La Buona Scuola diventa legge ma… l’Autonomia ce la farà?

La Buona Scuola diventa legge
ma…l’Autonomia ce la farà?

La Buona Scuola è legge e ne siamo contenti perchè si intravede con essa
un’inversione di tendenza nel mondo scolastico che certamente avrà ripercussioni
positive sui livelli complessivi di apprendimento dei nostri studenti, dal momento che
la flessibilità didattica che essa ribadisce ed aiuta, oltre che con l’istituzione
dell’organico funzionale, anche attraverso l’individuazione dei docenti più idonei in
termini di competenze relative ai POF adottati, sarà la vera scommessa da affrontare
e da vincere. Siamo anche certi che questa libertà di scelta dei docenti, che
intravediamo come bilaterale, nel senso che gli insegnanti stessi se interessati,
potranno proporsi alle Scuole, non farà che valorizzarne le professionalità. Certo, non
aver avuto il coraggio di realizzare una carriera per gli insegnanti, rimane un handicap
notevole anche per il bilanciamento e il necessario sostegno che la categoria docente
deve fornire al dirigente. Nè la prevista regalia di fine anno potrà minimamente
sostituire una carriera basata su quelle funzioni ulteriori necessarie all’autonomia.
Non si può negare che nello scontro politico tutto interno al partito di governo,
si sia persa parte di quel carattere propulsivo verso una vera autonomia che pure la
Legge vuole realizzare. Permane infatti il vecchio centralismo statalista su molti
percorsi; dagli organici alla definizione delle materie opzionali alla valutazione, tutto
viene definito dall’occhio vigile di Viale Trastevere. Ma quello che effettivamente
odora di naftalina, perchè è impregnato di quell’ideologia partecipazionista degli
anni’70, è il democraticismo dei comitati di valutazione dei docenti, dove sono tutti
responsabili: utenza, genitori e studenti, valutati e valutatori, in una melassa in cui
sarà difficile individuare il responsabile.
Perchè non si è tenuto presente che Autonomia non vuol dire rispetto delle
procedure ma responsabilità verso i risultati? Lo abbiamo detto più volte: senza una
riforma degli Organi collegiali e della governance che contenga in sè questo
paradigma, nonostante lo sforzo innovatore presente nella legge, la strada
dell’Autonomia sarà sempre in salita.
Da ultimo auspichiamo che le spinte corporativiste per il permanere dello status
quo, cui abbiamo assistito nell’ultimo mese lascino infine il posto alla riflessione che la
Scuola è sì luogo di lavoro, ma è prima di tutto al servizio di un apprendimento
efficace degli studenti.

il presidente
prof.ssa Paola Tonna