di 800 euro per ciascun alunno

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Alcune spese, come ad esempio quelle sostenute per motivi di salute, per l’istruzione o per gli interessi sul mutuo dell’abitazione, possono essere utilizzate per diminuire l’imposta da pagare. In questo caso si parla di detrazioni. La misura di queste agevolazioni varia a seconda del tipo di spesa.

Anche quest’anno, per le spese per istruzione diverse da quelle universitarie, spetta una detrazione del 19%, da indicare nel modello 730/2024.

Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione d’imposta per alcune delle spese (tra cui anche le spese di istruzione) varia in base all’importo del reddito complessivo. In particolare, essa spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.

La detrazione, con riferimento alle spese di istruzione sostenute nell’anno 2023 per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado, spetta per un importo annuo non superiore a 800 euro per ciascun alunno o studente. La detrazione spetta per le spese sostenute sia per i familiari fiscalmente a carico sia per il contribuente stesso.

Se la spesa riguarda più di un alunno, occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 12 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo.

Quali spese di possono detrarre

Tra le spese detraibili sono comprese, ad esempio:

  • le spese per la mensa scolastica e per i servizi scolastici integrativi quali l’assistenza al pasto e il pre e post scuola;
  • le spese per le gite scolastiche e per l’assicurazione della scuola;
  • le spese per il servizio di trasporto scolastico;
  • i contributi finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa deliberati dagli organi d’istituto (ad esempio corsi di lingua e di teatro, svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza).

Incumulabilità

Questa detrazione non è cumulabile con quella prevista per le erogazioni liberali alle istituzioni scolastiche per l’ampliamento dell’offerta formativa.

Spesa sostenuta dal rappresentante di classe

Nel caso in cui il pagamento sia effettuato per più alunni o studenti, ad esempio dal rappresentante di classe, ai fini della fruizione della detrazione è necessario che l’istituto scolastico rilasci un’attestazione dalla quale risultino i dati di ciascun alunno o studente.

Scadenza

Con riferimento al modello 730/2024 ricordiamo che il termine ultimo per la presentazione è il 30 settembre.

La guida dell’Agenzia delle Entrate

Per approfondire l’argomento, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto una guida, che fa parte della raccolta “Tutte le agevolazioni della dichiarazione 2024”.

LA GUIDA

Il decreto Milleproroghe continua a ‘far scuola’ anche nel nuovo DL

da Tuttoscuola

Dopo che il DL Milleproroghe 2022 in sede di conversione aveva disposto un concorso riservato per dirigenti scolastici con la poco credibile motivazione (forse sarebbe meglio parlare della classica foglia di fico) “per prevenire le ripercussioni sull’Amministrazione dei possibili esiti dei contenziosi pendenti in relazione al predetto concorso”, anche nel DL 71 l’art. 10 “Disposizioni in materia di reclutamento del personale docente per l’anno scolastico 2024/25” utilizza la medesima formulazione Al fine di porre termine al contenzioso relativo al concorso per docenti di scuola secondaria del 2016 nonché assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2024/2025…

L’articolo continua in questi termini “i docenti di scuola secondaria di primo e di secondo grado che hanno superato il periodo di formazione e prova e sono in servizio da almeno tre anni presso istituzioni scolastiche statali a seguito di immissione in ruolo con riserva per aver partecipato al citato concorso superando tutte le prove concorsuali, dopo essere stati ammessi a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare, sono confermati in ruolo e devono acquisire, in ogni caso, entro il termine del 30 giugno 2025, trenta crediti formativi universitari (CFU).

Inoltre, i docenti partecipanti allo stesso concorso, destinatari di provvedimenti di revoca della nomina o di risoluzione del contratto di docente di scuola secondaria di primo e di secondo grado, adottati in esecuzione di provvedimenti giurisdizionali, sottoscrivono un contratto annuale di supplenza sui posti vacanti e disponibili, durante il quale devono acquisire, in ogni caso, trenta CFU

Conseguita l’abilitazione, i docenti di cui al primo periodo sono immessi in ruolo con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre 2025″.

L’articolo prevede un altro salvataggio: riguarda i candidati che hanno superato le prove concorsuali dei concorsi straordinari indetti nel 2020 per scuola primaria e infanzia (decreto 498) e secondaria (510) i quali, avendo superato la prova scritta a seguito di partecipazione alle prove suppletive, sono confermati definitivamente in ruolo, ovvero sono confermati nelle pertinenti graduatorie di merito.

Concorso DS, possibile consultare la prova preselettiva

da Tuttoscuola

Lo scorso 23 maggio si è svolta la prova preselettiva del concorso DS. Nei giorni scorsi i vari USR ne hanno pubblicato gli esiti e ora l’USR Piemonte, in un avviso, ha annunciato che è possibile consultarla.

Per consultare la propria prova preselettiva del concorso DS, l’USR Piemonte fa sapere che basta accedere alla “Piattaforma Concorsi e Procedure Selettive” con le proprie credenziali SPID, al seguente link: https://concorsi.istruzione.it/piattaforma-concorsi-web/

Nell’Area Riservata è poi possibile selezionare prima “Graduatorie” e poi il Concorso in argomento, successivamente dalla “Sezione Allegati” effettuare il download del file “.zip”.

Nota 5 giugno 2024, AOODGSIS 3225

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica
Ufficio V – Statistica
Ai Dirigenti/ Coordinatori scolastici delle istituzioni scolastiche statali e paritarie
e p.c. Al Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Alla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Agli Uffici Scolastici per Ambito Territoriale e Direzioni Generali Regionali
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine di Bolzano

OGGETTO: Comunicazione Esami di Stato secondo ciclo a.s. 2023/2024 – Attività a supporto della procedura e adempimenti sulla comunicazione dei dati.

Nota 5 giugno 2024, AOODGSIP 1813

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico
Ufficio II

Ai Dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado
e, per il loro tramite,
Alle famiglie delle studentesse e degli studenti dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado
e, p .c. Ai Direttori Generali e ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Oggetto: Carta dello Studente a.s. 2023/2024. Ulteriori informazioni sulle modalità di richiesta e relativa spedizione presso le Istituzioni scolastiche.