SCUOLA IN CARCERE: ISTITUITE 6 NUOVE SEZIONI

SCUOLA IN CARCERE: ISTITUITE 6 NUOVE SEZIONI

SONO COMPLESSIVAMENTE 28 IN EMILIA-ROMAGNA

 

L’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, per l’anno scolastico appena iniziato, ha istituito 6 nuove sezioni di istituzioni scolastiche all’interno del carcere.

 

NEL DETTAGLIO

Le province interessate da questo importante intervento sono Parma, Piacenza e Ferrara.

In particolare, presso la Casa di Reclusione di Parma, è stato attivato un percorso di Istruzione e Formazione Professionale per la qualifica triennale di “Operatore della ristorazione” nell’ambito di un percorso di Istruzione Professionale “Servizi per l’enogastronomia” dell’Istituto “Magnaghi” di Parma, già presente presso la locale Casa di Reclusione.

A Piacenza, presso la Casa Circondariale, è stata istituita invece una Sezione Carceraria di percorsi di istruzione per adulti di primo livello annessa al CPIA di Piacenza.

Sempre a Piacenza, presso la stessa Casa Circondariale, è stato attivato un percorso di Istruzione e Formazione Professionale per la qualifica triennale di “Operatore agro ambientale” nell’ambito del percorso di Istruzione Professionale “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” dell’Istituto ‘Raineri-Marcora’ di Piacenza, anch’esso già funzionante presso la locale Casa Circondariale.

A Ferrara nella Casa Circondariale, sono stati attivati un percorso di Istruzione Professionale, Settore Servizi per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, con relativa qualifica triennale di “Operatore agricolo”, ed un percorso di Istruzione Professionale, Settore Servizi per l’Enogastronomia, Articolazione enogastronomia, con anche la qualifica triennale di “Operatore della ristorazione”, entrambi annessi all’I.I.S. ‘Orio Vergani’ di Ferrara. A Ferrara, infine, è stata attivata una Sezione Carceraria di percorso di istruzione per adulti di primo livello annessa al CPIA di Ferrara, sempre con sede presso la locale Casa Circondariale.

 

 

IL QUADRO NORMATIVO

Il Regolamento dell’ordinamento penitenziario, D.P.R. 230 del 2000, sulla scorta della legge 354/75, lo ricordiamo, impartisce disposizioni per l’organizzazione di percorsi di scuola dell’obbligo, di istruzione e formazione professionale, di scuola di secondo grado e di studio universitario per i detenuti. I percorsi per l’acquisizione dei titoli del primo ciclo d’istruzione, per l’alfabetizzazione e comprensione della lingua straniera per adulti e minori stranieri, sono realizzati dai Centri Territoriali Permanenti, ora confluiti nei Centri Provinciali di istruzione per gli Adulti (CPIA). I corsi per il raggiungimento di titoli di diploma quinquennale o di qualifica triennale (erogati, questi ultimi, in regime di sussidiarietà), sono realizzati da sezioni di Istituzioni Scolastiche di secondo grado attive all’interno del carcere. L’organizzazione di tali percorsi avviene sulla base degli accordi contenuti nel Protocollo di Intesa ‘Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari’ stipulato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero della Giustizia nel 2012 che prevede, nello specifico, la realizzazione di un Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari, sia per gli adulti che per i minori.

 

RIEPILOGANDO

Nel complesso, con l’istituzione delle 6 nuove Sezioni carcerarie, in Emilia-Romagna, l’offerta formativa è articolata in 28 sezioni carcerarie, di cui 10 per percorsi di secondo livello e 18 di primo livello. Ad oggi, in regione sono 19 gli istituti scolastici che offrono percorsi d’istruzione in 12 istituti di giustizia di cui uno per minori, per un flusso di circa 2000 adulti, altamente variabile per gli elementi di specificità legati alla permanenza o alla trasferibilità.

 

“L’aumento delle sezioni carcerarie nella nostra regione – afferma il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna Stefano Versari – testimonia il crescente impegno dell’Amministrazione scolastica, unitamente all’azione del Provveditorato Regionale del Ministero di Giustizia, a sostegno delle finalità educative e di recupero sociale che la scuola in carcere si prefigura. Il fatto che da quest’anno – prosegue Stefano Versari – anche nelle sedi carcerarie sarà possibile ottenere diplomi di qualifica triennale di Istruzione e Formazione Professionale dimostra come la scuola, in questo difficile contesto socio-ambientale, possa sostenere i detenuti nella ridefinizione del loro progetto di vita”.