Un sottotitolo parla a tutti

Un sottotitolo parla a tutti
SuperAbile INAIL del 31/08/2023

Fiadda: “È sbagliato pensare che i sottotitoli siano destinati solo ed esclusivamente alle persone sorde ma possono essere utili a tutti”.

BOLOGNA. A giugno il DAMSLab, il laboratorio di valorizzazione culturale urbana, attivato e gestito dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, ha ospitato il panel internazionale “Sottotitoli: opportunità tra diritti e inclusione sociale“, organizzato da Fiadda, l’Associazione per i diritti delle persone sorde e famiglie, in occasione del Biografilm Festival 2023. 

“L’evento moderato da Federico Spoletti, managing director di Sub/It- spiega Fiadda Emilia Romagna- ha visto la partecipazione di quattro professioniste del settore provenienti dall’Italia, dalla Slovacchia e dagli Stati Uniti ed è stata l’occasione per aprire un confronto tra le diverse realtà che ruotano attorno alla produzione e alla distribuzione di film e prodotti audiovisivi in merito alla sottotitolazione dei contenuti nel nostro Paese e all’estero. Ad oggi, infatti, l’Italia è uno dei pochi Paesi ancora ancorati alla pratica del doppiaggio di contenuti audiovisivi a differenza di Paesi esteri come il Regno Unito o gli Stati Uniti dove i film al cinema sono proiettati in lingua originale e sottotitolati poi in lingua inglese e anche la programmazione televisiva deve prevedere una certa percentuale di programmi sottotitolati.  Molti sono gli aspetti che determinano questa arretratezza da parte del sistema italiano ma ciò che ha colpito molto le panelist dell’incontro è stato che in realtà sia da parte dei produttori e dei registi che da parte degli utenti c’è molta sensibilità rispetto alla necessità di inserire i sottotitoli nei prodotti audiovisivi. E quindi è chi media produttore e destinatari ad essere in difetto? Probabilmente sì!”. 

“Uno slogan usato spesso da Fiadda è stato: ‘un sottotitolo parla a tutti’”, spiega Valeria Cotura, esperta di fruibilità della cultura del Direttivo Nazioanle di Fiadda. “Infatti è sbagliato pensare che i sottotitoli siano destinati solo ed esclusivamente alle persone sorde ma possono essere utili a tutti, agli udenti in primis, ai bambini, agli anziani, a chi è straniero e conosce meno bene la lingua, a chi ha disturbi dell’apprendimento. Inoltre i sottotitoli sono un ottimo strumento per le nuove generazioni per abbattere l’analfabetismo e aiutano anche a combattere l’inquinamento acustico di alcuni luoghi pubblici molto affollati.” “Nei cinema italiani i film non sono ancora completamente fruibili per le persone con sordità- dontinua Fiadda – La grande distribuzione, infatti, sostiene che inserire i sottotitoli infastidisca il pubblico udente e lo allontani dalle sale. Ma se a casa il 40% degli utenti delle piattaforme di streaming online aziona i sottotitoli abitualmente, di quale pubblico ipotetico stiamo parlando? Continuiamo allora a chiedere un cinema che sia realmente fruibile a tutti. Perché vedere un film al cinema è un vero atto di condivisione e se qualcuno ne rimane escluso, allora, come possiamo definirci una società attenta a tutti?”.