Piano Estate, ecco le graduatorie definitive. Elenco scuole per regione

da OrizzonteScuola

Di redazione

Sono state pubblicate le graduatorie definitive relative all’avviso da 400 milioni di euro finalizzato alle attività del Piano Estate. Nelle graduatorie sono elencate le scuole delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto.

I progetti delle scuole paritarie e dei CPIA paritari sono ammessi al finanziamento con riserva.

L’ammissione a finanziamento, nel limite dello stanziamento complessivo massimo di euro 400.000.000 è posto a carico del Programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027.

GRADUATORIE

Con le risorse assegnate, le scuole selezionate potranno realizzare, a partire dalla data di autorizzazione e fino al termine dell’anno scolastico 2024-2025, usufruendo, in particolare, dei periodi di sospensione della didattica curricolare e di quello estivo iniziative per studentesse e studenti, finalizzate allo svolgimento di attività sportive, musicali, teatrali, ricreative e, più in generale, di iniziative che favoriscano l’aggregazione, l’inclusione, la socialità, l’accoglienza e la vita di gruppo.

Maturità 2024: più facile essere non ammessi che bocciati

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Bocciati alla Maturità? Più difficile che azzeccare un ambo secco al lotto. La vera selezione avviene in fase di ammissione. Sono questi i dati analizzati dal portale Skuola.net. Nell’ultimo triennio, la percentuale di bocciature all’esame non ha superato lo 0,2%. In particolare, i risultati delle scorse edizioni mostrano come le probabilità di non passare l’esame siano davvero esigue. Molto più difficile è ottenere il ‘lasciapassare’ del consiglio di classe.

Il fallimento all’esame di Stato è uno degli incubi più ricorrenti per i maturandi anche se poi la realtà dei fatti è ben diversa. Semmai, molto più “facile” è essere fermati a un passo dall’appuntamento finale. A dirlo sono i numeri delle precedenti edizioni che fanno capire come fallire al cospetto delle prove d’esame sia un evento raro.

Nel 2023, ad esempio, la percentuale dei bocciati fu dello 0,2%: il 99,8% dei maturandi quindi ottenne il diploma senza particolari intralci. Anche negli ‘anni pandemici’, teoricamente i più turbolenti per la preparazione degli studenti, il trend è stato più o meno simile: nel 2022 e nel 2021 i bocciati dopo l’esame furono rispettivamente lo 0,2% e lo 0,1%.

La ‘serie positiva’ dura almeno dal 2017: in quell’anno il tasso di fallimento sfiorò lo 0,5%. A ulteriore conferma del fatto che alla Maturità si boccia molto poco.

Il vento però non ha sempre soffiato a favore degli studenti. In passato, le commissioni d’esame erano decisamente meno benevole facendo registrare un più alto tasso di fallimento all’esame. Emblematico in questo senso il caso della Maturità 2007: all’epoca la percentuale dei bocciati fu del 21%. Un risultato favorito anche dalla mancanza dello sbarramento in fase di ammissione della prima versione della nuova Maturità targata Luigi Berlinguer.

Oggi, il conseguimento del diploma passa soprattutto per lo scrutinio del Consiglio di classe al termine del quinquennio di scuola. Se infatti la bocciatura è oggi uno scenario altamente improbabile, lo stesso non si può dire per l’ammissione all’esame.

I dati degli ultimi anni parlano chiaro: nel 2017 i bocciati prima della Maturità furono il 3,9%nel 2018 il 4%, nel 2019 il 3,9%. Nel 2021 e nel 2022, poi, i docenti dei consigli di classe furono costretti a far ripetere il quinto anno rispettivamente al 4% e al 3,8% degli studenti. Nel 2023, la percentuale di non ammessi si è aggirata intorno al 3,6%.

Una volta superata la ‘scrematura’ all’ingresso, la strada è in discesa. Non a caso non sono poi così pochi quelli che raggiungono il massimo dei voti: il 7,3% dei diplomati nel 2023 ha raggiunto il punteggio massimo di 100/100, a cui si aggiunge un 2,7% che si è portato a casa anche la lode. Gli studenti eccellenti sono quasi 1 su 10, mentre quelli che arrivano al minimo sindacale di 60/60 sono solo 1 su 20.

Certo, siamo lontani dai risultati record maturati durante il periodo pandemico: le facilitazioni alla formula d’esame introdotte per tenere conto delle lacune degli studenti inflazionarono i voti. Solo per avere un termine di paragone, i “centini” sono stati ben il 9,4% nel 2022 e il 13,5% nel 2021 quando le prove scritte furono inglobate nel famoso maxi-orale.

Procedura straordinaria per il sostegno: pubblicati i quadri di riferimento per la valutazione della lezione simulata

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Il Ministero dell’istruzione, con nota n. 4237 del 10 giugno 2024, ha comunicato che, in attuazione dell’art. 7 del D.M. 119/2023 con decreto 29 maggio 2024, n. 1298 è stata costituita la Commissione nazionale incaricata di redigere i quadri di riferimento per la valutazione della lezione simulata, riferita alla procedura straordinaria per il sostegno.

La Commissione ha predisposto i quadri di riferimento distinti per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Li riportiamo di seguito:

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Elezioni europee. Scuola dimenticata

da Tuttoscuola

Nella campagna elettorale che ha portato alle elezioni europee dello scorso week-end di scuola si è parlato assai poco in Italia, ma anche in Europa, con la parziale eccezione della Francia, che con l’attuale governo sta rilanciando il suo tradizionale modello assimilazionista.

Eppure, nell’attuale congiuntura di ritorno della guerra in un continente che ha vissuto un lungo periodo di pace dopo il 1945, e di dibattito su come far valere le ragioni dell’Europa occidentale, liberal-democratica, nel confronto internazionale tra superpotenze, il tema di quale modello educativo per gli europei avrebbe meritato più attenzione di quanta ne abbia ricevuta nei singoli Paesi. Non è infondato il sospetto che ancora una volta abbiano finito per prevalere quelle preoccupazioni vetero, e ora neonazionalistiche che più volte hanno impedito alle autorità europee di interferire con le politiche scolastiche nazionali fin dal Trattato di Roma del 1957 che istituì la Comunità economica europea (CEE).

Non diversamente va considerata anche la vicenda della bocciatura della bozza di Costituzione europea, firmata il 29 ottobre 2004 da 25 capi di Stato e di Governo dell’UE ma poi non ratificata, nel 2005, dalla Francia e dai Paesi Bassi tramite referendum popolari. Quella bozza di Costituzione, messa a punto da una Commissione presieduta dall’ex presidente francese Giscard d’Estaing (vicepresidenti l’italiano Giuliano Amato e il belga Jean-Luc Dehaene), puntava a dotare l’Europa di una identità politica più forte e autonoma, ispirata a una visione del rapporto tra gli Stati aderenti più federale che confederale.

Un’identità politica più forte avrebbe richiesto o comunque sollecitato anche una più forte identità culturale, e quindi probabilmente anche la costruzione di un modello educativo più omogeneo e partecipato, superando l’autoreferenzialità delle politiche scolastiche nazionali. Ma questo è esattamente ciò che non si è voluto fare, e che finora non è stato fatto. All’Europa è mancata, e tuttora manca, un’anima.

Docenti di sostegno, firmato il decreto per le assunzioni da GPS

da Tuttoscuola

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto che disciplina le assunzioni a tempo indeterminato dei docenti specializzati per l’insegnamento agli alunni con disabilità inseriti nelle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). La procedura, prevista dal decreto-legge n. 19 del 2024 (cosiddetto “PNNR quater”), permetterà di destinare alle immissioni in ruolo dei precari in possesso del titolo di specializzazione, o che lo conseguiranno entro il 30 giugno prossimo, i posti che, per carenza di aspiranti, non potranno essere assegnati ai vincitori dei concorsi attualmente in fase di svolgimento. Chi non troverà posti disponibili nella propria provincia potrà concorrere all’assegnazione dei posti di sostegno in province diverse, anche in altra regione rispetto a quella di inserimento in graduatoria.

Il provvedimento si aggiunge ai tanti interventi posti in essere in questi mesi a tutela del diritto allo studio e dell’effettiva inclusione degli studenti con disabilità, da ultimo il decreto-legge approvato la scorsa settimana che consentirà di avere più docenti di sostegno specializzati e maggiore continuità didattica per gli alunni più fragili. Continueremo con determinazione lungo questa strada”, ha dichiarato Valditara, “per dare risposte concrete alle esigenze di tutti i nostri studenti, grazie a docenti sempre più competenti e motivati”.

La procedura troverà attuazione per i prossimi due anni scolastici. Una procedura simile è stata già sperimentata con successo nelle assunzioni dell’anno scolastico 2023/2024, consentendo l’assunzione a livello nazionale di circa 12.000 docenti specializzati, valorizzandone la preparazione e le professionalità.

I posti di sostegno vacanti e disponibili residuati dopo le ordinarie immissioni in ruolo saranno assegnati con contratto a tempo determinato ai docenti iscritti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze per il sostegno.

Nel caso in cui, all’esito della procedura, residuino ulteriori posti, questi ultimi saranno assegnati con la c.d. “call veloce”, procedura disciplinata dall’art. 1, commi da 17-bis a 17-septies, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, finalizzata all’assunzione in regione diversa da quella di pertinenza delle graduatorie in cui i partecipanti risultano inclusi.

Il conferimento dell’incarico a tempo determinato è finalizzato – previo superamento del percorso annuale di prova in servizio e positiva valutazione di una lezione simulata dinanzi al Comitato di valutazione – all’immissione in ruolo con decorrenza giuridica dalla data di inizio del servizio con contratto a tempo determinato.