ANNULLAMENTO SANZIONE DISCIPLINARE: LIBERTA’ D’ESPRESSIONE VINCE

SCUOLA, GILDA INCASSA ANNULLAMENTO SANZIONE DISCIPLINARE: LIBERTA’ D’ESPRESSIONE VINCE
SU CENSURA

“E’ una vittoria contro la censura ma, al tempo stesso, è preoccupante l’esistenza di
disposizioni concepite in maniera tale da indurre l’amministrazione scolastica
a comprimere la libertà di espressione”. Il coordinatore nazionale della Gilda
degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta così l’annullamento da parte del
giudice del lavoro di Potenza, con una sentenza depositata il 28 maggio scorso,
di una sanzione disciplinare inflitta a una docente dall’ufficio preposto del
capoluogo lucano.

L’insegnante aveva espresso pubblicamente, durante un convegno, una critica nei confronti
dell’Amministrazione scolastica. Da qui la censura, peraltro diversi giorni
dopo il decorso del termine (oltre il quale il potere disciplinare doveva
considerarsi esaurito) e, quindi, il ricorso alle vie legali da parte della
docente, poi accolto dal giudice.
“Un biasimo (peraltro contenuto e civile) nei confronti dell’amministrazione
scolastica locale non integra alcuna violazione, ma rientra nella libertà di
espressione del pensiero”. E’ quanto si legge nel verdetto che ha dato ragione
alla Gilda.

“Il giudice ha accolto il ricorso sia sul piano procedurale che nel merito – evidenzia con
soddisfazione Di Meglio – e ha condannato l’Amministrazione scolastica a pagare
oltre 2100 euro di spese legali. E’ triste, però, che una docente con una busta
paga di 1500 euro abbia dovuto sobbarcarsi le spese per un avvocato. E lo è
ancora di più il fatto che chi sbagli al vertice non paghi mai”.
Secondo il sindacalista, infatti, “in casi del genere, la sanzione spetterebbe al
funzionario che ha disposto il procedimento. Tuttavia ciò non accade – conclude
– ed è questo il vero problema”.