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Hackability. A Torino, designer e disabili progettano ausili a basso costo

Hackability. A Torino, designer e disabili progettano ausili a basso costo

Organizzato dal consorzio Kairos, Hackability è una gara non competitiva per la progettazione di oggetti rivolti alle persone con disabilità. Ad aprile, i più interessanti verranno trasformati in prototipi

da Redattore Sociale
07 febbraio 2015

TORINO – Google glass, domotica sociale, protesi all’avanguardia: che l’innovazione tecnologica sia portatrice di grandi benefici nella vita dei disabili si sapeva da tempo. Ma che succede quando agli stessi portatori di disabilità viene data l’opportunità di partecipare alla progettazione di prodotti tecnologici “on demand”? Se lo è chiesto il Consorzio Kairos – insieme di cooperative sociali che lavorano su tutto il  territorio piemontese – che a Torino ha messo insieme un gruppo di oltre quaranta giovani, divisi tra disabili, inventori, progettisti e designer; i quali, a partire da oggi, parteciperanno a una “gara non competitiva” per la progettazione di ausili tecnologici rivolti ai portatori di disabilità.

Si chiama Hackability e funziona all’incirca così: a partire da questa mattina, il gruppo è riunito nella sede di Fablab, laboratorio di progettazione e ingegneria digitale nel quartiere di San Salvario. Dopo le presentazioni di rito, a turno i creativi elencheranno le proprie competenze, mentre i  portatori di disabilità esporranno a quali piccole o grandi necessità vorrebbero ovviare con l’aiuto delle nuove tecnologie. I ragazzi, quindi formeranno una serie di squadre da cinque persone ognuna, per immaginare e progettare oggetti a basso costo e personalizzabili, pensati per poter essere facilmente riprodotti attraverso l’uso di stampanti 3D o macchine taglio laser.

“Gli oggetti – spiega Carlo Boccazzi Varotto, ideatore dell’iniziativa – dovranno rivolgersi al quotidiano di queste persone, ai problemi che incontrano nella vita di ogni giorno.  L’evento di oggi andrà avanti fino alle 18, ma le squadre continueranno poi a lavorare fino ad aprile, quando verranno selezionati i progetti vincitori”. Nell’appuntamento concluso di Hackability, una giuria valuterà i progetti di maggiore interesse, che verranno trasformati in prototipo entro la fine del mese. “Anche i restanti, comunque – precisa Varotto –  saranno messi a disposizione del pubblico sotto licenza Creative Common sul sito di Hackability: vale a dire che chiunque potrà scaricarli e riprodurli con l’aiuto di una stampante tridimensionale”.

Organizzato da Kairos con la partecipazione di Fablab, del Consorzio mestieri e della Consuslta per le persone in difficoltà, l’evento di oggi era aperto alla partecipazione di chiunque, a condizione di inviare un modulo scaricabile in rete: “abbiamo ricevuto così tante richieste – conclude Varotto – che fino all’ultimo temevamo di non riuscire a contenere tutti. In molti, probabilmente, saranno qui solo per curiosità; ma anche parecchi esponenti del mondo dell’hit-tech si sono presentati. Del resto è comprensibile: è la prima volta, in Italia, che il mondo della disabilità e quello della tecnologia si incontrano per lavorare concretamente insieme. Trattandosi di giovani, possiamo dire che oggi, in un certo senso, questi ragazzi stanno scrivendo il futuro”. (ams)

AUSILI E TECNOLOGIE PER LE PERSONE CON DISABILITA’

http://www.centriausili.it/glic/default.asp?az=vwp&IdPag=22&IdCat=3
Il Corso universitario online sulle tecnologie assistive

‘AUSILI E TECNOLOGIE PER LE PERSONE CON DISABILITA” realizzato da – GLIC (rete italiana dei Centri di Consulenza sulle tecnologie assistive avanzate) – UNITELMA SAPIENZA (Università Telematica La Sapienza)

promosso e realizzato da
GLIC (rete italiana dei Centri di Consulenza sulle tecnologie assistive avanzate)
UNITELMA SAPIENZA (Università Telematica La Sapienza)
in collaborazione con
CNOAS (consiglio nazionale ordine assistenti sociali)

RIVOLTO A:
tutti coloro che sono coinvolti in percorsi di autonomia delle persone in situazione di disabilità, nei diversi ambiti di vita: domicilio, cura di sé, mobilità, comunicazione, lavoro, studio, domotica, ecc.

CONTENUTI
• panoramica aggiornata sulle tecnologie assistive
• criteri metodologici per proposta e uso delle  tecnologie assistive
• normative di riferimento.

RICONOSCIMENTI E CREDITI
• crediti formativi universitari CFU
• crediti professionali

DOCENTI
esperti di tecnologie assistive, dei Centri Ausili o Ausilioteche presenti sul territorio nazionale.

COMITATO SCIENTIFICO
• ing. Claudio Bitelli Ausilioteca AIAS Bologna – Area ausili Corte Roncati Az. USL di Bologna
• dott. Massimo Guerreschi Centro Ausili IRCCS “E. Medea”  – Ass. La Nostra Famiglia di Bosisio Parini
• ing. Silvio Pagliara Centro per l’Autonomia Ausilioteca Campana Onlus di Napoli
• ing. Alfredo Rossi Centro Auslli Tecnologici ASL 8 di Arezzo.

PROGRAMMA

A SEZIONE INTRODUTTIVA
• definizione di tecnologie assistive, accessibilità; ausili come fattori contestuali (ICF),

B ACCESSIBILITÀ, MOBILITÀ
• Barriere verticali e percorsi
• Ausili e strategie ambientali per disabilità sensoriali
• Strategie ambientali per la persona anziana
• Adattamento della casa per l’autonomia personale
• Ausili per la vita quotidiana
• Ausili per l’assistenza e la prevenzione
• Ausili per la mobilità autonoma: passeggini, sistemi di postura, carrozzine manuali, elettroniche,
• Adattamento degli autoveicoli

C AUSILI TECNOLOGICI
• Accessibilità ai dispositivi tecnologici in relazione alle diverse disabilità e alla non autosufficienza delle persone anziane: principali criticità e punti di attenzione
• Soluzioni per rendere accessibili i computer, tablet e smartphone
• Tecnologie per disabilità sensoriali
• Ausili semplici per la comunicazione interpersonale;  comunicatori hi-tech, puntamento oculare, tele – comunicazione
• Ausili per controllare l’ambiente: telefonia, controllo elettrodomestici, motorizzazioni
• Soluzioni per la domotica e la sicurezza
• Soluzioni hardware e software per l’attività e partecipazione nella scuola; ausili per gli apprendimenti; software e soluzioni per Disturbi specifici di apprendimento
• Ausili e adattamenti ambientali per il posto di lavoro
• Soluzioni per l’ergonomia e la postura

D ASPETTI METODOLOGICI

• Il percorso-ausili dalla lettura del bisogno alla scelta della soluzione
• Gli attori, i contesti e le risorse informative: chi fa cosa e come
• Le risorse di competenza: i Centri ausili, struttura dei Centri, compiti, la rete
• Gli outcome della proposta di ausili: come si misurano; come si documentano

E NORMATIVA
• Normative nazionali su ausili nei diversi ambiti: sanità, scuola, lavoro, sociale
• Convenzione ONU,
• Normativa nazionale su accessibilità e mobilità
• Integrazioni e agevolazioni fiscali a livello nazionale
• Detrazioni e deduzioni fiscali

Conoscere, riconoscere e trattare i disturbi del comportamento alimentare

Seminario
CONOSCERE, RICONOSCERE E TRATTARE
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

Durata e sede del corso
27 – 28 febbraio 2015
Formazione in presenza (Trento, Centro Studi Erickson)

Presentazione
I disturbi del comportamento alimentare hanno assunto, negli ultimi decenni, un rilievo clinico e sociale di notevoli dimensioni, con uno spiccato e preoccupante aumento della loro incidenza, soprattutto tra i più giovani. Questo tema suscita grande interesse per i giornali, per i media e per la società, che viene sempre più dipinta come un mondo pieno di ragazze e ragazzi insoddisfatti della loro forma corporea, alla ricerca di “corpi perfetti”.

Obiettivi
Il corso ha lo scopo di fornire gli strumenti teorico-pratici per conoscere e riconoscere le caratteristiche e le diverse tipologie dei disturbi del comportamento alimentare. Verranno inoltre fornite tutte le informazioni necessarie all’identificazione e alla prevenzione dei fattori di rischio correlati a stili di vita e comportamenti alimentari scorretti.

Destinatari
Il corso è rivolto a dietisti, educatori, psicologi e a tutte le altre figure professionali interessate a questa tematica.

Docenti
Luana Ochner (Dietista, Libero professionista, Bolzano)
Antonella Tesone (Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, Libero professionista, Bolzano)
Elisa Ravalli (Psicologa, Libero professionista, Bolzano)

Iscrizioni
Il costo del corso è di € 268,40 (IVA inclusa)

Veneto: aziende in crisi salvate dai disabili

Aziende in crisi salvate da cooperative. Un fenomeno in ascesa in tutta Italia, e soprattutto in Veneto (come ha documentato vita.it – vedi sotto), da dove arriva una notizia che spinge ancora più in là questo fenomeno: a Asolo (Treviso) un calzaturificio destinato alla chiusura è stato rilevato da una cooperativa sociale che impiega disabili. L’impresa è riuscita alla Cooperativa N.O.I. Nuovi Orizzonti Informatici di Castelfranco Veneto, che ha assunto cinque persone e recuperato la produzione del calzaturificio Cima 12 con la creazione della Cooperativa Venethica, destinata a dare una svolta nell’artigianato del settore. Venethica, il cui motto recita “cammina e non calpesta”, lancia un messaggio chiaro sulle sue intenzioni: dimostrare che si può fare impresa nel rispetto dei valori etici.

L’esordio è avvenuto con una linea di scarpe da trekking Cima12 (la vetta più elevata della Provincia di Vicenza), ideale per le passeggiate nel territorio montagnoso-collinare, prodotte secondo le tradizionali regole manifatturiere, con standard di alta qualità. «Acquistare le scarpe Cima12 prodotte dalla Cooperativa Venethica», afferma il Presidente della Cooperativa N.O.I. Fabio Panizzon, «significa favorire il mantenimento dei posti di lavoro qui, dare valore alle risorse sul nostro territorio. Venethica, inoltre, è una cooperativa sociale onlus nata per proteggere e valorizzare la capacità e la conoscenza del “saper fare”, il “know how” tramandato di generazione in generazione, patrimonio della nostra stessa cultura». In passato la cooperativa aveva già effettuato un’operazione analoga, “salvando” un pastificio.

La Cooperativa N.O.I., nota per favorire da sempre l’integrazione sociale di persone “svantaggiate”, in collaborazione con Davide Dal Bello ex titolare di Cima 12, ha favorito così la tutela su più fronti: dell’artigianato locale, della ricchezza dal e sul territorio e dell’inserimento lavorativo di uomini e donne in difficoltà. Un passo in avanti verso un progresso comunque etico. N.O.I., nata nel 2000 grazie a un finanziamento europeo, è una coop sociale di tipo B di nuova concezione: crea infatti opportunità di inserimento lavorativo mirate alle persone “svantaggiate”, affette da malattie fisiche, sensoriali o organiche anche altamente invalidanti, a chi necessita di orari di lavoro personalizzati, a chi non trova lavoro a ridosso della pensione.

IX Edizione Premio L’anello debole

Capodarco di Fermo, 22 – 27 giugno 2015

IX Edizione Premio L’anello debole

Bando 2015

È stato pubblicato oggi il bando della nona edizione del premio internazionale L’anello debole, assegnato dalla Comunità di Capodarco ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici o di finzione, su tematiche sociali e ambientali.

C’è tempo fino al 7 aprile 2015 per la consegna delle opere.

Confermate le sezioni del concorso e i relativi premi: audio cortometraggi; video cortometraggi della realtà; video cortometraggi di fiction; video cortissimi. Le opere per le prime tre sezioni dovranno avere una durata massima di 25’; la quarta di 6’.

Ad esse si aggiungono due nuovi premi speciali: alla migliore campagna diffusa prevalentemente attraverso il web; al miglior video sui temi ambientali del riciclo, dell’educazione al non abbandono dei rifiuti e della circular economy, assegnato dalla società “Ecopneus”.

Cambia inoltre il nome dell’evento in cui il premio L’anello debole sarà assegnato, che diventa “Capodarco l’Altro Festival”: dal 22 al 27 giugno 2015 sulla terrazza della Comunità di Capodarco di Fermo, nelle Marche, con un ricco cartellone di eventi.

Announcement: L’anello debole prize, 2015 edition

Today marks the publication of the announcement for the ninth edition of the international L’anello Debole Prize, awarded by the Community of Capodarco to the best audio and video shorts both, journalistic and fictional, featuring social and environmental themes.

The deadline to submit any of the above works is 7th April 2015.

The festival categories and their prizes have been confirmed: audio shorts, social realism short videos, fiction short videos, super short videos. The maximum duration of the first three categories is 25 minutes, while the super shorts must not exceed 6 minutes in duration.

In addition to the above, there will be two new special prizes:  to the best campaign employing the internet as its major networking platform; to the best video which deals with environmental issues and focuses on recycling, preventing littering, and circular economy, awarded by the consortium “Ecopneus”.

The name of the event during which the L’anello debole prize is awarded has been renamed as “Capodarco l’Altro Festival”, and will be held from 22nd to 27th June 2015 on the terrace of Fermo’s Capodarco Community, in the Marche region. The festival will feature several events over six days.

Centri di Consulenza Tiflodidattica

http://www.bibciechi.it/cd.htm
Centri di Consulenza Tiflodidattica

La Biblioteca Italiana per i Ciechi, assieme alla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, ha istituito una rete di 16 Centri di Consulenza Tiflodidattica su tutto il territorio nazionale, ciascuno con competenze territoriali diverse.

Gli Scopi dei Centri di Consulenza Tiflodidattica

I Centri di Consulenza Tiflodidattica hanno il compito di svolgere un servizio dinamico ed itinerante al fine di facilitare la comprensione dei problemi reali dell’alunno minorato visivo. In particolare, essi operano per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
Facilitare la comprensione del bisogno aiutando l’educatore a valutare più realisticamente i limiti e le potenzialità del bambino minorato della vista sia dal punto di vista clinico che pedagogico.
Orientare la programmazione dell’itinerario educativo, sia in famiglia sia a scuola, nel rispetto delle caratteristiche specifiche dell’alunno e di quelle tiflologiche.
Guidare la scelta dei sussidi didattici più opportuni.
Ciascun Centro è inoltre supportato settimanalmente dalla consulenza di un esperto nelle materie tiflologiche.

Chiunque sia interessato può prendere visione del materiale didattico in mostra presso i singoli Centri e delle modalità del suo utilizzo. E’ a disposizione anche un catalogo generale di tutto il materiale didattico prodotto in Italia.

Ricordiamo che presso il sito dell’Unione Italiana dei Ciechi è possibile consultare una ricca pagina di risorse riguardanti i problemi dell’istruzione e della didattica.

Elenco dei Centri di Consulenza Tiflodidattica e dei loro rispettivi ambiti territoriali

C/o Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Via Imera, 280
92100 – Agrigento
Tel.: 0922/603166; Fax: 0922/613149; e-mail:cdtag@bibciechi.it
Responsabile: Dott. Gioacchino Di Gloria
(Province di:Agrigento, Trapani, Caltanissetta, Ragusa)

*Assisi
C/o Istituto Serafico
V.le Marconi, 6
06081 – Assisi (PG)
Tel.: 075/8155205; Fax: 075/8198448; e-mail: cctassisi@prociechi.org
Responsabile: Dott.ssa Francesca Piccardi
Consulente tiflologo: Dott. Gianni Sculco
(Province di: Perugia, Terni)

Cagliari
C/o Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Via del Platano, 27
09131 – Cagliari
Tel.: 070/554398; Fax: 070/551480; e-mail: cdtca@bibciechi.it
Responsabile: Dott. Michele Di Dino
(Province di: Regione Sardegna)

Caserta
Via Ferrarecce, 138
81100 – Caserta.
Tel.: 0823/326553; Fax: 0823/279358; e-mail: cdtce@bibciechi.it
Responsabile: Dott.ssa Anna Patrizia Farina
(Province di:Caserta, Avellino, Benevento, Salerno)

Catania
C/o Polo Tattile Multimediale
Via Etnea, 602
95128 – Catania
Tel.: 095/223067; Fax: 095/337052; e-mail: cdtct@bibciechi.it
Responsabile: Dott. Leonardo Sutera Sardo
(Province di:Catania, Messina, Siracusa, Enna)

Chieti
Via Brigata Maiella, 15
66100 – Chieti
Tel.: 0871/321574; Fax: 0871/322843; e-mail: cdtch@bibciechi.it
Responsabile: Dott.ssa Marisa Giangiulio Giangiulio
(Province di: Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila)

Firenze
Via A. Nicolodi, 2
50100 – Firenze
Tel.: 055/577777; Fax: 055/5529320; e-mail: cdtfi@bibciechi.it
Responsabile: Dott.ssa Elisabetta Franchi
(Province di: Firenze, Lucca, Pistoia, Arezzo, Prato, Pisa, Siena, Livorno, Massa Carrara)

*Foggia
Via Gorizia 48
71100 – Foggia
Tel.: 0881/707576; Fax: 0881/757995; e-mail: cctfoggia@prociechi.org
Responsabile: Dott.ssa Beatrice Ferrazzano
Consulente tiflologo: Dott. Michele Corcio
(Province di: Foggia, Potenza, Campobasso, Isernia)

Lecce
Piazzetta Peruzzi, 1
73100 – Lecce
Tel.: 0832/243773; Fax: 0832/252428; e-mail: cdtle@bibciechi.it
Responsabile: Dott. Rocco Spezzano
(Province di: Lecce, Brindisi, Taranto)

Napoli
Via S. Giuseppe dei Nudi, 80
80135 – Napoli
Tel.: 081/7142309; Fax: 081/643064; e-mail: cdtna@bibciechi.it
Responsabile: Dott.ssa Carmela Nevano
(Province di: Napoli)

*Padova
C/o Istituto Configliachi
Via Sette Martiri, 33
35100 – Padova
Tel.: 049/8726507; Fax: 049/8728806; e-mail: cctpadova@prociechi.org
Responsabile: Dott.ssa Federica Piz
(Province di: Padova, Venezia, Verona, Rovigo, Vicenza, Trento, Bolzano, Treviso)

*Palermo
C/o Istituto dei Ciechi O.R. Florio e Salamone
Via Angiò, 27
90146 – Palermo
Tel.: 091.8601105; Fax: 091.8601106; e-mail: cctpalermo@prociechi.it
Responsabile: Dott.ssa Maria Concetta Cusimano
(Province di: Palermo)

Pesaro
Via G. Vanzolini, 4
61121 – Pesaro
Tel. e fax: 0721/422184; e-mail: cctpu@bibciechi.it
Responsabile: Dott.ssa Nicoletta Grassi
(Province di: Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro e Urbino)

Reggio Calabria
Via Don Minzoni, 12
89100 – Reggio Calabria
Tel.: 0965/817907; Fax: 0965/311624; e-mail: cdtrc@bibciechi.it
Responsabile: Dott.ssa Lavinia Garufi
(Province di:Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia)

Roma
C/o Biblioteca Nazionale Centrale
Viale Castro Pretorio, 105
00185 – Roma
Tel.: 06/44701871; Fax: 06/44341264; e-mail: cdtrm@bibciechi.it
Responsabile: Dott. Domenico Bresciamorra
(Province di: Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Grosseto)

*Rutigliano
C/o Centro provinciale educativo e riabilitativo per videolesi “Gino Messeni-Localzo”
Via San Francesco d’Assisi, 113/A
70018 – Rutigliano (BA)
Tel: 080.2147221; Fax: 080.2147223; e-mail: cctrutigliano@prociechi.it
Responsabile: dott.ssa Laura Iurlo
Referente: dott. Vincenzo Rotolo
(Province di: Bari, BAT, Matera)

Trieste
C/o Istituto Rittmeyer
Viale Miramare, 119
34136 – Trieste.
Tel. e Fax: 040/4528074; e-mail: cdtts@bibciechi.it
Responsabile: Dott.ssa Nadia De Devitis
(Province di: Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia, Belluno)

Istituti che si occupano della consulenza tiflodidattica nelle restanti province:

Istituto dei Ciechi di Milano
Via Vivaio, 7
20122 – Milano
Tel.: 02/772261; Fax: 02/76022158; e-mail: direzione@istciechimilano.it
Sito web: http://www.istciechimilano.it
Direttore: Prof. Giancarlo Abba
Staff tiflologico: Dr.ssa Paola Bonanomi (responsabile del servizio), Dr.ssa Tiziana Angiletta, Dr.ssa Alessandra Massari, Dr.ssa Stefania Merlini, Dr.ssa Laura Pazetti, Dr.ssa Anna Soldati, Dr.ssa Valeria Tranfa
(Province di: Milano, Lodi, Como, Cremona, Varese, Alessandria, Novara, Piacenza)

Centro per l’Integrazione Scolastica e la Piena Realizzazione dei Non Vedenti
Viale Piave, 46
25123 – Brescia
Tel.: 030/360764; Fax: 030/3367223
Sito web: http://www.centrononvedenti.it
(Province di: Brescia)

Istituto dei Ciechi “Florio e Salamone”
Via Angiò, 27
90142 – Palermo
Tel.: 091/540324; Fax: 091/540555
Sito web: http://www.istitutodeiciechiflorioesalamone.it
Responsabile: Dott. Santo Antifona
(Province di: Palermo)

Centro di risorse Educative e Scolastiche per Ciechi e ipovedenti (CRESCI)
C/o Unione Italiana dei Ciechi
Via Viotti, 6
13100 – Vercelli
Tel.: 0161/253539; Fax: 0161/257290; email: uicvc@uiciechi.it
Sito web: http://www.uicvercelli.it/cresci.htm
Coordinatore: dott. Luigi Cerruti
(Provincie di: Vercelli)

Tirocinio in un ostello di Barcellona per 24 ragazzi con sindrome Down

da Redattore Sociale

Tirocinio in un ostello di Barcellona per 24 ragazzi con sindrome Down

Il progetto “Fuga di braccia e di cervelli” è stato realizzato dall’Aipd e finanziato dal programma europeo “Erasmus Plus”. In due anni gruppi di 4 tirocinanti per volta lavoreranno per tre settimane nell’Inout Hostel gestito da ragazzi con disabilità intellettiva che faranno da tutor

BOLOGNA – Si chiama “Fuga di braccia e di cervelli” ed è il progetto che consente ai ragazzi con la sindrome di Down di fare un’esperienza lavorativa a Barcellona per tre settimane. Quattro ragazzi, accompagnati da due educatori, lavoreranno in un ostello gestito da persone con disabilità intellettive. Durante la loro permanenza si occuperanno delle pulizie delle camere, del giardino e di apparecchiare (e riordinare) i tavoli del ristorante. Un’esperienza che ha lo scopo di spingere i ragazzi verso l’indipendenza e l’inserimento nel mondo del lavoro. Il progetto, realizzato dall’Aipd (Asssociazione italiana persone Down) e finanziato dal programma europeo “Erasmus Plus”, è partito a novembre del 2014 e si concluderà alla fine del 2016. Il tirocinio coinvolgerà, in due anni, 24 ragazzi provenienti da 12 diverse sezioni dell’Aipd, che svolgeranno la loro formazione nell’Inout Hostel gestito dall’associazione Icaria Initiatives Socials, che è partner del progetto. “I ragazzi che sono stati selezionati per partecipare ai tirocini formativi hanno un’età compresa tra i 18 e i 28 anni – dice Carlotta Leonori, educatrice e responsabile del progetto – sono persone abbastanza autonome e hanno già fatto vacanze senza la famiglia”. Una volta arrivati in ostello i 4 tirocinanti avranno come tutor gli stessi ragazzi disabili che gli insegneranno come muoversi tra i tavoli, sistemare le camere e come tenere in ordine e pulito l’ostello. Nelle 3 settimane i ragazzi dovranno imparare a diventare autonomi nelle loro mansioni e a lavorare in squadra svolgendo ognuno il proprio compito. “La prima settimana sarà di vera e propria formazione – continua Leonori –. Ai ragazzi verranno spiegati i compiti e saranno seguiti nei loro primi passi sia dai loro tutor che dagli educatori che li hanno accompagnati.

L’obiettivo è far sì che i ragazzi, alla terza settimana, siano in grado di svolgere i loro compiti e si siano integrati con i loro colleghi spagnoli”. Una formazione alla pari che consente ai ragazzi di aiutarsi tra loro e crescere insieme non solo dal punto di vista lavorativo ma anche culturale. “Lavoreranno 5 o 6 giorni alla settimana per 7 ore – spiega Leonori –. Il resto del tempo lo trascorrono esplorando Barcellona e visitando le sue bellezze”. Musei, mostre sono i luoghi in cui i ragazzi si muoveranno durante il loro tempo libero, accompagnati dai loro educatori. Una scoperta e uno scambio che gli permette di accrescere la loro esperienza e di arricchirsi. In quello che è lo spirito del programma Erasmus. “Grazie agli 80 mila euro del progetto riusciamo a garantire ai 24 ragazzi vitto, alloggio, un corso di preparazione linguistica, prima e durante il tirocinio, e la possibilità di visitare la città – conclude –. Per ora siamo riusciti a trovare un aggancio lavorativo solo con la Spagna, dove esiste quest’ostello, ma stiamo cercando anche altre realtà per poter allargare l’offerte e la possibilità di fare degli scambi”. (Dino Collazzo)

Mattarella: “Rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità”

Mattarella: “Rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità”

“L’apprezzamento alle parole del nuovo Presidente della Repubblica non può che essere immediato e profondamente sentito. Profondamente colpiti dalle affermazioni di Sergio Mattarella, non possiamo che trarne un motivo di speranza e di fiducia nel cambiamento reale e concreto della qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro diritti ritornando nel solco della Costituzione e degli atti internazionali che sanciscono i diritti umani e civili.”

Questo il commento a caldo di Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, dopo il discorso di insediamento del neo eletto Presidente della Repubblica.

Particolarmente apprezzati i passaggi che con maggiore intensità richiamano il ruolo di garante, non certo notarile, della Carta costituzionale: “Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione. La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno. Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro.

Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro.

Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale.

Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici. Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace.

Significa garantire i diritti dei malati.

Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale.

Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi.

Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni.

Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità.

Significa sostenere la famiglia, risorsa della società. (…) Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva.”

Prosegue Falabella: “Per chi come noi ha posto al centro della propria azione l’inclusione e i diritti umani, queste dichiarazioni rappresentano un nuovo impulso e una nuova carica. Ci auguriamo che gli intenti del Presidente trovino riscontro negli amministratori, nelle istituzioni ad ogni livello, ma anche nei Cittadini con rinnovato spirito partecipativo.”

Spiegare ai bambini… la sessualità

Spiegare ai bambini… la sessualità
Appunti, riflessioni e strumenti di educazione sessuale per i genitori e gli educatori del terzo millennio

Durata e sede del corso
13 – 14 febbraio 2015
Trento, Centro Studi Erickson

Presentazione
L’ambiente di vita di bambini e adolescenti che appartengono alle nuove generazioni è caratterizzato dalla massiccia presenza di nuove tecnologie; gli stimoli che ricevono all’interno del contesto educativo da parte degli adulti significativi sono sempre più integrati, spesso in modo disfunzionale, da ciò che invece imparano e acquisiscono nella frequentazione di social network e nella navigazione su internet. In particolare la dimensione dello sviluppo sessuale, della relazionalità affettiva e amorosa è oggi molto impattata da ciò che bambini e preadolescenti possono sperimentare in modo virtuale all’interno dei new media.
Il corso ha l’obiettivo di fornire stimoli e consigli per fare in modo che la “diseducazione sessuale”, spesso proposta dai new media, possa trasformarsi in una nuova, necessaria e moderna educazione sessuale.

A chi si rivolge
Operatori, educatori e genitori.

Docente
Alberto Pellai (Medico, psicoterapeuta e scrittore, Università degli Studi di Milano)

Iscrizioni
Il costo del corso è di € 160,00 + IVA 22% (€ 195,20 IVA inclusa)

Vibetunes, l’app che permette ai sordi di “ascoltare” la musica

Vibetunes, l’app che permette ai sordi di “ascoltare” la musica

L’applicazione trasforma le canzoni e le melodie in vibrazioni che si alternano in base alle note, alla frequenza e alla loro combinazione. La prima musica contenuta nella playlist dell’app è la nona sinfonia di Beethoven

da Redattore Sociale
01 febbraio 2015

BOLOGNA – Il suono di una sinfonia trasformato in vibrazione grazie a un app, Vibetunes, che consente ai sordi di “ascoltare” la musica sul proprio smartphone. L’idea di realizzare quest’applicazione è venuta agli organizzatori del Festival internazionale di musica classica e sinfonica di Cartagena, in Colombia. All’inizio cercavano un modo per permettere anche alle persone sorde di poter seguire dal vivo un concerto percependo la musica dell’orchestra. Ma mentre immaginavano come realizzare un “concerto inclusivo” nelle loro menti si è insinuata un’altra domanda: “Perché dover ascoltare la musica solo un giorno e non anche tutti i giorni?”. Così è nata l’idea di servirsi della tecnologia per creare un’app che potesse riempire di musica la giornata di una persona sorda. Grazie all’aiuto dell’agenzia Y&R hanno creato Vibetunes, un’applicazione scaricabile solo per il sistema operativo Android. Secondo i dati dell’organizzazione mondiale della sanità il 5 per cento della popolazione mondiale, 360 milioni in termini assoluti, è sorda o ha problemi legati all’udito.

Ma come funziona quest’app? Una volta scaricata sul proprio smartphone basta aprire l’applicazione e far partire la musica. A questo punto l’app trasforma le frequenze e le battute di una canzone in vibrazioni che vengono trasmesse permetteranno di individuare le note, il ritmo e le loro combinazioni. In questo modo si dà la possibilità a una persona sorda, tramite la percezione tattile, di “ascoltare” il battere e il levare del tempo e la complessità di una melodia o di un pezzo strumentale. La prima musica che si trova già scaricata all’interno della playlist è la nona sinfonia di Beethoven. Vibetunes può riprodurre canzoni di qualsiasi artista e genere. Non mancano piccoli miglioramenti da fare, come la qualità della “traduzione” dei vari passaggi dal sonoro al tattile ma di certo quest’applicazione dimostra quanto la tecnologia sia sempre più utile per abbattere barriere e facilitare la vita di un disabile. In futuro non è detto che anche altri festival possano usare un’app simile per realizzare “concerti inclusivi”, perché come dicono a Cartagena “la musica è per tutti”. (Dino Collazzo)

“Storia di un sogno”. Così nacque quel filo che unisce i sordociechi al mondo esterno

da Redattore Sociale

“Storia di un sogno”. Così nacque quel filo che unisce i sordociechi al mondo esterno

Ha compiuto 50 anni la Lega del Filo d’Oro, fondata da una donna sordocieca, un sacerdote di Osimo e un gruppo di volontari. Da allora, in 7 regioni e 2 sedi territoriali, aiuta bambini e adulti sordociechi e le loro famiglie. Con 600 volontari e oltre 500 dipendenti. La storia in un docufilm

ROMA – 20 dicembre 1964: inizia quel giorno di 50 anni fa la storia della Lega del Filo d’Oro e di tanti che, da allora, l’hanno incontrata sulla loro strada. Una “casa”, come la definiscono alcuni, “una famiglia” per tanti: certamente “non un ospedale, né una clinica”, assicura Laura Gambelli, assistente sociale della Lega, nel docufilm “50 anni di vita, storia di un sogno” che l’associazione ha realizzato in occasione del suo 50° anniversario e che presenterà ufficialmente ad Ancona, martedì 3 febbraio, presso l’Università politecnica delle Marche. “Negli occhi delle persone che arrivano, vedo spesso smarrimento, richiesta di accoglienza – riferisce Laura – Ma subito dopo, c’è un cambiamento e leggo una sensazione di casa”.

La storia di un “filo prezioso che unisce”. Questa casa fu fondata da una donna abruzzese, Sabina Santilli, sordocieca dall’età di 7 anni a causa di una meningite. Al suo fianco, alcuni volontari e un sacerdote di Osimo, don Dino Marabini. Il sogno condiviso era quello di aiutare e persone a rompere l’isolamento, dando loro la possibilità di partecipare a pieno titolo a quell’esaltante momento storico del paese: erano gli anni del boom economico, dei nuovi consumi, dei trasporti veloci, che accorciavano le distanze tra nord e sud, della musica nelle case, nelle università e nelle strade. E la consapevolezza che a tante persone e alle loro famiglie tutto questo fosse precluso, diede vita a quel sogno, che si realizzò pochi giorni prima di Natale: nacque così quel “filo prezioso che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno”, come venne intesa, fin dall’inizio, la Lega del Filo d’Oro, da coloro che l’avevano fatta nascere. Riconosciuta nel 1967 come Ente morale dalla presidenza della Repubblica, nel 1974 divenne anche ufficialmente Istituto di riabilitazione e, nel 1976, Istituzione sperimentale nel campo dei pluriminorati psicosensoriali sordociechi. Nel 1987 la Lega del Filo d’oro arriva anche a Milano, dove apre la sua prima sede territoriale: la seconda aprirà a Roma, nel 1993; la terza a Napoli, nel 1996. Due anni dopo, la Lega viene riconosciuta dallo Stato come Onlus. Oggi è presente in sette regioni con i Centri di Lesmo (MB), Modena, Osimo (AN), sede principale dell’Ente, Molfetta (BA) e Termini Imerese (PA) e con le Sedi Territoriali di Roma e Napoli. Conta più di 530 dipendenti, oltre 600 volontari e offre servizi a circa mille utenti ogni anno. Tutto questo, grazie alla passione e alla professionalità del personale dedicato e al supporto degli oltre 500 mila sostenitori, privati e imprese, che grazie alle loro donazioni permettono all’ente di coprire i costi necessari per rispondere agli specifici bisogni dei suoi ospiti. Oltre all’assistenza sanitaria e alla riabilitazione motoria ed educativa per bambini e adulti, la Lega dispone di centri diagnostici, di ricerca e di documentazione e offre supporto e consulenza a 360 gradi ai suoi utenti e alle loro famiglie.

Le storie, le testimonianze. In questi 50 anni di vita, tante storie sono passate attraverso gli spazi della Lega del Filo d’Oro. “Il momento più bello è stato quando mia figlia mi ha chiamato mamma, dopo 22 anni. Tanto ho aspettato tanto per sentirmi dire mamma”, racconta la madre di una ragazza sordocieca. “Qui alla Lega del filo d’oro sono diversi dagli altri perché guardano la persona che c’è in tutti i disabili: e tirano fuori quella, dalla disabilità dell’individuo”, spiega un papà. E porprio per festeggiare i 50 anni dalla nascita, “non un traguardo ma una tappa”, l’associazione ha scelto di raccogliere alcune di queste storie e le testimonianze di chi vuole contribuire a ricordare un pezzo di questa storia, componendo un vero e proprio album, “La storia delle storie”. Tra le,più recenti, c’è quella di una mamma, che spiega i benefici della diagnosi precoce, che ha permesso a suo figlio, che oggi ha 3 anni, di compiere importanti progressi: “Quando lo abbiamo portato alla Lega del Filo d’Oro, non stava neanche seduto, non sapevamo né quanto sentisse né quanto vedesse. Qui hanno iniziato a trattarlo come un bambino. A livello riabilitativo gli hanno praticamente salvato la vita – ricorda commossa – tanto che adesso quando lo porto dai medici che non lo conoscono, mi chiedono se ha tutti i problemi cognitivi e sensoriali che pure risultano, perché è un bambino attivo che si dà da fare”. (cl)

Il sogno di una Chiesa davvero aperta alla disabilità

da Redattore Sociale

Il sogno di una Chiesa davvero aperta alla disabilità

Guardando Pietro e Mirko durante le messe viene da pensare a quanto sarebbe bello allargare le porte mentali nelle parrocchie, senza barriere architettoniche, con scivoli e volontari che accompagnino le persone cieche, con interpreti della lingua dei segni, omelie sintetiche…

In tempi di crisi sognare a occhi aperti non costa nulla, anche se con il calo di consumi si registra una discesa vertiginosa degli ideali e delle utopie, valori compresi. I cristiani, immersi in questa che papà Francesco definisce “cultura dello scarto”, non sono autoimmuni e respirano questo clima. Di frettolosità, disattenzione, pressappochismo. Chi non corre resta indietro, travolto dagli ipercinetici. Succede anche in parrocchia, a messa, nei gruppi, nei movimenti. E visto che stiamo per entrare in quaresima, un evergreen come l’esame di coscienza non stona. Per mettere a fuoco abitudini consolidate e resistenti distrazioni nei confronti dei generici “altri”. Che hanno volti e biografie interessanti se li chiami per nome. Pure se usi nomi di fantasia per tutelarne la privacy, i riferimenti ai fatti sono puntuali, non puramente casuali.

Prendiamo Pietro, un ragazzone di circa vent’anni che ha un deficit cognitivo. Gli piace stare vicino all’altare e cantare. Parla un po’ da solo. Lo fa durante la messa di Pasqua e il parroco perde la pazienza: interrompe bruscamente l’omelia per andare in sacrestia a chiamare i carabinieri, che arrivano dopo qualche minuto e con una dolcezza infinita – hanno soltanto qualche anno in più di Pietro – lo invitano a uscire per prendere qualcosa al bar con loro.

In un’altra parrocchia Mirko si prepara per ricevere la comunione circa dieci minuti prima rispetto al momento previsto: davanti all’altare, con le braccia protese per ricevere l’ostia mentre tutti gli altri fedeli sono ancora fermi nei banchi della chiesa dondola con il corpo, si guarda intorno e aspetta. Lo conoscono tutti, i sacerdoti lo sanno e sono attenti alle sue esigenze, ai suoi tempi sfasati.

Ecco, sogno una Chiesa con le porte davvero aperte alle persone con disabilità. Porte mentali, affettive e reali, ovvero senza barriere architettoniche, con scivoli e volontari che di domenica accompagnino alla celebrazione le persone cieche che vogliono andarci. Con interpreti della lingua dei segni per le persone sorde. Con omelie sintetiche che tengano conto delle persone autistiche o con disabilità mentali. Vorrei che – come succede nelle comunità dell’Arca fondare da Jean Vanier mezzo secolo fa – si pensasse a sussidi e catechisti formati per includere chi ha una disabilità nei gruppi, meglio nella comunità parrocchiale fatta di relazioni autentiche, perché se il sacerdote ci chiama “fratelli e sorelle ” ci sarà un motivo profondo (da riscoprire). Ma della catechesi “inclusiva” scriverò in un prossimo post.

MASTER DSA

MASTER DSA
Disturbi Specifici dell’Apprendimento e difficoltà scolastiche

Durata e sede del corso
Febbraio – novembre 2015
600 ore complessive di formazione in presenza (Trento, Centro Studi Erickson) e online, studio individuale e elaborazione della tesi finale

Presentazione
Il Master DSA offre un percorso di specializzazione che risponde alle esigenze professionali di diverse figure (insegnanti, pedagogisti, educatori, logopedisti, psicologi…) fornendo conoscenze e strumenti per individuare tempestivamente e correttamente tali disturbi e impostare così un intervento mirato al potenziamento delle abilità deficitarie.In quest’ottica, accanto a una panoramica comune sui disturbi e sulle difficoltà di apprendimento, sulle raccomandazioni e sugli aspetti normativi, il Master DSA propone dei momenti formativi differenziati. Insegnanti, pedagogisti, educatori, logopedisti e riabilitatori affronteranno caratteristiche e difficoltà tipiche del bambino con DSA attraverso studio di casi e numerose esercitazioni, mentre psicologi e medici intraprenderanno un percorso diagnostico volto anche alla conoscenza di strumenti di valutazione specifici per i disturbi di lettura, scrittura e calcolo.

RACCONTARSI per CRESCERE

RACCONTARSI per CRESCERE
“un libro per aprire una finestra sul mondo del malato“
Giovedì 5 Febbraio 2015
ore 16:45
FRASCATI – Scuderie Aldobrandini
Saranno con noi:
Francesca Neroni e Chiara Fasolino: un saluto
Emilio Baccarini: introduzione – presentazione
Sandro Spinsanti: “una medicina per chi muore”
Mario C. Longoni: “da padre spirituale ad assistente spirituale”

Carlo di Cicco, Antonio Vicari e Carmelo Pandolfi
incontrano
ATTILIO STAJANO
“ L’amore, sempre”
Il senso della vita nel racconto degli ultimi giorni
edizioni Lindau

Interventi spontanei