MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
Decreto Interministeriale 24 aprile 2012, Prot. n. 7428
(in GU 23 luglio 2012, n. 170)
Definizione degli ambiti, dei criteri e delle modalita' per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali (di cui agli articoli 3 e 4 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87) negli spazi di flessibilita' previsti dall'articolo 5, comma 3, lettera b) del citato decreto presidenziale. (12A08153)
IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA di concerto con IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Visto l'art. 117 della Costituzione; Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni; Visto il decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40 con particolare riferimento all'art. 13, commi 1, 1-bis, 1-ter, 1-quater e 1 quinquies, che prevedono il riordino e il potenziamento degli istituti professionali da attuarsi con uno o piu' regolamenti del Ministro della pubblica istruzione, adottati ai sensi dell'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni; Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, con particolare riferimento all'art. 64, che prevede, al comma 3, la predisposizione da parte del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di un piano programmatico di interventi volti ad una maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse disponibili per una maggiore efficacia ed efficienza del sistema scolastico e, al comma 4, in attuazione del piano programmatico e nel quadro di una piu' ampia revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, l'emanazione di regolamenti governativi, ai sensi dell'art. 17, comma 2, della citata legge 23 agosto 1988, n. 400, per la ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, recante «Norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 concernente il riordino degli istituti professionali in attuazione dell'art. 64, comma 4, del citato decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; Visto in particolare, l'art. 5, comma 3, lettera b) del citato decreto del Presidente della Repubblica che prevede, nell'ambito del riordino dell'organizzazione dei percorsi degli istituti professionali, la possibilita' di utilizzare una quota del curricolo pari al 35% nel secondo biennio e al 40% nell'ultimo anno, quali spazi di flessibilita' per l'ulteriore articolazione in opzioni delle aree di indirizzo di cui ai rispettivi Allegati B) e C), finalizzati a corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni; Visto, infine, l'art. 8 del citato decreto presidenziale che detta disposizioni per il passaggio al nuovo ordinamento e, in particolare, il comma 4, lettera c) che, per l'applicazione dell'art. 5, comma 3, lettera b) sopra citato, prevede l'adozione di un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e previo parere della Conferenza Stato-Regioni-Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, con il quale vengono fissati gli ambiti, i criteri e le modalita' per l'attuazione delle ulteriori articolazioni delle aree di indirizzo in un numero contenuto di opzioni incluse in un apposito elenco nazionale; Vista l'intesa in sede di Conferenza Unificata di cui all'art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 81, nella seduta del 16 dicembre 2010, riguardante l'adozione di linee guida per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale, a norma dell'art. 13, comma 1-quinquies, della legge 2 aprile 2007, n. 40; Considerato che, in applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, la flessibilita' oggetto del presente decreto puo' essere utilizzata esclusivamente nei limiti delle dotazioni organiche assegnate e senza determinare esuberi di personale; Ritenuto che, al fine di non determinare una espansione dei percorsi formativi cosi' come riordinati, l'individuazione delle opzioni deve essere limitata ad un numero contenuto che risponda effettivamente ai criteri stabiliti con il presente decreto e che, inoltre, nel quadro generale di riferimento dell'erogazione dell'offerta formativa, si differenzi dalla specifica offerta di Istruzione e Formazione Professionale al fine di non determinare duplicazioni dei percorsi; Considerato che l'individuazione delle citate opzioni e la conseguente possibilita' di definire gli spazi di flessibilita' del curricolo comporta un necessario confronto con le realta' produttive del paese, al fine di delineare i fabbisogni formativi che emergono dal mondo del lavoro e delle professioni e che, per tali considerazioni, si e' ritenuto opportuno attivare, preventivamente alla definizione del presente decreto, incontri di settore plurilaterali ed incontri nazionali ai quali hanno partecipato le parti sociali datoriali e sindacali fornendo contributi utili allo scopo; Considerato, altresi', che la materia delle opzioni costituisce oggetto della programmazione dell'offerta formativa regionale e, per questi motivi, sono stati parimenti attivati confronti tra le Regioni e le strutture regionali del Ministero; Considerato che nell'ambito della citata programmazione dell'offerta formativa regionale rientrano anche i percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale e che, pertanto, per l'individuazione delle opzioni negli istituti professionali si dovra' necessariamente tenere conto degli organici raccordi tra i percorsi dell'istruzione professionale e i percorsi dell'istruzione e formazione professionale di esclusiva competenza regionale gia' definiti con l'Intesa in sede di Conferenza Unificata sopra citata; Considerato che i percorsi formativi conseguenti alla attivazione delle opzioni di cui trattasi, in quanto riferiti al secondo biennio e all'ultimo anno del nuovo ordinamento degli istituti professionali, entreranno in vigore dall'anno scolastico 2012-2013; Ritenuto, alla luce delle considerazioni sopra riportate, di dover procedere, in applicazione delle previsioni del citato art. 8, comma 4, lettera c), alla definizione degli ambiti, criteri e modalita' per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo in un numero contenuto di opzioni al fine di consentire alle Regioni la definizione di una programmazione dell'offerta formativa quanto piu' rispondente ai bisogni del territorio e delle realta' produttive; Considerato che, nella fase di prima applicazione, si ritiene opportuno istituire l'Elenco nazionale delle opzioni dei percorsi degli istituti professionali previsto dall'art. 8, comma 4, lettera c) del piu' volte citato decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 contestualmente all'emanazione del presente decreto interministeriale; Acquisito il parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione reso nell'adunanza del 14 dicembre 2011; Acquisito, altresi', il prescritto parere della Conferenza Stato-Regioni-Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, espresso nella seduta del 19 gennaio 2012; Decreta: Art. 1 Per i motivi di cui in premessa e in applicazione dell'art. 5, comma 3, lettera b) e dell'art. 8, comma 4, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, vengono definiti gli ambiti, i criteri e le modalita' per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali in un numero contenuto di opzioni, specificamente illustrati nell'allegato A) che costituisce parte integrante del presente decreto.
Art. 2 2.1 E' istituito l'Elenco nazionale delle opzioni quali ulteriori articolazioni delle aree di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali, al quale si dovra' fare riferimento nell'ambito della programmazione dell'offerta formativa regionale, analiticamente formulato nell'Allegato B), che costituisce parte integrante del presente decreto. 2.2 L'Elenco nazionale delle opzioni potra' essere periodicamente aggiornato per corrispondere a nuovi fabbisogni formativi espressi dal mondo economico e produttivo nonche' in conseguenza degli esiti del monitoraggio previsto dall'art. 7, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, degli sviluppi della ricerca scientifica e delle innovazioni tecnologiche, fermo restando il rispetto dei criteri e delle modalita' di individuazione di ulteriori opzioni secondo le disposizioni dell'Allegato A) del presente decreto. 2.3 L'attivazione delle opzioni di cui all'Elenco B, ancorche' modificato a seguito di eventuali aggiornamenti, deve essere in ogni caso effettuata nei limiti delle dotazioni organiche assegnate a legislazione vigente, senza determinare esuberi di personale.
Art. 3 Per l'attivazione delle opzioni di cui all'Elenco nazionale Allegato B) del presente decreto, e' fatto rinvio alla programmazione dell'offerta formativa regionale e agli adempimenti connessi.
Art. 4 Il presente decreto e' sottoposto ai controlli di legge e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 24 aprile 2012 Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca Profumo p. il Ministro dell'economia e delle finanze, il Vice Ministro delegato Grilli Registrato alla Corte dei conti il 13 giugno 2012 Ufficio di controllo sugli atti del MIUR, MIBAC, Min. Salute e Min. Lavoro registro n. 8, foglio n. 162
Allegato A AMBITI – CRITERI – MODALITA' per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali in opzioni La nuova identità degli istituti professionali che pone come proprio riferimento la formazione tecnico-professionale riferita alle filiere produttive di rilevanza nazionale che localmente possono anche assumere connotazioni specifiche, mostra la stretta e diretta interdipendenza con il territorio e le esigenze che da questo provengono. Da qui la necessità di articolare i percorsi di studio dell’Istruzione Professionale nella prospettiva dell’innovazione e delle applicazioni necessarie che conseguono al continuo sviluppo delle scienze tecnologiche, senza determinare una frammentazione e una disarticolazione dei percorsi formativi. L’obiettivo dei nuovi percorsi degli Istituti Professionali è di far acquisire, nell’ambito di settori produttivi relativamente ampi, capacità operative attraverso le quali il diplomato dell’Istruzione Professionale applica le tecnologie a processi specifici anche attraverso la progettazione e la realizzazione di soluzioni. Il carattere distintivo della formazione proposta dagli Istituti Professionali è dunque quello di assicurare allo studente l’acquisizione delle necessarie competenze per personalizzare gli usi delle tecnologie in contesti specifici, attraverso l’utilizzo di assetti organizzativi e strumenti tecnologici pertinenti. L'articolazione degli indirizzi di studio degli istituti professionali in due settori e sei indirizzi - come definiti con il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 - risponde, in linea generale, alle esigenze di formazione in relazione alla domanda di competenze professionali espressa dal mercato, ferma restando l’esigenza di garantire agli studenti la possibilità di acquisire una solida ed unitaria cultura generale per divenire cittadini consapevoli, attivi e responsabili. Questo quadro generale può tuttavia essere ulteriormente articolato laddove specifiche realtà produttive, rilevanti sotto il profilo dell’identità del territorio e influenti sul piano socioeconomico, richiedano esperienze formative che, in ragione della loro specificità, non trovano adeguata e corrispondente collocazione nel nuovo assetto ordinamentale. Le “opzioni” costituiscono la risposta a tali esigenze che si attua attraverso un processo di interazione e condivisione tra i soggetti a diverso titolo coinvolti, processo che si sviluppa sulla base delle indicazioni contenute nel Regolamento di riordino degli istituti professionali ove si prevede, per l’ulteriore articolazione delle aree di indirizzo, la definizione di ambiti, criteri e modalità di seguito individuati: AMBITI Gli ambiti di applicazione delle opzioni derivano prioritariamente - dai piani di sviluppo strategico espressi nei documenti di politica nazionale e comunitaria - dalla specificità dei distretti industriali CRITERI - raccordo e diversificazione con i percorsi di istruzione e formazione professionale; - coerenza con l’identità degli istituti professionali e differenziazione dagli indirizzi dell’istruzione tecnica; - coerenza con le filiere produttive di riferimento rilevanti nei contesti territoriali e nazionali interessate da processi di innovazione tecnologica, organizzativa e gestionale dei servizi - coerenza delle competenze in esito con il profilo culturale dell’indirizzo di riferimento; - opportunità di valorizzare le risorse umane e materiali esistenti per non aggiungere nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica; - prospettive occupazionali; - impossibilità ad attuare il percorso proposto attraverso l’utilizzo della quota di autonomia; - possibilità di integrare la formazione specifica con corsi I.T.S o IFTS. MODALITÀ Le ulteriori articolazioni delle aree di indirizzo, per le quali si ritiene opportuna l’attivazione a livello locale, devono trovare corrispondenza con l’Elenco nazionale delle opzioni per gli Istituti Professionali previsto dall’art. 8, comma 4), lettera c) del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87 (Allegato B del presente decreto interministeriale). L’individuazione dell’opzione e la conseguente attivazione si realizza con la programmazione del piano dell’offerta formativa regionale tenuto conto delle specifiche esigenze di tipo economico e produttivo del territorio. Le modalità di attivazione dovranno quindi inserirsi nell’ambito delle procedure di definizione e attivazione del predetto piano e dovranno garantire la non determinazione di nuovi e maggiori oneri a carico dello Stato
Allegato B ELENCO NAZIONALE DELLE ULTERIORI ARTICOLAZIONI DELLE AREE DI INDIRIZZO DEI PERCORSI DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI IN OPZIONI ALLEGATO B1 Indirizzo: Manutenzione e assistenza tecnica - Opzione: APPARATI, IMPIANTI E SERVIZI TECNICI INDUSTRIALI E CIVILI ALLEGATO B2 Indirizzo: Manutenzione e assistenza tecnica - Opzione: MANUTENZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO ALLEGATO B3 Indirizzo: Produzioni industriali e artigianali - Articolazione: Industria Opzione: ARREDI E FORNITURE D'INTERNI ALLEGATO B4 Indirizzo: Produzioni industriali e artigianali - Articolazione: Industria Opzione: PRODUZIONI AUDIOVISIVE ALLEGATO B5 Indirizzo: Produzioni industriali e artigianali - Articolazione: Artigianato Opzione: PRODUZIONI ARTIGIANALI DEL TERRITORIO ALLEGATO B6 Indirizzo: Produzioni industriali e artigianali - Articolazione: Artigianato Opzione: PRODUZIONI TESSILI-SARTORIALI ALLEGATO B7 Indirizzo: Servizi commerciali - Opzione: PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA ALLEGATO B8 Indirizzo: Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale - Opzione: GESTIONE RISORSE FORESTALI E MONTANE ALLEGATO B9 Indirizzo: Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale - Opzione: VALORIZZAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI DEL TERRITORIO ALLEGATO B10 Indirizzo: Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera - Articolazione: Enogastronomia Opzione: PRODOTTI DOLCIARI ARTIGIANALI E INDUSTRIALI
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