ACCORDO SULLA RAPPRESENTATIVITA’ SINDACALE NEL PRIVATO

F.I.S.A.L. SCUOLA
ACCORDO SULLA RAPPRESENTATIVITA’ SINDACALE NEL PRIVATO

In questi giorni, dopo l’accoro sottoscritto tra CGIL CISL UIL e Confindustria nella serata del 31
maggio 2013, relativo alle modalità con cui misurare la rappresentanza delle organizzazioni
sindacali, e le regole con cui validare e rendere esigibili i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro
(CCNL), intendendo, con ciò, dare applicazione all’accordo del 28 giugno 2011 in materia di
rappresentanza e rappresentatività per la stipula dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro,
fissando i principi ai quali ispirare la regolamentazione attuativa e le necessarie convenzioni con gli
enti interessati.
E ovvio , commenta il segretario Generale della F.I.S.A.L SCUOLA Prof. Raffaele Di Lecce, che
la determinazione del peso di ogni organizzazione sindacale, determinerà la possibilità di sedere
ai tavoli dei rinnovi contrattuali. I parametri entro i quali si è definito l’accordo sono le deleghe
sindacali (trattenuta operata dal datore di lavoro su esplicito mandato del lavoratore) comunicate dal
datore di lavoro all’INPS e certificate dall’Istituto medesimo;
I voti raccolti da ogni singola organizzazione sindacale nell’elezione delle Rappresentanze Sindacali
Unitarie (RSU) in carica (validità 36 mesi)Il numero degli iscritti e il voto per le RSU peseranno
ognuna per il 50% (così come anche previsto nel decreto legislativo 165/01 per il pubblico
impiego)Questi due dati, iscritti e voto, verranno comunicati ad un ente esterno certificatore (es:
CNEL) che procederà, per ogni CCNL, a determinare il calcolo della rappresentanza di ogni
organizzazione sindacale. Le RSU saranno elette con voto proporzionale ai voti ottenuti, superando
così l’1/3 destinato alle Organizzazioni Sindacali firmatarie di CCNL, e vi è l’impegno a rinnovare
quelle scadute nei successivi sei mesi.
Apprendiamo, poi, da alcune dichiarazioni apparse su un quotidiano nazionale, da parte di una
O.S. autonoma, nel voler ricorda a tutti noi , che nel nostro Paese, non esiste una “legge sindacale
che determini la reale rappresentatività nel settore privato. E ciò è vero! Commenta il Prof.
Raffaele Di Lecce della F.I.S.A.L. SCUOLA, ma è altrettanto vero che nell’ambito del settore
privato, nessuna organizzazione sindacale fino ad oggi ha incoraggiato l’approvazione di una
legge sindacale che misurasse la reale ed effettiva rappresentatività, con dati accertati, questa è
la verità. Secondo alcuni Giuristi, la nozione è emersa in un periodo di unità sindacale per
privilegiare i contratti stipulati insieme da CGIL-CISL-UIL rispetto ad altri. La giurisprudenza di
merito (Pretori e Tribunali) e di legittimità (Corte di Cassazione) aveva, sotto la variegata spinta
delle diverse aggregazioni nate nel mondo del lavoro a partire dalla fine degli anni settanta intorno
alla “rottura del monopolio della rappresentanza sindacale”, enucleato nel tempo alcuni criteri per
individuare quali fossero da considerare le confederazioni sindacali dotate del requisito della
maggiore rappresentatività sul piano nazionale.
Tali criteri venivano rintracciati nel numero degli aderenti, nella diffusione a livello territoriale,
nella diffusione intercategoriale, nella capacità di autotutela (e cioè di promuovere iniziative di lotta
e di partecipare alla contrattazione collettiva). I criteri ritenuti più probanti dalla giurisprudenza
largamente prevalente erano quelli della diffusione territoriale e categoriale.
Il protocollo sottoscritto tra CGIL CISL UIL e Confindustria vale solo per chi lo ha firmato, per
estendere il vincolo a tutti occorrerebbe la tanta invocata Legge. Ebbene ci auguriamo che
finalmente tra le tante riforme invocate possa esserci una legge nel settore privato capace,
effettivamente di regolamentare, indicare, con procedure chiare, trasparenti, la reale
rappresentatività nel settore privato. Altrimenti, dire chi è più rappresentativo, in assenza di una
legge sindacale, ci lascia veramente esterrefatti. Ma siamo convinti che questa esigenza sia
avvertita, condivisa da tutti? Conclude Di Lecce.