L’aggressione a un preside

La nostra solidarietà al preside Fernando Rizza

Amareggia quanto successo al dirigente scolastico Fernando Rizza dell’Istituto comprensivo ‘Salvatore Casella’ di Pedara (CT), aggredito nella presidenza del proprio istituto da due sconosciuti che gli hanno intimato di lasciare quella scuola e lo hanno picchiato. Una fatto intimidatorio in piena regola che va, innanzitutto, denunciato e stigmatizzato senza attenuanti.

“Un episodio che accade in un momento in cui l’azione dirigenziale viene, sotto certi aspetti depotenziata degli strumenti necessari a svolgere il proprio ruolo, così delicato e decisivo – afferma Ezio Delfino presidente di DiSAL – dall’altro sminuita nell’opinione pubblica della sua funzione di autorevole guida e sintesi formativa”.

Una figura che richiederebbe, invece, da tutti, riconoscimento, sostegno ed aiuti, soprattutto in territori dove la scuola rappresenta uno spazio di incontro, di civiltà, di investimento sul futuro dei giovani. Dirigere una scuola significa ‘presidiare’, con generosità, competenza e sensibilità educativa, un ambiente valorizzando i soggetti (docenti, studenti, personale), coinvolgendo i portatori di interesse (genitori, istituzioni, realtà produttive) e collaborando con i territori (Enti locali, istituzioni) per garantire esperienze di corresponsabilità formativa e di crescita culturale per le giovani generazioni”.

E’ questo che tanti presidi, e con loro in modo incidente il collega Rizza, realizzano quotidianamente con grande dedizione, intelligenza e con il riconoscimento di genitori e studenti e dei contesti.

“Il fatto accaduto –afferma ancora Delfino – riguarda l’intera realtà scolastica e la comunità civile di quel territorio: ogni componente di una comunità scolastica, infatti, la costituisce e la rappresenta, e colpire uno dei suoi rappresentanti è ferire la vita e l’esperienza di tutta quella scuola”.

Auspichiamo che le autorità intervengano con sollecitudine e determinazione ad individuare autori ed eventuali mandatari di tale riprovevole azione e che tutte le Istituzioni siano solerti nel tutelare il rispetto per la scuola e la funzione direttiva.

Tutti i presidi di DiSAL sono vicini all’amico e collega Rizza con tutta la solidarietà di coloro che dedicano le proprie energie ad un compito, quello del preside, così necessario e, sotto molti aspetti, rischioso, esprimendo a lui la stima per la correttezza e determinazione con cui vive questa triste circostanza.

Invitiamo tutti i presidi, gli amministratoti, i docenti, i genitori ad esprimere al collega segni di amicizia, sostegno e solidarietà, per costruire assieme una scuola e una nazione solidale.

 

Milano, 24 febbraio 2017

Ufficio stampa DiSAL


 

Comunicato DiSAL Regione Sicilia

L’aggressione a un preside: servono misure di tutela

 

E’ di oggi la sconcertante notizia riguardante l’aggressione di un preside siciliano avvenuta sul luogo di lavoro. Ieri il professor Fernando Rizza, dirigente scolastico dell’Istituto “Casella” di Pedara, ha incominciato cosi la sua giornata lavorativa: ha dovuto difendersi dall’assalto di due tizi a volto scoperto che, riusciti ad arrivare fin dentro la sua presidenza, lo aggredivano, intimandogli di “andarsene dalla scuola”.

La scuola sotto scacco della violenza, dell’intolleranza, dell’ignoranza, dell’ingiustizia. Il preside Rizza, pur molto provato dal vile gesto che lo ha costretto a ricorrere alle cure ospedaliere, non si è abbattuto. Ha parlato con i colleghi, con la comunità scolastica, con giornali e televisioni, deciso a testimoniare la sua passione per l’educazione nell’emergenza sociale e civile che noi Presidi siamo chiamati ogni giorno ad affrontare.

Parola d’ordine dunque: solidarieta’ ed impegno senza indietreggiare di fronte a qualsiasi pressione o minaccia che metta in pericolo il lavoro di cura e sviluppo realizzato dalla comunità scolastica sul territorio. Ed al riguardo dobbiamo pur dire qualcosa…

Il ruolo del preside è stato negli anni stravolto, trasformando il dirigente scolastico in un soggetto che può occuparsi sempre meno degli aspetti didattici ed educativi, perché deve affrontare una serie di problematiche di carattere amministrativo, contabile e relazioni complesse con il territorio che comportano un aggravio di adempimenti spesso però in mancanza di adeguati mezzi con cui fare fronte agli stessi.

Ciò ha comportato anche che il dirigente scolastico sia diventato nell’immaginario collettivo una sorta di figura onnipotente nei riguardi di qualsiasi problematica concernente la scuola. Di fatto così non è, in quanto invece il preside e le scuole non sempre ricevono adeguati strumenti e mezzi materiali per potere far fronte a tutto ciò, dovendo quotidianamente lottare contro una strutturale mancanza di mezzi economici, assurde complicazioni burocratiche per la gestione dei processi anche più semplici, frequenti carenze di risorse umane ed altre numerose difficoltà che di fatto riducono drasticamente l’aspetto dell’autonomia.

A fronte di ciò tuttavia un aspetto si è allargato a dismisura, quello della responsabilità, per cui il dirigente scolastico si trova sovente ad essere considerato colpevole in ordine a problematiche di cui non ha avuto e non ha adeguate possibilità di controllo, come è dimostrato da alcune recenti vicende che hanno avuto risalto anche a livello nazionale in tema di sicurezza dei locali scolastici. Ciò significa che aldilà dei buoni propositi e delle petizioni di principio contenuti delle varie leggi di riforma è necessario dotare il dirigente scolastico di quelle necessarie ed efficaci leve che gli consentano di svolgere compiutamente il suo ruolo, altrimenti la buona scuola diventa solo la scuola delle buone intenzioni, dei bei discorsi, ma rimane come “nave senza nocchiere in gran tempesta”.

Catania, 24 febbraio 2017

 

La presidente regionale Di.S.A.L.

Maria Paola Iaquinta