L’autonomia differenziata è legge, anche per l’istruzione

da Tuttoscuola

Il disegno di legge AC 1665, approvato in via definitiva il 19 giugno 2024 dalla Camera dei Deputati, prevede che la materia istruzione può essere completamente regionalizzata, fino alla diretta gestione del personale scolastico. Ovviamente questa possibilità va strettamente correlata alla decisiva questione della definizione preventiva dei LEP.

A questo ha pensato la legge di bilancio per il 2023, che ha disciplinato la procedura di determinazione dei LEP, delle prestazioni nonché dei relativi costi e fabbisogni standard nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica. Si tratta di un percorso non breve che comporta il rinvio della definizione delle Intese e del varo delle relative leggi di approvazione a quando sarà completata la determinazione dei LEP e la piena attuazione sul federalismo fiscale.

Un prezzo da pagare perché per oltre vent’anni i decisori politici non hanno assunto le decisioni politiche e amministrative necessarie per una corretta ed ordinaria attuazione in primo luogo della riconfigurazione dei rapporti tra Stato e Regioni prevista dalla riforma del Titolo V, parte seconda, della Costituzione che avrebbe determinato le condizioni per una corretta e ordinata attuazione dell’autonomia, prevista dalla riforma costituzionale del 2001.

Con l’autonomia differenziata, che ipotizza rinnovati ed ampliati spazi di autonomia delle regioni, la scuola merita un’attenzione particolare, maggiore di quella riservata per le altre materie in quanto sistema di garanzia dei diritti della persona, intesa nella sua globalità. Questo chiama in causa la necessità di mettere in campo un preventivo lavoro di approfondimento, di analisi, strutturato e sistematico delle questioni complesse dal punto di vista istituzionale.

A questo tema Tuttoscuola ha dedicato un dossier, intitolato “Autonomia differenziata: analisi e proposte operative per l’istruzione”, scaricabile gratuitamente da qui.