C. Augias – G. Filoramo, Il grande romanzo dei Vangeli

Augias e Filoramo impegnati nei Vangeli

di Antonio Stanca

Il grande romanzo dei Vangeli è un’opera pubblicata da Einaudi nel 2019 ed ora comparsa in allegato a “la Repubblica”. Contiene una lunga, ampia conversazione avvenuta tra Corrado Augias, giornalista, scrittore e autore di programmi culturali per la televisione, e Giovanni Filoramo, professore emerito di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Torino. Entrambi hanno scritto saggi importanti in ambito religioso e sociale. Tradotti in lingue straniere sono stati alcuni loro lavori. In quest’ultimo hanno avviato un discorso circa l’aspetto letterario, narrativo dei quattro Vangeli della tradizione religiosa cristiana. Un aspetto nuovo dell’opera hanno voluto esaminare, valutare. Hanno voluto andare oltre quanto dicono le parole e scoprire le persone che le pronunciano, le loro condizioni, la loro vita. Non tralasceranno, naturalmente, il carattere religioso, teologico di queste scritture ma non ne faranno il solo come sempre è avvenuto. Vorranno sapere, rappresentare la società, la storia che era di quella religione, che con quella religione si combinava. Un volto, un corpo, una voce, un’anima acquisteranno in tal modo figure, personaggi, dei quali tante volte si è sentito il nome ma che sono rimasti fissati in una funzione, in un ruolo unico, definitivo. Nell’opera dell’Augias e del Filoramo succederà, invece, che altri aspetti, altri modi assumano quei personaggi, che finiscano di essere statici e si svelino capaci di movimento, di altre identità, di altre azioni. Molto di più di quanto si è sempre saputo dei Vangeli si saprà leggendo il libro, molto più ricca sarà la conoscenza che di essi procureranno le sapienti domande dell’Augias e le ampie e documentate risposte del Filoramo. A persone vere, comprese quelle del Cristo, degli apostoli, di Maria, di Giuseppe, si assisterà, a persone del loro tempo. Un tempo nel quale Cristo era venuto ad interpretare quell’attesa di una vita nuova che tanto era sentita e diffusa, quel bisogno di un sistema diverso in un paese povero, lacerato, diviso tra il potere della vecchia religione e quello di Roma.

   Grazie a questo lavoro, all’impegno dei due autori la vicenda di Cristo e di quanto l’ha accompagnata cessano di essere avvenimenti di carattere solo ideale, religioso, divino ed assumono anche una dimensione reale, concreta, terrena. Dio e l’uomo scoprono di poter stare insieme, di potersi avviare insieme verso quella direzione di salvezza totale, di superamento del male, di vittoria sulla morte che i Vangeli perseguono.    Suggestiva, affascinante è la scoperta alla quale i due studiosi invitano ad assistere tramite la lettura della loro opera. Con essa hanno voluto rendere partecipi anche gli altri di quanto avevano appurato, la dimensione umana dei Vangeli. Non significa ridurre la loro importanza ma accrescerla poiché più vicini diventano, più facili, più comprensibili e più efficace la loro funzione di redenzione.