Oltre lo schermo

Oltre lo schermo

Didattica virtuale e scuole secondarie alla prova dei fatti in Italia
10 consigli di buone pratiche

Ideato da
Monica Mincu, Anna Granata, Maurizio Allasia e Gladys Pace

Video

1.​ ​Online: un altro modo di fare scuola
La didattica a distanza non è semplicemente un’occasione per trasferire i contenuti e i metodi tradizionali davanti a un computer, ma una grande opportunità per ripensare la didattica frontale, far partecipare gli studenti dando loro spazi e strumenti nuovi, proponendo nuove sfide di apprendimento e creando gruppi di lavoro collaborativo.

2. Apprendimento online e offline
C’è un apprendimento ​online​: avviene quando gli studenti apprendono tutti nello stesso momento e la comunicazione alunno/docente avviene in tempo reale. Spesso risulta più coinvolgente e facilita feedback e dei chiarimenti immediati.
E c’è un apprendimento ​offline​, quando gli studenti apprendono in momenti diversi e la comunicazione non è in tempo reale. Spesso è più comoda e flessibile e permette a ogni studente di procedere al proprio ritmo.
Un giusto bilanciamento delle due modalità consente agli studenti e ai docenti di distribuire il carico di lavoro e di non passare troppe ore al giorno davanti allo schermo.

3.​ ​Il giusto ritmo della settimana
La scuola online ha tempi diversi da quella in presenza.
È importante dosare le nozioni e lavorare su nuove competenze, fornire chiare indicazioni rispetto alle attese, ai materiali sui quali prepararsi, concordare una quantità ragionevole e utile di compiti tra i docenti per ogni settimana e stabilire un numero sostenibile di prove/test, valutando sempre se sono realisticamente fattibili come difficoltà e come tempo a disposizione.

4. Accordarsi in anticipo
L’orario settimanale e le modalità di lezione devono essere chiare e condivise in anticipo con studenti, famiglie e colleghi del team.
Per una didattica di qualità, le aspettative verso gli studenti sono le stesse che chiediamo in classe in termini di ​dress code​, presenza, reattività e partecipazione, cura nella comunicazione nei confronti di compagni e docenti.
Gli insegnanti sono a disposizione per accogliere domande, richieste di chiarimenti, dubbi, condivisioni spontanee da parte degli studenti e delle famiglie, ma solo durante la giornata lavorativa: questo migliora la comunicazione, rende chiare le aspettative e permette di avere un tempo di “disconnessione” adeguato per tutti.

5.​ ​Personalizzare: non esiste una modalità di lezione che vada bene per tutti gli studenti.
Cogliere l’occasione per differenziare contenuti, approcci, valutazione: la tecnologia consente di personalizzare i contenuti rispondendo alle richieste e ai bisogni di ogni studente.

6.​ ​La qualità della connessione non è uguale per tutti
“Gli studenti sono svogliati, distratti, poco partecipi”. Occorre mettere da parte le categorie con le quali troppo spesso vengono definiti gli alunni in classe.
In molte case italiane non è disponibile una connessione ad alta velocità, possono esserci più membri della famiglia collegati che rallentano la rete o pochi ​device disponibili da dover condividere. Questo non significa un tentativo di sottrarsi alla lezione da parte degli studenti.

7.​ ​Gli studenti sono i protagonisti dell’apprendimento
Avere come punto di riferimento lo stimolo alla creatività e al pensiero personale invece di ricercare l’adesione al pensiero unico proposto dal docente.

8.​ ​Cambiare modo di valutare
La didattica a distanza richiede anche un modo diverso di valutare: si apprende non per il voto ma per migliorare le proprie competenze e poterle applicare in altri campi. La valutazione formativa affianca i voti e richiede un continuo ​feedback​ per produrre progresso; la buona regola è la valutazione “tardiva”, dopo aver dato svariate chances​ di acquisire le competenze; la valutazione deve tenere conto sempre anche di impegni e obiettivi personali, non solo di standard esterni; troppi voti possono indurre demotivazione e stress.

9.​ ​Se la classe online è distratta o indisciplinata
Chiedersi cosa non va nella lezione proposta o nella modalità di esecuzione/comunicazione; alternare momenti differenti, sollecitare l’attenzione, coinvolgere attivamente gli studenti, includere nelle lezioni delle pause stabilite e condivise a inizio lezione.
È inefficace e pedagogicamente scorretto usare come strumento disciplinare i test, i voti o altri tipi di minacce che influiscono sui risultati accademici degli studenti.

10.​ ​Sottolineare il positivo, motivare ogni studente
Basare la comunicazione didattica sull’empatia, la valorizzazione dello studente e la motivazione al miglioramento, evidenziando gli aspetti positivi invece di sottolineare solamente ciò che non funziona o che va corretto. Gli studenti non vanno derisi o trattati con sospetto, la cura del dialogo da parte degli insegnanti è fondamentale, anche online.


L’articolo 2 dello Statuto dello studente (1988) afferma che
“la scuola persegue la continuità dell’apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un’adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.”