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Le scienze della vita e i biofotoni

“Le scienze della vita e i biofotoni nel cambiamento del riduzionismo meccanico della scienza “, Paolo Manzelli​ , Presidente ONG-Egocreanet , <egocreanet2016@gmail.com>

INTRODUZIONE AL CONVEGNO  su ” BIOFOTONI ED ENERGIA PER LA VITA”

– c/o Accademia dei Georgofili , in Firenze del 28/sett/2017 .

I* PARTE

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Il termine «meccanica» (gr. mechané, macchina),  denota il paradigma della scienza che si occupa essenzialmente dello studio del «moto», le cui concezioni sono state estese alle scienze della vita dando credito ad una similitudine tra “uomo e la macchina” determinando un evidente riduzionismo della scienza.

Nel mondo greco antico, sotto l’influsso del pensiero platonico, il meccanicismo fu trattato con enfasi piuttosto negativa, e a volte persino dispregiativa, in quanto la meccanica, fu intesa come arte materialistica sperimentale (téchne),che si opponeva all’elevarsi del  “mondo  delle idee , unica aspirazione teorica  atta a  favorire la creativita’ del cambiamento del pensiero nella comprensione della vita. (1)

Purtroppo oggi si valuta come di grande rilevanza la innovazione tecnologica quale miglioramento utile delle conoscenze acquisite,nel mentre un sostanziale conservatorismo limita il cambiamento concettuale necessario a superare le residue concezioni meccaniche le quali nelle loro applicazioni determinano entropia nell’ ambiente, sconvolgendo sistematicamente l’ ordine naturale della vita nel nostro pianeta.

Nella scienza dell’ epoca industriale dal 1600 al 1800 , il paradigma  «meccanico» viene sostenuto dalla corrente filosofica- di René Descartes,( Cartesio ) che isolo’  arbitrariamente il soggetto osservatore dal oggetto osservato, facendo seguito ai successi di Isaac Newton basati sul concetto di “forza” (F=ma), cosi che i sostenitori di un “universo equiparato ad una macchina” sulla base della dicotomia tra soggetto ed oggetto della percezione , hanno potuto storicamente privilegiare ogni spiegazione sistematicamente ricondotta alla somma delle sole azioni di causa ed effetto meccanico, generato dal  “contatto” tra corpi materiali” cosi cheil gioco del biliardo diviene un modello appropriato del riduzionismo meccanico.

Questo meccanicismo “ basato sul concetto di “Forza”,  si trovò già in difficoltà nella descrizione della gravitazione quale ” azione a distanza priva di contatto”  temendo di scorgere in questo concetto un residuo delle antiquate qualità occulte della alchimia e dalle concezioni sulla vita relative alle  “energie sottili ” proprie della antica medicina cinese  . Pertanto fisica geommetria e filosofia della scienza condivisero la strategia di ridurre tutto l’ osservabile ad una concezione meccanica in modo da  ricondurre ogni azione alle sole interazioni tra energia e materia che hanno determinato l’ orientamento della scienza chimica e biologica sulla base della  teoria atomico-molecolare che ancora fa testo nelle universita’.

In vero il meccanicismo inizio a entrare in crisi gia’ verso  la metà del ottocento  con l’elettromagnetismo di Maxwell, teoria che non trova simulazioni  utili per essere ricondotta alla meccanica. Pertanto per superare questa irriducibilità dell’ elettromagnetismo al paradigma meccanico si oppose una corrente radicale di pensiero detta del  “Energetismo” che in contrapposizione al meccanicismo, propose di interpretare la stessa materia come una forma condensata di energia del campo elettromagnetico.  Questo movimento, cercando di eliminare il “concetto di forza” ed evidenziare il concetto di Energia, ha trovato in Max Plank, agli inizi del 900 , un netto superamento delle concezioni lineari di causa ed effetto, in quanto Plank per primo ammise che la Energia era una quantita’ discontinua in quanto composta di pacchetti ( detti: Quanti ); cio dette inizio ad una profonda rivisitazione critica della scienza fisica che condusse Albert Einstein  a descrivere la Energia come salti tra livelli di frequenze energetiche ( E= hf) e interpretare nella “Relativita Ristretta” del 1905 (E= mc2) la interazione a distanza come trasformazione di uno spazio-tempo curvo anziche ortogonale di tipo cartesiano.

Nel 1926 Erwin Schrodinger descrisse una equazìone,che porta il suo nome, nell’ intento di conciliare la meccanica classica con la fisica quantistica . Tale equazione dette origine alla “Meccanica-Quantistica” in quanto essa fu concepita in modo che quando la lunghezza d’ onda diviene tanto lunga da poter essere considerata lineare, allora la soluzione della equazione da’ un risultato classico-deterministico, mentre in relazione al microcosmo quantico essa da’ un risultato probabilistico relativo alla collocazione delle particelle quantiche in una ristretta regione nello spazio.

Questo algoritmo di Schroedinger permise di rivalutare le concezioni meccaniche creando un nuovo arbitrario dualismo tra la trattazione del “macrocosmo e quella del microcosmo” ,permesso dalla possibilita’ di ammettere che durante le misurazioni quantiche-probabilistiche, fosse possibile  annullare la componente “non localizzabile” delle onde elettromagnetiche”,  definendo questo trucco  come il “crash” o collasso della funzione  d’ onda.

La equazione di Schroedinger non riusci invece a conciliare anche frattura tra  la meccanica quantistica e gli sviluppi della ricerca sulla “relatività generale” proposti  da Einstein ; cio’ per due essenziali ragioni : l’ una come conseguenza del fatto che Einstein persisteva nel descrivere  il campo gravitazionale in termini geometrici usando la nozione di curvatura dello spazio-tempo, mentre l’altra ragione è correlata alla diversita’ intrinseca della  natura della simultaneita’ di esistenza tra onde e particelle , da un lato  quella corpuscolare, localizzabile nello spazio, e dall’altro quella della energia delle onde  di fatto “non localizzabile” puntualmente nello spazio.

Schroedinger fu il primo chiedersi criticamente come la impostazione specificatamente eseguita “ad hoc “ per ottenere un risultato preordinato, fosse falsificabile e descrisse il suo dubbio nel libro dal titolo “Cosa è la vita ” nel quale  inoltre egli ricerco’ una soluzione ideale capace di correlare  la diversita’  tra localizzazione e delocalizzazione delle particelle quantistiche. Egli propose come “esperimento mentale” la possibilita che due o piu  particelle quantiche potessero sovrapporsi come onde e compenetrasi come particelle creando una nuova funzionalita quantistica (Entanglement= intrigo) capace di descrivere la transizione reversibile tra corpuscoli e campo di onde elettromagnetiche, cosi da  permette ad un sistema di particelle di trasferire informazione ed energia  simultameamente entro la ampia estensione del campo elettromagnetico. (2)

Immediatamente Einstein descrisse la soluzione ipotetica dell’ entanglement proposta da Schroedingernel 1935, come una ‘spaventosa azione a distanza‘. Ma diversamente dal diniego di Einstein tale ipotesi fu successivamente dimostrata essere una alternativa reale ed eseguibile dall’ esperimento riproducibile realizzato negli anni 80 da Anton Zeilinger che fu pubblicato sulla rivista Nature Communications, e che pertanto apri’ nuove prospettive di sviluppo della “coerenza quantistica” intesa come intrigo di piu sistemi. .

La verifica dell’ Entanglement tra due o piu onde/particelle quantiche dette “bosoni”, dal nome del fisico S. N. Bose, che hanno spin intero (0, 1, 2,…) e stata confermata piu volte a distinzione delle particelle dette dai Fermioni ( dal nome di E.Fermi) come l’ elettrone ed altre delle particelle ,con Spin quantico 1/2, le quali veicolano la materia ma che diversamente dai bosoni possiedono un intrinseco carattere impenetrabilita’ correlato al principio di esclusione di Pauli.

Pertanto la formazione di sistemi coerenti di fotoni del campo elettromagnetico della luce , apre la scienza  contemporanea ad  uno modo nuovo di capire come la bio-coerenza quantistica agisca nel sistema vivente , in quanto basata sull’ entanglement di gruppi di piu fotoni capaci di comunicare a distanza energia ed informazione.

La complessita di tali argomenti è difficilmente divulgabile ma fu proprio la Bio-Coerenza Quantistica a cui pose attenzione il gruppo di ricerca di Friz-.Albert Popp alle precedenti scoperte sui biofotoni al fine di trovare una piu completa relazione funzionale tra il campo elettromagnetico e la vita come inizialment proposto dalle intuizioni di Schroedinger. (3) In particolare le moderne ricerche sulla biofotonica pongono in evidenza come i biofotoni vengono rilasciati  e assorbiti dal DNA nelle sue operazioni di duplicazione e trascrizione genetica, cosi’ che i biofotoni possono essere recepiti da sistemi di regolazione del metabolismo delle cellule, tessuti e organi all’interno del corpo e del cervello, in modo da servire come rete di comunicazione di energia ed informazione funzionale alla vitalita’ di ciascun organismo e come  regolazione diffusa a distanza in tutti i processi di comunicazione biologica ( genetica ed epigenetica)  della vita .

Della suddetta importante tematica discuteremo ampiamente al convegno sul tema “Biofotoni ed Energia per la Vita” , evento che avra un carattere culturale divulgativo e promozionale per una migliore conoscenza cosciente di cosa sia la qualita della vita e delle relative prospettive di ne prevenzione e miglioramento del benessere in una nuova dimensione olistica ed ecologica  finalizzata al superamento delle obsolete concezioni   e quanto-meccaniche .

→ A conclusione del Convegno , Egocreanet (NGO) e collaboratori propongono la creazione di una “Fondazione di Ricerca e sviluppo (no-Profit)” quale aggregazione di artisti, ricercatori e associazioni , mass-media ed istituzioni nazionali ed internazionali , finalizzata a dare sviluppo e alla ricerca ed alla innovazione sui BIOFOTONI E LA VITA , allo scopo di  favorire sinergie trans-disciplinari tra la ricerca ed il mondo della impresa e della cultura e della istituzioni pubbliche, sul rinnovamento strategico delle scienze della vita.Le attivita della FONDAZIONE si concentreranno nel promuovere iniziative e progetti, mirati a sviluppare programmi di ricerca e di formazione sul tema ” Biofotoni e la Vita”, e si dedicheranno alla ricerca ed al management di finanziamenti e di agevolazioni orientati ad aumentare l’ impatto sociale culturale ed economico generato dalla diffusione del cambiamento strategico e della innovazione sostenibile delle scienze della vitaLa Governance della Fondazione, sara affidata con modalita’ flessibili ad un comitato organizzatore scientifico e tecnologico internazionale a cui attualmente si chiede preliminare ed informale adesione.La sede della costituenda FONDAZIONE  , inizialmente sara’ ancora  quella di EGOCREANET (ONG) c/o Incubatore Univerita ed Impresa della Universita di Firenze

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Paolo Manzelli 23/07/2017 Firenze

Biblio on Line:

(1) : http://disf.org/meccanica

(2)- www.click.vi.it/sistemieculture/What%20Means%20Life.ppt

(3) – http://venezian.altervista.org/Scienzarte/58._Biofotoni_e_la_vita.pdf

BIOFOTONI E MEDICINA

“BIOFOTONI E MEDICINA”

Paolo Manzelli Chimico-Fisico Presidente di EGOCREANET (NGO-Firenze) egocreanet2016@gmail.com

Il Dr. Fritz-Albert Popp, un pioniere nella ricerca sui biofotoni e sul loro ruolo nella comunicazione cellulare ha scoperto che i cambiamenti nelle emissioni di biofotoni del corpo sono associati a cancro ed altre malattie. Infatti le sostanze chimiche cancerogene possono essere riconosciute dalla loro proprietà di modificare le emissioni di biofotoni alterandone la coerenza dei quanti di luce .Pertanto Popp assume che la malattia abbia una stretta relazione con la perdita di luce coerente che è un indice della vitalita’ e del benessere di un individuo. Inoltre la ricerca di Popp ed altri mette in evidenza come il numero di fotoni emessi da un essere vivente sembra essere legato alla posizione dell’organismo nella scala evolutiva. Infatti più complesso l’organismo, minore è la emissione di biofotoni e la loro frequenza si avvicina alle frequenze visibili. Gli animali e le piante tendevano mediamente a emettere 100 fotoni / cm2 / sec ad una lunghezza d’onda di 200-800 nm, mentre gli umani emettono solo 10 fotoni / cm2 / sec principalmente nell’ ambito dello spettro visibile .

 

Sulla base di queste scoperte Popp ha ipotizzato che ci potrebbero essere composti che hanno l’effetto negativo rispetto alla necessita’ di ripristinare le emissioni di biofotoni coerenti .

Inoltre Popp ritiene che le cellule nel loro metabolismo ed il DNA utilizzino onde elettromagnetiche di spettro UV e Visibile per comunicare e trasferire informazioni necessarie ad armonizzare i sistemi di auto-organizzazione biologici della vita . Di conseguenza le sostanze che disturbano o modificano la trasmissione di questi quanti di luce coerente nelle diverse gamme di frequenza possano influenzare la nostra salute. (1)

 

La ricerca su Biofotoni e Medicina proposta da F.A.Popp, verra discussa al Convegno si Biofotoni ed Energia per la Vita del 28 Sett 2017 c/o la Accademia dei Georgofili in Firenze , ed in tale contesto come Egocreanet intendiamo di lanciare una nuova proposta di ricerca su Biofotoni come segnali per la regolazione della risposta immunitaria innata. Per sviluppare questo tipo di ricerca Egocreanet vorra’ aggregare un gruppo di giovani scienziati in grado di studiare la segnalazione biofotoni in relazione ai processi di attivazione dei Natural Killer (NK) nella regolazione dell’innato Immunità in modo da migliorare la comprensione di questa importante funzione immunitaria ed aprire la strada per attivare un riconoscimento più efficace dette relazioni di segnalazione tra NK e biofotoni ed ottimizzare lo sviluppo di terapie basate sulla comunicazione cellulare-quantistica. (2)

 

I Natural Killer (NK) sono linfociti molto importanti per regolare la risposta immunitaria innata in quanto essi forniscono la prima importante linea di difesa contro i parassiti, i virus e il cancro. (3)

Riteniamo che i segnali di attivazione che regolano la funzionalità di azione dei NK possano essere correlate alla comunicazione coerente dei biofotoni, cio’ in quanto le cellule malate possono essere riconoscibili per il fatto che producono oscillazioni fotoniche “non coerenti”.In tale ricerca potremo pertanto analizzare come le NK preferiscano uccidere le cellule con alterate emissioni “ biofotoni non coerenti” . Questa ipotesi è ricavata direttamente dalle osservazioni di A.F. Popp sulle relazioni tra l’emissione di biofotoni ed il cancro che permettono di interpretare i “Biofotoni non-coerenti” come segnali utili per il riconoscimento molecolare di cellule malate.

 

Le cellule Natural Killer ,(Linfociti NK ), sono importanti cellule del sistema immunitario, che esplicano una decisa azione come prima difesa della vita, tipica dell’immunità innata, infatti esse sono particolarmente importanti nella distruzione di cellule tumorali e cellule infette da virus. I linfociti NK , intervengono molto presto quando si sviluppa un’ infezione ed in molti casi riescono a bloccare l’ infezione stessa ed eliminare i microbi invasori; inoltre i linfociti NK sono in grado di produrre citochine, come l’interferone gamma che attiva le azioni di fagocitazione e di lisi dei macrofagi ; questi ultimi sono veri e propri “spazzini” capaci di inglobare eventuali microrganismi invasori, proteine estranee, o anche eventuali detriti cellulari di disfacimento dei tessuti, per poi distruggerli ed eliminarli.

 

Purtroppo sappiamo come la impostazione riduzionista -meccanica della scienza, ha trascurato ormai da molti anni lo studio della bio-comunicazione fotonica , e quindi non ha permesso fino ad oggi di acquisire competenze appropriate a comprendere sotto un tale profilo innovativo di indagine sui metodi di attivazione e di regolazione del sistema immunitario innato, il quale presiede alla naturale difesa sistema immunitario La integrita individuale di ciascun organismo è infatti causata da molteplici sostanze tossiche ed indubbiamente tale organizzazione di difesa costituisce l’aspetto che maggiormente ignoriamo pur essendo tra i più importanti per mantenere in salute la nostra vita.

 

La immunologia tradizionalmente si limita nel considerare la interazione tra molteplici sostanze biochimiche che scambiamo informazioni unicamente per contatto secondo un “modello meccanico” di riconoscimento del tipo “Chiave-Serratura”

Pertanto il nostro sistema di difesa naturale e’ concepito come un “sistema corpuscolare” costituito da numerose sostanze con specializzazioni diverse . Sono sostanze gli immunogeni che inducono una risposta specifica, sono ancora sostanze gli antigeni che reagiscono ad una risposta specifica, cosi come sono detti anticorpi le specifiche proteine che vengono prodotte in risposta ad una interazione tra un immunogene ad un antigene ecc. ecc.

Pertanto in tale contesto interpretativo tradizionale della scienza, la immunologia persegue una impostazione generale limitata nel considerare sequenze di interazione conformazionali basate sula simulazione di riconoscimento del tipo “chiave-e-serratura” . E’ evidente come tale modello “meccanico” di fatto non si interessi di come la comunicazione di biofotoni possa agire nelle decisive relazioni di identificazione e riconoscimento di microorganismi estranei che vengono distrutti dalle cellule NK ed anche dai macrofagi

 

Diversamente da tale impostazione , seguendo gli studi di A.F. Popp, riteniamo che la chiave della regolazione della efficienza del sistema di difesa immunitario naturale ed innato possa avere il suo focus nella bio-comunicazione di biofotoni , cio’ proprio in quanto riteniamo decisivo riconoscere i limiti riduzionisti del modello locale-meccanico di tipo la combinazione tra “chiave-e-serratura” inteso come immediata simulazione intuitiva applicata al riconoscimento molecolare in biologia.

 

Infine una relazione tra biofotoni e attivita dei Linfocity NK e dei macrofagi ecc.. potra essere messa in evidenza come esempio di bio-comunicazione al fine di aprire un importante di studio innovativo sulla biofotonica rivisitato in termini di energia ed informazione necessaria per attivare a distanza la regolazione del sistema immunitario . Pertanto annunciamo fin da oggi che sulla base di queste iniziali considerazioni attiveremo tale innovativa possibilta di ricerca su “Biofotoni in Medicina” , sperando di trovare giovani ricercatori capaci di prendere in attenta considerazione la proposta di Egocreanet che verra lanciata al convegno del 28 Sett 2017 c/o la Accademia dei Georgofili a Firenze .

 

Biblio on Line

(1): F.A. Popp : http://www.rexresearch.com/popp/popp.htm

(2): Biofotoni e la vita: http://venezian.altervista.org/Scienzarte/58._Biofotoni_e_la_vita.pdf

(3): NK : https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14734107

Perche il Cielo tra il Sole e la Terra si vede di colore NERO?

Perche il Cielo tra il Sole e la Terra si vede di colore NERO ?

Una plausibile interpretazione di cambiamento concettuale , di Paolo Manzelli .

Il sole si vede giallo splendente la dove si creano le onde-particelle di debole energia luminosa che chiamiamo fotoni . I fotoni si creano per interazione elettromagnetica che si manifesta tra tutte le particelle dotate di carica elettrica diversa da zero che emettono il fotone come mediatore dell’interazione con il campo di energia. Due particelle con la stessa carica elettrica (ad es. due elettroni) si respingono reciprocamente perche’ un fascio di fotoni fa’ da intermediario della attivita’ di interazione.

I fotoni sono privi di massa gravitazionale (quella di attrazione tra due corpi) ma nel mentre accelerano nello spazio nel campo gravitazionale essi assumono un massa cinetica /inerziale .

Il fotone puo’ acquisite massa cinetica fino a quando la massa acquisita nel movimento non raggiunge nel vuoto la velocita max della luce (C.) in quanto a tal punto la massa cinetica è divenuta equivalente alla massa gravitazionale.

La massa cinetica del fotone è della stessa natura della massa gravitazionale ma solo quando raggiunge l’ equivalenza diviene possibile l’ identita’ simultanea tra onde gravitazionali ed onde del campo fotonico.

In teoria, la applicazione di una estensione del “modello standard “ delle relazioni tra campi e particelle al fine di correlare il campo gravitazionale ai fotoni, riteniamo possa rendersi resa possibile nell’ istante in cui le onde del campo fotonico sono divenute del tutto indistinguibili dalle onde gravitazionali, allora si comprende come queste onde addensandosi formino un “muro invalicabile” per i fotoni.

( Ricordo per analogia un simile effetto per i “fononi” = particelle di suono : il Muro del Suono).

Questo muro insuperabile per i fotoni si attua per il fatto che le onde, che precedono ogni particella si compattano nelle vicinanze del raggiungimento della velocita’ C. , determinando la causa per cui i fotoni stessi non possono superare la velocita’ della luce, mentre la trasformazione della massa (E=mC2), da origine alla trasformazione dei fotoni in un campo fotonico.

Ricordando il postulato di base della scienza che assume il fatto che “la energia non si crea ne si distrugge ma si trasforma”, possiamo ancora applicare il modello standard che correla campi e particelle quantiche deboli, descrivendo la transizione da fotoni giunti al max. della velocita della luce in campo fotonico , come generata da un “intrigo- quantistico” (entanglement) (1) .

Questo campo fotonico, per quel che riguarda le frequenze visibili (350-750 nm) (, anziche assumere tutti i colori che vediamo nello spettro dei fotoni, assume alla nostra vista un colore “NERO” come accade quando vengono assorbiti tutti fotoni da un corpo nero.

Quindi nell’ area che va dal sole alla terra ci sono solo pochi fotoni che viaggiano a velocita’ minori di C. il resto della energia fotonica è trasformato in un campo fotonico , quello che successivamente si rompe (dis-entanglement ) per interazione con la materia (aria) illuminando quanti di luce la nostra atmosfera.

 

(1)- Cose che accadono dal il buio e la luce?,
http://www.edscuola.it/archivio/lre/sole.pdf

Paolo Manzelli Egocreanet2016@gmail.com , Firenze

La conoscenza strategica dei “BIOFOTONI”

La conoscenza strategica dei “BIOFOTONI” nel rinnovo delle conoscenze contemporanee.

Di Paolo Manzelli , Presidente di EGOCREANET egocreanet2016@gmail.com

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EGOCREANET ONG-c/o Incubatore “Universita’ ed Impresa” della Universita’ di Firenze, sviluppa una Iniziativa di trasferimento ed innovazione delle conoscenze su “BIOFOTONI ed ENERGIA per la VITA “, proponendosi di trasferire in modo transdisciplinare la ricerca sui “biofotoni, < quanti di luce UV e Visibile) il cui irraggiamento distingue tutte le forme viventi da quelle inorganiche ovvero inanimate. (1) –

 

I “biofotoni” sono sperimentalmente una certezza ben nota fin dal 1923 , ma che ancora oggi la maggiorparte degli scienziati e della gente non è pronta a riconoscere perche’ vive in un quadro di idee riduzioniste ” meccaniche – lineari nel tempo” che ormai storicizzate non fanno capire la realta’ e le prospettive di evoluzione della conoscenza contemporanea.

 

Di fatto molte prassi considerate “non scientifiche” mettono in evidenza le cosi dette “Energie Sottili” ( nominate a volte : prana, chi, campi morfogenetici , reiki extrasensoriali , … ecc).. ma la scienza le disconosce in quanto sono alla base della omopatia e della pranoterapia e della naturopatia ed altro … cio’ perche’ non seguono i canoni di sperimentazione e concezione meccanica o quantomeccanica della scienza .

Queste prassi di cura e prevenzione del benessere, oggi in ascesa di consenso popolare, spesso si rifanno alla antica medicina alchemica cinese, … ma la scienza moderna e si ostina molto spesso a chiamarle “Bufale” .

 

A nostro avviso ci sono nuovi modi dettati dalla ” fisica quantistica del Biofotoni ” capaci di superare questa illogica incompatibilita’ tra conoscenze diverse , molto utili sia in agricoltura che in medicina cosi come in altri settori, proprio al fine realizzare una piu’ profonda concezione di ” cosa è la vita” e quindi il benessere e la salute di ogni essere vivente.

 

Per avvalorare in termini scientifici nuove ed originali modalita’ di comprendere i biofotoni e il loro impatto sulla salute ed il benessere , in vero purtroppo rischiamo di non essere compresi da nessuno che preferisca la tradizione e non il cambiamento.

 

Pero la nostra estesa azione di innovazione delle conoscenze potra’ sviluppata sui mass media in internet e quindi potra’ trovare una nuova razionalita’ organizzata il modo da unificare la comprensione ed i linguaggi di interpretazione quantistica dei “Biofotoni” per favorire la emergenza di un <nuovo bio-vitalismo della scienza>.

 

Brevi Riflessioni sulla Diluizione e Dinamizazione dei Prodotti Omeopatici. (2), (3)

 

La diluizione è una delle due fasi importanti del processo di preparazione dei rimedi omeopatici;consiste nel ridurre in dosi infinitesimali  con successive diluizioni e dinamizzazioni il principio terapeutico secondo la Legge di similitudine “simile scioglie simile”  . Questo principio curativo comprensivo della dinamizzazione ( questa consiste in un’azione successiva di forte agitazione e percussione tra 20 e 100 volte del flacone in cui è contenuto la diluizione omeopatica ), è noto fin da le origini della medicina di Ippocrate di Cos il padre della medicina , ma per i ricercatori del campo medico-scientifico ad alto livello di specializzazione, tale principio corrisponde ad una antiquata assurdita’, mentre per un medico omeopata è una prassi olistica della medicina olistica di cui spesso non conosce  interpretazioni scientifiche scientificamente documentate.

Pertanto attualmente diviene necessario affrontare la questione che suddivide la medicina contemporanea in modo da evitare di cadere nelle posizioni opposte, che ormai suonano solo come il segno di una scarsa informazione delle possibilta’ di rinnovata interpretazione della moderna scienza quantistica, la quale ha  in vero efficaci probabilita’ di evitare i contrasti emergenti da un deciso antagonismo nella difesa di due divergenti sistemi di pensiero olistico e analitico.

Supponiamo di diluire 1.0 Gr. di un principio omeopatico (PO) solubile in 100.ml di  acqua, poi separiamo 1.0 cc di questa soluzione dinamizzata e diluiamoli in altri 100ml di acqua . Ripetendo 4 volte la diluizione// dinamizzazione otterremo una soluzione contenente 0.000000001 gr di (PO) . La sostanza (PO) a tale diluizione inizia ad appartenere alla “Nano-dimensione” dove la moderna scienza quantistica e’ capace di ridefinire il cambiamento di proprieta di ogni sostanza nella quale le proprieta’ di superficie sopravanzano le proprieta’ di insieme . Diluendo una quinta volta un cc di soluzione omeopatica  in altri 100 ml di H2O , la successiva concentrazione di PO è di 0.00000000001 gr.  Questa volta abbiamo raggiunte mediamente le dimensioni non piu molecolari ma quelle “atomiche” del soluto che indubitabilmente hanno capacita di elevata affinita’ catalitiche di reazione che vanno fortemente ad interagire con le molecole di acqua della soluzione modificandone la struttura geometrica dei cluster PO-H20 ed incrementandone straordinarie proprieta’ ad attivazione biologica dell’ acqua.

In seguito agli studi di Emilio Del Giudice e Giuliano Preparata sulla base di una visione olistica della teoria quantistica dei campi (biofields- la quale si propone di interpretare la realta’ quanto-biologica nel suo insieme), si capisce pertanto come l’ acqua sia la “matrice della vita”, cio’ in quanto : i legami a ponte di Idrogeno tra le molecole i cluster di acqua ,contenenti principi attivi biologici  diventano coerenti cioe’ presentano un comportamento non piu individuale ma quello di un gruppo “sincronizzato” . (4)

Infatti la frazione di PO-H2O  è organizzata in complesse strutture (CLUSTER DINAMICI o BIOFIELDS -QUANTICI) in grado di interagire anche con segnali elettromagnetici estremamente deboli, come sono i Biofotoni . Pertanto l’ acqua-coerente dei cluster omeopatici PO-H2O costituisce il mezzo di supporto per la trasmissione a distanza della informazione elettromagnetica dei Biofotoni, che diviene pertanto capace di ri-armonizzare o modulare varie funzioni biologiche per eliminare la causa del male o del malessere psicofisico.  Inoltre  possiamo considerare che i bio-fields PO-H3O nelle successive diluizioni possono essere decomposti e quindi simultaneamente  trasferire anche alcune particelle quantiche (fotoni ,elettroni) , rendendoli disponibili per attivare varie  reazioni bio-chimiche capaci di favorire una ottimizzazione metabolica dei sistemi viventi.

Questo“escursus” basato su un concezione quantistica innovativa, individua ed esemplifica la sostanziale ipotesi di Egocreanet che è alla base della nuovo sviluppo del “biovitalismo- contemporaneo”  orientato a favorire la costruzione di strategie concettualmente innovative piu adeguate ed efficaci per innovare la futura ricerca e sviluppo nella scienza e nell’ arte per addivenire alla descrizione di una nuova realta’ post-industriale sociale ed economica attualmente in via di attuazione.  (5)

è  Ringrazio tutti quanti vorranno attivarsi come collaboratori di questa iniziativa di innovazione culturale e scientifica che si concludera’ in occasione  del Convegno del 28 Settembre 2017 a Firenze presso la prestigiosa Accademia dei Georgofili .

Un cordiale saluto Paolo Manzelli

 

BIBLIO ON LINE :

(1)   – http://www.caosmanagement.it/528-biofotoni-ed-energia-per-la-vita;

(2)- http://rimediomeopatici.com/approfondimenti/rimedi-omeopatici-origine/

(3)- http://rimediomeopatici.com/approfondimenti/diluizioni/

(4) –http://porto.polito.it/2597557/1/TESI_PART3_V2.pdf,

… (5)- http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/il-crollo-del-vecchio-paradigma-meccanico-della-scienza

Master-Class su – NUTRICEUTICA- 2017

<<Master-Class su – NUTRICEUTICA- 2017>>

Paolo Manzelli , Chimico -Fisico , Presidente Egocreanet < egocreanet2016@gmail.com>

 

Il tema della nutrizione, in Italia, è diventato un tema di accesa competizione basata su le conoscenze che indirizzano la qualita’ del cibo nel divenire una prevenzione per la salute ed il benessere (1) .

Lo “scontro culturale” sulle scelte alimentari e su le migliori diete, piu evidente, è quello in atto tra vegetariani (e vegani) e convinti onnivori/carnivori. In vero si denota un netto cambiamento dello stile di vita in favore dei vegetariani del 7/8%, favorito da livelli di approfondimento scientifico e culturale mai raggiunti in precedenzasulla nutrizione e l’ invecchiamento attivo , ma che spesso è anche intriso di disinformazione e/o troppa informazione ripetitiva trattata in gran misura via web/social media ma anche mediante libri e aricoli sulle diete e da corsi specialistici che tendono a favorire l’ una o l’ altra strategie alimentare.(2)

Questa contrapposizione si origina da un assunto filosofico importante ma diffusosi in modo riduttivo come un semplice slogan, “l’uomo è ciò che mangia” (Ludwig Feuerbach 1981-(3), cosi’ che ha dato origine in un materialismo profondo che si associa ad una competizione mercantile sul cibo che oscura la essenza della vita biologica che oggi viene rivisitata scientificamente e promossa da Egocreanet, come sistema evolutivo di comunicazione tra “energia materia ed informazione”.(4)

Certamente questo complesso ed acceso dibattito sulla alimentazione e’ di ampio rilievo culturale e politico contemporaneo, proprio in quanto porta a sostegno dei due stili di vita, alcune componenti di riflessione importanti, non solo sulla nutrizione ma anche sul miglioramento dello impatto della produzione del cibo sull’ ambiente, sulla sostenibilita’ delle risorse naturali e sulla fame nel mondo ed infine sul trattamento per il benessere degli animali, tematiche che sono state discusse ad un encomiabile livello internazionale in occasione di EXPO 2015 . Pertanto sara’ opportuno ricercare le ragioni di una fertile integrazione dei due stili di vita apparentemente contrapposti, a partire dal fatto che l’ uomo contemporaneo è il risultato di un comportamento alimentare “onnivoro” sia per natura che per cultura perseguendo il fine di ricercare un criterio organico di unita’ tra “mente e organismo” che correli armonicamente la qualita’ del cibo alla qualita’ del pensiero. (5)

Con tale obiettivo il contributo di Egocreanet (NGO//c/o Incubatore della Universita di Firenze) propone di effettuare un avanzamento nella diffusione delle conoscenze a riguardo dei “biofotoni o quanti di luce biologica di fequenza U.V. e visibile” i quali sono irradiati spontaneamente da ogni organismo vivente ( batteri, piante, animali ed uomo), cio’ proprio al fine di favorire una rigenerazione delle “obsolete conoscenze meccaniche” sulla regolazione biologica della vita. (6),(7)

I biofotoni intesi come “campo di energia di informazione- quantistica–coerente” è stato trascurato da la accademia scientifica, proprio a partire dal diniego di Albert Einstein sulla possibilita’ di una comunicazione in natura ottenibile per tramite lo entaglement (intrigo,sovrapposizione,compenetrazione ), che prevede una non-localita’ o dislocazione a distanza di due o più particelle quantiche le quali a causa del loro dualismo possano agire come intrinsecamente congiunte in modo tale che le azioni o misure eseguite su una di esse abbiano “effetto simultaneo” sulle altre. (9)

Oggi sappiamo che i legami chimici prendono forma attraverso l’entanglement quantistico e che la rottura di legami chimici nei processi metabolici cosi come nella ricomposizione dei Legami a Idrogeno, nella duplicazione e copiatura del DNA, producono una debole emissione di biofotoni, che formando dei campi ( Entangled–Biofieds) divengono capaci di creare coerenza di comunicazione a distanza nei sistemi biologici.(10)

L’informazione quantistica e la complessità e la coerenza dei sistemi viventi sono concetti strettamente correlati e pertanto dobbiamo ammettere che la vita non è piu’ rappresentabile dalle riduttive concezioni meccaniche-lineari che sono state acquisite per la produzione di macchine in tutta l’ epoca industriale . (11)

Oggi e giovani debbono essere motivati a riflettere creativamente su una nuova forma di “Vitalismo Scientifico” quale superamento della limitazione concettuale del “paradigma meccanico-lineare”, e per tale scopo Egocreanet realizzera un corso di formazione “Master-Class su – NUTRICEUTICA- 2017” che verra concluso dal convegno su “BIOFOTONI e ENERGIA per la VITA” , c/o Acc. Dei Georgofili in Firenze.(12)

 

Biblio on Line

EAT-BLUE

AQUACULTURE INNOVATION –HORIZON PROJECT 2017

TOPIC: Innovative sustainable solutions for improving the safety and dietary properties of seafood

 

CALL: BG-08-2017

 

EGOCREANET ACTS AS PROMOTER .

Paolo Manzelli pmanzelli2016@gmail.com

 

ABSTRACT  (massimo 2.000 c. )

Almost half of all seafood consumed globally is sourced from aquaculture and this trend is still on the increase. This could be attributed to consumers becoming more socially and ecologically conscious, steering away from seafood sourced using approaches that have led to the over-exploitation of natural populations. In fact, the increasing demand for seafood sourced from aquaculture industries means it is currently the fastest growing animal-sourced food industry, and thus, a major source of all proteins, vitamins and micro-elements required for a balanced human diet. Despite being the biggest importer of fish, seafood and other aquaculture products seafood markets in the world, European aquaculture production levels lag far behind the rest of the world. The EAT-BLUE project will implement a multi-directional and multi-disciplinary approach to improving and increasing European aquaculture activities including 1) extensive analysis of the current state of aquaculture policies and regulations within the EU; 2) optimised composition of the feed utilised in fish farming with focus on microalgae as the raw material; 3) exploring the use of probiotics in aquaculture with the aim of increasing nutrient uptake and reduction of disease in the fish which will increase growth performance of farmed fish, reducing the production cost per unit and improving the well-being of the fish; 4) introducing and optimising the cultivation of the common octopus and the greater amberjack as novel farmed species, and finally; 5) safeguarding and strengthening sustainable seafood production through market-driven and consumer-responsive activities.EAT-BLUE will place emphasis on dissemination activities, the exploitation of the results, and training of industry professionals, to ensure that the state-of-the-art research is readily applicable to the day-to-day running of commercial aquaculture facilities.

KEYWORD, Fisheries science, Seafood economy,Bioprocessing technologies (industrial processes relying on biological agents to drive the process) biocatalysis, fermentation, Nutrition, Dietetics

 

 

“EAT-BLUE”

“EAT AQUA-FISH and THINK BLUEconomy”

List of participants ( to be confirmed )

PARTICIPANT NO. PARTICIPANT ORGANISATION NAME COUNTRY
1 Teregroup Srl   Coordinator . IT
2 EGO-Creanet c/o Business Incubator Florence University IT
3 INVE, section of Rosignano Solvay BE
4 Daithi O’Murchu Marine Research Station (DOMMRS) IE
5 Istituto Español de Oceanografía IEO-CANARIAS (Tenerife) ES
6 Universidad de La Laguna ES
7 Fundacion CSIC ES
8 Centre of Marine Sciences PT
9 Instituto Português do Mar e da Atmosfera (IPMA) PT
10 WFBR –biobased products NL
11 Hellenic Centre for Marine Research GR
12 Marine and Environmental Research Lab Ltd (MER)        CY
13 Trophi GmbH DE
14 University of Belgrade, Faculty of Agriculture RS
15 HZ University of Applied Sciences NL
16 Norwegian University of Life Sciences (NMBU) NO
17 NOFIMA        NO
18 Europe for Business  Ltd UK
19 University of Akureyri (UNAK) IS
     
     
     

OUTLOOK

1.   Aquaculture is the most promising investment and for a sustainable future of blue-revolution economy can generate benefits in local development based on circular economy by creating innovative solutions for “aquaculture” of various species of seafood. The development of aquaculture indirectly works in favor to the fish repopulation of the sea, and therefore aquaculture improvement represent a great challenge of eco-economic development of European food production.

  1. Outlook: In today’s world almost half of seafood comes from aquaculture, this trend is increasing the fish market, but also has to do with the conservation of species at risk of extinction caused by the super-exploitation of the capture of fish in the sea. Today with backwater fishing yields of capture and the growing demand for aquatic products, consumer expectations are very high for the development of aquaculture. Therefore, the project initially proposed by EGOCREANET, intends to contribute to increase the global production of fish food grown in fresh water or sea water, so that the European aquaculture can continue to strengthen its role in helping to sustain human health through a sustainable food supply high quality nutritional. So it will be decisive the commitment to develop eco-economy criteria to assert sustainability of new solutions for the aquaculture oriented to improve the safety and nutritional properties of seafood appropriately to various fish species. One of the main objective of the project will be to improve and nutraceutical and probiotics properties of fish feed in order to ensure the health of both, human nutrition and for fish needs and their welfare.
  2. Another important objective is to find innovative ways to expand aquaculture in the sea, particularly where the possibility of catching fish is low and steadily decreasing as in the Mediterranean.
  3. The project entitled “EAT AQUA-FISH and THINK BLUEconomy” wants to compete in the global challenge of both nutritional and environmental aspects of aquaculture products, to develop innovative solutions to diversify mariculture products, to enhance sustainable and safe European aquaculture. This since the production of seafood will have become almost double over the next decade, therefore the project’s activities will work to meet the increasing healthiness of seafood and to meet the growing demand of the world market. The project “EAT-BLUE want to develop the great potential of European aquaculture seafood, to contribute to food security, and meet the needs of nutrition as part of a sustainable and inclusive economic growth of the Blue Economy. In this way, the project is oriented to give an important contribution to the European challenge that aims to find ways to rethink aquaculture projects going over the contemporary state of the art , and to design new products and processes in order to meet the sustainability human nutrition and its growth through eco-economy in favor of a continued long-term innovation.
  4. As a matter of fact aquaculture is currently the animal food industry’s fastest growing production, and is in fact a growing source of protein, vitamins and micro elements for an excellent way to improve human nutrition.

 

  1. Thus the future of seafood, production and industrial processing, will contribute substantially in a way that aquaculture and marine-culture, both will continue to strengthen its role in helping to sustain human health and the supply sustainable food.

 

  1. Decisive in this context will be:
  2. a) the development of eco-economy criteria for sustainable solutions to improve the dietary properties of the security seafood suitable for different fish species and, b) develop better and new products for the safety of seafood through the innovation of the composition of the feed for fish in order to improve the probiotic and nutraceutical properties of the fish to ensure both the nutritional and wellness needs of both animals and man ‘s.

 

Excellence

1.1 Objectives

Aquaculture remains the most promising sector for the sustainable growth of the ‘blue-economy’ phenomena. It emphasises the implementation of a circular economy by creating innovative solutions for aqua- and mariculture-based activities. The development and optimization of such industries indirectly benefits our natural ecosystems by allowing natural populations of fish and other aquatic species to repopulate.

Almost half of all seafood consumed globally is sourced from aquaculture industries (E-ISBN 978-92-5-108276-8 (PDF) © FAO, 2014), and this trend is still on the increase. This could be attributed to consumers becoming more socially and ecologically conscious, steering away from seafood sourced using approaches that have led to the over-exploitation of natural populatulations. In fact, the increasing demand for seafood sourced from aquaculture industries means it is currently the fastest growing animal-sourced food industry (FISH TO 2030 WORLD BANK REPORT NUMBER 83177-GLB ), and thus, a major source of all proteins, vitamins and micro-elements required for a balanced human diet.

Fish and other aquatic animals have amongst the best energy conversion rates with low carbon dioxide emissions, especially in comparison to land animals. Therefore, aquaculture can be considered a more sustainable method to supply our ever-increasing demand for protein ensuring food security for the growing global population. To keep up with demand, aquaculture production should therefore increase from 60 to 120 million tons in 2030 ( FAO Expert Paper 2012: How to Feed the World in 2050). This will require continued access to raw materials (including fish feed) in an eco-economically sustainable manner, guaranteeing eologically-friendly sources of nutritious and safe seafood from aquaculture. This includes the search for alternative sources of marine fish meal and fish oil, particularly to ensure that the seafood consumed by humans includes sufficient levels of long chain omega-3 fatty acids such as EPA and DHA essential for human health.

Led by EGOCREANET, the EAT-BLUE project is the uniting of 22 European institutions motivated to optimise European aqua- and mariculture industries to increase their contribution to the growing “blue economy” by implementing sustainable innovative approaches. The fundamental approaches set forth by EAT-BLUE to achieve this goal include: 1) development of innovative methods to prepare functional fish-feed from specific microalgae; 2) supplementation of fish diets with probiotics to improve the fish-welfare; 3) testing both the new feed composition and probiotic supplementation for some species of farmed fish; 4) expand aquaculture to new species, increasing diversity of farmed species thus improving the future sustainability of seafood production in a progressive eco-technological context; 5) find innovative ways of expanding mariculture in our oceans/seas, and finally; 6) emphasis on analysing the resulting data in order to increase consumer awareness on food quality, safety and its traceability, taking account the importance of consumer perception to safeguard and strengthen sustainable, innovation of seafood production through both market-driven and consumer-responsive approaches.

–>Classifying seafood aquaculture

Seafood is any form of sealife regarded as food by humans. It prominently includes fishshellfish, and roe. Shellfish include various species of molluscscrustaceans, and echinoderms.

See as reference https://en.wikipedia.org/wiki/Seafood

Aquaculture is very diverse, but operations can be broadly grouped by the following characteristics:
A) – By water type
This is mainly a distinction between marine and freshwater aquaculture. Marine aquaculture can also take place in brackish waters, where sea and freshwaters mix, as well as on land (e.g. in tanks).
B) – By species type
Species can be classified as ‘finfish’ (such as salmon or carp), shellfish (which includes bivalves, such as mussels,and crustaceans, such as prawns) or plants (such as seaweed or watercress).
C)- By intensity
In a semi-intensive system, managers supplement natural sources of feed.While In intensive aquaculture, managers supply the cultured species with all their feed. No feed is provided in extensive aquaculture as feed comes from the natural environment.
D)- By water flow
In a closed system, such as a tank or enclosed pond, water is contained and may be tightly controlled and recirculated. In an open system, such as a sea cage or shellfish raft, water from the natural environment flows
freely through the farm. In a semi-closed system, some water is exchanged between an enclosed site and the
natural environment.

As a reference see :http://ec.europa.eu/environment/integration/research/newsalert/pdf/sustainable_aquaculture_FB11_en.pdf

1.2 Relation to the work programme

The EAT-BLUE project aims to address the points raised in the topic of “Innovative sustainable solutions for imporving the safety and dietary properties of seafood”. Moreover, it proposes solutions for two main EU strategies:

  1. Encouraging “Blue” economy approaches. “Blue Growth” is the long-term strategy to support sustainable growth in the marine and maritime sectors, including aquaculture, by maximising business creation.
  2. Fisheries and aquaculture EU Common Fisheries Policy (CFP). This policy promotes a sustainable growth of fisheries and aquaculture in Europe which improves food security and quality for all European citizens through the smart management of fisheries, the diversification and profitability of the aquaculture sector, and the marketing of high quality and safe seafood products.

The EAT-BLUE project aims to take into account the future of aquaculture envisioned by the European Commission by implementing achievable goals and sound methodologies using the broad range of expertises of the EAT-BLUE consortium. Based on the issues highlighted by the BG-08-2017 call, the following statements will be taken into careful consideration:

  1. a) generate new scientific and social knowledge going beyond the state-of-the-art to share new findings, provide new commercial solutions for improving the socio-economic and environmental sustainability of the seafood production and processing industry in the regions where the activities take place;
  2. b) making fish farming more sustainable through the production of new species of seafood to address the need for food security for a growing human population;
  3. c) ensuring that food security and sustainable seafood production will increase the long-term profitability of the EU through the use of specific microalgae and/or insects as fish feed;
  4. d) increasing consumer awareness of food quality and safety, as well as animal welfare in order to increase the availability of healthier, safer and high quality seafood, improving consumer diet and health;
  5. e) the project will include TRL5 to TRL7 technology readiness levels for improved fish-meal and fry-feed production, as well as prototype and pilot activities for new products and aquaculture processes (including new fish species) to test pre-commercial viability;
  6. f) develop innovative ideas to use probiotics as dietary supplement to enhance the nutritional value of aquaculture products;
  7. g) address traceability, authentication and certification of EU seafood products and labelling quality;
  8. h) improve the professional skills and competences of those working to improve EU aquaculture keeping in mind all the points above;
  9. i) finally, a disseminattion and exploitation plan will be developed and implemented to transparency of the research carried out during the course of the project, supporting opportunities for growth, diversification and job creation for the sector in general and SMEs in particular.

1.3 Concept and methodology, quality of the coordination and support measures

The overall level of wild-caught fish is in decline, particularly in the Mediterranean Basin. This has also coincided with an enormous growth in the number of products produced through aquaculture on a global scale. With Europe containing some of the most important seafood markets in the world, its aquaculture production levels lag far behind the rest of the world. Therefore, to cope with the demand, the European Union is by far the worlds’ biggest importer of fish, seafood and other aquaculture products. EAT-BLUE will push to increase the competitiveness of EU partners and stakeholders in global aquaculture market.

Analysis of the approaches used and data generated by previous EU-funded projects in this field as well as extensive knowledge of the current state of aquaculture industries, with emphasis on the quality and nutritional value of the final product, will form the foundation from which the project will grow looking to all possible diffuson and exploitation of knowedge and know how:

See the following synthesised notes about the State of the art in EU-Aquaculture

 

Sinopsis FP6 : http://cordis.europa.eu/food/docs/2008-0699_en.pdf

FP7-Projects 2007/2010 : https://ec.europa.eu/research/bioeconomy/pdf/marine_sme_2011_v4.pdf

Focus on EU Aquaculture 2014-15 :

http://ec.europa.eu/fisheries/documentation/publications/h2020-2014-2015-focus-on-aquaculture_en.pdf

Recent EU Projects :

ARRAINA :feed-ingredients: http://arraina.eu/images/ARRAINA/Media_Center/ARRAINA_1st_Technical_Booklet_web.pdf

AQUAEXCEL: http://presse.inra.fr/en/Resources/Press-releases/Aquaexcel2020-New-Project-to-Facilitate-Transnational-Access-to-Leading-European-Aquaculture-Research-Facilities

PRIMEFISH :http://cordis.europa.eu/project/rcn/193349_en.html :http://www.primefish.eu/sites/default/files/PRIMEFISH_D7%202_Communication%20Plan.pdf

EC-SAFESEAFOOD : http://www.ecsafeseafood.eu/

PROTE INSECT : http://www.proteinsect.eu/

 

The fundamental objectives of EAT-BLUE will address knowledge gaps that are limiting the sustainable growth of European aqua- and mariculture industries. The project will use a multidisciplinary approach by including partners with a wide range of expertises that will not only increase the quantity of the seafood produced but also the quality of the final product. This will contribute to the overall nutritional value of the seafood accessible to socially and ecologically conscious consumers. This will be achieved by:

  1. a) fostering relationships with players in the aquaculture industry with focus on SME, pushing for innovative thinking;
  2. b) increasing our understanding of the effects of aquaculture on the environment and vice versa, complemented by the management of the issues identified which will increase our knowledge of the eco-sustainable development of fish-farm production processes, also taking into account the effects of climate change on aquaculture;
  3. c) implementing innovative and optimal breeding patterns and genetic selection studies ensuring the nutritional value of the fish as well as their welfare;
  4. d) improving our knowledge of fish metabolism, physiology and intestinal microflora in order to develop new fish diets using innovative compositions of feed including the integration of microalgae for herbivorous fish, and insects and worms for carnivorous fish;
  5. e) analysing the nutritional composition of potential new feed ingredients identified for fish meal and fry-feed;
  6. f) developing functional probiotics/pre-biotics/nutraceutical properties in the fish feed to improve the welfare of the farmed fish as well as the nutritional value of the seafood consumed by humans;
  7. g) promoting the improvement in the veterinary care of farmed fish which directly affects the quality of the fish consumed by humans;
  8. h) diversifying the number of farmed species, beginning with the development of pilot-scale farming of Octopus Vulgaris and the Greater Amberjack;
  9. i) exploring new eco-friendly technologies for freshwater and seawater aquaculture practises;
  10. j) promoting consumer perception and awareness of new species of fish introduced into the market, emphasing their potential nutritional value;
  11. k) continuing to improve consumer consciousness in order to dissuade unsustainable super-exploitation of fish in our oceans and seas;
  12. l) advocating for entrepreneurship and innovation to improve “blue growth” and job creation in the sector;
  13. m) disseminating research results to the wider public to promote awareness of the potential of aquaculture in Europe.

Specific details of experimental methodology are described in the individual Work Packages in Section 3.1.

Regarding the coordination of the EAT-BLUE project, a bottom-up management method will be implemented. This strategy will strengthen the parterships within the EAT-BLUE project. A bottom-up approach is radically different to the traditional top-down approach where the direction of the project is determined by a dominant coordinator. Instead, the bottom-up approach will require all partners to be proactive in every decision made within the project. This will allow every partner to communicate the methods they wish to implement to achieve their WP tasks and milestones. A bottom-up approach will allow all partners to support each other during the conceptualisation, implementation, and analysing phases of the project. Furthermore the EAT BLUE project will support gender equal access to management and resources and technical strategies developed/applied aiming to increase women empowerment in aquaculture programs, inclusion and benefits.

2.   Impact

2.1.       Expected impacts

The EAT-BLUE project hopes to improve on current knowledge of all steps involved in bringing seafood products to market; from fundamental research in fish breeding/farming to improved knowledge of seafood consumerism.

Policy-makers will be either directly or indirectly involved in the design stage of all experiments planned in the project. This will ensure that the expected results and protocols will not face any major hurdles for commercial implementation.

The project aims to improve the composition of fish feed which will affect the nutritional value of the final fish product for consumption. One of the critical challenges is ensuring that the feed contains high levels of poly-unsaturated fatty acids (PUFA) eicosapentaenoic acid (EPA; 20:5n-3) and docosahexaenoic acid (DHA; 22:6n-3), colloquially known as omega-3 PUFAs, at a low cost. Omega-3 PUFAs are important in human nutrition with health benefits such as reduced cardiovascular morbidity and mortality, reduced risk of premature births and improved cognitive and behavioural development of the foetus, as well as benefiting patients with atherosclerosis, hypertension, and neurological and neuropsychiatric diseases (Yashodhara et al., 2009). One solution is to use microalgae as a source for fish feed as some species of microalgae are able to produce omega-3 PUFAs in high proportions of the total fatty acid content (Rebolloso-Fuentes et al. 2001). Furthermore, the improved fish feed will allow for lower production costs, thus, increasing the sustainability of aquaculture. microalgae is also exploited for its colouring capabilities such as the carotenoid astaxanthin which can pigment prawns, salmon and ornamental fish with a reddish colour. The market for this colourant alone was estimated at $200 million in 2004 costing around $2,500/kg (Spolaore et al., 2006). Unlike β-carotene, the synthetic form of astaxanthin overshadows the natural form in the market due to its high production costs (Milledge, 2011).

Increasing global temperatures can be largely attributed to elevated CO2 (Solomon et al., 2009). Theoretically, microalgae are capable of utilising up to 9% of the incoming solar irradiance producing 280 tonnes of dry biomass ha-1 year-1 whilst sequestering roughly 513 tonnes of CO2 (Bilanovic et al., 2009). Implementing microalgal cultivation for the procurement of raw material for fish feed means that aquaculture will indirectly to be an active participant in the global efforts to reduce atmospheric CO2 levels. ENEL Green Power is an Italian company that has shown preliminary interest to work as a stakeholder to carry out the pilot-scale cultivation of microalgae for the purpose of extracting and refining algal oil with high content of omega-3 PUFAs.

Although the use of microalgal-derived fish feed will suffice for omni- and herbivorous fish, it might not be sufficient for carnivorous fish. Currently, most fish and fry feed is sources from fish-waste that can contain high levels of chemical contaminants such as mercury (See as reference : http://seafood.edf.org/common-questions-about-contaminants-seafood ).

The potential use of microalgae and protein from insects will ensure a clean source of feed that subsequently means a healthier and safer final fish product.

Disease in aquaculture remains a prevalent issue (see as reference : http://www.agriskmanagementforum.org/content/disease-management-aquaculture ; see tipology of fish diseases in : http://www.eurl-fish.eu/ )

The issue of disease in aquaculture will be addressed by the EAT-BLUE project by the inclusion of probiotics in the fish diet to minimise disease and maximise nutritional uptake from the fish feed. Probiotics are microbial supplements that positively affects the microbiota of the fish gut which enhances the nutritional uptake from fish feed as well as supports the functionality of the fish immune system. Thus far, very little research has been carried out on probiotics in fish farming, with most of the research being limited to the use of lactic acid bacteria which have shown environmental benefits (Ptobiotics Fish-feed: ISSN (Online): 2320-9585, available in : http://www.alliedacademies.org/articles/characterization-and-evaluation-of-probiotic-fish-feed.pdf )

EAT-BLUE will utilise novel marine bacterial strains which have been shown to have a positive impacts on survival rates of various aquatic species including, shrimps, sea urchins, abalones, oysters and seabass under laboratory conditions knowing that the application of prebiotics and supplementary enzymes in fish feed is now gradually gaining importance in commercial aquaculture practices. ( Supplementation of Probiotics in fish feed, available in : https://www.researchgate.net/publication/235983099_Supplementation_of_prebiotics_in_fish_feed_A_review )

The new generation of probiotics utilized in EAT BLUE project will permit to to avoid the addition of antibiotics in aquaculture for safer seafood . This result will be measured as a decrease of 30% of fish mortality. Furthermore the expectation will be to get an measurable improvement of the immune state and the general health and well-feeling of Aquaculture fish and also to obtain a best nutritional values and a better seafood quality as it is requested by the REGULATION (EC) No 1831/2003 OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL of 22 September 2003 on additives for use in animal nutrition.

Designing and testing new functional fish probiotics will be achieved by supplementing it to the everyday diets of established farmed fish including salmon, sea bass and sea bream, in operational farming systems. Increased efficiency of nutrient uptake and reduction of disease in the fish will increase growth performance of farmed fish, reducing the production cost per unit. Furthermore, probiotic microorganisms dispersed in water will aid in the general hygiene of the in aquaculture practices of fish farms. (Use of Probiotics in aquaculture , available in : https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3671701/ ). Finally, the resulting data from the probiotics experiments will be provide important information for fundamental fish research as well as contribute to EU food safety standards and legislation.

All EAT-BLUE partners will work together to promote the successful addition of new aquaculture products on the market by removing production bottlenecks for emerging species such as the common octopus and the greater amberjack by cooperating with previous EU-financed projects such as ‘Diversify’ (http://www.diversifyfish.eu/species.html ).

The common octopus (Octopus vulgaris geographical distribution All the Mediterranean and the Black Sea to the Atlantic over the eastern temperate.) is a favourable candidate for aquaculture due to its short life-cycle and fast growth. Research has shown that it has a quick adaptation to captive conditions, with its feed efficiency and reproductive rates remaining high. The project aims to realize breeding of the Octopus vulgaris in capivity starting from the reproduction and to promote the rearing of the larval stages, the growth of juveniles until to the adult stage. This in order to make Octopus vulgaris a new profitable species for aquaculture industry combining the high demand of new species with a sustainable aquaculture starting from the exploitation of the results of Previous Projects see in: https://www.was.org/EasOnline/Mobile/Paper.aspx?i=6474 )

Octopus has a high nutritional value and and a high market price . It is well known for its low prices and for delicious tender texture and as very nutritious food. It is a good – high source of essential nutrients(12 different vitamins and minerals) It is a good protein source and low in fat . (see: http://healthyeating.sfgate.com/nutrients-octopus-3006.html )

The greater amberjack (Seriola dumerili) is a pelagic fish that can reach over 50 kg when fully mature (see : http://marinebio.org/species.asp?id=462 ). The fast natural growth rate and the speed reproduction cycle of greater amberjack makes it an new excellent candidate for aquaculture when compared to other popular species such as sea bass and sea bream (see: http://www.diversifyfish.eu/greater-amberjack-seriola-dumerili.html ).

The high quality meat from the amberjack and its high market price has led to the increase in demand by the fisheries industry and, therefore, is greatly depleting the natural population of these fish. (See : http://www.diversifyfish.eu/uploads/1/4/2/0/14206280/20140403_aquaculture_europe_vol_39.pdf ).

The presence of this species on the market received a positive response from consumers, and the sheer size reached by this species in little more than a year of breeding means that the meat could be easily cut into user-friendly sizes and shapes, increasing its marketability. Increasing the number of greater amberjack reared in aquaculture faciltities will not only provide new sources of income for the industry players, but this will also eleviate pressure from naturally occurring populations of greater amberjack.

The choices of the common octopus and greater amberjack as viable new aquaculture species was discussed intensely by all members of the EAT-BLUE consortium, and a strong socio-economic component beyond the biological and practical advantages were identified. Furthermore, the inclusion of Partner 22 (Aquaculture-Lampedusa) was not only motivated by their expertises, but also by their locality. The island of Lampedusa is point-of-entry for many economic migrants and refugees, particularly from Africa where food security is a constant and serious key issue (eradication of extreme poverty and hunger remains the number one UN Millenium Development Goals). In a world where a growing ammount of people, living in the poor countries , continue to suffer from chronic malnourishment and where the global population is expected to grow to reach about 9 billion people by 2050 the EAT-BLUE must contribute to meet the huge challenge of fast diversify the acquaculture for feeding our planet while safeguarding its natural resources for future generations. ( E-ISBN 978-92-5-108276-8 (PDF) © FAO, 2014)

The farming of the novel species will be carried out in off-shore cages that place the farmed fish in direct contact with the natural marine environment. The EAT-BLUE consortium is fully aware of the implications of such mariculture methods and importance will be placed on the analysis and review of the protocols implemented. Infectious disease is a serious threat to both the farmed fish species and the natural aquatic species living in the vicinity of the fish farm. Therefore, the choice to focus on the common octopus and greater amberjack was made based on the careful analysis and evaluation of completed and/or on-going European-funded initiatives/projects

The previous funded projects demonstrate that to obtain a succes reproduction of those new species of aquaculture with no significant seafood diseases, it will be possible within an appropriate low culture density and a good water quality and an appropriated range of temperatures, those conditions are very important in order to promote low stress and mortality

EAT-BLUE will be able to build on the experience and results obtained from previous funded projects such as those previously synthesised  the State of the art in EU-Aquaculture. In particular in relation to the Pilot-scale farming of novel species the choice of the production of new species in Aquaculture has highlighted the need to mitigate the risk- profile and the failure, starting from projects and partners of national and European projects already financed, but still lack a complete success. This in order to enhance skills and capacity of the management and development that are useful to go beyond the knowledge and know-how already acquired in this area of diversification of aquaculture in Europe. The sustainable and innovation production of nutricious and healthy products of aquaculture, surely will require the diversification of species available on the market. This will be the reason for investigate on the potential value of implementing in the EU-market the introduction of two new aquaculture species, Octopus vulgaris and Seriola dumerili (Greater Amberjack) Furthermore the inclusion of new species of EU-aquacultura aim to eleviate pressures on the capture of wild fish populations an also to get an important impact on the decreasing our dependency of these imported products.

EAT-BLUE will hope to improve the current protocols and practices used in large-scale offshore mariculture industries, minimising the effect on the local environment. This result can be enriched by following the principles of co-cultured multiple species in their environment through an Integrated multi-trophic aquaculture (IMTA) . In fact the idea is to create an healthy marine ecosystem, able to focus on the environment remediation (biomitigation), and to economic stability (improved output, lower cost, product diversification and risk reduction) and to social acceptability (better management practices). To diversify aquaculture from a traditional seafood production business into an IMTA system, to better understand the conditions that EATBLUE will promote for improving the development at a commercial scale of IMTA in Europe.

See http://www.int-res.com/articles/aei2016/8/q008p191.pdf;

Furthermore a fundamental goal of the EAT-BLUE project is to guarantee that the different actors involved in the seafood value chain systems (e.g. representatives of the industry supply chains, consumers, NGOs, EU- and Regional administrations, etc.) participate in the conceptual stages of the project to ensure that the results of the project fit their needs and requirements.

EAT-BLUE will provide on-site and online training courses as part of its dissemination efforts to promote skills that will emphasise the importance of innovation in the European aquaculture industry, and ensure a well-rounded, multi-faceted new generation of players in the aquaculture industry.

Increasing our understanding of consumer perception will allow for the creation of better consumer awareness. Extensive dissemination and outreach activities will provide vital information regarding the benefits of farmed seafoods and how to choose quality fish to ensure traceability and safety to ensure improved practices throughout the value-chain as well as promoting the contribution of fish to global food security issues. The project hopes to improve the competitiveness of European aquaculture products on a global scale.

2.2.   Measures to maximise impact

2.2.1.     Dissemination and exploitation of results

The dissemination and exploitation of results are a vital tool for the success of EAT-BLUE. The use of online tools such as a website, newsletters, and active blogs and vlogs will involve the general public in all phases of the project. The project wants to ensure that the motivation behind each approach is understood by all players of the seafood value chain (representatives of the industry supply chains, consumers, NGOs, EU- and Regional administrations, general public), and feedback from all parties be taken into account. This will establish a rapport with all players so that when the novel feed and seafood species are commercialised, they understand the development process behind their place in the market.

Awareness of issues related to biodiversity, climate and environmental change with relation to aquaculture will be achieved in the form of user-friendly websites and leaflets. Additional awareness of the positive effects of aquaculture will be focused on local communities directly affected by the presence of aquaculture in the area. This can be achieved via open-days at aquaculture facitilities, holding talks at local schools and at public offices.

EAT-BLUE will provide on-site and “online training courses” as part of its dissemination efforts to promote skills that will emphasise the importance of innovation in the European aquaculture industry. The workshops will be available to all people; from aquaculture specialists to policy-makers and the general public. The content of the workshops will range from highlighting the importance of innovation in aquaculture and how such innovations can aid in diminishing overfishing and improve waste management from aquaculture industries, and contribute to decelerating climate and environmental change. Workshops discussing aspects of traceability, authentication and certification of EU seafood products, and labelling will also be organised. Gender-specific issues in the aquaculture industry will be highlighted in all workshops

The on line course of will think as an investment the goal to increase the capacity of women to engage in all aspects of new aquaculture systems technology . The achievement of the women’s empowerment it is important to get a deep impact on social and employment advancement of the Blue Economy strategy.

Practical workshops will also be organised to allow all participants to understand the work carried out by members of the aquaculture industry. All participants should leave these workshops with a multidisciplinary understanding of fish-farming approaches and issues.

The workshops will be held by partners EGO and IEO, MER and INVE and which all have expertise in unique fields. Each workshop will have a maximum of 20 participants to allow for hands-on training of each participant .

A special summer school will be organised aiming to imporive the professional skills and management competences for young EU entrepeneurs as well as from young graduates in any field that wish to join the aquaculture industry. The summer school will be organised in 2017 in Livorno, Italy (Villa Celestina, Pineta Marradi Castiglioncello), and we anticipate roughly 30 participants .

Dissemination of EAT BLUE research results to the scientific community will be carried out by publications in high-impact on scientific journals. As ELSEVIER and other on line rewiews :https://www.elsevier.com/journals/aquaculture/0044-8486/open-access-options.Where possible, the articles will be available via open-access in order to promote an increased application of the findings that can lead to greater impact on aquaculture growth and development eg: World Aquaculture Society : https://www.was.org/View/Open-Access-Publishing-in-the-Journal-of-the-World-Aquaculture-Society.aspx

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2.2.2.     Communication activities

Communication and promotion of the EAT-BLUE project findings will be carried out in the form of a website, newsletters, and active blogs and vlogs, as well as open-days at aquaculture facitilities, holding talks at local schools and at public offices.

The scientific community will be made aware of the project findings via high-impact scientific journals such as, and all articles will be open-access. The active participation of all EAT-BLUE partners at interational conferences via poster and oral presentaitons will be encouraged.

“Fisheries and Aquaculture Journal” , an open accesspeer reviewed journal with the central theme of fish biology.ee http://www.omicsonline.com/open-access/fisheries-and-aquaculture-journal.php

“The Fish Site” , Sustainable aquaculture magazine ; http://www.thefishsite.com/

Pesci In Rete ( Aquaculture on line magazine ( in Italian) ; http://www.pesceinrete.com/

Constant and clear ommunication with all vital players of the seafood value chain will allow for the whole aquaculture industry to be up-to-date with the findings of the experiments being carried out by EAT-BLUE. Interactive tools such as blogs, vlogs and online forums will ensure that information and advice is easily and quickly available. Such platforms will promote external partnering, networking and collaboration, allowing industry professionals and young graduates to implement and exploit the results as soon as possible. Care will be taken to protect any intellectual property .

Exploring the role of intellectual property rights.

As Intellectual property (IP) of the EAT BLUE project means : information, ideas, inventions, new fish varieties, innovations, prototipes, designs, know how and any other matter or thing whatsoever that belong to a creation of the partnership activities made by the project Consortium. All these activities will be considered of legal protection or the subject of legal rights, as granted by national and European laws and which may include the following items: patents but also information which has been communicated in such a way as to give rise to a duty of confidentiality in order to prevent individual or collective entrepreneurship belonging to the project EAT-BLUE. Furthermore the EAT BLUE Consortium will protect the strategic management including this in IPRs as a key determinant of success in aquaculture development proposed by the project . Each partner of the Consortium will agree to sign a disclosure agreement that assure the strategic management will be protected as an IPs asset in relation to the following issues: (i) conceiving new ideas and transforming these into marketable products and services;(ii) successfully marketing sea-food products and services efficiently and cost effectively;(iii) gaining, maintaining and sustaining their competitive advantage in markets,whether these are local, national, regional or international.

 

3.   Implementation

3.1.       Work plan – Work Packages and deliverables

WP1. Going beyond aquaculture development.

Leader EGOCREANET . egocreanet2016@gmail.com ¸: Dr. Paolo Manzelli , egocreanet2016@gmail.com,,ing. Traversi Marcello Resp. Business Plan traversimarcello@gmail.com , Dr.Andrea Fusari Aquaculture Expert : a.fusari@tiscali.it.

Partners: NOFIMA https://nofima.no/en/: Dr. katerina.Kousoulaki@nofima.no, Norvege 2)   University of Akureyri (UNAK), www.unak.is , Iceland , Rannveig Björnsdóttir, rannveig@unak.is, 3) University of Belgrade . Fac. Agriculture . www.agrif.bg.ac.rs , Serbia , Dr. Zoran Markovic zoranmm@agrif.bg.ac.rs, 4) Fundacion CSIC, www.csic.es, Spain, Ángel F. González,  <afg@iim.csic.es>

WP1 will focus on the policy and social aspect of the European aquaculture sector. Extensive analysis of the current state of policies within the EU will allow for the identification of weak spots that may hamper the advancement of aquaculture in Europe. The work package will concentrate on regional policies affecting all aspects of aquaculture. The involvement of farmers, fishermen, consumers, public authorities and society-at-large will be the key to ensuring the needs of all players in the field are met.

Policies for the inclusion of novel fish feed as well as novel species of seafood from aquaculture will be a key aim for this work package. The novel feed and farmed seafood must meet all EU regulations and standards ensuring the welfare of the seafood as well as the well-being and safety of the consumer.

WP1 will also provide guidance for all experimental planning and execution carried out in all other work packages guaranteeing that all innovative activities truly respond to the societal and environmental challenges set forth by the EU “Blue” economy growth strategies.

Stakeholter interactive engagement will ranged from all stakeholder aiming to empowrement of the project know how. This goal will be obtained through invitations to take part in a dialogue ,and panel discussions with EU governamental and other non-governamental actors and aquaculture associations as FEAP (*) Such initiatives will be critical for developing processes that can underpin the inclusion of stakeholder’s knowledge to participate at international meetings organized by the WP on dissemination and exploitation on the issuses regarding safety and innovation in aquaculture in order to ensuring more accountable, transparent and informed policy making of future European and global seafood development .(*) EGOCREANET has a friendly relationship with the current President of the FEAP, dr. Marco Gilmozzi).

WP2. Novel sources of nutrition : selected microalgae and other valuable raw materials.

Leader . Instituto Português do Mar e da Atmosfera (IPMA), www.ipma.pt, Portugal,

Dr. Alexandra Silva : amsilva@ipma.pt,  Catarina Churro , catarina.churro@ipma.pt

Partners: 1) Teregroup srl, www.teregroup.net, Italy (SMS), General Coordinator, <michael.magri@teregroup.net> http://www.teregroup.net/, 2) DOMMRS -Marine Res. Station Ltd; http://www.dommrc.com/staff-profiles.html, Ireland, “Scientific coordinator” : Dr. Julie Maguire <julie.maguire@dommrc.com> and Fiona Moejes <fionamoejes@hotmail.com>

An optimised composition of the feed utilised in fish farming is essential to producing high quality seafood products. However, fish feed represents a significant proportion of the production costs in aquaculture which can lead to the farmers ‘cutting corners’ and using low-cost low-quality feed. WP2 aims to develop novel sources of raw material for fish feed, with focus on microalgae. One of the critical challenges is ensuring that the feed contains high levels of poly-unsaturated fatty acids (PUFA) eicosapentaenoic acid (EPA; 20:5n-3) and docosahexaenoic acid (DHA; 22:6n-3), colloquially known as omega-3 PUFAs, at a low cost. One solution is to use microalgae as a source for fish feed. Some species of microalgae are able to produce omega-3 PUFAs in high proportions of the total fatty acid content (Rebolloso-Fuentes et al. 2001). By working closely with WP1, this work package hopes to identify suitable microalgal candidates for feed and assist in ensuring that they are authorised for use by the EU. Thus far, the EU has authorised the use of oil from the microalgae Schizochytrium sp. as an alternative source of essential fatty acids (see Regulation (EC) No. 258/97 of the European Parliament and of the Council repealing Decisions 2003/427 / EC and 2009/778 / EC).

Although the use of microalgal-derived fish feed will be suffice for omni- and herbivorous fish, probably it might not be sufficient for carnivorous fish. Currently, most canivorous fish and fry feed is sources from fish-waste that can contain high levels of chemical contaminants such as mercury (see: https://en.wikipedia.org/wiki/Mercury_in_fish ) . The potential use of microalgae witin an addition of protein from insects will ensure an optimized source of carnivorous fish feeds that subsequently give rise to a healthier and safer final fish product. The WP1 will explore fish-feed for promising alternative for carnivorous finfish using an mix of microalgae, and insect/bugs or microbes, or of some yet- not developed combination. See more at Global Aquaculture : http://advocate.gaalliance.org/buggin-out-tapping-the-potential-of-insect-meal-in-aquaculture/#sthash.C0zhWAnR.dpuf

WP3. Supplementation of fish-food with probiotics.

Leader WP3 and Steering Committee Coordinator : stephen.hennart@trophi.org

Partners: 1) WFBR –biobased products,www.vcard.wur.nl, The Neetherlan, Dr. Ana Lopez Contreras : <ana.lopez-contreras@wur.nl>, 2) Norwegian University of Life Sciences (NMBU), https://www.nmbu.no/; Norvege, Prof. <Ashild.Krogdahl@nmbu.no>

Probiotics in fish feed is a relatively unexplored field. The nutritional compostion as well as the health of the fish reared on the novel feed will be compared to those fed on traditional feed. Probiotics are microbial supplements that positively affects the microbiota of the fish gut which enhances the nutritional uptake from fish feed as well as supports the functionality of the fish immune system. Designing and testing new functional fish probiotics will be achieved by supplementing it to their everyday diets. Increased efficiency of nutrient uptake and reduction of disease in the fish will increase growth performance of farmed fish, reducing the production cost per unit. Dietary supplementation of different feed additives such as immunostimulants, probiotics and prebiotics, usually in small quantities, has been found to be beneficial for improving immune status, feed efficiency and growth performance of crustaceans and finfishes (See: Digestive physiology in fish gut: http://www.ijrbp.com/file/2013%20Volume%201,%20issue%202/IJRB-2013-1-2-15-16.pdf ). As with the novel feeds, microbial supplements will be subjected to standard legislation and recommended practices as set by the EU by working closely with WP1. Not only will WP2 explore potential species that could be utilised as fish probiotics, it will also develop optimal delivery methods.

WP2 will provide the basis for WP3 where the novel feed and developed probiotics will be used in pilot-scale trials .

WP4. Validation of novel feed and probiotics to familiar aquaculture EU-finfish

Leader , Dr. E.COTOU : ecotou@hcmr.gr, Dr. C.Mylonas : mylonas@hcmr.gr

Partner: Centre of Marine Sciences, ccmar.ualg.pt, Portugal (No-Profit) , <asykes@ualg.pt>

Pilot-scale cultivation of microalgae for selected strains testing in WP2 will be carried by WP3. The potential use of pre-existing commercial-scale cultivation facilities will provide an estimated yet comprehensive production cost for the raw material. Furthermore, the microalgal-based feed will be used on established farmed fish species such as salmon, sea bass and sea bream, and their growth and general well-being compared to those fed on traditional fish feed. Statistical analyses of the data generated will provide insight into the success of the microalgal-based feed and allow for effective costing of the novel feed based.

The same approach will be utilised to test the effectiveness of the supplementation with probiotics on established farmed fish species at a pilot-scale.

Emphasis will be placed on revealing the nutritional value of the fish once ready for market. This will provide the groundwork for pursuing EU policy allowing the use of novel feed and probiotics in aquaculture by working closely with WP1.

Pilot-scale fish-farming of new species are justified by the following principal concepts .The sustainable and the continuous production of aquaculture products will require the diversification of species available on the market. EAT BLUE project will investigate the potential of two new aquaculture species, Octopus vulgaris and Seriola dumerili (Greater Amberjack) with the scope of including other new species in the EU- aquaculture market. The diversification of fish species is one of the strategic objectives for the contemporary development of aquaculture, This will alleviate pressures on wild fish populations whilst decreasing our dependency of imported products. Furthermore successful approaches will allow for the development of pilot-scale fish-farming of Octopus Vulgaris and Seriola Dumerili (Greater Amberjack). The common octopus is a cephalopod characterized by a short longevity and by a fast-growing and il is widely distributed through the world. It represents an important resource with high economic value. The greater Ambejack is well known for high nutritional values appreciated by the consumers , containing good proteins with a low saturated fat , and good ratio of usaturated Omga3/6

WP5 – Novel species of aquaculture : Octopus Vulgaris

Leader . eduardo.almansa@ca.ieo.es ; Salvador Jerez , salvador.jerez@ca.ieo.es

Partner: /    INVE, section of Rosignano Solvay www.inveaquaculture.com, (Italy-Belgium) Large Enterp., f.lenzi@inveaquaculture.com, Belgium contact : <g.rombaut@inveaquaculture.com>

The common octopus (Octopus vulgaris) is a favourable candidate for aquaculture due to its short life-cycle and fast growth. Research has shown that it has a quick adaptation to captive conditions, with its feed efficiency and reproductive rates remaining high. Octopus has a high nutritional value and a high market price. Unfortunately, attempts at sustainable octopus farming relied on paralarvae rearing, a delicate early stage of development which was shown to suffer almost total mortality at around day 30 when in captivity (Current status and future challenges in cephalopod culture : http://calocean.icm.csic.es/sites/default/files/PDF/Villanueva_et_al_2014.pdf ). WP4 aims to improve our knowledge of paralarvae rearing in cephalopods using physiological, molecular and genetic tools to understand gene expression, epigenetic regulation, digestive physiology and biomarkers involved in immune and stress responses.

WP6- Novel species of aquaculture : Greater Amberjac

Leader : Dr. Demetris Kletou (MER)dkletou@merresearch.com

Partner : PEDRO ALEXANDRE COELHO BORGES <pedro.borges@fpct.ulpgc.es> Gran Canarias (ES)

The greater amberjack (Seriola dumerili) is a pelagic fish that can reach over 50 kg when fully mature Amberjack are migratory fish found in the open ocean forming large schools especially when they are at a young age.

The fast natural growth rate of greater amberjack makes it an excellent candidate for aquaculture when compared to other popular species such as sea bass and sea bream. The high quality meat from the amberjack and its high market price has led to the increase in demand by the fisheries industry and, therefore, is greatly depleting the natural population of these fish Furthermore, the presence of this species on the market received a positive response from consumers, increasing demand. However, the natural migration of this fish and overfishing in recent years means that it is no longer possible supply to meet the demand.

The sheer size reached by the greater amberjack in little more than a year of breeding, means that the meat could be easily cut into user-friendly sizes and shapes, increasing its marketability. Recent advances in marine aquaculture over the last few decades has provided increasingly sophisticated systems for offshore aquaculture in the open sea allowing for the successful breeding of such large-sized species of fish that have excellent swimming ability and, thus, a need for space.

The EAT-BLUE consortium has a number of experts in the field of greater amberjack larval rearing, particularly Dr Constantinos Mylonas from the Hellenic Centre for Marine Research that has worked on the development of larval rearing protocols for the greater amberjack (see http://www.diversifyfish.eu/greater-amberjack-seriola-dumerili.html).

The goals of WP4 in relation to the WP5 on greater amberjack are to develop reliable reproduction in captivity and produce adequate numbers of juveniles. This will be achieved by firstly facilitating the successful breeding of adult amberjack for the collection of eggs, either in on-land large tanks or in cages in the open sea (it has been shown that the eggs are buoyant and can be easily collected The collected eggs will be transferred to special hatcheries where they are reared from larvae to fry with a diet of natural feed .The fish fry will then be carefully moved into larger tanks on-land until they are about 100g in size when they will be transferred to off-shore cages and fattened. Data on mortality and health of the fish larvae and fry will be meticulously collected. In a parallel step, WP4 will work closely with WP2 and WP3 to develop suitable feed for the greater amberjack, including the nutritional composition of the feed as well as ensuring appropriate pellet size for each stage of growth. EAT-BLUE will work closely with specialised fish feed companies see: http://www.inveaquaculture.com/ ).

The end-goal of WP5 and WP6 is to have TRL5/7 level demonstrative prototypes. Finally, WP5 will work closely with WP6 to positively market farmed octopus as well as ensure a positive consumer response to the greater amberjack meat.

WP7. Consumer perspectives ,expectations & performances.

Leader : HZ University of Applied Sciences, www.hz.nl, The Netherlands, Dr. Jasper Van Houcke < j.van.houcke@hz.nl >.

Partner : Universidad de La Laguna , www.ull.es, Spain (PB) ,Dr. Rodriguez Covadonga : <covarodr@ull.es>

Safeguarding and strengthening sustainable seafood production through market-driven and consumer-responsive activities is the key to the success of EAT-BLUE. Addressing challenges such as increasing consumer awareness of food quality and safety, as well as traceability and animal welfare remain the main motivation behind the innovative ideas of the project. The socially and ecologically conscious consumer wants to know that the farmed fish which they are purchasing and consuming is safe, of a high quality, and has more health benefits than their caught counterparts. Such consumers want to be informed of the well-being of the fish when it was in its respective aquaculture facility, and how much of an impact their purchase has on the environment and the natural fish populations. WP5 will work closely with all work packages, particularly WP1 and WP4, to identify and review the aforementioned areas in relation to novel and innovative aquaculture trends.

WP8. Outreach and dissemination activities

Leader >: Europe for Business  Ltd  United Kingdom ,dr. Leonardo Piccinetti  l.piccinetti@e4business.eu ; Dr. Carmen Muñoz , cmunoz.efb@gmail.com

Partners : All parners and WP leaders.-

Working in parallel with WP1, WP6 aims to guarantee that the different actors involved in the seafood value chain systems (e.g. representatives of the industry supply chains, consumers, NGOs, EU- and Regional administrations, etc.) participate in the conceptual stages of the project to ensure that the results of the project fit their needs and requirements.

WP6 will also ensure that a clear and concise website is set up that will be actively updated. Leaflets and project newsletters will also be designed and distributed. News of the on-going projects within EAT-BLUE should be pitched to local newspapers to increase public knowledge.

———Revieved by ————Paolo Manzelli and Fiona Moejes stop . 18/JAN/2017 ————–

MITOCONDRI E BIOFOTONI PER UNA NUTRIZIONE DEL BENESSERE

MITOCONDRI E BIOFOTONI PER UNA NUTRIZIONE DEL BENESSERE  –

Di Paolo Manzelli, Chimico-Fisico, Presidente di EGOCREANET

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” Siamo ancora sulla soglia di comprendere appieno il complesso rapporto tra la luce e la vita, ma ora possiamo dire con forza, che la funzione di tutto il nostro metabolismo dipende dai Bio-fotoni “

  • Fritz Albert Popp, (1976)

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I mitocondri sono gli organuli di dimensioni che variano da 1 a 10 Micron di lunghezza, i quali hanno un proprio DNA ( di derivazione esclusivamente femminile mt-DNA ) e si riproducono come i batteri per semplice scissione ( Mitocondrio-genesi) . (1)

 

I mitocondri sono entità dinamiche: e possono cambiare in numero, forma e nella loro struttura funzionale interna. I mitocondri intervengono nel metabolismo catabolico (respirazione cellulare) ed hanno la importante funzione di  ri-caricare di energia biologica le cellule, in quantita’ necessaria alla vita  per crescere e riprodursi.  (ADP+P + energia = ATP )

 

Le varie cellule di un organismo contengono  un numero molto variabile di mitocondri ( mitocondrio-genesi)  che dipende dalle necessità metaboliche e dai livelli di ossigenazione  del sangue.

 

In sostanza i mitocondri, inversamente dal “Cloroplasto” ,responsabile nelle piante della fotosintesi clorofilliana , utilizzano l’ ossigeno per degradare, attraverso molteplici vie cataboliche il glucosio ma anche proteine e grassi, trasformandoli per ossidazione dei legami  C-H e C=C , in CO2 ed H2O  ed emettendo contemporaneamente un flusso di bio-fotoni.

 

I mitocondri sono di importanza vitale per la ricostruzione degli organi in quanto  cio’ richiede molta energia biologica in forma di ATP; ad es. ogni cellula del fegato che necessita di rapida ricostruzione  contiene piu’ di 2000 mitocondri pe ciascuna cellula, inoltre moltissimi mitocondri  si attivano nelle cellule neuronali e nel cuore e nei muscoli.

 

I mitocondri sono molto ricchi in proteine e quindi riciclano la maggior parte delle proteine vecchie, prodotte su informazione del genoma nucleare (n.DNA) , per degradarle in amminoacidi con cui costruiscono le proprie membrane interne. Tra le quali  avvengono i processi enzimatici del catabolismo indotto dalla respirazione mitocondriale. (2)

 

Il flusso di bio-fotoni viene utilizzato dai mitocondri per regolare ed organizzare la produzione di ATP inserendosi attivamente nelle  varie vie metaboliche con le quali è in simbiosi.

 

I bio-fotoni prodotti sono  “quanti  di luce”, portatori di informazioni; essi sono stati studiati recentemente dal biofisico Prof.Fritz Albert Popp, in quanto regolano un circuito di comunicazione che organizza  la crescita e la rigenerazione delle cellule mediante il  controllo delle sequenze dei  processi biochimici e genetici. (3)

 

Il primo a teorizzare la presenza di bio-fotoni che venivano prodotti in gran misura dal mitocondri fu,  nel 1922, il biologo russo Alexander Gurwitsch, il quale concluse che dovevano appartenere alla banda di lunghezza d’onda dei raggi ultravioletti. (4)

 

La struttura interna del mitocondrio è costituita da sinuose membrane tra le quali lo spazio inter-membrana è di dimensioni medie nanometriche di circa 6 nm .  In tali spazi  ristretti , sottoposti a vibrazioni e movimenti,  i biofotoni  possono sovrapporsi (entanglement) e trasformarsi in campi fotonici di comunicazione e distanza pertanto tale entanglement quantistico potrebbe confermare  gli esperimenti di A. Gurwitsch.  (5)

 

La mitocondrio-genesi e considerata fondamentale per migliorare i processi che caratterizzano la senescenza, pertanto la diminuzione del flusso di comunicazione bio- fotonica associato alla mancata risposta di genesi  mitocondriale, sembra avere conseguenze di particolare rilievo nel causare l’aumento dei danni ossidativi ( es: causati da radicali liberi) nei tessuti cellulari che non si rinnovano.

 

Ancora oggi la moderna fisica quantistica è poco studiata in modo inter-disciplinare con la fisica e la biologia e quindi le specifiche sequenze dei segnali bio-fotonici e la loro ricezione nelle organizzazione ottimale della vita è in vero  poco conosciuta.

 

Egocreanet NGO (c/o Incubatore della Universita’ di Firenze) si prodiga da tempo a promuovere e divulgare  le piu’ avanzate  conoscenze quantistiche per dare sviluppo transdisciplinare alla innovazione foto-chimica della quantum-bio-medicina. (6)

 

Biblio on line :

(1)- : Eva -DNA :  http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/nuova_biologia/alimentazione-genetica

(2)- : https://it.wikipedia.org/wiki/Importazione_delle_proteine_nel_mitocondrio

(3) -: https://it.wikipedia.org/wiki/Mitogenesia

(4)- : https://en.wikipedia.org/wiki/Fritz-Albert_Popp

(5)-:http://testdimedicina.altervista.org/blog/struttura-dei-mitocondri/?doing_wp_cron=1489587472.0274770259857177734375

(6)-:http://vglobale.it/la-societa-della-conoscenza/18637-il-cervello-quantico-e-la-comunicazione-di-biofotoni.html

 

 

Paolo  Manzelli  : https://www.facebook.com/groups/195771803846822/,

17/03/2017 Firenze. < egocreanet2016@gmail.com >

 

IL CERVELLO QUANTICO e la COMUNICAZIONE di BIOFOTONI

IL CERVELLO QUANTICO e la COMUNICAZIONE di BIOFOTONI

– Paolo Manzelli <pmanzelli2016@gmail.com>.

 

Premessa: I biofotoni sono quanti di luce a bassa energia prodotti in tutto i sistema biologico vivente da la separazione di cariche elettriche (spark) I biofotoni facilmente si sovrappongono (entanglement) creando campi di trasmissione di informazione a distanza che il cervello puo’ modulare agendo come un computer quantistico per realizzare la nostra capacita di simulare immagini e di pensare. (1) ,(2),(3).

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 Le limitate logiche del paradigma meccanico della scienza hanno permesso di accettare la arbitraria separazione Cartesiana tra “Pensiero (Res Cogitans) e Materia (Res Extensa )” , dualismo che ancora oggi appartiene ad una modalita’ di ragionare antiquata . (4)

Infatti nel cervello si oltre a segnali elettrici e chimici , si propagano nei neuroni del cervello, i “biofotoni”, i quali guidano attraverso le tubuline (microtuboli-proteici le attivita metaboliche dei mitocontri di ogni neurone. In particolare la interazione di” bio-fotoni – mitocondriali” con microtubuli , genera situazioni di “entanglement quantistico”, con il quale si trasformano i bio-fotoni in campi di energia di informazione capaci di sincronizzare a distanza, (mediante una azione Non Locale), le attivita’ cerebrali piu’ complesse come il pensiero. A tal proposito molteplici studi recenti hanno dimostrato che bio-fotoni possono svolgere un ruolo chiave nelle attivita’ neurali di elaborazione delle informazioni ed in particolare che i bio-fotoni neuronali possono essere coinvolti nelle attivita quantistiche del cervello nella formazione di campi di informazione non locali. (5)

Pertanto è di rilevante importanza la emissione di bio-fotoni nel cervello vista in relazione alle capacita relative di sviluppo della intelligenza negli esseri viventi . (6)

Un interessante studio, correla la emissione di bio fotoni nel cervello egli animali (rana toro, topo , pollo, maiale, e scimmia) che è indicativa della strategia evolutiva della natura che ha permesso agli esseri umani di sviluppare una intelligenza creativa superiore a quella di altri esseri viventi sulla Terra.

Questa importante ed interessante ricerca sulla emissione di bio-fotoni, che è stata eseguita analizzando la frequenza dei biofotoni emessi da sezioni di cervello di vari animali, denota come sia possibile evidenziare le differenze di comunicazione di segnale neurale dei bio-fotoni, in quanto esso presenta un spostamento graduale (“redshift spettrale”), tra le sezioni di cervello degli animali posti in osservazione (in ordine di toro, topo, pollo, maiale, e scimmia), che aumenta di frequenza fino a una lunghezza d’onda nel vicino infrarosso (~865 nm) . La stessa sperimentazione sul fette di cervello umano è proibita da motivi etici, ma evidentemente è possibile estrapolare che, la piu’ evoluta intelligenza degli esseri umani abbia una componente non trascurabile nella emissione di uno spettro bio-fotoni che si colloca nelle frequenze del visibile.

Purtroppo ancora la comunicazione dei segnali bio-fotonici neuronali e la capacita di sviluppo della intelligenza creativa in relazione di elaborazione delle informazioni quantistiche nel cervello umano è in gran parte disconosciuta, cio’ malgrado il progressivo impegno di Egocreanet nel diffondere la innovazione concettuale e culturale di questo importante settore delle relazioni evolutive tra cervello e creativita. ln particolare la relazione tra biofotoni-entangled e lo sviluppo del pensiero e quindi della intelligenza creativa dell’ uomo, non trova ancora particolare attenzione scientifica e culturale di coloro (artisti e scienziati e imprenditori e politici ) che ancora si prodigano nel mantenere inalterate le cognizioni meccaniche-lineari , in vero ormai obsolete , mentre professano la necessita di dare sviluppo alla creativita e la innovazione per realizzare un futuro migliore.(7)

Paolo Antonio Manzelli

 

BIBLIO ON LINE .

(1) :Quantum Brain : https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=59450 

(2) : Cervello e percezione : https://dabpensiero.wordpress.com/2017/01/30/il-cervello-e-la-costruzione-della-percezione-del-mondo/

(3) : Entanglemenr /Disentanglemnt : https://dabpensiero.wordpress.com/2017/03/04/entanglement-disentanglement-di-biofotoni/

(4) : Dualismo Cervello/Mente : http://www.edscuola.it/archivio/lre/breve_storia.htm 

(5) :Biofotoni e mitocondri: https://arxiv.org/abs/1012.3371

(6) : Biofotoni cerebrali ed intelligenza : https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4978290/

(7) : Scienza, Arte: http://venezian.altervista.org/Scienzarte/54._Economia_circolare.pdf

BIOFOTONI ed ARMONIZZAZIONE della VITA BIOLOGICA

BIOFOTONI ed ARMONIZZAZIONE della VITA BIOLOGICA

Paolo Manzelli <egocreanet2016@gmail.com>

 

Egocreanet nell’ ambito della propria strategia di innovazione e trasferimento si propone di divulgare le conoscenze piu avanzate che concernono i biofotoni e le loro prospettive future viste in relazione alla nutrizione e la salute.

La ricerca sui Biofotoni o emissioni spontanee di quanti di luce di tutti i sistemi biologici è stata disconosciuta per vari anni dalla scienza basata sul paradigma “meccanico”, come ritorno al “vitalismo” . La sistematica esclusione dalla scienza accademica della indagine sui biofotoni è stata favorita dal fatto che i biofotoni dei sistemi biologici sono di intensita’ ultra-debole e quindi non son visibili ad occhio nudo, anche se essi possono essere amplificati con fotomoltiplicatori nello spettro ottico tra il lontano infrarosso , il visibile e l’ ultravioletto , rendendoli visibili e fotografabili come emissione di quanti di luce.
Di fatto è ormai acquisito che quasi tutte le cellule viventi di piante, animali ed esseri umani emettono biofotoni. (1) Questa emissione spontanea di luce quantistica è essenzialmente causata da la rottura e ricomposizione metabolica di legami molecolari e di conseguenza la emissione di biofotoni puo’ essere considerata come espressione dello stato funzionale dell’organismo vivente, cosi che la sua misurazione può essere utilizzata per valutare lo stato di salute. Le cellule tumorali e cellule sane dello stesso tipo, ad esempio, possono essere discriminate da differenze tipiche di emissione di biofotoni, determinando molte modalita’ innovative di indagine medica orientata a migliorare il rapporto tra alimentazione e salute.
Nel 1976 il biofisico Fritz-Albert Popp ha dimostrato che il DNA emette spontaneamente biofotoni durante le operazioni di apertura e chiusura delle sezioni del DNA, che ne permettono la espressione genetica. L’importanza della scoperta è stata confermata dagli scienziati eminenti come Herbert Froehlich e premio Nobel Ilya Prigogine , ma successivamente la accademia scientifica ha ostacolato il proseguimento degli studi di Popp, proprio in quanto il considerare il DNA come un antenna di emissione e ricezione di biofotoni, avrebbe condotto verso un netto superamento delle concezioni meccaniche e quanto-meccaniche precedentemente acquisite.
Secondo la teoria biofotoni sviluppata da Popp si ritiene che sulla base della attivita’ di informazione del DNA si auto-organizzi una rete biofotonica coerente ed interattiva, correlata in particolare agli organelli cellulari (mitocondri), capace nell’ insieme di regolazione a distanza delle principali attivita’ di tutti i processi vitali di morfogenesi, crescita, differenziazione e rigenerazione cellulare. (2)
Inoltre secondo il neurofisiologo Karl Pribram ,il campo biofotonico del cervello e piu’ in generale del sistema nervoso, potrebbe essere concepito come interfaccia transdisciplinare capace di integrare aree di conoscenza non fisiche relative alle attivita’ della mente , quali il pensiero , la psiche e la evoluzione della coscienza. Evidentemente questi studi di Popp , Pribram ed altri, non sono comprimibili nel modello tradizionale della scienza meccanica –riduzionista e cio’ provoca una netta resistenza dalla scienza accademica che vede ancora nella teoria biofotonica come una inusuale scienza di frontiera .

 

BIOFOTONI E DNA/ANTENNA .

 

EGOCREANET fin dal 2006 propose di effettuare una ricerca sulle attivita’ del DNA come una “antenna-ricetrasmittente” cio’ in seguito alle conoscenze sui biofotoni che emergevano dalle scoperte del biofisico A.Popp e di altri prima e dopo di lui . Secondo la teoria della “comunicazione biofotonica” sviluppata sulla base di tali scoperte, la emissione di quanti di luce è conseguente alla rottura dei legami delle cellule che hanno immagazzinato la luce in forma di energia di legame .

L’ ipotesi di studio consiste nello specifico nel indagare su come le frequenze biofotoniche generate dalle molecole di DNA nucleare, possano creare una rete interattiva di biofotoni espressamente regolata dalla apertura e chiusura del n.DNA , cosi che il quanti di luce rilasciati ( e /o assorbiti) dal n.DNA possono comunicare a distanza informazione biofotonica associata alla specifica informazione genetica, in modo da essere recepite dagli organelli cellulari,(mitocondri) per programmare la apoptosi, il metabolismo delle cellule, la costruzione di tessuti e di organi all’interno del corpo. Quindi il n.DNA va visto come una ANTENNA di comunicazione interattiva che organizza la rete di comunicazione principale nell’organismo, la quale agisce come fondamentele armonizzazione delocalizzata di informazione, per indirizzare la organizzazione dinamica di tutti i processi vitali. Tra essi i processi di morfogenesi, crescita, differenziazione e rigenerazione i quali divengono soggetti della regolazione del n.DNA sulla base delle attività di emissione coerente di biofotoni . Con tale ipotesi teorica si possono studiare ad es. le modalita’ di informazione biofotonica per cui gli enzimi in grado di riconoscere i loro rispettivi substrati, ovvero come gli anticorpi del sistema immunitario possano congiungersi agli specifici invasori stranieri ed inibirli o distruggerli ecc. ecc. (3)
BIOFOTONI E ROTTURA E RICOMPOSIZIONE DEI LEGAMI BIOCHIMICI

La Biochimica è la chimica che si svolge all’interno di sistemi viventi in ambiente sostanzialmente composto da una miscela proteica ed acqua. Per comprendere veramente la biochimica, abbiamo necessita’ di capire come si emettano bofotoni , per rottura e ricomposizione dei legami biochimici ( essenzialmente covalenti ), durante le trasformazioni metaboliche le quali sono associate alla emissione e immagazzinamento di biofotoni nella soluzione acquosa. La rete di legami ad idrogeno potenzia la trasferibilita’ della maggior parte delle interazioni direzionali guidate alla informazione biofotonica che permettono di dare struttura e funzionalita’ fornisce direzionalita’ specifica alle proteine ad es. tramite il ripiegamento delle proteine (“foldng”) realizzato da operatori enzimatici che agiscono come ricettori di energia di informazione. Pertanto la rete dei legami idrogeno della acqua in ambiente proteico, conferisce plasticita’ alla struttura delle proteine e quindi determina la loro specificità funzionale nelle interazioni intermolecolari in biologia.

La struttura dinamica i “ponti a idrogeno” , si comporta come un “biocampo quantistico” (Quantum -Biofield ) che permette il trasferimento di biofotoni ultra-deboli a vasto raggio di azione nella cellula , cosi che il Q.Biofield, caratterizza i sistemi viventi nella loro capacita di comunicazione biofotonica a distanza ed in forma coerente . (4)

Tenuto conto di queste evidenze ed ipotesi , come Egocreanet abbiamo proposto di indagare e discutere di come l’esistenza del “biocampo quantistico” sfidi ogni approccio riduttivo della scienza biologica per dare sviluppo ad una comprensione integrata dell’universo vivente. Da tale dialogo Egocreanet ha messo in evidenza come il termine “Quantum biofield” sia utile per descrivere “un campo dinamico di “energia di informazione” (5), il quale regola la funzione di comunicazione biofotonica negli organismi viventi, svolgendo un ruolo sostanziale nella evoluzione dei percorsi metabolici e neurologici, propri della costruzione /distruzione continua della vita biologica di ciascuna specie.

BIOFOTONI E TRASPORTO INTERCELLULARE DI ENERGIA di INFORMAZIONE.

La recente foto-rivelazione di biofotoni ha confermato che nei sistemi viventi vengono emessi livelli ad intensita’ molto bassa di frequenze nel infrarosso (IR) e nel visibile e nel ultravioletti ( UV ) . Le due strutture cromofore assai simili nella loro struttura ( rispettivamente clorofilla ed emoglobina ) vengono utilizzate a diversi livelli di evoluzione per il trasporto intercellulare di “energia di informazione” , cio’ avviene nelle piante verdi per tramite la “clorofilla “ che accumula energia direttamente dai fotoni del sole nel campo delle frequenze IR e visibile, mentre negli animali a sangue caldo la “emoglobina” agisce nel trasporto congiunto dello ossigeno e della energia (visibile ed UV) generata dai biofotoni. (6)

Qui sopra è visibile il reticolo atomico di azoto intorno metalli diversi “Fe” ed “Mg”,rispettivamente per la emoglobina e la clorofilla ; la nuvola elettronica attorno ai 4 azoti (N) viene eccitata direttamente dai fotoni del sole nella clorofilla , mentre nell’ corrispondente gruppo EME della emoglobina , si formano biofotoni nella formazione dei legami di 4 molecole di ossigeno . In entrambi i casi biofotoni vengono trasferiti come “energia di Informazione“ verso i cloroplasti nelle piante a verso i mitocondri negli animali a sangue caldo.

Conclusione : quanto sopra detto è una sintetica rassegna di ipotesi e prospettive sul tema che riguarda il tema dei “BIOFOTONI e la armonizzazione della vita biologica “ . Sono passati 10 anni ma ancora la complessa prospettiva di studio dei BIOFOTONI, lanciata in come progetto di trasferimento ed innovazione della scienza a partire dal 2006, stenta ancora oggi ad essere presa in considerazione attenta dalla accademia scientifica, che preferisce rimanere sostanzialmente chiusa nelle arbitrarie limitazioni concettuali del paradigma “meccanico” , escludendo sistematicamente ogni altra indagine che non rientri in tale paradigma tradizionale della scienza che consideriamo in vero antiquato ed arretrato proprio perche’ mancante di future prospettive creative di rinnovamento scientifico e culturale.

Biblio on line

(5) – https://dabpensiero.wordpress.com/2011/03/30/%E2%80%9Cenergia-di-informazione%E2%80%9D/ ; http://www.caosmanagement.it/n62/art62_04.html

(6) – Dialogo su Biofotoni: https://www.jackkruse.com/time-for-biophotons/

La Disoccupazione nella Innovazione Tecnologica Europea

La Disoccupazione nella Innovazione Tecnologica Europea

di Paolo Antonio Manzelli <egocreanet2016@gmail.com>

 

Le profonde radici della disoccupazione manuale e del precariato intellettuale risalgono alla strategia Europea di Lisbona nel marzo 2000 fine di rendere l’Europa “l’economia più competitiva e dinamica del mondo basata sulla conoscenza.” che e stata proseguita e rimaneggiata nella attuale  “Strategia Europa 2020”.

 

Queste politiche di innovazione non hanno messo in evidenza come la innovazione tecnologica andava sistematicamente ad escludere il valore del capitale umano; cosi che tali strategie politiche si sono rivelate irresponsabili perche’  incuranti di come la automazione e la computer intelligence  avrebbero determinato una crescita della economia finanziaria  a discapito della  costante decrescita delle opportunita’ di lavoro.

 

L’ Europa competitiva e dinamica ha rivolto al suo interno la concorrenza tra i vari stati nazionali anziche’ rivolgerla preferenzialmente verso l’ estero . Alla concorrenza interna per il Profitto di ciascuna Nazione , ci ha costretto una Europa con una moneta “Double Face” :infatti da un lato è unitaria Europea mentre dall’ altra faccia è Nazionale . Cio significa che la concorrenza interna tra i paesi Europei, di differenziata potenza economica, ha determinato uno Spread monetario tra di essi.

 

Cosi che mentre si è fatto  credere alla gente di avere in tasca una moneta Unica in Europa in realta’ ogni Paese Europeo deve moltiplicare il valore unitario della faccia EU del conio per il coefficiente di Spead proprio di ciascuna Nazione. Cosi di fatto ogni Paese Europeo non ha una moneta Unica ma essenzialmente diversa nel suo valore effettivo di mercato e pertanto la differenza dello indicatore di “spread”’ va a favore dei paesi capaci di effettuare maggiori profitti dal mercato Europeo .

 

La responsabilita’ di questo stato di squilibrio delle economie in Europa, agisce sul deprimere la capacita produttiva e di sviluppo del lavoro dei paesi piu deboli , sta proprio nel aver accettato che in Europa fosse possibile una spietata concorrenza interna che si traduce in differenti velocita di sviluppo strategico dei paesi Europei, la quale è messa in perfetta evidenza fin dall’ origine dell’ Euro, dal conio DOUBLE FACE e al conseguente “Spread” , anziche essere rivolta verso le opportunita’ di innovazione del lavoro necessarie per realizzare una unione Europea capace di concorrere ad elevati livelli di conoscenza con il resto del mondo .

 

A peggiorare la situazione ha concorso l’ atteggiamento dell’ Italia favorevole alla globalizzazione dei mercati che ha condotto alla  attuale profonda crisi economica e che ha decretato un considerevole aumento dei tassi di disoccupazione e ad una maggiore domanda di protezione delle credito bancario e finanziari.

 

In risposta a tutto cio’ la politica del PD ed in particolare del governo Renzi , ha inteso aumentare la flessibilita’ del lavoro prima con la eliminazione dell art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, e poi con la recente riforma del (Jobs Act) per garantire sempre di piu’ la economia finanziaria e gli investimenti in innovazione tecnologica a detrimento dello sviluppo del capitale umano e sociale.

 

Questa flessibilita del lavoro adattandosi al mercato in favore del capitale finanziario, rischia una ulteriore della coesione sociale che incide nella possibilita’ democratica di ricercare e condividere nuove  soluzioni alternative  alla reale necessita’ di rapido cambiamento delle modalita’ di lavoro che fanno seguito alle trasformazioni indotte dallo sviluppo scientifico e tecnologico,  che viceversa   avrebbero ottimali potenzialita’ di migliorare le condizioni di vita della gente.

 

La trasformazione del sistema economico-produttivo  infatti oggigiorno  richiede anzitutto di un profonda rielaborazione della educazione sociale e una formazione altamente innovativa, tale che sia alla altezza del cambiamento e quindi capace di favorire una netta  “sostituzione” di nuove strategie di produzione: ad es la progressiva ed impellente sostituzione del petrolio con l’ Idrogeno ed un sempre piu’ ampio ricorso alle energie rinnovabili , cosi che produzione e consumi divengano a basso  dispersione energetica e con minimo impatto sulle risorse naturali per l’alto contenuto ecologico .

 

Questa strategia di innovazione è fondamentalmente  basata sul capitale umano in quanto è indirizzata allo sviluppo della moderna ” Economia Circolare” . (1)

 

EGOCREANET (NGO c/o Incubatore della Universita di Firenze)  è impegnata a promuovere la nuova strategia scientifica e culturale della “Economia Circolare”  curandone l’ impatto alternativo sulla evoluzione della educazione e delle competenze professionali al fine di  migliorare le opportunita di sviluppo del lavoro delle giovani generazioni nel quadro di un rinnovamento culturale e scientifico volto ad ampliare l’ impegno per attuare  politiche attive di cambiamento cosciente e responsabile del capitale umano per un futuro ancora basato su una societa  “Fondata sul Cambiamento del Lavoro” .

 

  • Economia circolare : http://www.caosmanagement.it/222-economia-circolare