Giannini, le risorse per il merito sono aggiuntive

da tuttoscuola.com

Giannini, le risorse per il merito sono aggiuntive
“Si deve riconoscere differenza di prestazione degli insegnanti”. Una stima di Tuttoscuola sulla misura del ‘premio’

Con la riforma per gli scatti stipendiali degli insegnanti rimane esclusivamente il criterio dell’anzianità “perchè così ci sono più soldi per il merito“. Questo, in sintesi, quanto ha spiegato il ministro Stefania Giannini ai microfoni di Radio 24.

Noi siamo partiti, con la consultazione, con l’inserimento di un principio rivoluzionario nel nostro sistema – ha spiegato Giannini – e abbiamo cominciato a parlare di una possibile differenziazione di riconoscimento e premialità per una categoria, quella degli insegnanti, sempre ritenuta appiattita su livelli equiparabili“.

Il nuovo modello presentato finora era “sempre stato calcolato su un budget che non dava un di più alla premialità”. Poi “abbiamo fatto delle scelte e ritenuto in maniera positiva e rivoluzionaria di dare alla premialità soldi in più; 200 milioni l’anno sono l’inizio di un processo“.

A questo punto, ha concluso il ministro, “il principio che deve entrare e rafforzarsi è che si può e si deve riconoscere la differenza di prestazione e di impegno degli insegnanti. Se si fa con risorse aggiuntive è meglio“.

In pratica viene totalmente abbandonata la distribuzione del budget per stipendi secondo il rapporto ‘70% alla competenza e 30% all’anzianità’: il 100% va all’anzianità, e le risorse per premiare il merito saranno aggiuntive, sia pure per ora nella limitata misura di 200 milioni all’anno. Se ad essere premiata sarà una piccola minoranza di docenti (è circolata l’ipotesi del 5%) il premio sarà consistente. Se dovesse essere il 33% degli insegnanti (come nella proposta contenuta nella versione iniziale della ‘Buona Scuola’) il premio si ridurrebbe di molto: se i ‘meritevoli’ fossero 250.000 il ‘premio’ annuale sarebbe di 800 euro, poco più di 60 al mese.