Scuola: maturità, ultimo atto. Quasi 500mila studenti alle prese con gli ultimi esami orali

da Repubblica.it

Scuola: maturità, ultimo atto. Quasi 500mila studenti alle prese con gli ultimi esami orali

E’ agli sgoccioli la prima prova secondo la riforma Gelmini: potrebbe anche essere l’ultima visto che il disegno di legge sulla ‘Buona Scuola’ pensata e voluta dal premier Renzi è ormai alle battute finali

di SALVO INTRAVAIA

ROMA – Tra rischio Grexit e Buona scuola che presto diventerà legge, la prima maturità secondo la riforma Gelmini è agli sgoccioli. In questi giorni, quasi 500mila studenti dell’ultimo anno della scuola superiore sono alle prese con il colloquio conclusivo degli esami di Stato e la maggior parte pensa già al prossimo step: l’ammissione all’università, attraverso i test d’ingresso diffusi ormai in quasi tutte le facoltà. Quest’anno, l’ultimo atto della maturità vede ai nastri di partenza meno studenti rispetto all’anno scorso e un paio di novità: l’introduzione del Clil (il Content and language integrated learning, che si potrebbe tradurre come immersione linguistica) anche nel colloquio finale e la possibilità di presentare, al posto della consueta tesina o mappa concettuale per rompere il ghiaccio, una relazione sull’eventuale attività svolta in azienda nel corso dell’alternanza scuola-lavoro.

Nonostante le paure della vigilia per le novità, soprattutto sulla seconda prova scritta, questa edizione è scivolata in maniera abbastanza liscia: le tracce abbastanza social della prova d’italiano hanno incontrato i gusti dei giovani e le seconde prove scritte, nella maggior parte dei casi, non hanno riservato più difficoltà rispetto a quelle degli anni scorsi. Ma questa prima uscita gelminiana della maturità potrebbe anche essere l’ultima. Visto che il disegno di legge sulla Buona scuola pensata e voluta dal premier Matteo Renzi, ormai alle battute finali, tra le deleghe prevede anche “la revisione delle modalità di svolgimento degli esami di Stato relativi ai percorsi di studio della scuola secondaria di secondo grado in coerenza con quanto previsto dai regolamenti” che hanno portato alla riforma Gelmini dei licei e degli istituti tecnici e professionali. Una rivisitazione della maturità che è nell’aria da tempo.

Perché, secondo coloro che vorrebbero addirittura cancellarla, il costo dell’intero apparato – costi di segreteria e costi delle commissioni esaminatrici – che si aggira attorno ai 160 milioni di euro all’anno, è eccessivo rispetto alla validità di un esame che promuove quasi tutti. I dati degli ultimi anni, infatti, confermano che sono gli stessi docenti interni delle scuole superiori ad operare la vera selezione dei candidati alla maturità, attraverso l’ammissione agli esami che estromette dalle prove finali da 4 a 5 studenti su cento. L’esame vero e proprio, condotto dai commissari esterni e dai membri interni, coordinati dal presidente, promuovono quasi tutti: 99 maturandi su cento.