Scuola, i primi interventi per presidi e caro libri

da l’Unità

Scuola, i primi interventi per presidi e caro libri

Martedì prossimo al Consiglio dei ministri le proposte Carrozza

Luciana Cimino

Martedì prossimo (ma potrebbe slittare di una settimana) il Consiglio dei ministri affronterà il nodo scuola. Il premier Letta ha parlato a proposito del «provvedimento più importante» che impegnerà il governo nelle prossime settimane. «Stiamo pensando a un pacchetto di norme per l’avvio dell’anno scolastico, rivolto principalmente agli studenti, alla loro vita e allo studio», ha dichiarato la titolare del dicastero sull’istruzione, Maria Chiara Carrozza, qualche giorno fa. Tra indiscrezioni e desiderata di sindacati e studenti ecco quello di cui l’esecutivo dovrebbe discutere. Nel pacchetto di norme dovrebbe esserci un provvedimento per risolvere la questione dei concorsi per presidi, annullati dal giudice amministrativo. La situazione è grave soprattutto in Lombardia, dove a causa di errori nella somministrazione delle prove, il concorso non è stato chiuso nei termini e oggi centinaia di istituti rischiano di aprire i battenti senza il dirigente principale. Carrozza ha più volte manifestato l’urgenza a mettere un argine ai ricorsi che vedono coinvolto il Miur ed è quindi probabile che nel decreto (come da bozze circolate) ci possa essere una norma che permette di nominare presidi con incarico temporaneo. Inoltre si potrebbe parlare anche di nuove assunzioni per i presidi per i quali cambiano le modalità di assegnazione degli istituti (un posto per ogni scuola con non meno di 600 studenti e 400 nei comuni montani e nelle isole). È altresì molto probabile che venga cancellata la norma che riguarda gli insegnanti inidonei e cioè quei docenti che non possono stare in aula per motivi di salute. Finora impiegati nelle biblioteche scolastiche e pubbliche (molte delle quali hanno potuto erogare il servizio proprio per la presenza di questi docenti) erano stati spostati a mansioni amministrative per le quali non avevano competenze mentre, nel contempo, bloccavano la stabilizzazione dei precari Ata. La Flc – Cgil si attende su questo punto una soluzione del problema. «Devono tornare ad aprire le biblioteche – spiega Eugenio Ghignoni, segretario Roma e Lazio – di modo da consentire l’assunzione degli amministrativi e dei tecnici che sono insufficienti. Questo sarebbe un grosso passo avanti». I tecnici del Miur stanno anche discutendo di un aumento dei fondi ordinari che passeranno dagli attuali 8 ai futuri 25 euro per studente e a una rimodulazione del tetto di spesa per i libri che le scuole possono imporre alle famiglie. Tra il 2014 ed il 2017 si pensa ad un nuovo piano di assunzioni per coprire i pensionamenti. A questi potrebbero aggiungersi altri posti per il sostegno ma è necessario verificare con il ministeri economici le coperture. Ma su questo punto i sindacati sono scettici. «L’immissione in ruolo prevista è assolutamente insufficiente rispetto alle persone andate in pensione – nota ancora Ghignoni – ma non credo ci siano strumenti per affrontare questa questione, altrimenti l’avrebbero già fatto ». Per quanto riguarda il nodo cruciale degli insegnanti di sostegno dovrebbe essere potenziato l’organico con 18mila posti in più. La Cisl scuola sottolinea come «non si giustifichi ormai più il permanere di una quota così alta di posti attivati solo in organico di fatto (circa 37 mila) e coperti ogni anno con supplenze». «Sono posti da consolidare perché rispondenti a un fabbisogno ampiamente certificato, con caratteristiche di stabilità se non addirittura di crescita». Previsti anche provvedimenti per avviare la digitalizzazione delle scuole e la diffusione degli e-book e sul contenimento della dispersione scolastica. Al Miur si lavora per trovare le risorse economiche ma intanto un altro incontro con i sindacati è previsto a viale Trastevere per lunedì. «Abbiamo assistito in questi giorni a una discussione intensa – dichiara Roberto Campanelli, coordinatore nazionale Unione degli Studenti (Udu) – il Pdl insiste nelvoler tagliare ancora la spesa per emergenza nella scuola pubblica e nel- una adeguata istruzione. Ci augurial’istruzione. Noi crediamo invece che le famiglie che tra caro- libri e tasse mo che nel pacchetto del governo ci la tendenza vada invertita, c’è una non riescono a garantire ai propri figli siano anche misure urgenti per il diritto allo studio»