Il nostro futuro insieme all’intelligenza artificiale

Mercoledì 12 giugno, presso la Sala “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione e del Merito, si è svolta la premiazione del concorso “Il nostro futuro insieme all’intelligenza artificiale”, organizzato da “Programma il Futuro”, il progetto promosso dal MIM e realizzato dal Laboratorio Informatica e Scuola del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale Informatica), con l’obiettivo di diffondere nelle scuole le basi scientifiche dell’informatica e promuovere la cittadinanza digitale consapevole.

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Promosso, bocciato, rimandato

Promosso, bocciato, rimandato

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Giugno, mese di scrutini, di valutazioni, di rendicontazione, per una scuola, sempre in fermento, nonostante, l’ultimo suono della campanella abbia sancito definitivamente per questo anno scolastico la fine delle lezioni.

E mentre gli studenti, o almeno la maggioranza di essi, si avviano a vivere la loro bellissima estate, ognuno con il suo progetto di vita, con i più fortunati finalmente in vacanza, mentre per alcuni di essi l’aspetta un periodo di impegno in un’attività lavorativa estiva, dai bagnini sulle spiagge, ai barman, agli aiuti pizzaioli, ad un impiego nell’azienda di famiglia. Molti studenti viaggeranno, chi fisicamente, approfittando delle numerose attività destinate ai giovani, altri invece con la mente, attraverso la lettura di un buon libro, o la visione di un film o di una serie tv.

Nelle scuole invece i maestri, i professori sono alle prese con il momento degli scrutini di fine anno scolastico che in Italia sono regolati dal D.lgs. 62 del 2017, una norma attuativa della legge 107/2015 che però è rimasta incompiuta, in quanto valida per il primo ciclo d’istruzione, con le dovute novelle per la scuola primaria, e per gli esami di stato, ma in questo ultimo caso si affianca all’ordinanza 55 del 22 marzo 2024.

Quindi se per l’ammissione agli esami di stato si applica il suddetto decreto, che stabilisce che questa è possibile anche in presenza di un’insufficienza in una disciplina o in un gruppo di discipline (Ma in questo caso il gruppo delle discipline deve essere specificato nel PTOF), per le classi intermedie di questo ordine di scuola rimane in vigore il DPR 122 del 2009.

In tutti gli ordini di scuola, ad eccezione dell’infanzia, le operazioni di scrutinio competono al consiglio di classe, che deve essere senza la presenza della componente genitori e alunni ove presente, e deve essere “perfetto”, ovvero con la presenza di tutti gli altri suoi componenti.

Quindi la prima operazione da fare è la sostituzione dei componenti assenti da parte del dirigente scolastico, con insegnanti abilitati all’insegnamento della stessa disciplina degli assenti o in assenza di quest’ultimi o indisponibilità di docenti anche non abilitati il cui titolo consente l’accesso alla classe di concorso specifica per quell’insegnamento.

I docenti di sostegno partecipano a pieno titolo alle operazioni di scrutinio così come gli insegnanti tecnopratici ed hanno diritto di voto.  Possono partecipare allo scrutinio i docenti di potenziamento o altre figure impegnate in progetti con gli studenti, essi non hanno diritto di voto, ma possono apportare al consiglio elementi conoscitivi sull’interesse manifestato e sul profitto conseguito da ciascun alunno.

Ai sensi del Regio Decreto n. 653/1925 ancora vigente “I voti si assegnano, su proposta dei singoli professori, in base ad un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo numero di interrogazioni e di esercizi scritti, grafici o pratici fatti in casa o a scuola, corretti e classificati durante il trimestre o durante l’ultimo periodo delle lezioni.”

La valutazione proposta farà riferimento ai criteri di valutazione e alle rubriche approvate dal Collegio Docenti e inserite nel PTOF.

Fermo restando che viene lasciata ampia libertà al docente di scegliere le tipologie di verifica, in virtù della libertà d’insegnamento queste devono essere in quantità sufficiente per poter esprimere una proposta di voto che tenga conto di una pluralità di elementi.

Ogni proposta di voto, viene quindi portata ai voti del consiglio che può in tal senso deliberare, o accettando la proposta e le motivazioni a corredo, oppure respingendole ed esprimendo una nuova valutazione migliorativa o peggiorativa per lo studente. In caso di parità nelle operazioni di voto, prevale il voto del presidente. (Dirigente Scolastico).

Si comprende come questo momento dell’anno scolastico sia impegnativo per i docenti e per la dirigenza scolastica, in quanto questi processi sono centrali nella vita scolastica, e richiedono ampia e partecipata discussione al fine di garantire ad ogni studente la giusta valutazione del proprio livello di competenza raggiunto in ogni singola disciplina e nella condotta.

In linea di massima nella scuola primaria, per prassi difficilmente si applica la ripetenza agli alunni, in quanto si cerca di far raggiungere a tutti anche grazie ai corsi di recupero un sufficiente livello di competenza, necessario per proseguire gli studi gli anni successivi. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado, si cominciano a riscontrare le prime ripetenze e per la scuola secondaria di secondo grado anche i giudizi sospesi che verranno recuperati alla fine dell’estate con un apposito esame prima dell’inizio delle lezioni.

Quindi un esito semplice: Promosso, Bocciato o Rimandato, tecnicamente, Ammesso, Non Ammesso, Ammesso con giudizio sospeso nelle seguenti discipline.

Compreso il meccanismo di assegnazione del voto, passiamo ora ad analizzare le conseguenze di ognuno di questi tre scenari possibili per lo studente.

Promosso

O meglio ammesso alla classe successiva o agli esami di fine ciclo, ai sensi del D.lgs. 62/2017 e del DPR 122/2009, si è ammessi alla classe successiva quando il consiglio di classe delibera la sufficienza in tutte le discipline, salvo i casi particolari per l’ammissione agli esami di stato.

La promozione quindi rappresenta l’obbiettivo di ogni studente e di ogni corpo docente di ogni singola classe e dell’intera scuola, in quanto l’istituzione scolastica è impegnata per tutto l’anno a far raggiungere agli studenti il successo formativo. La mancata ammissione rappresenta quindi un insuccesso per tutti, in quanto i primi i docenti, si rendono conto che qualcosa è andato storto nel loro percorso didattica che hanno fatto insieme agli studenti.

Alcuni docenti, a volte dimenticano questo aspetto, scaricando la responsabilità solo sugli studenti e dimenticando, che il loro ruolo non è certificare le competenze di studenti preparati da altri, ma di affiancare gli studenti, nel loro cammino verso il successo formativo.

Ci sono poi alcuni che presi da un eccessivo buonismo, aiutano gli studenti, promuovendoli senza che abbiano raggiunto i livelli di competenza richiesta, pur facendolo in buona fede in quanto sperano che il prossimo anno vada meglio, in realtà determinano nello studente un danno che non solo comprometterà il suo percorso futuro, essendo privo delle competenze richieste, ma che gli impedirà di maturare quella serietà richiesta nello studio, necessaria per quella maturazione personale indispensabile per accedere a professioni future intellettuali e pertanto destinando lo studente a insuccesso certo. 

Questi aspetti vengono affrontati ampiamente nel Libro “Il danno Scolastico” di Paola Mastrocola, dove viene messo in evidenza l’utilità della ripetenza e del rigore educativo per la vita degli studenti.

Bocciato

Si viene bocciati e si ripete l’anno scolastico, nel primo ciclo quanto non si raggiunge la sufficienza in tutte le discipline, mentre nel secondo ciclo quando siamo in presenza di un numero di insufficienze che supera quelle deliberate dal collegio docenti per le sospensioni di giudizio, si ripete l’anno scolastico.

La ripetenza scolastica è un tema che suscita dibattiti accesi tra pedagogisti, insegnanti, genitori e studenti. Spesso viene vista come una punizione o un fallimento, ma ci sono anche molti argomenti a favore di questa pratica, che meritano attenzione e riflessione.

Uno dei principali vantaggi della ripetenza è la possibilità di colmare le lacune formative. Paola Mastrocola, nel suo libro “Il danno scolastico”, sottolinea come la promozione automatica possa portare a un accumulo di carenze che compromettono l’apprendimento futuro. Ripetere un anno scolastico permette agli studenti di consolidare le proprie conoscenze, sviluppare una maggiore sicurezza nelle proprie capacità e affrontare con più serenità gli argomenti più difficili.

La ripetenza non riguarda solo l’apprendimento scolastico. Spesso, gli studenti che ripetono un anno hanno l’opportunità di maturare dal punto di vista emotivo e sociale. La maggiore età e l’esperienza acquisita possono aiutarli a sviluppare una migliore gestione dello stress e delle relazioni interpersonali. Questo aspetto è cruciale per la formazione di individui equilibrati e capaci di affrontare le sfide della vita.

Ripetere un anno scolastico può offrire un’opportunità per una maggiore personalizzazione dell’apprendimento. Gli insegnanti possono dedicare più tempo e attenzione agli studenti che hanno bisogno di supporto, utilizzando metodologie didattiche più adatte alle loro esigenze. Questa personalizzazione può risultare in un apprendimento più efficace e in una maggiore motivazione da parte degli studenti.

Rimandato

L’ammissione con sospensione di giudizio cambia da istituzione scolastica, a istituzione scolastica, in virtù dell’autonomia, in quanto i criteri vengono deliberati dal Collegio Docenti. In linea di massima molte scuole ammettono la sospensione di giudizio in sole due discipline, ma ci sono anche Collegi docenti che hanno deliberato diversamente, ammettendo 3 discipline o più.

Il criterio adottato da ogni scuola dipende ovviamente dalla difficoltà delle discipline da studiare in quanto lo scopo della sospensione di giudizio è di consentire allo studente di recuperare le competenze non maturate durante l’anno durante il periodo estivo.

Un altro elemento importante è la sospensione del giudizio negli scrutini di settembre o fine agosto in alcune istituzioni scolastiche del secondo ciclo. Questo approccio permette agli studenti di avere un’ulteriore possibilità di recuperare durante l’estate, evitando la bocciatura immediata a giugno. La sospensione del giudizio può ridurre lo stress e l’ansia associati agli esami di fine anno, dando agli studenti il tempo necessario per riprendersi e migliorare le proprie competenze. Questa pratica è sostenuta da molte teorie pedagogiche che evidenziano l’importanza del tempo e della riflessione nel processo di apprendimento.

Le ricerche pedagogiche supportano l’idea che la ripetenza, se gestita correttamente, possa essere benefica. Secondo il modello di apprendimento situato di Jean Lave e Etienne Wenger, l’apprendimento è un processo sociale e contestuale, e la ripetenza può fornire un contesto migliore per alcuni studenti per acquisire competenze. Inoltre, il concetto di “Zone di Sviluppo Prossimale” di  Lev Semënovič Vygotskij suggerisce che con il giusto supporto e tempo, gli studenti possono raggiungere livelli di competenza che non sarebbero stati possibili altrimenti.

Conclusioni

Fermo restando che la promozione rimane l’obbiettivo da raggiungere insieme allo studente, in quando alimenta l’autostima, e la voglia di studiare, ma solo se meritata realmente dallo studente, se il traguardo o l’obbiettivo sono stati raggiunti senza impegno perdono di valore e compromettono il successo futuro dello studente. La ripetenza scolastica, spesso vista come una misura punitiva, può in realtà offrire numerosi vantaggi se considerata come un’opportunità di recupero e crescita. Dalla possibilità di colmare le lacune formative alla maturazione emotiva, fino alla personalizzazione dell’apprendimento, i benefici sono molteplici. Inoltre, la sospensione del giudizio negli scrutini di settembre rappresenta un approccio più umano e pedagogicamente valido, permettendo agli studenti di recuperare in un ambiente meno stressante. Come sottolineato da Paola Mastrocola e dalle teorie pedagogiche, è fondamentale adottare una visione più ampia e comprensiva del percorso educativo degli studenti, riconoscendo che ogni individuo ha tempi e modalità di apprendimento differenti.

Nota 12 giugno 2024, AOODPIT 4276

Ministero dell’istruzione e del merito
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici Scolastici Regionali
ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie
per il tramite dei rispettivi UU.SS.RR.

Oggetto: BiblioFestival – Il festival delle biblioteche scolastiche. Matera 15-19 luglio 2024

Linee guida passaggi tra IPS e IeFP

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto che approva le Linee guida per la semplificazione amministrativa dei passaggi tra i percorsi di istruzione professionale statale e i percorsi di istruzione e formazione professionale regionale.

Il decreto – che fa seguito a quello concernente le Linee guida per lo sviluppo dei processi di internazionalizzazione per la filiera tecnica e professionale del 7 dicembre scorso – dà attuazione, peraltro con largo anticipo, a una importante milestone PNRR di dicembre 2024, ed è stato preceduto dai pareri favorevoli del Consiglio superiore della pubblica istruzione e della Conferenza Stato-Regioni.

“L’obiettivo di questo provvedimento, adottato grazie al sempre proficuo confronto con gli enti territoriali, è offrire alle studentesse e agli studenti una concreta possibilità di ri-orientamento che, a partire dalla valorizzazione di potenzialità, attitudini e interessi personali, consenta loro di proseguire nella crescita culturale e nella formazione professionale proiettata verso il mondo del lavoro, senza disperdere il bagaglio di competenze acquisite. Un altro passo avanti per un sistema complessivo dell’istruzione che ha al centro i giovani”, dichiara Valditara.