9 novembre, Giorno della libertà

da tuttoscuola.com

9 novembre, Giorno della libertà
L’intervento in aula della Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini

“Come sapete, in base alla legge del 15 aprile 2005, il 9 novembre è stato dichiarato “Giorno della libertà” quale ricorrenza – secondo le parole della stessa  legge  – ‘dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione dei paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo’.

Il giorno della caduta del muro di Berlino, il 9 novembre 1989,  è stato certamente un giorno che ha segnato una svolta nella storia dell’Europa e del mondo.

Molti di noi hanno ancora davanti agli occhi le immagini di quei momenti, portate nelle nostre case dalle televisioni, quando decine di migliaia di persone si riversarono in strada  per superare e per abbattere, con un grande movimento di popolo, la barriera che per tanti anni aveva diviso artificiosamente, nel nome delle ideologie e degli equilibri geo-politici, famiglie, affetti, relazioni umane.

Il muro di Berlino non divise però solo una città o solo il popolo tedesco ma rappresentò, per tanti anni, una ferita nel cuore dell’Europa, impedendo quello scambio fecondo tra le persone e tra i popoli che fonda e consolida la libertà e che è alla base del progresso dell’uomo.

Passeggiando oggi per le vie di Berlino i residui di quel muro sembrano quasi un reperto archeologico, a fronte di una città  pulsante, piena di vita e di cultura, in costante trasformazione.

Anche l’Europa da quei giorni ha subito grandi cambiamenti. Il processo di integrazione con i Paesi che appartenevano al blocco comunista, ne ha accresciuto il peso politico ed economico. Ma la crisi che dal 2008 ha investito anche il nostro continente ha creato nuovi problemi e nuove difficoltà per le persone di cui la politica è chiamata con urgenza a farsi carico.

E tuttavia vicende come quelle del muro di Berlino, che ai ragazzi di oggi possono apparire lontane, ma che sono ancora vive nella coscienza dell’Europa, dimostrano che i muri e le chiusure nell’ideologia o nell’egoismo sono soluzioni artificiose e di corto respiro, fonte di grandissime lacerazioni e sofferenze umane, e che la soluzione ai problemi complessi delle società contemporanee va trovata nel dialogo e nella cooperazione tra le persone e tra i popoli”.