Il ministro Madia sui Quota ‘96

da Corriere della sera

Il ministro Madia sui Quota ‘96

Depositato l’emendamento che consentirebbe ai 4.000 prof bloccati dalla Legge Fornero di andare in pensione. L’ipotesi di farlo passare con la riforma della PA

«Per quanto riguarda gli insegnanti della cosiddetta Quota 96, sarei onorata che la questione si risolvesse con l’apposizione di una firma. Quegli insegnanti con la legge Fornero hanno subito un’ingiustizia per una svista.Ma c’è un problema di coperture, quindi aspetto di sapere se le coperture ci sono». Così il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, in conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare le linee guida del disegno di legge delega sulla riforma della Pa. Proprio oggi è stato depositato in Commissione Affari Costituzionali della Camera l’emendamento Ghizzoni (Pd)- Saltamartini (Ncd) per risolvere la questione dei Quota 96. La proposta, sottoscritta dai capigruppo di tutti i gruppi delle Commissioni Bilancio e Lavoro, consentirebbe dal primo settembre ai quattromila insegnanti che avevano maturato i requisiti per andare in pensione «entro l’anno scolastico 2011/2012» ed erano poi rimasti bloccati dalla legge Fornero di andare finalmente in pensione. «Vigilerò sull’ iter dell’emendamento», ha assicurato il presidente della commissione bilancio della Camera Francesco Boccia. La via più spedita sarebbe appunto quella di inserirlo nella riforma della Pubblica amministrazione. Ma – come ha osservato il ministro Madia – c’è un problema di coperture finanziarie. Una via alternativa potrebbe essere quella enunciata giovedì dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: un decreto d’urgenza per quelli che il ministro stesso ha definito «i provvedimenti che rappresentano una priorità» e cioè: la semplificazione del reclutamento universitario, il miglioramento dell’offerta formativa e, appunto, la Quota ‘96. «Così risolvo un problema – ha aggiunto il ministro Giannini – e lascio spazio a 4 mila giovani».

 Chi sono i «Quota 96»

Con il termine «Quota 96» si indicano i cosiddetti «esodati» della scuola: circa 4.000 docenti che avevano maturato tutti i requisiti per andare in pensione prima che la riforma Fornero entrasse in vigore (1° gennaio 2012) . Requisiti che, stando alla legge 247/2007, si ottenevano sommando l’età anagrafica e l’anzianità contributiva: 60 anni di età e 36 di servizio o con 61 di età e 35 di servizio . I «Quota 96» rimasero intrappolati dalla legge del governo Monti perché quest’ultima indicava come limite tra i vecchi e i nuovi criteri pensionistici il 31 dicembre 2011 (fine dell’anno solare) e non al 31 agosto 2012 (fine dell’anno scolastico). Così quei docenti che avrebbero maturato i requisiti (la quota 96, appunto, da raggiungere sommando età anagrafica e contributiva) a fine anno, e che avevano già presentato domanda, sono rimasti bloccati in servizio.