Movitron, il carillon a ultrasuoni che aiuta i bambini ciechi a camminare

da Superabile

Movitron, il carillon a ultrasuoni che aiuta i bambini ciechi a camminare

E’ una scatolina che intercetta il movimento del bambino grazie a un sensore, incoraggiandolo a continuare a muoversi tramite la riproduzione di musica. Il prototipo è stato presentato alla prima edizione di Hackability, convention per la produzione di ausili low cost

TORINO – La maggior parte di noi pensa che per i ciechi camminare sia un gesto naturale e spontaneo. Ma le cose, purtroppo, non stanno così. E imparare a muoversi, soprattutto per chi non vede dalla nascita, significa lottare contro un radicato istinto che spinge a restar fermo chi si trova al buio. Per questo, sono nati tutta una serie di ausili che – con l’aiuto di ultrasuoni, sensori di movimento e stimoli sonori – favoriscono il graduale recupero o apprendimento della motilità.

È in questo modo che Samuele Tron ha potuto imparare a camminare, durante un workshop di un mese in una delle sedi della Lega del Filo d’oro. Samuele ha 9 anni, ed è cieco dalla nascita; il marchingegno con cui si è esercitato è un corrimano dotato di sensori di movimento, posti a 30 centimetri l’uno dall’altro: percorrendone la lunghezza, ogni volta che le mani toccano un sensore, uno speaker posto in fondo al corrimano fa partire qualche secondo di musica, che lo incoraggia così a continuare a muoversi. L’ingegnoso apparecchio oggi è installato nella casa pinerolese di Samuele, che in questo modo ha potuto continuare ad allenarsi anche in seguito al workshop. “L’unico problema – spiega il padre Andrea, un consulente informatico – è che l’apparecchio era troppo ingombrante per poter essere trasportato, e non consentiva quindi di esercitarsi in altri ambienti, come ad esempio all’aperto, o in una stanza più piccola”.

A ovviare, ci hanno pensati gli “smanettoni” di Fab Lab, laboratorio di ingegneria digitale nel quartiere torinese di San Salvario, che si occupa di progettare e realizzare oggetti con l’ausilio di stampanti 3 D e macchine a taglio laser. E che a febbraio ha ospitato la prima edizione di Hackability, una gara non competitiva in cui designer, creativi e disabili hanno unito le forze per realizzare ausili tecnologici a basso costo.. Dalla collaborazione che Andrea e Samuele Tron hanno avviato con Domenico Cardinale, Federica Valsania e Beppe Venturu, è nato Movitron, un piccolo carillon geolocalizzante contenuto in una scatolina di dimensioni ridotte, che può essere trasportata pressoché ovunque. “Appena il dispositivo viene acceso, – spiega Andrea – un sensore a ultrasuoni scansiona le dimensioni della stanza, che vengono enunciate da un sintetizzatore vocale incluso nel carrillon. Quindi, il sensore manda un’impulso che torna indietro ogni volta che incontra il corpo del bambino, che viene incoraggiato a muoversi da un lettore mp3 che fa partire dieci secondi di musica ogni volta che l’impulso torna alla macchina. Con una opportuna programmazione del sensore, dunque, si può fare in modo che che la musica parta ogni volta che Samuele percorre trenta centimetri”.

In questo modo, l’ingegnoso principio collaudato dalla lega del Filo d’oro “può essere sfruttato all’aperto, – spiega Tron – ai giardini pubblici o in ambienti che abbiano diverse peculiarità. Il prossimo step sarà collegare il dispositivo a sensori applicati alle scarpe del bambino, in modo che sappia distinguere se stia camminando, piuttosto che gattonando o trascinandosi sul pavimento. Le possibilità, in ogni caso, sono infinite”. er il momento, il primo prototipo è stato da presentato all’evento finale di Hackability: presto il progetto sarà disponibile, gratuitamente e sotto licenza Creative commons, sul sito web dedicato all’iniziativa. In questo modo, grazie anche agli esigui costi di realizzazione, chiunque potrà riprodurlo utilizzando una stampante 3d e una macchina taglio laser. (ams)