Formazione per adulti: in linea le graduatorie definitive regionali

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE) – Obiettivo specifico 10.3 – Innalzamento del livello di istruzione delle popolazione adulta, con particolare riguardo alle fasce di istruzione meno elevate.
Avviso pubblico prot. n. 2165 del 24.02.2017 “Progetti per il potenziamento delle competenze delle adulte e degli adulti iscritti presso i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), comprese le sedi carcerarie (sotto azione 10.3.1B) e presso le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado che hanno sedi di percorsi di secondo livello per l’istruzione degli adulti comprese le sedi carcerarie” (sotto azione 10.3.1A).
Pubblicazione graduatorie definitive regionali.

Prot. 37642 del 29 novembre 2017

“Tommy e gli altri”, tour nelle scuole per raccontare l’autismo

Redattore Sociale del 28-11-2017

“Tommy e gli altri”, tour nelle scuole per raccontare l’autismo

Parte da Roma la prima proiezione del film di Gianluca Nicoletti e Massimiliano Sbrolla per gli studenti. Obiettivo: raccontare l’autismo in Italia. L’anteprima alla presenza della ministra Fedeli. Poi il tour, tra febbraio e marzo, da nord a sud.

ROMA. Dopo aver incontrato decine di famiglie in giro per l’Italia e dopo la recente messa in onda su Sky Arte, Tommy arriva nelle scuole. Continuera’ a raccontare la sua storia, quella di un ragazzo autistico, maggiorenne da pochi mesi, in un viaggio on the road per incontrare altri ragazzi. E lo fara’ con le parole del padre, il giornalista Gianluca Nicoletti che con lui ha condiviso questa avventura. Nicoletti, insieme al regista Massimiliano Sbrolla ha tratto da questa esperienza un docufilm dal titolo ‘Tommy e gli altri’. Questa mattina, al cinema 4 Fontane di Roma, la prima tappa del tour con la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e gli autori. Il progetto itinerante, sostenuto dal Miur, con il contributo di Sky Italia, fino a marzo tocchera’ anche le citta’ di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Latina, L’Aquila, Milano, Napoli, Novara, Palermo, Prato, Reggio Calabria, Torino e Udine.

Il film tratta il tema dell’autismo secondo diversi aspetti, in primis quello legislativo, secondo la normativa vigente infatti i ragazzi autistici “cessano di esserlo al compimento della maggiore eta'”. Un frase provocatoria per sottolineare l’interruzione di cure, di programmi e di sostegno da parte dello Stato (ad eccezione di minimi contributi mensili) facendo di fatto ricadere “tutto sulle spalle dei genitori”. Che tuttavia non ci saranno per sempre. Una prospettiva angosciante per molte famiglie che porta alcune di loro addirittura a comprendere l’ipotesi dell’omicidio-suicidio di persone anziane con disabile in casa.

Non solo assistenza ma anche bullismo. I ragazzi autistici infatti sono i primi spesso ad esserne vittima. Per questo, uno degli obiettivi del lungometraggio, e’ quello di “portare i ragazzi a riflettere sul fatto che reagire con violenza a quello che in realta’ non capiamo e di cui forse abbiamo solo paura e’ un comportamento arcaico e da sfigati”. E ancora, frammenti di comicita’, di sconforto, di vero amore tra padre e figlio, ma soprattutto di riflessione. “Non voglio essere considerato un esempio, ne’ un eroe- spiega la voce fuori campo di Nicoletti durante la proiezione del film- non esistono solo storie positive come vorrebbe far credere qualcuno ed essere autistici non e’ una figata”. Quindi la storia si conclude con le immagini di Tommy da bambino al mare con la madre e il padre e le note di ‘costume da Torero’ di Brunori Sas che parla della costante necessita’ di credere a un cambiamento e alla disillusione che spesso ne segue.

“Un’opera bellissima- ha spiegato la ministra Fedeli- in cui si provano tutti i sentimenti tipici dei grandi film: tristezza, rabbia ma anche sorrisi”. Un film “che porta tutti noi a chiederci che possiamo fare, quando in realta’ possiamo solo conoscere. E il nostro obiettivo e’ proprio questo, far conoscere questa realta’, ai ragazzi ma anche agli adulti. Mi auguro che lo vedano piu’ persone possibili”. (DIRE)

Dalla Ue arriva TaxEdu, il portale che spiega le tasse a studenti e prof

da Il Sole 24 Ore

Dalla Ue arriva TaxEdu, il portale che spiega le tasse a studenti e prof

di Alessia Tripodi

Cosa sono le tasse? In che modo influiscono sulla mia vita? E perchè dovrei occuparmene? A queste e a tante altre domande risponde TaxEdu , il nuovo portale Web di educazione fiscale per studenti lanciato dalla Commissione europea. Il progetto, condotto insieme al Parlamento Ue con la partecipazione delle amministrazioni fiscali degli stati membri, contiene anche una sezione dedicata agli insegnanti, con risorse didattiche per organizzare le lezioni. Il tutto in una veste innovativa con lezioni in e-learning e clip di micro- apprendimento, brevi video su argomenti circoscritti che permettono di imparare anche “on the go”, cioè su smartphone e tablet mentre si è in movimento.

Le tasse spiegate ai giovani
TaxEdu (acronimo che sta per “tasse” ed “educazione”) contiene informazioni rivolte a tre fasce d’età. La prima, dedicata ai bambini tra i 9 e 12 anni, spiega con un linguaggio semplice e facilmente comprensibile cosa sono le tasse e i vantaggi derivanti dal loro pagamento. Gli argomenti sono presentati in una veste ludica per rendere l’apprendimento più divertente. C’è poi la sezione per gli adolescenti (13-17 anni), ovviamente più dettagliata rispetto a quella per i bambini e con esempi concreti del ruolo delle tasse relativamente a temi che maggiormente interessano i ragazzi, come, per esempio, lo scaricare musica dal web e gli acquisti on line. Lo spazio per i giovani adulti, infine, punta soprattutto a informare i più “grandi” sul pagamento delle tasse quando si inizia l’università o si avvia un’impresa o se, per esempio, si va lavorare in un altro paese.
Tutte le informazioni sono fornite con modalità innovative e interattive: giochi, corsi in e-learning e clip di micro apprendimento, per aiutare i giovani europei a conoscere in modo divertente le tasse nelle loro diverse forme e gli aspetti ad esse correlati (come l’evasione e la frode fiscale). Disponibili anche due account social – su Facebook e Instagram – con i quali interagire per restare aggiornati su eventi e novità.

Risorse per gli insegnanti
Sul sito gli insegnanti possono trovare una gran quantità di materiali informativi e didattici suddivisi per fascia d’età dei propri studenti e relativi a diversi argomenti. Tra le risorse di e-learning disponibili, per esempio, ci sono quelle su come sono nate le tasse, chi le riscuote e cosa succede se non si pagano. E ancora: cosa è il reddito e come viene tassato, perchè le imprese devono pagare le tasse e come questo contribuisce al benessere della società. Ogni modulo indica gli obiettivi formativi della lezione e i supporti necessari (come, per esempio, le lavagne interattive), offrendo ai docenti la possibilità di scaricare gratuitamente clip di micro apprendimento, storyboard e piani di lezione.

Per 8 italiani su 10 nelle scuole c’è la droga

da Il Messaggero

Per 8 italiani su 10 nelle scuole c’è la droga

A denunciare tale presenza sono, anche in questo caso, le persone che vivono nel centro-Italia. In quest’area del Paese, il livello percepito di presenza delle sostanze stupefacenti negli istituti di secondo grado balza al 92%.

Sui media se ne parla poco, ma il tema della presenza di droghe, alcol e bullismo tra i giovani e i banchi di scuola è un argomento cui prestare la massima attenzione. La cronaca di questi giorni, con il caso del liceo Virgilio di Roma, ha riacceso i riflettori, con toni più scandalistici e poco utili per approfondire fenomeni che vanno compresi nella loro complessità e profondità.
Per il 67% degli italiani la principale paura verso i figli è quella che facciano uso di sostanze stupefacenti. Seguono, a una certa distanza (con dati che oscillano tra il 30 e il 36%) il bullismo, la mancanza di lavoro, l’alcolismo e la pedofilia. Brutte compagnie (29%) e cyberbullismo (22%), chiudono la classifica dei timori principali.

L’AGENDA

Un’agenda delle paure cui occorre prestare particolare attenzione, analizzando anche la differenziazione territoriale presente. Nel Centro-Italia, ad esempio, svettano droga (76%), alcolismo (38%) e pedofilia (38%). In tutti e tre i casi ritroviamo livelli di ansia maggiori rispetto alla media nazionale.
Sul tema delle droghe il gap peggiorativo è di 9%, mentre sugli altri due temi il salto è, rispettivamente, di sei e sette punti. Nel Nord del Paese, insieme all’onnipresente paura che i ragazzi facciano uso di sostanze stupefacenti, rintracciamo discreti livelli di preoccupazione sul bullismo (+3% rispetto alla media nazionale) e sulla possibilità che i ragazzi incappino in brutte compagnie (+5%).
Se volgiamo lo sguardo dalle apprensioni generali dei genitori alla percezione di presenza dei diversi fenomeni nelle scuole superiori, ci troviamo di fronte ad una fotografia a dir poco allarmante. Per il 78% delle persone la droga è molto o abbastanza diffusa nei nostri istituti scolastici.
A denunciare tale presenza sono, anche in questo caso, le persone che vivono nel centro-Italia. In quest’area del Paese, il livello percepito di presenza delle sostanze stupefacenti negli istituti di secondo grado balza al 92%. Un salto di 14 punti, che porta alla luce la percezione di una diffusione capillare del fenomeno. A denunciare l’onnipresenza delle droghe nelle scuole non sono solo gli adulti (81% tra i genitori), ma anche i giovani (81%).
Analogo quadro allarmante lo riscontriamo sul tema del bullismo. Anche in questo caso il 78% delle persone segnala la diffusione di questo fenomeno nelle scuole (solo dieci anni fa il dato era al 40%), con una punta emergenziale che coinvolge sempre il centro del Paese (86%). Il dato su cui è utile riflettere è quello che arriva dai giovani over 25 anni, ovvero da chi, uscito da pochi anni dalla scuola superiore, riesce a dare una valutazione maggiormente distesa e distaccata del tema e a segnalarne la portata (87% dei ragazzi segnala la presenza massiva del bullismo nelle scuole).

LA CORRELAZIONE

I numeri che abbiamo evidenziato non servono per dare fiato al circuito della spettacolarizzazione, né tantomeno a mettere sotto accusa le scuole italiane, bensì vogliono sollecitare una maggiore riflessione sul clima in cui stanno crescendo i giovani oggi, nonché sulla correlazione esistente tra la diffusione delle sostanze stupefacenti e l’accentuarsi, nel corso degli ultimi anni, dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Parlare di questi aspetti non vuol dire mettere l’accetto sul bisogno di politiche repressive, ma, anzi, sottolineare la portata della sfida culturale che ha di fronte a sé la nostra società.
Una sfida che deve indurre le istituzioni e le famiglie a riflettere sulle anomie presenti nella nostra realtà (che propone mete e illusioni senza offrire i mezzi per poterle raggiungere) e sulla necessità di riaccendere le luci sulle fratture delle regole sociali che avvengono nella quotidianità dei ragazzi e delle ragazze di oggi.
Enzo Risso
Direttore SWG

“Non è colpa dei bambini”: troppe diagnosi neuropsichiatriche

da La Tecnica della Scuola

“Non è colpa dei bambini”: troppe diagnosi neuropsichiatriche

Insediato il nuovo osservatorio per l’inclusione scolastica

da La Tecnica della Scuola

Insediato il nuovo osservatorio per l’inclusione scolastica

Personale ATA, quando si potranno scegliere le scuole per le graduatorie di istituto?

da La Tecnica della Scuola

Personale ATA, quando si potranno scegliere le scuole per le graduatorie di istituto?

Informatica a scuola, torna l’iniziativa “Programma il Futuro”

da La Tecnica della Scuola

Informatica a scuola, torna l’iniziativa “Programma il Futuro”

Nota 28 novembre 2017, AOODGOSV 15959

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Segreteria del Direttore

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
All’Ufficio speciale di lingua slovena
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di Trento
Al Sovrintendente agli studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado per il tramite dei rispettivi UU.SS.RR.

Nota 28 novembre 2017, AOODGOSV 15959

Oggetto: Concorso nazionale 10 febbraio: “La fine della Grande Guerra e il Confine orientale” – VIII edizione a.s. 2017-2018

Immobili vincolati per il figlio disabile

Il Sole 24 Ore del 27-11-2017

Immobili vincolati per il figlio disabile: c’e’ l’ok del giudice

ROMA. Arriva da Roma la prima applicazione giurisprudenziale della legge sul “dopo di noi”. Il giudice tutelare presso il Tribunale di Roma (Lombardi) ha infatti emanato un decreto (cronologico 12647, datato 6 ottobre e depositato in cancelleria il 10 ottobre scorso) con il quale un’amministratrice di sostegno – nel caso specifico, la madre di un ragazzo disabile – è stata autorizzata a istituire un trust in base alla legge 112/2016 e a vincolarvi due unità immobiliari di proprietà dello stesso disabile.
La vicenda era complicata da almeno due fattori: il primo è l’assenza di precedente giurisprudenza e, quindi, il terreno vergine sul quale la richiesta di questo provvedimento giudiziario si è innestata; in secondo luogo, non era scontato che l’amministratore di sostegno e il suo avvocato riuscissero a dimostrare doti umane e un’abilità tecnica tale da convincere il giudice a consentire al disabile un atto di alienazione senza corrispettivo (tale è l’immissione dei beni del disabile in un trust), dando peso al fatto che l’atto, anche se realizza un’oggettiva privazione patrimoniale, si rende fisiologico (e forse anche indispensabile) per la tutela, la cura e l’assistenza del disabile.
«La decisione del giudice tutelare di Roma dà finalmente concreta applicazione alla legge 112/2016. Si tratta di un’iniziativa esclusiva della famiglia che si assume la responsabilità della costruzione di un progetto di vita a misura per il proprio figlio», ha commentato Francesca Romana Lupoi, l’avvocato che ha ottenuto il provvedimento.
Il trust è uno degli strumenti su cui la legge del “dopo di noi” punta per il benessere delle persone disabili, specialmente in previsione dell’evenienza che venga per loro a mancare (ad esempio, per morte dei genitori) un quadro familiare di riferimento. Questi trust, secondo la legge 112/2016, devono essere contraddistinti da alcune caratteristiche: se ricorrono, i trust beneficiano di una sostanziale immunità da tassazione. In particolare, l’atto costitutivo deve:
– essere confezionato mediante atto pubblico, identificare in maniera chiara e univoca i soggetti coinvolti, descrivere le funzionalità e i bisogni specifici delle persone con disabilità in favore delle quali il trust è istituito e indicare le attività assistenziali necessarie a garantire la cura e la soddisfazione dei bisogni delle persone con disabilità;
– individuare gli obblighi del trust, con riguardo al progetto di vita e agli obiettivi di benessere che deve promuovere in favore delle persone con disabilità grave, adottando ogni misura idonea a salvaguardarne i diritti;
– stabilire che i beni, di qualsiasi natura, conferiti nel trust siano destinati esclusivamente a realizzare le finalità assistenziali del trust;
– indicare gli obblighi e le modalità di rendicontazione a carico del trustee;
– individuare il soggetto preposto al controllo delle obbligazioni imposte al momento dell’istituzione del trust a carico del trust;
– stabilire il termine finale di durata del trust nella data della morte della persona con disabilità grave;
– stabilire la destinazione del patrimonio residuo.

Iscrizioni anno scolastico 2017/2018 studenti disabili e non

Disabili.com del 27-11-2017

Iscrizioni anno scolastico 2017/2018 studenti disabili e non: quando e come farle

Le modalità di iscrizione online di tutti gli alunni al prossimo anno scolastico, aperte dal 16 gennaio al 6 febbraio 2018.

Ormai da qualche anno, le iscrizioni alle scuole si fanno procedendo online, in modalità e tempistiche stabilite dal MIUR. Pertanto le famiglie si stanno già chiedendo quando saranno aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2017/2018. A questo proposito, è stata in questi giorni emessa dal MIUR una circolare nella quale si disciplina tale argomento, specificando che le domande di iscrizione in questa modalità possono essere presentate dal 16 gennaio 2018 al 6 febbraio 2018 sul portale www.iscrizioni.istruzione.it.

ISCRIZIONI ONLINE. Ai sensi legge 7 agosto 2012, n.135, le iscrizioni sono effettuate on line per tutte le classi iniziali delle scuole statali:
– primaria,
– secondaria di primo grado
-secondaria di secondo grado.
Si effettuano on line anche le iscrizioni ai percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali nonché dai Centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni le quali, su base volontaria, aderiscono al procedimento di iscrizione on line.
Le iscrizioni alle classi iniziali dei corsi di studio delle istituzioni scolastiche paritarie si effettuano on line esclusivamente per le scuole paritarie che aderiscono alla modalità telematica, in quanto la loro partecipazione al sistema “Iscrizioni on line” è facoltativa.

Sono escluse dalla modalità telematica le iscrizioni relative:
1. alle sezioni delle scuole dell’infanzia;
2. alle scuole della Valle d’Aosta e delle province di Trento e Bolzano;
3 alle classi terze dei licei artistici e degli istituti tecnici e professionali;
4. al percorso di specializzazione per “Enotecnico” degli istituti tecnici del settore tecnologico a indirizzo “Agraria, agroalimentare e agroindustria”, articolazione “Viticoltura ed enologia”;
5. ai percorsi di istruzione per gli adulti, ivi compresi quelli attivati presso gli istituti di prevenzione e pena;
6. agli alunni/studenti in fase di preadozione, per i quali l’iscrizione viene effettuata dalla famiglia affidataria direttamente presso l’istituzione scolastica prescelta.

LE TEMPISTICHE. Come dicevamo, la circolare precisa che le domande di iscrizione online possono essere presentate dalle ore 8:00 del 16 gennaio 2018 alle ore 20:00 del 6 febbraio 2018. Dalle ore 9:00 del 9 gennaio 2018 è possibile avviare la fase della registrazione sul sito web www.iscrizioni.istruzione.it.
Dopo la scadenza del termine finale del 6 febbraio 2018, per eccezionali motivi debitamente rappresentati, la domanda di iscrizione può essere presentata direttamente alla scuola prescelta, tenendo informato il competente Ufficio scolastico territoriale, che, in ipotesi di motivato diniego da parte della scuola e sentiti i genitori/esercenti la responsabilità genitoriale/affidatari/tutori, provvede a indirizzare la richiesta verso altra istituzione scolastica.

COME SI PRESENTA LA DOMANDA. I genitori, per effettuare l’iscrizione on line:
1. individuano la scuola d’interesse, eventualmente anche attraverso il portale “Scuola in Chiaro”, dove è disponibile il rapporto di autovalutazione (RAV), documento che fornisce una rappresentazione della qualità del servizio scolastico attraverso un’autoanalisi di alcuni indicatori fondamentali e dati comparativi, con l’individuazione delle priorità e dei traguardi di miglioramento che la scuola intende raggiungere negli anni successivi. Accedendo al RAV si possono avere più livelli di approfondimento, da un profilo generale di autovalutazione fino alla possibilità di analizzare i punti di forza e di debolezza della scuola con una serie di dati e analisi;
2. si registrano sul sito www.iscrizioni.istruzione.it, inserendo i propri dati, seguendo le indicazioni presenti, oppure utilizzando le credenziali relative all’identità digitale (SPID). La funzione di registrazione è attiva a partire dalle ore 9:00 del 9 gennaio 2018;
3. compilano la domanda in tutte le sue parti, mediante il modulo on line, a partire dalle ore 8:00 del 16 gennaio 2018;
4. inviano la domanda d’iscrizione alla scuola di destinazione entro le ore 20:00 del 6 febbraio 2018.
Il sistema “Iscrizioni on line” avvisa in tempo reale, a mezzo posta elettronica, dell’avvenuta registrazione o delle variazioni di stato della domanda. I genitori possono comunque seguire l’iter della domanda inoltrata attraverso una funzione web.

MODULO E DATI RICHIESTI. Il modulo della domanda di iscrizione è strutturato in una parte generale, uguale per tutte le scuole, contenente i dati anagrafici di alunni/studenti, e in una parte che ogni scuola può personalizzare con la richiesta di informazioni specifiche, attinte da un elenco di voci predefinite o anche aggiunte dalla scuola.
All’atto dell’iscrizione, i genitori rendono le informazioni essenziali relative all’alunno/studente per il quale è richiesta l’iscrizione (codice fiscale, nome e cognome, data di nascita, residenza, etc.) ed esprimono le loro preferenze in merito all’offerta formativa proposta dalla scuola o dal Centro di formazione professionale prescelto.

ISCRIZIONI STUDENTI CON DISABILITÀ. Al punto 9, la circolare tratta il tema “Accoglienza e inclusione”, dove si disciplinano anche le iscrizioni scolastiche degli alunni con disabilità e degli alunni con DSA.
Le iscrizioni di alunni/studenti con disabilità effettuate nella modalità on line sono perfezionate con la presentazione alla scuola prescelta della certificazione rilasciata dalla A.S.L. di competenza, comprensiva della diagnosi funzionale, predisposta a seguito degli accertamenti collegiali previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2006, n. 185.
Sulla base di tale certificazione e della diagnosi funzionale, la scuola procede alla richiesta di personale docente di sostegno e di eventuali assistenti educativi a carico dell’Ente locale, nonché alla successiva stesura del piano educativo individualizzato, in stretta relazione con la famiglia e gli specialisti dell’A.S.L.

TITOLI PER L’ISCRIZIONE DEGLI STUDENTI CON DISABILITA’. L’alunno/studente con disabilità che consegua il diploma conclusivo del primo ciclo di istruzione ha titolo, ai sensi dell’art. 11 del d.lgs. 62 del 2017, qualora non abbia compiuto il diciottesimo anno di età prima dell’inizio dell’anno scolastico 2018/2019, alla iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado o ai percorsi di istruzione e formazione professionale, con le misure di integrazione previste dalla legge n.104 del 1992.
Solo per le alunne e alunni che non si presentano agli esami è previsto il rilascio di un attestato di credito formativo che è titolo per l’iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di secondo grado o dei corsi di istruzione e formazione professionale regionale, ai soli fini dell’acquisizione di ulteriori crediti formativi, da valere anche per percorsi integrati di istruzione e formazione. Pertanto, tali alunni non possono essere iscritti, nell’anno scolastico 2018/2019, alla terza classe di scuola secondaria di primo grado, ma potranno assolvere l’obbligo di istruzione nella scuola secondaria di secondo grado o nei percorsi di istruzione e formazione professionale regionale.
Alunne e alunni con disabilità ultradiciottenni, non in possesso del diploma di licenza conclusivo del primo ciclo, ovvero in possesso del diploma di licenza conclusivo del primo ciclo ma non frequentanti l’istruzione secondaria di secondo grado, hanno diritto a frequentare i percorsi di istruzione per gli adulti con i diritti previsti dalla legge n.104/1992 e successive modificazioni (cfr. sentenza della Corte Costituzionale n. 226/2001).

ISCRIZIONI ALUNNI/STUDENTI CON DSA. Anche le iscrizioni di alunni/studenti con diagnosi di disturbo specifico di apprendimento (DSA), effettuate nella modalità on line, sono perfezionate con la presentazione alla scuola prescelta della relativa diagnosi, rilasciata ai sensi della legge n. 170 del 2010 e secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012 sul rilascio delle certificazioni.
Le alunne e gli alunni con diagnosi di DSA esonerati dall’insegnamento della lingua straniera ovvero dispensati dalle prove scritte di lingua straniera in base a quanto previsto dall’articolo 11 del d.lgs. 62 del 2017, conseguono titolo valido per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado.

LA SCUOLA PUBBLICA DEVE ESSERE LAICA

LA SCUOLA PUBBLICA DEVE ESSERE LAICA
SOLIDARIETÀ AL PROF. NICOLÒ LA ROCCA, DIRIGENTE
SCOLASTICO DELLA DD “RAGUSA MOLETI” DI PALERMO

Nei giorni scorsi, su segnalazione di alcuni genitori di alunni della Direzione Didattica “Ragusa Moleti” di Palermo, il quotidiano Il Fatto ha dato notizia della presenza nei locali della scuola di immagini di culto cattolico e dell’abitudine da parte di alcuni docenti “di far pregare i bambini prima dell’inizio delle lezioni e di far intonare canzoncine benedicenti prima della consumazione della merenda”. Il DS, volendo far rispettare il principio di laicità della Scuola Pubblica e dello Stato Italiano, è prontamente intervenuto facendo rimuovere le immagini di culto e ricordando che nelle scuole pubbliche non è consentito praticare atti di culto.
Nei giorni successivi si è scatenato un asprissimo attacco contro la doverosa decisione del DS:
– Manifestazioni minacciose da parte di un gruppuscolo di genitori fondamentalisti e di attivisti dell’estrema destra di Forza Nuova.
– Dichiarazioni (al limite delle intimidazioni) da parte di politicanti di vario colore, dall’estrema destra al PD, proni agli interessi vaticani.
– Una dichiarazione della ministra Fedeli che, mentre era ospite del 7° Festival della Dottrina sociale della Chiesa in svolgimento a Verona, si è schierata contro il DS La Rocca parlando d’altro: crocifissi rimossi e feste religiose quando invece il DS si è limitato a ricordare che secondo il Consiglio di Stato non è consentito lo svolgimento di atti di culto nelle scuole. La ministra (nota per avere millantato una laurea inesistente e per aver regalato ai genitori il potere di veto sui contenuti dell’insegnamento con la recente emanazione delle linee-guida del MIUR sull’“educazione al rispetto”) ha pure lamentato un presunto “mancato coinvolgimento dei genitori” nella decisione del DS, invece l’iniziativa era partita proprio dalla segnalazione di alcuni genitori e si configurava come un richiamo alla legalità.
Sia chiaro che per i Cobas della scuola la libertà di culto fuori delle aule e degli altri edifici della pubblica amministrazione è un diritto. Come pure è un diritto, per chi professa religioni diverse da quella cattolica o non ne professa alcuna, non imbattersi in simboli o in celebrazioni di atti di culto di qualsiasi religione in detti luoghi.
La natura della Scuola Pubblica deve essere democratica e laica, cioè aperta al confronto e rispettosa di ogni orientamento religioso, filosofico, etico ed ideologico, senza che alcuno di essi prevarichi gli altri.
I Cobas della scuola di Palermo esprimono la loro solidarietà al DS Nicolò La Rocca, che con la sua decisione sta tentando di rimettere nei binari della legalità la scuola che dirige, affinché ogni bambino sia accolto e educato per poter sviluppare le proprie convinzioni quanto più autonomamente possibile.

Smartphone a servizio della didattica, entro gennaio le proposte del Miur

da Il Sole 24 Ore

Smartphone a servizio della didattica, entro gennaio le proposte del Miur

di Al. Tr.

Saranno pronte entro gennaio le proposte per l’uso virtuoso’ di smartphone e tablet a scuola a fini didattici. Lo afferma la ministra Valeria Fedeli in una nota diffusa al termine di un incontro del Gruppo di lavoro istituito presso il Miur.

Tecnologia alleata di istruzione di qualità
«La tecnologia è parte integrante della nostra vita – è convinta la ministra -. Valutiamo come può diventare alleata di un’istruzione di qualità». Il gruppo di lavoro sta analizzando, da diversi punti di vista, l’influenza degli strumenti digitali sui processi di apprendimento, i possibili utilizzi al fine di innovare le metodologie didattiche e lo stato dell’arte ad oggi, a due anni dall’introduzione del Piano Nazionale Scuola
Digitale. Entro gennaio.spiega il ministero, il Gruppo presenterà le proprie proposte, frutto di dibattito e ricerca sul tema. Lo affianca un altro gruppo di lavoro che si occupa della mappatura delle metodologie didattiche innovative, e che si riunirà oggi, 27 novembre.