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Il Miur conferma il distacco del vicario

da tuttoscuola.com 

Il Miur conferma il distacco del vicario

Con nota prot. n. 1875 del 3 settembre il Miur ha definitivamente chiarito e risolto il problema dell’esonero del docente vicario, come aveva annunciato nei giorni scorsi il ministro Giannini.

Si conclude, dunque, positivamente una questione che aveva preoccupato molte scuole che con l’inizio dell’anno scolastico si sarebbero trovate con il docente vicario privo del distacco. Tra gli altri, l’Anp, l’associazione dei dirigenti scolastici, aveva tempestato di richieste il ministro e lo stesso premier per una soluzione che evitasse un’emergenza organizzativa proprio in un anno scolastico che si annuncia particolarmente complesso.

“Come è noto, la legge di stabilità 2015, all’articolo l, comma 329, dispone l’abrogazione dell’articolo 459 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297/1994 relativo all’ esonero e al semi esonero dal servizio per uno tra i collaboratori del dirigente scolastico (cosiddetto “Vicario”).

La norma espressamente prevede la decorrenza dal 1° settembre 2015, “in considerazione dell’attuazione dell’organico dell’autonomia, funzionai e all’attività didattica ed educativa nelle istituzioni scolastiche ed educative”.

Tuttavia, la definitiva approvazione della legge ha permesso l’attuazione, entro l’avvio dell’anno scolastico, solo delle prime due fasi – A e B – del piano assunzionale straordinario, mentre l’ultima fase del piano stesso – fase C (relativa all’organico del potenziamento) – potrà concludersi, ai sensi dell’ articolo 1, comma 95, della legge 107/2015, solo dopo l’acquisizione del fabbisogno dell’ampliamento dell’offerta formativa da parte delle scuole.

Nelle more, pertanto, di tali operazioni, le SS.VV. avranno cura di informare i Dirigenti scolastici della possibilità di effettuare le nomine in oggetto e le relative sostituzioni, sino al completamento della fase C relativa al suddetto piano straordinario di assunzioni, e secondo le disposizioni del citato art. 459 del T.D. e successive modifiche ovvero: per la scuola dell’infanzia e primaria (solo l’esonero) quando si tratti di circolo didattico con almeno ottanta classi; per le scuole di I grado, istituti comprensivi, istituti di secondo grado e istituti comprensivi di scuole di tutti i gradi di istruzione, l’esonero quando si tratti di istituti o scuole con almeno cinquantacinque classi, o il semi esonero quando si tratti di istituti o scuole con almeno quaranta classi.

Si ricorda infine che tali posti, da subito attivabili, saranno compresi nel fabbisogno dell’ organico dell’ autonomia che verrà successivamente assegnato.”

Sì alla deroga al vincolo quinquennale di sostegno

da La Tecnica della Scuola

Sì alla deroga al vincolo quinquennale di sostegno

Il Gruppo Fb Sostegno Doc, che annovera oltre 3000 docenti, avanza una richiesta legittima: cancellare le regole relative al vincolo quinquennale.

Data l’eccezionalità della situazione che si è venuta a creare nel mondo della scuola, che ha portato all’assunzione di moltissimi colleghi precari e alla deroga del vincolo triennale sulla mobilità territoriale, il gruppo chiede che la deroga sia applicata anche all’ultimo vincolo ancora in vigore, ossia quello quinquennale sul sostegno.
C’è infatti un rischio molto concreto: che le migliaia di assunzioni in corso andranno a saturare tutti i posti disponibili rendendo di fatto impossibile tornare sulla materia alla fine del quinquennio.
La mobilità straordinaria, infatti, sarà su tutti i posti dell’organico dell’autonomia, ivi compresi i 50 000 posti di potenziamento. I docenti di sostegno ancora in vincolo quinquennale chiedono di partecipare, in via straordinaria appunto, a questa mobilità, su TUTTI i posti dell’organico dell’autonomia, come indica il testo di legge. In caso contrario, sarebbero clamorosamente penalizzati e beffati, ritrovandosi, in caso di mancata deroga straordinaria al vincolo quinquennale, a partecipare a tale mobilità solo per i posti di sostegno (e non per quelli curricolari e di potenziamento).
Come chiarito, inoltre, in un nostro articolo il servizio preruolo sarà riconosciuto anche ai fini della mobilità, accogliendo le sentenze europee al riguardo.
A tal proposito i docenti in questione chiedono che sia loro riconosciuto il servizio preruolo prestato sul sostegno ai fini del computo del vincolo quinquennale. Se, ad esempio, un docente ha 7 anni di preruolo su sostegno ed uno di ruolo di sostegno, perchè non far valere quei 7 anni? Non hanno alcun valore? Al riguardo è in atto già un ricorso di un altro sindacato – da marzo 2015 – e si è in attesa della sentenza di riconoscimento. Sarebbe buona cosa accogliere tale istanza onde evitare ancora lungaggini processuali con i costi annessi.
Riassumendo due sono le richieste ai vertici ministeriali, che
1) sia concessa la mobilità straordinaria su TUTTI i posti dell’organico dell’autonomia – sostegno ,materia, potenziamento – come recita il testo, a scelta del candidato, anche per coloro che hanno il vincolo quinquennale di sostegno, onde evitare di penalizzare completamente la possibile mobilità a questa fetta di docenti, che altrimenti vedrebbero assolutamente infrante le stesse possibilità di trasferimento.
2) sia riconosciuto il servizio preruolo di sostegno ai fini del computo del vincolo quinquennale – così come ai fini economici e di mobilità territoriale.
Vedremo cosa sarà deciso nella contrattazione sulla mobilità che avverrà nei prossimi mesi.

L’ambito territoriale dovrà essere inferiore alla provincia

da La Tecnica della Scuola

L’ambito territoriale dovrà essere inferiore alla provincia

Nella contestata e discussa legge 107/2015, c’è un termine che non è affatto gradito alla totalità degli insegnanti italiani. Questo termine è: “ambito territoriale”.

Perché questo termine non è gradito? Per il semplice fatto che si contrappone alla titolarità del docente nella scuola. Infatti a partire dal prossimo anno scolastico i docenti che chiederanno mobilità o che saranno trasferiti d’ufficio, perderanno la titolarità nella scuola e diventeranno titolari in un ambito territoriale. Ma cos’è un ambito territoriale?
Si tratta della suddivisione regionale in aree geografiche la cui ampiezza è inferiore alle attuali province o città metropolitane. Tale suddivisone che andrà a costituire gli ambiti di una data regione, oltre ad avere un’estensione inferiore alle attuali province, dovrà tenere conto della popolazione scolastica, della vicinanza tra istituzioni scolastiche, delle caratteristiche specifiche del territorio. I docenti che per un motivo, o per un altro, si troveranno in mobilità, perderanno per sempre il diritto acquisito della titolarità in una data scuola.
A quel punto il loro ruolo diventerà regionale con assegnazione in un ambito territoriale. Questo accadrà ai docenti che chiederanno mobilità volontaria ma anche ai docenti che andranno in soprannumero per contrazione dell’organico.
Una legge peggiorativa dello stato giuridico degli insegnanti che si troveranno soggetti, in caso di assegnazione ad un ambito territoriale, alla chiamata diretta del dirigente scolastico. In tal caso il docente incaricato dal Ds riceverà un incarico triennale rinnovabile, e nel caso non ci dovesse essere il rinnovo dell’incarico il docente verrebbe rispedito nell’ambito territoriale di provenienza. Una norma che secondo i docenti, condiziona fortemente la libertà d’insegnamento e priva il docente della giusta autonomia e indipendenza di azione didattica e valutazione dei propri alunni.
Una domanda che molti docenti si fanno è: “Perché eliminare la titolarità degli insegnanti nelle scuole e condizionare per un triennio il docente alle decisioni dirigenziali?”.

Indicazioni per le scuole in caso di genitori separati

da La Tecnica della Scuola

Indicazioni per le scuole in caso di genitori separati

L.L.

Sono sempre più frequenti i casi di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli. Non sempre si tratta di situazioni facili da gestire, anche perché spesso le separazioni tra coniugi non sono pacifiche.

Le scuole devono però sapere come comportarsi ed è per questa ragione che il Miur ha appena diffuso la Nota prot. 5336 del 2/09/2015, recante “Indicazioni operative per la concreta attuazione in ambito scolastico della legge 54/2006 – Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli”.
la circolare si è resa necessaria per via delle numerose segnalazioni pervenuteriguardo alla mancata ottemperanza in ambito scolastico del dettato normativo della L. 54/2006  relativo, tra l’altro, al riconoscimento del diritto di “bigenitorialità”.

Nel ricordare che si deve intendere esteso il principio di bigenitorialità anche alle cosiddette “famiglie di fatto” (in cui i genitori dei minori non sono coniugati) in caso di affido congiunto dei figli da parte del Tribunale dei Minorenni, il Ministero fa presente che la suddetta legge 54 stabilisce che la funzione educativa deve svolgersi tenendo conto in via primaria della necessità di sviluppo della personalità del figlio (inteso come soggetto portatore di diritti propri) anziché delle aspettative e degli interessi personali dei genitori.

In particolare, l’attuale assetto normativo prevede che, di regola, entrambi i genitori hanno pari responsabilità genitoriale e che essa deve essere esercitata di comune accordo tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio, anche con riferimento alle decisioni relative all’educazione ed all’istruzione. Questo salvo alcuni casi specifici, come i figli nati fuori dal matrimonio, la lontananza, incapacità o altro impedimento che renda impossibile ad uno dei genitori l’esercizio della responsabilità genitoriale e l’affidamento esclusivo ad un genitore.

A titolo esemplificativo, il Miur segnala alcune delle azioni amministrative che le istituzioni scolastiche possono porre in essere per favorire la piena attuazione del principio di bigenitorialità a cui ogni minore figlio di genitori separati ha diritto:

  • inoltro, da parte degli uffici di segreteria delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, di tutte le comunicazioni – didattiche, disciplinari e di qualunque altra natura- anche al genitore separato/divorziato/ non convivente, sebbene non collocatario dello studente interessato;
  • individuazione di modalità alternative al colloquio faccia a faccia, con il docente o dirigente scolastico e/o coordinatore di classe, quando il genitore interessato risieda in altra città o sia impossibilitato a presenziarepersonalmente;
  • attribuzione della password, ove la scuola si sia dotata di strumenti informatici di comunicazione scuola/famiglia, per l’accesso al registro elettronico, ed utilizzo di altre forme di informazione veloce ed immediata (sms o email);
  • richiesta della firma di ambedue i genitori in calce ai principali documenti (in particolare la pagella), qualora non siano in uso tecnologie elettroniche ma ancora moduli cartacei.

Inoltre, il Miur suggerisce in quei casi in cui per la gestione di pratiche amministrative o didattiche concernenti l’alunno risulti impossibile acquisire il consenso scritto di entrambi i genitori, ovvero laddove un genitore sia irreperibile, di inserire nella modulistica la seguente frase:

“Il sottoscritto, consapevole delle conseguenze amministrative e penali per chi rilasci dichiarazioni non corrispondenti a verità, ai sensi del DPR 245/2000, dichiara di aver effettuato la scelta/richiesta in osservanza delle disposizioni sulla responsabilità genitoriale di cui agli artt. 316, 337 ter e 337 quater del codice civile, che richiedono il consenso di entrambi i genitori”.

Faraone: La percentuale degli spostamenti per le assunzioni è fisiologica

da tuttoscuola.com 

Faraone: La percentuale degli spostamenti per le assunzioni è fisiologica

Su 160 mila docenti assunti in due anni a tempo indeterminato nello Stato, che potranno dire addio al precariato, farsi un mutuo e avere garanzie previdenziali, una percentuale di spostamenti è fisiologica“, “solo il 10% di chi sarà assunto andrà lontano da casa. Questo è quello che conta“. Così il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, in una intervista al Corriere della Sera, parla dei 7 mila docenti costretti a spostarsi per essere assunti.

E sottolinea che “il 2015 è un anno ponte. Ed è la legge 107/2015 che lo prevede. Abbiamo scelto di anticipare l’assegnazione delle supplenze per far si che ogni scuola avesse gli insegnanti di cui ha bisogno già da inizio anno e per tendere una mano ai precari che ce l’hanno chiesto. Dal prossimo anno, grazie al Piano di mobilità straordinaria e agli insegnanti vincitori del prossimo concorso, la ‘supplentite’ verrà eliminata del tutto“.

E spiega perché una cattedra su 5 non verrà utilizzata per riammissione in ruolo ma tornerà solo utile per le supplenze annuali: “Alcune classi di concorso sono esaurite e non abbiamo insegnanti abilitati. Lo sapevamo e lo sa pure l’Anief. Anche per questo il prossimo concorso sarà fatto in base al fabbisogno delle scuole“.

E fa il punto sulle 160.000 assunzioni promesse dalla riforma Renzi: “Sono già in atto. Ne abbiamo fatte 38.000 e ne seguiranno oltre 50.000 per il potenziamento entro novembre. Con il concorso del 2016 completeremo il piano“.

Scuola dell’infanzia, circolare salva-precari del ministro Madia

da tuttoscuola.com 

Scuola dell’infanzia, circolare salva-precari del ministro Madia

Arriva dal ministro Marianna Madia la circolare che consente anche ai Comuni di potere prorogare per le maestre delle scuole comunali dell’infanzia i contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi.

La delibera equipara la disciplina a quella valida per gli insegnanti statali e risolve temporaneamente una vicenda che, solo a Roma, secondo l’agenzia di stampa LaPresse, metteva a rischio licenziamento 5000 maestre precarie.

Abbiamo sciolto il nodo dei precari storici, evitando le disparità di trattamento tra scuole statali e comunali – sottolinea la Madia sul suo profilo Facebook –. Ma, come stabilito dalla Corte di Giustizia europea, bisogna programmare le assunzioni senza ingressi patologici, uscendo dalla logica dell’emergenza“.

A commentare positivamente la circolare è il vicepresidente Anci e sindaco di Chieti, Umberto di Primio: “La circolare del ministro Madia sui contratti a termine per gli educatori e gli insegnanti comunali accoglie la richiesta dell’Anci, formalizzata lo scorso 28 agosto, agevola l’avvio delle attività educative e didattiche per gli asili nido e le scuole dell’infanzia comunali“.

La Circolare – spiega di Primio – ha chiarito la possibilità per i Comuni di conferire gli incarichi di supplenza anche al personale docente e non docente che abbia nel corso degli anni cumulato una durata superiore a trentasei mesi, garantendo parità di trattamento rispetto al personale docente ed Ata statale”. Esprime soddisfazione anche il vicesindaco di Firenze Cristina Giachi, presidente della commissione Istruzione dell’Anci: “Si tratta di un risultato importante che riporta serenità in un momento critico come è quello dell’avvio dell’anno educativo-scolastico“.

In arrivo dotazione da 233 milioni per il fondo di funzionamento delle scuole

da Il Sole 24 Ore

In arrivo dotazione da 233 milioni per il fondo di funzionamento delle scuole

di Cl. T.
Il ministero dell’Istruzione raddoppia le risorse del Fondo di funzionamento delle scuole, che passano dai 110 milioni di euro del 2014 a ben 233,9 milioni di euro quest’anno: la prossima settimana, annuncia Stefania Giannini, comunicheremo i singoli importi a ciascun istituto, che avrà così note le risorse praticamente ad anno scolastico appena iniziato. «È un passo avanti considerevole – dice il ministro – visto che finora le risorse arrivavano alle scuole tra dicembre e gennaio».

Nel dettaglio
Mediamente ogni scuola riceverà tra i 23mila e i 30mila euro, a secondo del grado di istruzione. I 4/12 dei fondi assegnati saranno trasmessi subito; e i restanti 8/12 a gennaio 2016, spiegano dal Miur: «Ciò consentirà alle scuole di programmare al meglio l’offerta formativa e quella economica che va fatta entro ottobre», aggiunge il capo dipartimento per la Programmazione e la gestione umana e finanziaria, Sabrina Bono: «Si tratta dello stanziamento più elevato negli ultimi 10 anni. Prima al massimo si arrivava a 130 milioni di euro. E dal prossimo anno scolastico, 2016-2017, i fondi per il funzionamento saranno di 236 milioni di euro».

L’utilizzo
Queste risorse serviranno per le spese amministrative degli istituti, dal toner per le stampanti, al sapone, alla carta igienica, al materiale didattico. L’incremento delle risorse, sottolineano dal Miur, potrà essere un motivo in meno per gli istituti per chiedere il contributo volontario alle famiglie: «Quel contributo “volontario” che però nei fatti era obbligatorio, sarà ora davvero volontario», commenta il sottosegretario, Davide Faraone. Tra le altre novità in arrivo a settembre per gli studenti, il decollo dell’alternanza scuola-lavoro “rafforzata” (400 ore nel triennio finale, 200 ore nei licei) a partire dalle classi terze degli istituti superiori (si stanziano 100 milioni di euro) e la possibilità di rafforzare lo studio di una lingua straniera, con il metodo Clil, insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera, appunto.

Paritarie, entro fine mese l’invio della «carta d’identità» al Miur

da Il Sole 24 Ore

Paritarie, entro fine mese l’invio della «carta d’identità» al Miur

di Lorena Loiacono

Dal numero degli studenti frequentanti alla composizione del collegio dei docenti: le scuole paritarie, per l’avvio dell’anno scolastico, preparano la documentazione necessaria da inviare al ministero. Una vera e propria carta di identità, come spiegato dall’Usr Abruzzo in una nota inviata agli istituti.

Il primo appello nelle classi
Innanzitutto, entro il 30 settembre prossimo, tutte le scuole statali paritarie dovranno compilare ed inviare all’Usr i modelli di comunicazione di regolare funzionamento della scuola dell’infanzia, della primaria e delle secondarie di primo e secondo grado. Nei moduli va indicato anche il numero di studenti specificando se di sesso maschile o femminile, il numero dei ragazzi disabili e di quelli stranieri e del personale scolastico docente e non docente con tanto di titolo di studio e tipologia di contratto di lavoro. Nella documentazione dovrà esserci anche la composizione degli organi collegiali e nel dettaglio la data di costituzione, i componenti di diritto e quelli eletti. I nomi degli eletti dovranno arrivare entro 15 giorni dalle elezioni. La dichiarazione, firmata dal legale rappresentante, dovrà essere corredata da una fotocopia del documento di identità e inviata in copia agli uffici degli ambiti territoriali che ne verificheranno l’esattezza chiedendo, in caso di necessità, chiarimenti o modifiche.

Per i disabili un’attenzione in più
Le informazioni relative agli studenti portatori di handicap saranno analizzate dagli Uffici degli ambiti territoriali che acquisiranno copia della certificazione in base alla legge 104/1992. Verranno inoltre acquisiti i pareri dei Gruppi di lavoro provinciali sull’handicap in merito alle ore di sostegno necessarie.

Anche le paritarie hanno l’anagrafe
L’Usr Abruzzo ribadisce inoltre l’importanza di comunicare nel dettaglio tutti i dati utili per l’anagrafe delle scuole paritarie: si tratta infatti di informazioni fondamentali per il calcolo dell’assegnazione dei contributi statali. Anche il codice Iban ed eventuali variazioni vanno comunicati attraverso il Sidi dal gestore autorizzato. Tutti i dati dovranno arrivare tramite il codice meccanografico, per garantire efficienza e trasparenza.

Diplomifici sorvegliati speciali
I dati richiesti dal Miur in concomitanza dell’avvio dell’anno scolastico servono a confermare e verificare le condizioni di parità della scuola privata. Ma il Governo, con la legge 107 di riforma della Buona scuola, ha deciso di avviare anche un lungo e attento monitoraggio su tutte le scuole private per “stanare” eventuali istituti dal diploma facile. I cosiddetti diplomifici su cui, entro 120 giorni dall’approvazione della legge, dovranno partire verifiche a tappeto con tanto di ispezioni soprattutto sul numero di iscritti e di frequentanti e sulle condizioni di lavoro del personale docente.

Per studenti e famiglie c’è la Buona scuola
Anche le scuole paritarie sono entrate di diritto nei contenuti più importanti della legge 107 di riforma della Buona scuola, con due innovazioni principali: lo school bonus e le detrazioni fiscali. Le spese sostenute dalle famiglie, per consentire la frequenza di uno studente nella scuola paritaria, sono infatti detraibili. Non solo: arriva anche lo school bonus per incentivare le donazioni a favore delle paritarie da parte dei privati, da destinare alla costruzione di nuovi edifici, alla manutenzione e alla promozione di progetti per l’occupabilità degli studenti. Si avrà diritto infatti ha un beneficio fiscale, con credito di imposta al 65%, sulla dichiarazione dei redditi per un limite massimo di 100mila euro di donazioni.

Presidi, il concorso può partire coi tempi necessari

da La Tecnica della Scuola

Presidi, il concorso può partire coi tempi necessari

“A questo punto può partire con i tempi necessari il corso concorso per i nuovi dirigenti”: a dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini a Torino.

“Questi presidi arriveranno nelle presidenze l’anno prossimo e saranno alcune centinaia. Non sono ancora tutti quelli che ci servono”, ha precisato Giannini nel corso della festa del Partito Democratico.

Il responsabile del Miur ha anche parlato degli esoneri dei vicepresidi che la legge di stabilità aveva bloccato e che nelle ultime ore sembra aver trovato una soluzione: “è un tema discusso col Mef ed è stato trovato una soluzione che dà sicurezza sul fatto che il primo giorno di scuola ogni dirigente potrà avere i suoi collaboratori. Si tratta di un problema affrontato e risolto”, ha confermato il ministro.

Lo stesso concetto era stato espresso da Giannini poco prima, nel corso di un incontro avuto con i sindacati in Regione Piemonte a Torino. “Il Piemonte come altre regioni ha bisogno di dirigenti scolastici, la soluzione per quest’anno è che ne arriveranno 29 in più. Ne mancano un centinaio”.

Resta da capire cosa significa “i tempi necessari” per far partire il concorso per dirigenti: se ne parla con insistenza ormai da un anno. Ma agli annunci, dopo quello dell’estate 2011, non è ancora seguito alcun bando nazionale. Intanto, le reggenze si moltiplicano.

Assunzioni fase B, 3 precari su 4 trasferiti al Nord: 7mila su 9mila!

da La Tecnica della Scuola

Assunzioni fase B, 3 precari su 4 trasferiti al Nord: 7mila su 9mila!

La fase B del piano assunzioni era la più temuta: tanto che un precario su tre non ha fatto domanda. A ragione: perché su 9mila proposte d’immissioni in ruolo, 7mila sono fuori regione.

Il dato, abilmente “mescolato” e ridimensionato dal Miur con le altre 29mila assunzioni già fatte (fase 0 e A) e le 55mila ancora da attuare (l’organico funzionale relativo alla fase C), era del resto inevitabile: perché al Nord ci sono le cattedre e al Sud i docenti che chiedono il ruolo. Dal momento che l’amministrazione ha chiesto loro di inserire nella candidatira on line tutte le province italiane, l’incastro posti vacanti-docenti meridionali non poteva non avvenire.

Lo squilibrio non è passato inosservato. Per il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, “se si tiene conto che le due precedenti fasi del piano di immissioni in ruolo (0 e A) hanno riguardato le graduatorie locali, è evidente che il numero di docenti costretti a spostarsi nella fase B è abnorme e molto lontano da quel 10% profetizzato dal ministro”.

Per l’Anief, invece, “la lotteria della fase B di assunzioni non ha quindi fatto sconti. E al sindacato risulta che ci sono stati addirittura dei precari a cui, attraverso l’algoritmo del Miur, è stato indicato loro di spostarsi da Nord a Sud. A rendere ancora più grave la situazione è che una cattedra su cinque non verrà utilizzata per l’immissione in ruolo, ma tornerà utile solo per le supplenze annuali fino al 31 agosto 2015”.

Cosa accadrà ora? Innanzitutto, in tanti, forse tantissimi di questi 7mila trasferiti, avranno la possibilità di rimanere per l’anno 2015/16 nella provincia dove sono ora collocati in graduatoria: basterà che comunichino al Miur, dopo comunque aver accettato l’assunzione, di aver sottoscritto una supplenza annuale.

Poi, tra inverno e primavera, potranno anche tentare la carta del trasferimento (concesso eccezionalmente dalla riforma già al termine del primo anno): le possibilità, diciamolo subito, non sono molte. Anche perché nel frattempo saranno stati assunti i 55mila precari sul “potenziamento”, che potrebbero in qualche modo fare da “tappabuchi” anche sugli organici del futuro prossimo.

“Esonero vicepresidi”: ci vogliono i fatti e non gli annunci

da La Tecnica della Scuola

“Esonero vicepresidi”: ci vogliono i fatti e non gli annunci

L’annuncio del ministro Giannini relativo alla ventilata soluzione del problema degli esoneri dei vicepresidi non ha suscitato particolari entusiasmi, come forse ci si poteva aspettare.
C’è anzi persino chi manifesta diffidenza o quantomeno perplessità.
Gli stessi sindacati, almeno per il momento, preferiscono non pronunciarsi e i commenti prevalenti che stiamo raccogliendo (per lo più in via ufficiosa)  sono improntati ad estrema cautela.
Il punto è che per ora il Minsitro si è limitata a dire che la questione è stata risolta grazie ad una non meglio precisata intesa raggiunta con il MEF senza però precisare in alcun modo le concrete modalità con cui potrebbe essere fatta l’operazione.
La “dimenticanza” non è cosa di poco conto, perchè, in questo caso, è assolutamente essenziale capire la procedura che il Ministero intende attivare.
La soluzione più rapida e lineare sarebbe quella di un provvedimento legisativo (un decreto legge da adottarsi già durante il prossimo Consiglio dei Ministri) per modificare per lo meno il passaggio del comma 95 della legge 107 in cui si vieta di nominare supplenti ai sensi dell’articolo 40 della legge 449/97 sui posti dell’organico potenziato.
Basterebbe dire che il divieto non sussiste nel caso in cui si debba sostituire l’insegnante che svolge funzioni vicarie. Al tempo bisognerebbe dire che vengono immediatamente attivati 5mila posti di organico potenziato (tanti sono all’incirca gli esoneri) da coprirsi con supplenze fino alla conclusione della fase C del piano di assunzioni e cioè fino a a quando non verranno assegnati alle scuole tutti gli insegnanti neo-assunti sui posti del potenziamento.
Questa soluzione esporrebbe però il Governo ad una critica tanto ovvia quanto difficile da contrastare: ma non era più semplice pensarci prima e scrivere il testo della legge fin da subito in modo più preciso?
Ci sono anche altre strade, ma sono più tortuose sotto il profilo amministrativo e forse anche un po’ rischiose. Per esempio si è parlato di “anticipare” l’assegnazione dell’OP alle scuole dove è necessario sostituire il vicepreside oppure adottare un decreto per aumentare l’organico di fatto.
In ogni caso si tratta di soluzioni che richiedono tempo e che potrebbero intaccare in qualche modo i diritti dei precari che stanno attendendo l’assunzione con la fase C.
Insomma, il Ministro ha annunciato che “c’è la volontà politica”, ma se non si entra nel merito della procedura, risulta davvero difficile capire come e quando  i vicepresidi potranno essere davvero sostituiti.

ANP. Nessuno mi può giudicare …

da tuttoscuola.com

ANP. Nessuno mi può giudicare …
Continua a distanza lo scontro verbale tra i sindacati della scuola e l’Anp, il maggior sindacato rappresentativo dei dirigenti scolastici.

Questa la nuova risposta dell’ANP alla replica dei sindacati scuola contro la precedente presa di posizione critica espressa nei riguardi della resistenza attiva verso la legge 107.

Come si può rilevare, si continua a giocare non in punta di fioretto.

” Non accettiamo da nessuno, men che meno dall’ANP, lezioni di educazione civica.”

“Verrebbe da dire: si vede. Di educazione civica e di attenzione per il bene comune, nella nota “unitaria” di CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA, c’è ben poco. C’è abbondanza, invece, di asserzioni tanto apodittiche quanto contraddette dall’evidenza.

“Il personale della scuola merita rispetto e gratitudine, non certo attacchi infondati e gratuiti come quello dell’ANP”.   Noi non abbiamo affatto attaccato il personale della scuola: abbiamo criticato le modalità della sua rappresentanza: quella che ha garantito ai docenti l’assenza di ogni carriera, di ogni riconoscimento del merito, di ogni reale ricompensa per la quantità e la qualità del lavoro svolto; quella che ha preferito mantenere in vita un mortificante sistema di scatti di anzianità uguali per tutti, a spese del fondo di istituto destinato a chi lavora di più. Chi ha voluto, e vuole, mantenere in vita tutto questo ci accusa di attaccare il personale.

Quella rappresentanza che ha voluto limitare a 40 ore il tempo dedicato al Collegio Docenti e poi vorrebbe farne il centro di decisione permanente di ogni questione organizzativa; quella che esorta i colleghi a non fare quel che la legge prevede ed a discutere e deliberare di ciò che la legge assegna ad altri.

Un danno erariale, a tacer d’altro: perché quel tempo è pagato dal contribuente affinché sia speso nel lavorare a vantaggio dell’utenza, non in attività parasindacali e di politica generale. Oltretutto, volte a contrastare l’applicazione di una legge votata dal Parlamento.

Noi non siamo la controparte dei docenti e degli ATA: controparte vera sono coloro che si battono (e vogliono spingerli a battersi) per mantenere un mortificante status quo. Se una speranza c’è per chi lavora nella scuola è che le cose cambino e cambi una cultura della rappresentanza che non riesce ad esprimere altro che la negazione di ogni innovazione.

Nessuno vi può giudicare, signori del sindacato unitario? Per parte nostra, non rinunciamo alla libertà di parola e di critica: ma ci auguriamo che il vero giudizio, quello che più temete, venga da coloro dei quali asserite di essere gli unici rappresentanti nel momento stesso in cui vi adoperate in loro danno”.

Assunzioni precari scuola, esodo Sud-Nord per 7mila docenti su 9mila. Stefania Giannini: “Tutto nella norma”

da Il Fatto Quotidiano

Assunzioni precari scuola, esodo Sud-Nord per 7mila docenti su 9mila. Stefania Giannini: “Tutto nella norma”

Per il ministro della Pubblica istruzione non c’è criticità, ma nella stima sono inclusi tutti i 38mila stabilizzati. Anche i 29mila che hanno già una cattedra. “L’anno scorso 7.700 supplenti si erano trasferiti dalle Regioni meridionali, quest’anno almeno si muoveranno per un posto fisso”, ha detto. Ma fare un sacrificio per qualche mese per portare a casa stipendio e punteggio è diverso da spostarsi in pianta stabile per almeno tre anni

Giannini: “Già 38mila prof assunti. Mobilità nella norma: si spostano solo in 7mila”

da Repubblica.it

Giannini: “Già 38mila prof assunti. Mobilità nella norma: si spostano solo in 7mila”

Le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione dopo l’invio della mail con cui il Ministero ha trasmesso a 16mila insegnanti precari la proposta di assunzione: “Ogni anno cambiavano città lo stesso numero di supplenti, ma ora è per un posto fisso”. Entro il 15 novembre altre 55mila immissioni. Grossi trasferimenti verso Nord

di SALVO INTRAVAIA

ROMAQuesta notte, tre precari su quattro hanno ricevuto una proposta di assunzione fuori dalla propria regione: 7mila sui 9mila nominati in fase B. Ma alla fine, spiega la stessa ministra Stefania Giannini nel corso della conferenza stampa di bilancio nel primo pomeriggio, “non ci sarà nessun esodo e nessuna deportazione”. “Si tratta di un numero assolutamente fisiologico di spostamenti da una regione all’altra, peraltro inferiore a quello registrato lo scorso anno. Ma allora per una supplenza, questa volta per una assunzione”. La Giannini snocciola i primi numeri sul Piano di assunzioni previsto dalla Buona scuola. Alle 29mila assunzioni delle prime due fasi  –  zero e A  –  si sono aggiunte le 9mila di questa notte. E in tutto siamo a quota 38mila. Le prime 29mila sono state assegnate a docenti nella stessa provincia di inclusione in graduatoria, o nella stessa regione per gli idonei al concorso del 2012.

Giannini: “Mobilità docenti come negli altri anni, ma ora per un posto fisso”

“In questo caso, non c’è stato quindi nessuno spostamento”, spiega la ministra, in quanto le modalità di assegnazione dei posti non sono cambiate rispetto agli anni scorsi. Dei 9mila nominati questa notte con la fase nazionale, 2mila hanno ricevuto un incarico fuori dalla propria provincia ma con “ridotta mobilità” spiega la Giannini: all’interno della propria regione. Mentre 7mila si sono dovuti spostare, soprattutto dalla Sicilia e dalla Campania, verso Lombardia e Lazio. Ma, secondo l’inquilino di viale Trastevere, “si tratta di un numero comunque inferiore rispetto ai 7.700 che l’anno scorso si sono spostati, ma come supplenti, e che quest’anno si spostano come docenti di ruolo”.

La Giannini parla anche dell’ultima fase del Piano di assunzioni. La simulazione riguardante le 55mila cattedre dell’organico di Potenziamento riguardanti la fase C  –  che arriveranno nelle scuole tra novembre e dicembre  –  ha rilevato una ridotta mobilità di lungo raggio: “il 5/6 per cento, al massimo”, annuncia il ministro. In totale i precari costretti a spostarsi dalla propria regione saranno tra il 10 e il 15 per cento dei 93mila che il Piano riuscirà a sistemare: 14mila al massimo. La Giannini ha quindi svelato l’identikit dei precari assunti finora: uno su due con meno di quarant’anni e per la stragrande maggioranza  –  l’87 per cento  –  donna.

Dai numeri comunicati dalla Giannini emerge che finora, su 48mila cattedre da assegnare nelle prime tre fasi, il ministero ne ha attribuite “solo” 38mila. Ne mancano all’appello 10mila, tra insegnanti che hanno preferito rimanere precari e non hanno presentato domanda e carenza di aspiranti in graduatoria, che andranno a supplenza. E altre 31mila cattedre potrebbero restare scoperte dalla fase C. Ma, dopo la notte delle mail, i 7mila precari spediti al Nord si domandano quali siano stati i criteri utilizzati dal cervellone ministeriale per assegnare le sedi. Confrontandosi tra loro, in molti non riescono a raccapezzarsi perché ad alcuni con punteggi minori sarebbe arrivata la proposta di incarico, mentre ad altri  –  con punteggio inferiore  –  sarebbe arrivato l’incarico, da accettare o rifiutare entro 10 giorni. Ma il ministro ha escluso eventuali errori nell’attribuzione degli incarichi.

Asili nido, Giannini: “Per assunzioni lavoriamo per analogia con la scuola”

Queste, in sintesi, le risposte del ministro sui singoli temi:
Cattedre della fascia B. Quanto all’assegnazione delle cattedre della “fascia B”, avvenuta questa notte, “non è un algoritmo che ha deciso l’assegnazione delle cattedre, ma una ragionata visione del mondo della scuola”. Lamentele? “La retorica non aiuta mai”. Sui 55mila che restano per l’organico di potenziamento – ha aggiunto Giannini -, la stima “attendibile” è di una “mobilità’ ridottissima” intorno al 5-6 per cento. Per gli altri insegnanti ci sarà’, per l’ultimo anno, la suppleanza annuale. Una volta concluso il piano di assunzioni previsto dal governo “il 10-15 per cento” dei docenti saranno “in mobilità'”.

Assunzioni: 38mila. Presentando i dati delle assunzioni degli insegnanti previste dal piano del governo, il ministro ha detto anche che “ad oggi abbiamo assunto 38mila insegnanti: 29mila ad agosto e 9mila stanotte. Sono 10mila insegnanti in più nella scuola italiana”. E “su questi 38mila, 31mila rimarranno a casa loro senza doversi trasferire in altre province”. “Fra coloro che si sposteranno – ha aggiunto Giannini – duemila vedranno una mobilità ridotta, nel senso che lo spostamento sarà fra due province vicine. Rispetto all’anno scorso – ha concluso – coloro che si spostano lo fanno per un posto fisso”.

A novembre 55mila posti. “Poi – ha continuato Giannini – ci sarà un secondo blocco di assunzioni, per 55mila posti, giuridicamente effettuate entro settembre, ma che saranno effettivamente in classe entro novembre. Questo secondo blocco di assunzioni – ha precisato – riguarda il cosiddetto organico del potenziamento. Saranno assunzioni che deriveranno dal fabbisogno che le scuole ci comunicheranno tra la fine di settembre e inizio ottobre. Saranno quindi basate su quelle che sono le esigenze tematiche delle scuole”.

Supplenze.  Altri posti saranno assegnati con supplenza almeno per quest’anno, per dodici mesi. “E sarà l’ultimo anno. Oltretutto – ha spiegato il ministro – abbiamo anticipato all’8 settembre la nomina dei posti di supplenza, per dare alle scuole il personale entro il 15 settembre”.

Scuole Medie. “Abbiamo rafforzato molto la secondaria di primo grado: 11mila insegnanti assunti sono per le scuole Medie, il doppio degli assunti dello scorso anno” ha sottolineato il ministro.

Fondo di funzionamento delle scuole. Il ministro ha anche annunciato che Fondo di funzionamento delle scuole è stato più che raddoppiato e “sarà assegnato la settimana prossima e non tra dicembre e gennaio” come solitamente avviene. Ciò significa per i singoli istituti “non solo la certezza su quanto c’è in cassa ma anche poter programmare le attività con contezza del budget disponibile”. Insomma, “se i dirigenti scolastici dovranno coinvolgere i genitori non sarà per carta igienica, gessi o lavagne”.

Alternanza scuola-lavoro. Giannini ha parlato anche di alternanza scuola-lavoro, “uno dei pilastri della nuova riforma”, per la quale “50 milioni partiranno con bando prossimamente”.

Assegnate le cattedre a 10 mila professori. Giannini: “38mila assunti, si spostano in 7mila”

da La Stampa

Assegnate le cattedre a 10 mila professori. Giannini: “38mila assunti, si spostano in 7mila”

Nella notte arrivate le comunicazioni delle assunzioni (con l’indicazione della provincia). Molti dovranno spostarsi da Sud a Nord. Da novembre previste altre 55 mila chiamate
ilario lombardo

La vita cambia in una notte. In una mail. Dopo anni passati ad aspettare. Chi alla mezzanotte e un minuto avrà aperto la propria casella elettronica, saprà già dove è stato destinato. In quale delle 99 province lo ha assegnato il cervellotico meccanismo del Miur basato su un algoritmo di cui si sa poco. La sentenza è arrivata via mail a circa 10 mila precari della Fase B. Riguarda i posti residuali dell’organico cosiddetto di diritto, l’ultima tranche prima delle 55 mila assunzioni previste da novembre in poi, dopo il potenziamento dell’organico su base regionale.

 

FORUM – #lotteriaprof, raccontateci com’è andata la notte delle assunzioni

 

Giannini: “Si trasferiranno solo in 7mila”

«Sui 38 mila insegnanti che verranno assunti quest’anno, 31mila rimarranno a casa loro senza doversi trasferire in altre province». Lo annuncia il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in una conferenza stampa al Ministero in Trastevere. «Circa 7 mila docenti in mobilità da sud a nord, più o meno lo stesso numero dell’anno scorso con una significativa differenza: lo scorso anno questi docenti erano supplenti, quest’anno hanno un posto fisso». Ai circa 10mila che hanno ricevuto la mail questa notte, vanno aggiunti i 29 mila che hanno già ricevuto la lettera di assunzione. «Dei 38 mila insegnanti assunti finora – sottolinea il ministro – uno su due ha meno di 40 anni e l’87,3% è donna».

 

 

La lotteria

La lotteria che è toccata questa notte a molti insegnanti ancora senza cattedra invece è organizzata tenendo conto della disponibilità a livello nazionale. Per intendersi, per le scuole primarie, le elementari, dopo la prima informata (Fase 0 e Fase A), la scelta si è ridotta a una quindicina di posti, la maggior parte dei quali in provincia di Lodi. Se in cima alle graduatorie si trovava uno di Avellino o di Caltanissetta, il suo futuro è già scritto: o accetta di fare i bagagli, salutare la famiglia e trasferirsi (magari ha 50 anni, con moglie e figli, magari no…), oppure dovrà dire addio alla cattedra e sarà fuori dalle graduatorie. Lui e tutti gli altri 10 mila avranno dieci giorni di tempo per decidere se accettare o rifiutare la destinazione. Dovranno sciogliere la riserva e rispondere alla proposta di trasferimento entro le 24 dell’11 settembre. A quel punto, non resterà loro che un’ultima speranza. Affidarsi al maxi-concorso promesso dal ministero per il 2016. C’è solo un’eccezione prevista per quest’anno: l’accettazione di una supplenza annuale nella propria sede, supplenze che dovranno essere comunicate ai prof entro l’8 settembre, e rinvio dello spostamento all’anno successivo.

 

Possibili ricorsi

Considerata l’enorme massa di precari del Sud, e la stragrande maggioranza di cattedre disponibili al Nord, non è difficile immaginare, come ribadisce Marcelo Pacifico, presidente Anief, che «saranno migliaia i docenti che verranno collocati online in province inaspettatamente lontane. E che chiederanno spiegazioni ai giudici, con il nostro patrocinio». Anche perché, continua il sindacato, «l’amministrazione ha omesso di pubblicare quelle derivanti delle preferenze espresse dei precari, costringendoli a presentare le domande online, senza gli elementi necessari per capire se e dove valeva la pena chiedere l’assunzione con priorità».