Disabilita’, gli autisti degli autobus a scuola di trasporto accessibile

Redattore Sociale del 29-11-2016

Disabilita’, gli autisti degli autobus a scuola di trasporto accessibile

Iniziativa nata a Torino dalla collaborazione tra l’Uici e l’azienda trasporti. Ai conducenti è stata distribuita una guida con l’abc della mobilità per i disabili visivi: come riconoscerli, quali attenzioni riservar loro, cosa evitare.

TORINO. “Alle fermate si presti particolare attenzione all’eventuale presenza di ciechi o ipovedenti, nonché ai segni che consentono di distinguerli. Ogni autobus si fermi sempre in corrispondenza del ‘palo’ della pensilina, anche quando diversi mezzi sono in coda. Se a causa di un guasto si è costretti a trasferire i passeggeri su un’altra vettura, i disabili visivi dovranno essere aiutati a posizionarsi correttamente, in attesa del veicolo”. A qualcuno sembrerà un mero esercizio di pignoleria, ma applicare questo genere di indicazioni può rendere assai meno complicata la vita di ciechi e ipovedenti che ogni giorno devono spostarsi con i mezzi pubblici. Ne è convinta l’Unione ciechi di Torino, che agli autisti del capoluogo sabaudo sta distribuendo una guida che si propone di far chiarezza circa la condotta da tenere per agevolare gli spostamenti dei disabili visivi. Formulato in accordo con l’azienda comunale per il trasporto pubblico (Gtt), il documento contiene l’abc del trasporto accessibile. Ai conducenti, ad esempio, è spiegato quali siano i soggetti interessati, in base a quali segni convenzionali possano essere riconosciuti e quali particolari attenzioni andrebbero riservate a ciascuno di loro: un cieco assoluto, ad esempio, può essere identificato grazie al bastone bianco, e spesso avrà con sé un cane guida, facilmente distinguibile dai comuni cani da compagnia per via del “maniglione” attaccato al guinzaglio; mentre nel caso di un sordo-cieco il bastone sarà disegnato con delle fasce bianche e rosse.

“Ma soprattutto – spiegano dall’ente – abbiamo cercato di chiarire quali siano gli inconvenienti più comuni nel trasporto dei disabili visivi. Se, ad esempio, insistiamo molto sul fatto che ogni mezzo deve essere allineato alla ‘pala’ della pensilina, al momento della fermata, è perché un cieco dovrà spesso affidarsi al sistema di sintesi vocale interno alla vettura per riconoscere il suo autobus; e dunque è importante che quest’ultimo si fermi a portata d’orecchio. Se invece l’autista dovesse aprire e chiudere le porte a qualche metro dal punto di fermata, come capita quasi sempre quando diversi mezzi si ritrovano in coda, allora spetterà a lui prestare attenzione all’eventuale presenza di un disabile visivo in pensilina, dal momento che non ci si può aspettare che sia quest’ultimo a segnalarla. Anche per questo crediamo sia importante che ai conducenti sia insegnato come riconoscerli”.

Per stilare il documento, distribuito da qualche giorno agli autisti dell’azienda trasporti, l’Uici ha raccolto le segnalazioni che più di frequente arrivano da parte dei soci. “Ma va comunque detto – precisano dall’ente – che negli ultimi anni la Gtt è stata molto disponibile ad ascoltarci. Qualche anno fa, l’azienda è stata tra le prime in Italia ad introdurre un disability manager, il dottor Lorenzo Bordone; che da allora si è personalmente occupato delle nostre segnalazioni, coinvolgendoci spesso nelle decisioni che ci avrebbero riguardato: da tempo, ormai, Gtt si avvale dell’aiuto di un gruppo di ipovedenti per stabilire dove vadano posizionati i nuovi audiosegnalatori, man mano che questi vengono acquistati. I delegati del nostro comitato trasporti, inoltre, stanno incontrando periodicamente i vertici aziendali per fare il punto della situazione circa la mobilitò accessibile a Torino: è nell’ultimo di questi incontri che abbiamo deciso di stilare una guida da distribuire ai conducenti”. Per informazioni su questa e altre iniziative dell’Unione ciechi di Torino: http://www.uictorino.it (ams)