Buona scuola: voglia di referendum

da tuttoscuola.com

Buona scuola: voglia di referendum

Gli oppositori della Buona Scuola, che dentro e fuori dal Parlamento hanno cercato inutilmente di fermare il disegno di legge di riforma, non si danno per vinti.

Mentre i sindacati di categoria hanno annunciato per settembre la ripresa della mobilitazione per contrastare l’applicazione della legge, diversi esponenti della sinistra, suggestionati anche dall’esito referendario della Grecia, annunciano per la scuola un’iniziativa referendaria.

Finalmente si discute di referendum, come auspico da tempo, per restituire sovranità ai cittadini, di fronte a scelte che non facevano parte del programma elettorale di alcuna forza politica e che invece da due anni stanno modificando il panorama legislativo del nostro paese”.  Lo scrive Pippo Civati sul suo blog ricordando lo stesso invito arrivato da parte di Maurizio Landini.

I quesiti su cui chiamare i cittadini al voto sarebbero su  “temi centrali della politica italiana, dal Jobs Act (licenziamenti collettivi e demansionamento), Sblocca Italia (trivelle e legge obiettivo), Italicum (“totale” e capolista bloccati con pluricandidature), predisponendo anche un quesito sulla questione centrale dei presidi manager”.

Gli fa eco Di Maio (M5S) che, invocando l’autodeterminazione del popolo, torna anche sul ddl scuola. “Una legge che riteniamo incostituzionale e che comunque avrà vita breve visto che la cancelleremo e riscriveremo da capo con l’aiuto di quegli stessi insegnanti che abbiamo visto in strada, appena saremo al Governo”.

L’assemblea della Fiom a Bologna suona la stessa musica, deliberando la richiesta di convocazione un apposito direttivo Cgil per “decidere come avviare un coerente percorso referendario abrogativo della recente legislazione in materia di lavoro e di contrattazione compreso l’articolo 8 e la difesa della scuola pubblica”.