Assegnate le cattedre a 10 mila professori. Giannini: “38mila assunti, si spostano in 7mila”

da La Stampa

Assegnate le cattedre a 10 mila professori. Giannini: “38mila assunti, si spostano in 7mila”

Nella notte arrivate le comunicazioni delle assunzioni (con l’indicazione della provincia). Molti dovranno spostarsi da Sud a Nord. Da novembre previste altre 55 mila chiamate
ilario lombardo

La vita cambia in una notte. In una mail. Dopo anni passati ad aspettare. Chi alla mezzanotte e un minuto avrà aperto la propria casella elettronica, saprà già dove è stato destinato. In quale delle 99 province lo ha assegnato il cervellotico meccanismo del Miur basato su un algoritmo di cui si sa poco. La sentenza è arrivata via mail a circa 10 mila precari della Fase B. Riguarda i posti residuali dell’organico cosiddetto di diritto, l’ultima tranche prima delle 55 mila assunzioni previste da novembre in poi, dopo il potenziamento dell’organico su base regionale.

 

FORUM – #lotteriaprof, raccontateci com’è andata la notte delle assunzioni

 

Giannini: “Si trasferiranno solo in 7mila”

«Sui 38 mila insegnanti che verranno assunti quest’anno, 31mila rimarranno a casa loro senza doversi trasferire in altre province». Lo annuncia il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in una conferenza stampa al Ministero in Trastevere. «Circa 7 mila docenti in mobilità da sud a nord, più o meno lo stesso numero dell’anno scorso con una significativa differenza: lo scorso anno questi docenti erano supplenti, quest’anno hanno un posto fisso». Ai circa 10mila che hanno ricevuto la mail questa notte, vanno aggiunti i 29 mila che hanno già ricevuto la lettera di assunzione. «Dei 38 mila insegnanti assunti finora – sottolinea il ministro – uno su due ha meno di 40 anni e l’87,3% è donna».

 

 

La lotteria

La lotteria che è toccata questa notte a molti insegnanti ancora senza cattedra invece è organizzata tenendo conto della disponibilità a livello nazionale. Per intendersi, per le scuole primarie, le elementari, dopo la prima informata (Fase 0 e Fase A), la scelta si è ridotta a una quindicina di posti, la maggior parte dei quali in provincia di Lodi. Se in cima alle graduatorie si trovava uno di Avellino o di Caltanissetta, il suo futuro è già scritto: o accetta di fare i bagagli, salutare la famiglia e trasferirsi (magari ha 50 anni, con moglie e figli, magari no…), oppure dovrà dire addio alla cattedra e sarà fuori dalle graduatorie. Lui e tutti gli altri 10 mila avranno dieci giorni di tempo per decidere se accettare o rifiutare la destinazione. Dovranno sciogliere la riserva e rispondere alla proposta di trasferimento entro le 24 dell’11 settembre. A quel punto, non resterà loro che un’ultima speranza. Affidarsi al maxi-concorso promesso dal ministero per il 2016. C’è solo un’eccezione prevista per quest’anno: l’accettazione di una supplenza annuale nella propria sede, supplenze che dovranno essere comunicate ai prof entro l’8 settembre, e rinvio dello spostamento all’anno successivo.

 

Possibili ricorsi

Considerata l’enorme massa di precari del Sud, e la stragrande maggioranza di cattedre disponibili al Nord, non è difficile immaginare, come ribadisce Marcelo Pacifico, presidente Anief, che «saranno migliaia i docenti che verranno collocati online in province inaspettatamente lontane. E che chiederanno spiegazioni ai giudici, con il nostro patrocinio». Anche perché, continua il sindacato, «l’amministrazione ha omesso di pubblicare quelle derivanti delle preferenze espresse dei precari, costringendoli a presentare le domande online, senza gli elementi necessari per capire se e dove valeva la pena chiedere l’assunzione con priorità».