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Visite fiscali: quali regole?

da Tecnica della Scuola

Visite fiscali: quali regole?
di Lucio Ficara
Talora accade che il dipendente in malattia non riceve la visita fiscale. In effetti le norme in vigore consentono al dirigente scolastico una valutazione più flessibile. Ma in diversi casi sono le stesse Asl che non riescono ad effettuare tutte le visite richieste.
A volte, parlando tra colleghi, capita di scoprire che qualcuno non ha ricevuto la visita fiscale durante il periodo di malattia, mentre altri l’hanno ricevuta e qualcuno anche più di una nello stesso periodo di malattia. La questione è piuttosto complessa perchè chiama in causa non solo le decisioni della scuola ma anche l’operatività concreta delle Asl che, spesso, per carenza di personale, non riescono a garantire tutte le visite richieste dalle scuole e dagli altri enti pubblici del territorio. Per quanto riguarda la scuola, la scelta di mandare o non mandare la visita fiscale al docente malato, non solo è lasciata al buon senso valutativo del dirigente, ma deve anche tenere conto delle norme che hanno abrogato il comma 5 dell’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Infatti bisogna ricordare che il decreto legge 98/2011 è intervenuto in materia di assenze per malattia dei pubblici dipendenti, sostituendo le precedenti norme risalenti al 2001. Nell’art. 16 del decreto legge n. 98/2011 al comma 9, che sostituisce il comma 5 dell’art. 55-septies del decreto legislativo 165/2001, è chiaramente spiegato che il dirigente scolastico dispone per il controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti valutando la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione della visita, tenendo conto dell’esigenza di contrastare e prevenire l’assenteismo. Il controllo è in ogni caso richiesto sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative. Il comma 9 dell’art.16 su citato, introduce, oltre la sostituzione del comma 5, anche del comma 5 bis in cui stabilisce che le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale sono stabilite da un decreto del ministro della pubblica amministrazione ed innovazione. Infine viene introdotto anche il comma 5 ter, in cui evidenzia il caso in cui l’assenza per malattia abbia luogo per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, in questo caso, viene spiegato in questo comma, l’assenza è giustificata mediante la presentazione di attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione. Bisogna dire al riguardo dell’introduzione dei commi 5 bis e 5 ter che, per i dipendenti della pubblica amministrazione, e quindi anche per il personale scolastico, le visite fiscali si effettuano 7 giorni su 7 lavorativi, festivi compresi, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00. È utile sapere che non esiste l’istituto dell’ obbligo del rispetto di tali fasce orarie nei casi di gravi patologie che richiedono terapie salvavita; infortuni sul lavoro; malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio; stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta. Queste nuove norme oltre a puntare su un risparmio di spesa pubblica, in quanto mandare una visita fiscale per la malattia di un docente ha un costo elevato, mira a responsabilizzare il dirigente scolastico che dovrebbe essere in grado di valutare la condotta e la deontologia professionale dei suoi dipendenti, evitando così di mandare visita fiscale a coloro che sono onnipresenti e svolgono il loro lavoro in modo altamente professionale, e chiedendo l’accertamento del medico fiscale per coloro che si ammalano troppo facilmente.
In buona sostanza questa norma è stata pensata per contrastare ed arginare l’assenteismo di chi pensa che l’istituto contrattuale dell’assenza per malattia sia come quello delle ferie, che devono essere godute obbligatoriamente ogni anno.

AIMC: l’impegno degli insegnanti per il futuro del Paese

da TuttoscuolaFOCUS

AIMC: l’impegno degli insegnanti per il futuro del Paese 

L’Associazione Nazionale dei Maestri Cattolici (AIMC) in collaborazione con l’Unesco, l’Unesco Cei, l’Ecogeses promuove, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti, la manifestazione CENTO PIAZZE 2013. L’appuntamento è per il 3 ottobre 2013, presso la Biblioteca del Senato, Piazza della Minerva, 38, Roma. Il tema al centro dell’iniziativa è L’impegno degli insegnanti per il futuro del Paese”, con l’obiettivo di concorrere ad individuare la chiave di efficaci risposte all’esigenza di una ripresa di immaginazione del futuro della scuola.

“L’Aimc – sottolinea a Tuttoscuola, durante una pausa dei lavori di preparazione dell’evento, il Presidente Giuseppe Desideri – crede fortemente che la scuola sia la chiave fondamentale per far ‘ripartire’ il Paese, per ricostruire: spirito unitario, vera sussidiarietà e solidarietà, convinto europeismo paritario,  multiculturalità inclusiva, valorizzazione delle differenze e delle diversità, promozione della cultura e della legalità. La scuola come testimonianza di valori e di ‘valore’. Inoltre – continua il Presidente Desideri– l’Aimc deve riappropriarsi della funzione di corpo intermedio associativo, per il quale democrazia, partecipazione, rappresentatività, intese, responsabilità non sono parole, ma azioni concrete”.

E’ questo l’obiettivo delle iniziative che i territori potranno mettere in campo per impegnare la scuola, la politica, le istituzioni territoriali, l’associazionismo professionale e sindacale, il mondo dell’impresa, ogni singolo cittadino sul tema della qualità, della legalità, dei valori, dell’inclusione.

E’ necessario che la scuola diventi il punto di partenza dell’Agenda e delle Agende dei decisori politici. “Con Cento piazze – conclude il Presidente dell’AIMC – l’Associazione vuol richiamare l’attenzione e sensibilizzare le comunità locali e anche i singoli cittadini sul ruolo che rivestono gli insegnanti. C’è bisogno di individuare modalità di valorizzazione del diverso impegno dei docenti e dirigenti, di considerare la formazione dei docenti volano di qualità e quindi promossa e resa condizione indispensabile della professionalità”.

Rassegna Stampa 28 – 30 settembre 2013

in primo piano

 
Corriere dell’Alto Adige (Corriere della Sera)  del  28-09-2013
Int. a A.Carrozza: CARROZZA: GIOVANI TALENTI, FAREMO UN PATTO (F.Espro) [solo_testo] pag. 3
il Messaggero  del  30-09-2013
ABILITAZIONE SCIENTIFICA PER L’UNIVERSITA’ I RISULTATI SLITTANO AL 30 NOVEMBRE (A.cam.) [solo_testo] pag. 10
il Messaggero  del  30-09-2013
SCUOLA, SCATTI LEGATI AL MERITO IL VIA LIBERA DEI PROFESSORI (A.Campione) [solo_testo] pag. 10
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
ISTRUZIONE, LIBERI TUTTI (P.Ferri) [solo_testo] pag. 14
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
AL VIA IL PIANO PER INCENTIVARE L’INNOVAZIONE (Fr.ce.) [solo_testo] pag. 14
 

ministro

 
Giorno/Resto/Nazione  del  30-09-2013
LETTA MERCOLEDI’ CHIEDE LA FIDUCIA “CONTO ANCHE SUGLI ELETTI DEL PDL” (A.Farruggia) [solo_testo] pag. 3
L’Unita’  del  30-09-2013
ALLA RICERCA DI NUOVE VERITA’. VAJONT, TRAGEDIA SENZA FINE (N.Luci) [solo_testo] pag. 14
il Gazzettino  del  30-09-2013
VAJONT, IN 8MILA SULLA DIGA PER NON DIMENTICARE [solo_testo] pag. 15
Mattino di Padova e catena Veneta  del  30-09-2013
IL MINISTRO:IL VAJONT ENTRI NEI LIBRI DI STORIA [solo_testo] pag. 6
Giorno/Resto/Nazione  del  30-09-2013
II’ EDIZIONE – GLI STUDENTI AL MINISTRO : “VOGLIAMO DI PIU'” [solo_testo] pag. 21
il Messaggero  del  29-09-2013
LETTA: GESTO FOLLE PER MOTIVI PERSONALI L’AUMENTO DELL’IVA RSPONSABILITA’ LORO (C.Marincola) [solo_testo] pag. 4/5
Corriere del Veneto – Ed. Padova e Rovigo (Corriere Sera)  del  29-09-2013
LA MARCIA DEGLI OTTOMILA SUI LUOGHI DEL VAJONT (B.Colombo) [solo_testo] pag. 2/3
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
IL 14 OTTOBRE A ROMA “LE LEGGI DELLE DONNE CHE HANNO CAMBIATO L’ITALIA” [solo_testo] pag. 44
Alto Adige  del  29-09-2013
UNA SPINTA PER I CORSI DELL’EUREGIO [solo_testo] pag. 9
Corriere del Trentino (Corriere della Sera)  del  28-09-2013
CARROZZA ATTESA A BOLZANO. “UN PATTO CON I TALENTI” (F.Espro) [solo_testo] pag. 3
TRENTINO  del  28-09-2013
“SCUOLA, IN ITALIA SERVIREBBE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE” [solo_testo] pag. 9
Alto Adige  del  28-09-2013
SI CHIUDE CON BOERI, BORSCHLEIN E RATTI [solo_testo] pag. 9
 

ministero

 
Avvenire  del  28-09-2013
LA “RIVOLUZIONE” DEL LIBRO DIGITALE (P.Ferrario) [solo_testo] pag. 13
Italia Oggi  del  28-09-2013
E-BOOK A SCUOLA DAL 2014 RISPARMIO NETTO DEL 10% (B.Migliorini) [solo_testo] pag. 30
il Messaggero  del  28-09-2013
L’E-BOOK ENTRA A SCUOLA FIRMATO IL DECRETO (A.Camplone) [solo_testo] pag. 12
Giornale di Sicilia  del  29-09-2013
LIBRI DIGITALI IN CLASSE, RISPARMI PER FAMIGLIE [solo_testo] pag. 7
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  30-09-2013
CARO LIBRI, LA TRUFFA DELLE NUOVE EDIZIONI (C.Mozzetti) [solo_testo] pag. 55
la Stampa  del  29-09-2013
UN MAESTRO E LA SUA SFIDA: EDUCARE I GIOVANI 2.0 (A.Moro) [solo_testo] pag. 18
la Stampa  del  30-09-2013
MA FACEBOOK CI HA CAMBIATI? (G.Bottero) [solo_testo] pag. 60
Corriere della Sera  del  28-09-2013
SIAMO PINOCCHI CONNESSI E INFELICI IN UN MODERNO MONDO DEI BALOCCHI (S.Tamaro) [solo_testo] pag. 56
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
PERCHE’ LA CREATIVITA’ NON E’ UN ALGORITMO (M.Passarello) [solo_testo] pag. 14
il Messaggero  del  29-09-2013
II EDIZIONE – SCUOLA, SVOLTA SUGLI SCATTI: DALL’ANZIANITA’ AL MERITO (A.Campione) [solo_testo] pag. 12
il Giorno – ed. Milano  del  28-09-2013
TOCCAFONDI DIFENDE LE PRIVATE: “FANNO BENE A TUTTO IL PAESE” (R.Minotti) [solo_testo] pag. 5
Avvenire  del  28-09-2013
IL VERO AGGIORNAMENTO CHE SERVE AGLI INSEGNANTI (R.Carnero) [solo_testo] pag. 2
L’Unita’  del  28-09-2013
EDILIZIA SCOLASTICA RIPARTIRE DA QUI (U.D’ottavio) [solo_testo] pag. 15
il Secolo XIX – ed. La Spezia  del  29-09-2013
SCUOLA, DEROGA-BEFFA PER I DOCENTI DI SOSTEGNO (S.Coggio) [solo_testo] pag. 17
la Repubblica – ed. Firenze  del  29-09-2013
UN PROF PER TRE ORE A SETTIMANA COSI’ LA TOSCANA “TRADISCE” I DISABILI [solo_testo] pag. 13
Il Tirreno – Ed. Viareggio  del  29-09-2013
SOS PER I BIMBI DISABILI “INACCETTABILI I TAGLI AL SOSTEGNO SCOLASTICO” [solo_testo] pag. 11
Libero Quotidiano  del  28-09-2013
CORSI DI ARABO ALLE ELEMENTARI IL MAROCCO COLONIZZA TREVISO (M.Mion) [solo_testo] pag. 20
il Giorno – ed. Milano  del  28-09-2013
INTEGRAZIONE IN CLASSE UNA SFIDA DA VINCERE (F.De sanctis) [solo_testo] pag. 5
Corriere della Sera – ed. Milano  del  29-09-2013
IL VIVAIO DEI BABY-ORCHESTRALI “MUSICA PER L’INTEGRAZIONE” (E.Andreis) [solo_testo] pag. 11
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  29-09-2013
CON IL CUORE PER IL CUORE [solo_testo] pag. 9
la Stampa  del  30-09-2013
GLI AUMENTI DELLE MENSE SCOLASTICHE SPACCANO IL CONSIGLIO COMUNALE (B.Minello) [solo_testo] pag. 58
il Giornale d’Italia  del  29-09-2013
“INV-FACTOR: ANCHE TU UN GENIO!” (F.ce.) [solo_testo] pag. 12
il Giornale – ed. Milano  del  28-09-2013
SCUOLA, ORA I DIRIGENTI ALZANO LA VOCE: “VOGLIAMO PARTECIPARE ALLE DECISIONI” [solo_testo] pag. 6
Giorno/Resto/Nazione  del  30-09-2013
NIENTE LINGUE, SIAMO INGLESI (D.Bonetti) [solo_testo] pag. 22
Left Avvenimenti settimanale dell’Altritalia  del  28-09-2013
UNA LEZIONE DI LIBERTA’ (G.Benedetti) [solo_testo] pag. 30
la Repubblica  del  30-09-2013
MEDICINA, BENVENUTI AL SUD AL NORD FACOLTA’ AL COMPLETO VINCITORI COSTRETTI A EMIGRARE (S.Intravaia) [solo_testo] pag. 23
la Repubblica  del  30-09-2013
Int. a A.Quattrone: “A CATANZARO C’E’ UN OTTIMO CAMPUS CHE LI ASPETTA PECCATO CHE POI NON SI FERMERANNO A LAVORARE QUI” (E.d.) [solo_testo] pag. 23
il Mattino  del  28-09-2013
SALONE DELLO STUDENTE, I RAGAZZI SCELGONO MEDICINA [solo_testo] pag. 51
la Repubblica – ed. Milano  del  30-09-2013
STATALE,OPERAZIONE TRASPARENZA (L.De vito) [solo_testo] pag. 3
Corriere della Sera – ed. Roma  del  29-09-2013
UNIVERSITA’ TOR VERGATA, ELEZIONI 2.0 PER SCEGLIERE IL RETTORE [solo_testo] pag. 4
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  29-09-2013
SAPIENZA, GIALLO SUL CONCORSO DI MEDICINA LEGALE (F.Angeli) [solo_testo] pag. 11
la Repubblica  del  30-09-2013
RAGAZZI, AMATE L’UNIVERSITA’ REGALA SILENZIO E DEMOCRAZIA (U.Eco) [solo_testo] pag. 1
Io Donna (Corriere della Sera)  del  28-09-2013
LA (PICCOLA) CARICA DELLE “RETTORE” (C.Lacava) [solo_testo] pag. 133/34
Corriere della Sera – ed. Milano  del  29-09-2013
I LAUREATI IN MISSIONE AI CONFINI DEL MONDO (S.Landi) [solo_testo] pag. 10
l’Osservatore Romano  del  28-09-2013
IN CERCA DELL’ITALIA INTELLIGENTE (G.Cerro) [solo_testo] pag. 5
Corriere di Bologna (Corriere della Sera)  del  28-09-2013
ACCUSE E INSULTI, L’ACCADEMIA COME LA CORRIDA (D.Corneo) [solo_testo] pag. 5
Secolo d’Italia  del  29-09-2013
MUSICA, L’ITALIA PRIMA IN EUROPA PER IL NUMERO DEI CONSERVATORI E DEGLI STUDENTI [solo_testo] pag. 7
Corriere della Sera  del  30-09-2013
UCCISI NEL CAMPUS MENTRE DORMIVANO LA STRAGE DEGLI STUDENTI IN NIGERIA (C.Zecchinelli) [solo_testo] pag. 17
la Repubblica  del  30-09-2013
Int. a L.Shoneyin: “VOGLIONO DISTRUGGERE LE SCUOLE PER CONDANNARCI ALLA POVERTA’ ETERNA” (F.Caferri) [solo_testo] pag. 18
Corriere della Sera – ed. Milano  del  28-09-2013
ESPERIMENTI E GIOCHI, IN MIGLIAIA ALL’APPUNTAMENTO CON LA RICERCA (A.Dal monte) [solo_testo] pag. 5
la Stampa  del  30-09-2013
IL TELESCOPIO CHE PARLA CON LE STELLE (G.Bignami) [solo_testo] pag. 1
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
POSSIBILE CONTATTO CON ET? [solo_testo] pag. 33
il Mattino  del  28-09-2013
IL FUTURO “CAMPANIA MULTIMEDIALE UNA SVOLTA PER LO SVILUPPO” [solo_testo] pag. 39
il Mattino  del  28-09-2013
RICERCA E TECNOLOGIA LA SFIDA DEL FUTURO PER L’OCCUPAZIONE (S.Caldoro) [solo_testo] pag. 33
Corriere della Sera  del  28-09-2013
EUROPEAN RESEARCH COUNCIL, PREMIO A FERRERA (Fr.bas.) [solo_testo] pag. 51
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
A UNA GIOVANE MATEMATICA IL PREMIO GHISLERI 2013 [solo_testo] pag. 33
il Giornale  del  29-09-2013
UNA RICERCA ITALIANA FAVORISCE UNA NUOVA CURA DEL DIABETE [solo_testo] pag. 29
la Nazione – Cronaca di Firenze  del  29-09-2013
SCIENZE DELLA TERRA ECCELLENZA DA NOVANT’ANNI [solo_testo] pag. 19
il Messaggero  del  30-09-2013
LE PIANTE POSSONO SALVARE L’UOMO (A.Dose/M.Presta) [solo_testo] pag. 1
la Repubblica  del  28-09-2013
2100, CITTA’ SOMMERSE E CALDO RECORD “IL CLIMA IMPAZZITO SCONVOLGERA’ LA TERRA” (A.Cianciullo) [solo_testo] pag. 19
la Stampa  del  28-09-2013
Int. a D.Spano: “INCENDI E RISCHI PER LE COLTURE ECCO COSA PUO’ ACCADERE IN EUROPA E NEL MEDITERRANEO” (L.Castagneri) [solo_testo] pag. 15
la Stampa  del  28-09-2013
SOLO L’UOMO PUO’ RALLENTARE IL RISCALDAMENTO GLOBALE (R.Giovannini) [solo_testo] pag. 15
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  29-09-2013
CERVELLI BUONI, VERI E BELLI [solo_testo] pag. 33
Corriere della Sera  del  30-09-2013
Int. a D.Sandalow: ENERGIA COME RENDERLA EFFICIENTE (B.Millucci/D.Taino) [solo_testo] pag. 30/31
 

pubblica  amministrazione  e  societa’

 
Corriere della Sera  del  30-09-2013
NAPOLITANO, LE TAPPE PER EVITARE LA CRISI VOTO DI FIDUCIA E UN “SI'” FINO AL 2015 (M.Breda) [solo_testo] pag. 2/3
Corriere della Sera  del  30-09-2013
DEFICIT, IMU, OCCUPAZIONE E MISSIONI ALLARME DEL TESORO: SERVONO 5 MILIARDI (M.Sensini) [solo_testo] pag. 13
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
PAGAMENTI, PRIME LE REGIONI (V.Uva) [solo_testo] pag. 7
L’Unita’  del  28-09-2013
TRE ANNI DI SACRIFICI INUTILI E RIFORME CHE RISCHIANO LO STOP (V.Frulletti) [solo_testo] pag. 2/3
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
IL DISBOSCAMENTO DELLE PRATICHE PROMETTE 9 MILIARDI DI RISPARMI (A.Cherchi) [solo_testo] pag. 3
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
NORME – RISARCITO L’ERRORE DELLA PA SE IL CITTADINO COOPERA (A.Porracciolo) [solo_testo] pag. 10
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
NORME – VIA STRETTA PER BONUS GIOVANI (A.Rota porta) [solo_testo] pag. 1
il Sole 24 Ore  del  30-09-2013
UNA CHANCE NON SOLO AI “TALENTI” (S.Carpigiani) [solo_testo] pag. 13
Affari&Finanza (la Repubblica)  del  30-09-2013
RECESSIONE NON UGUALE PER TUTTI PAPERONI ITALIANI DECIMI AL MONDO (M.Frojo) [solo_testo] pag. 44
Giorno/Resto/Nazione  del  30-09-2013
Int. a A.Quadrio curzio: NEL LABORATORIO DI ANDREATTA (M.Degli esposti) [solo_testo] pag. 24
Noi Genitori & Figli (Avvenire)  del  29-09-2013
ERNESTO CAFFO FRATERNITA’ RICETTA ANTICRISI (P.Tettamanzi) [solo_testo] pag. 32/35
Corriere della Sera  del  28-09-2013
IL PAESAGGIO APPARTIENE AL POPOLO (C.Stajano) [solo_testo] pag. 57
 
 
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

Il caos dei lavoratori della scuola a rischio taglio

da Corriere della Sera

Il caos dei lavoratori della scuola a rischio taglio

di Cristina Maccarrone

Insegnanti che, pur avendone diritto, dopo anni di precarietà non entrano di ruolo, assunzioni in blocco di personale ATA, concorsi per dirigenti. Quando si pensa alla scuola di solito si considerano solo queste figure professionali e i loro problemi.

Eppure, se la scuola funziona, se le classi sono in ordine, se chi accompagna i propri figli trova ogni mattina il portone aperto, lo si deve anche a loro. A quei 24mila lavoratori e lavoratrici ex Lsu e appalti storici occupati negli appalti di pulizia e servizi ausiliari in 400 scuole in tutta Italia di ogni ordine e grado.

Loro che (ovviamente) svolgono altri servizi di supporto al personale ATA e che rischiano di non sapere quale e come sarà il loro futuro. Nonostante infatti la scuola sia iniziata da qualche giorno, il Miur non ha dato ancora “chiarimenti riguardo la gara d’appalto di pulizia nelle scuole né ha proposto soluzioni per garantire la continuità occupazionale e la tenuta del loro reddito”, precisa Elisa Camellini, segretaria nazionale di Filcams Cigil, sindacato che assieme a Fisascat Cisl, Ulitrasporti uil ha proclamato lo stato di agitazione.

Il rischio è infatti non tanto che queste persone possano perdere il lavoro (anche se non è escluso) ma soprattutto che visti i minori importi a disposizione per queste gare d’appalto (che vengono fatte ogni 3 anni) “si vedano ridurre fortemente lo stipendio che è già al limite della sussistenza”.

Un esempio? “In media”, spiega la Camellini, “un ex Lsu (lavoratore socialmente utile) che lavora nella zona di Napoli è impiegato circa 36 ore e guadagna fino a un massimo di 800 euro al mese, chi rientra negli appalti storici della pulizia delle scuole per 18-20 ore guadagna tra i 400 e i 500 euro al mese.

Sapevamo delle riduzioni riguardanti la base d’asta della gara d’appalto, dell’ulteriore sconto che avviene quando si assegna l’appalto e inizialmente avevamo visto che alcune richieste erano state accolte, ma questo procrastinare le cose e soprattutto l’assegnazione di 9 lotti su 13 ci fa pensare che rientri in una strategia del Ministero di spostare il confronto a quando non ci sarà più la possibilità di intervenire, di contrattare”.

Quello che i sindacati lamentano è poi il fatto che il 2 settembre scorso c’era stato un incontro per appunto definire le soluzioni e che tra l’11 e il 16 settembre siano affidati i primi lotti:

“Quel giorno abbiamo chiesto ai rappresentanti del Ministero a che punto fosse la gara della Consip (S.p.A che gestisce gli acquisti per la Pubblica Amministrazione Italiana, ndr), ci hanno detto di non essere a conoscenza dell’avanzamento e invece a pochi giorni di distanza sono stati assegnati i primi lotti, la cosa ovviamente non ci convince e fa pensare a un impegno solo a parole”.

Com’è dunque la situazione attuale? Al momento, questi 24 mila lavoratori lavorano con una proroga alla vecchia gara d’appalto di un mese (fino al 30 ottobre). Quanto ai lotti: “mancano da assegnare i 2 della Campania, Sicilia e Calabria”, precisa la segretaria Filcams. “Questo è probabilmente dovuto al fatto che sono regioni dove ci sono più offerte e ci sono più lavoratori. Ma assegnarne alcuni e non tutti, non ci avvantaggia sia perché rompe l’equilibrio di questi lavoratori che perché non aiuta a pattuire delle condizioni uguali per tutti”.

La situazione è particolarmente delicata, poi, perché rischia di diventare un problema di carattere sociale: protagonisti sono infatti gli ex lavoratori socialmente utili e appalti storici che sono stati stabilizzati dopo anni: “Abbiamo lottato un decennio per dare loro delle certezze e ora che si fa? Li si riporta a essere precari?

Il problema poi non riguarda solo il Miur, per questo stiamo cercando di agire a livello politico. Siamo sicuri che riportarli in condizioni precarie, poi, voglia dire risparmiare per lo Stato? A conti fatti, tra assegni familiari e sussidi, non è così. Se lo Stato si è occupato di altri lavoratori, come quelli dell’azienda Riva e per la Fiat, tale situazione non è da meno: anche se disseminati per l’Italia sono pur sempre 24mila persone a rischio.

Gente che ha un’età media di 50 anni e che avrebbe serie difficoltà a trovare un altro lavoro per integrare o addirittura una nuova occupazione”. Per non parlare poi degli effetti che ci saranno sulla scuola: “Già i nostri istituti non versano in buone condizioni, una riduzione dell’orario di lavoro di queste persone o la loro eventuale assenza sono un problema anche per gli studenti e le loro famiglie” conclude Camellini.

twitter@cristinamacca

La crisi di governo mette a rischio i provvedimenti sulla scuola?

da Tecnica della Scuola

La crisi di governo mette a rischio i provvedimenti sulla scuola?
di Lucio Ficara
E pensare che solo fino a poche ore fa il ministro Carrozza parlava del clima di grande collaborazione che esiste all’interno del Governo in campo scolastico.
Solo pochi giorni fa il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza intervistata a Sky Tg24, alla domanda sui rischi di una crisi di governo, ricordava il buon grado di collaborazione che esiste tra i vari ministri e in materia d’istruzione, ha tenuto a sottolineare che i provvedimenti presi sono il frutto del confronto e del dialogo tra le varie componenti del governo. Il ministro Carrozza in un momento di grave incertezza politica e di un serio rischio di crisi di governo, ci tiene a fare comprendere l’importanza nevralgica di un rinnovato patto di coalizione, che, a suo avviso, è fondamentale per decidere come andare avanti. Il ministro di viale Trastevere si trova in totale sintonia con Enrico Letta, e pensa che occorra, in vista della legge di stabilità, definire le strategie per proseguire con le larghe intese. Secondo la Carrozza, minacciare dall’esterno, come fanno alcuni politici del Pdl, non serve a niente. Il responsabile del Miur ci tiene a fare sapere che in consiglio dei ministri c’è un clima di collaborazione, grazie al quale si è riusciti a varare decreti importanti. Nel campo dell’istruzione, conclude il ministro nella sua intervista a Sky tg24, sono stati presi provvedimenti che sono il frutto della collegialità del governo. In consiglio facciamo i ministri. Appena ieri dalle dichiarazioni del ministro Carrozza, abbiamo colto tutta la preoccupazione del momento, che non preannuncia nulla di buono per le sorti del Paese e della scuola. Infatti ieri il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, durante il Consiglio Ue sulla competitività tenutosi a Bruxelles, si è detta particolarmente preoccupata per la probabile crisi di governo minacciata dal PDL, ed ha affermato con dispiacere che non è facile rappresentare l’Italia in questo momento. Oggi, dopo la nota dei cinque ministri del PDL che ritengono non esistere più le condizioni per restare nell’esecutivo, il ministro Carrozza si dice dispiaciuta soprattutto per quello che potrebbe comportare questo gesto sui provvedimenti sulla scuola rimasti in sospeso e non definitivamente approvati, e si trova in totale sintonia con il primo ministro Letta, che pretende un chiarimento in Parlamento, alla luce del sole, di fronte ai cittadini. Adesso, è opinione diffusa, che bisogna evitare di perdere il tanto lavoro svolto per fare approvare il decreto 104 sulla scuola. Perché ciò avvenga bisogna sperare che si trovi all’interno del Parlamento un’altra maggioranza in grado di dare la fiducia ad un altro esecutivo che salvi capra e cavoli.

Chiarimenti sulla penalizzazione delle pensioni anticipate

da Tecnica della Scuola

Chiarimenti sulla penalizzazione delle pensioni anticipate
di Giovanni Sicali
E’ come se avessimo lanciato la pietra nello stagno. Il nostro precedente post del 26 u. s. “Tempi duri per la 104 e i donatori di sangue” ha agitato un dibattito ed ha fatto emergere perplessità ed interrogativi.
Intanto, il problema riguarda in modo chiaro ed evidente il personale della P.A. dato che in questo caso il calcolo del tempo di servizio viene fatto in giorni di lavoro effettivo e non in settimane ritenute valide.  In secondo luogo la penalizzazione eventuale si applica a chi va in “pensione anticipata” (ex pensione di anzianità) avvalendosi degli anni di contribuzione richiesti dal tabellario in riferimento all’anno di pensionamento.
In caso di uscita anticipata dal mondo del lavoro, l’art. 24 comma 10 della 204/2011 ha disposto che, sulla quota di trattamento di pensione relativa all’anzianità contributiva (di 41 anni e 5 mesi) maturata fino al 31 dicembre 2011, sia applicata una riduzione percentuale pari all’1 per cento per i primi due anni mancanti al raggiungimento dei 62 anni ed elevata al 2 per cento per gli ulteriori anni mancanti alla suddetta età calcolati alla data del pensionamento. La riduzione è evitata (ma fino al 31/12/2017) solo in 4 casi: maternità obbligatoria, leva obbligatoria, infortunio sul lavoro e/o malattia e cassa integrazione ordinaria. Per tutti gli altri periodi non lavorati verrebbe applicato un conteggio dei giorni. Applicando il D.L.vo “Mille proroghe” n. 216 del 29/12/2011, art. 6 comma 2 quater, per i dipendenti del pubblico impiego, le situazioni di assenza dal lavoro come: i permessi retribuiti per motivi familiari (legge 104), maternità facoltativa, di lutto, per il diritto allo studio, per la donazione del sangue, per lo sciopero… finiscono per comportare una decurtazione nel calcolo totale della prestazione effettiva di lavoro richiesto per l’uscita anticipata. Ricordiamo che l’anzianità contributiva fissata per il 2014 è in almeno 42 anni e 6 mesi se uomo o 41 anni e 6 mesi se donna con l’età (per entrambi i sessi) di 63 anni e 3 mesi. I donatori di sangue, che sono in procinto di concludere il proprio lavoro, dovranno fare attenzione al calcolo esatto dei gg. mm. aa. C’è da sperare che il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e quello della Salute Beatrice Lorenzin, intervengano al più presto, per correggere le anomalie della Fornero. Il Pd dal canto suo ha presentato un’interrogazione parlamentare denunciando che il dipendente, per l’accesso alla pensione anticipata, dovrà incrementare il servizio effettivo con un periodo di lavoro aggiuntivo pari a quello considerato. In questo modo c’è il rischio che venga meno il riconoscimento della funzione civica e solidaristica che si esprime nella donazione. In conclusione, o si troverà una soluzione al problema, oppure i donatori di sangue sono destinati, loro malgrado, a ripercorrere l’odissea dei Quota 96. E dal 1° gennaio 2018, sconti non ce ne saranno più, in alcun modo e per nessuno! Più che di uno stagno stiamo parlando di un mare magnum.

Concorso a DS in Lombardia: avviso del Miur sul completamento delle operazioni di ricostituzione dei plichi

da Tecnica della Scuola

Concorso a DS in Lombardia: avviso del Miur sul completamento delle operazioni di ricostituzione dei plichi
di Aldo Domenico Ficara
Con una nota del Miur datata 27 settembre 2013, si avvisano i candidati al concorso del completamento delle operazioni di ricostituzione dei plichi contenenti le prove scritte del concorso a n. 355 dirigenti scolastici per la Regione Lombardia. In questo avviso si scrive:
“La Commissione, nominata con Decreto del Direttore generale per il personale scolastico n. 50 del 15 luglio 2013 e costituita dalla dott.ssa Carmela Palumbo, dirigente di I fascia della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e l’autonomia scolastica di questo Ministero, e dalle dott.sse Antonella Tozza e Claudia Rosati, dirigenti di II fascia degli uffici di supporto al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, in esecuzione della sentenza n. 03747/2013 REG. PROV. COLL. del Consiglio di Stato (sezione sesta) e come da incarico di cui alla nota dipartimentale prot. 2040 del 27 settembre 2013, comunica che, a partire dal giorno l ottobre 2013 presso l’Istituto di Istruzione Superiore Cremona- Zappa, sito in viale Marche, n. 71, Milano, avrà luogo il completamento delle operazioni di ricostituzione dei plichi contenenti le prove scritte del concorso a n. 355 posti di dirigenti scolastici per la Regione Lombardia, di cui al Decreto del Direttore generale per il personale scolastico del 13 luglio 2011 (G.U. – 4″ serie speciale – n. 56 del 15 luglio 2011). I lavori avranno inizio alle ore 8,30. Si rende, altresì, noto che il 30 settembre p.v. dalle ore 16,30 circa, si procederà al trasporto dei plichi contenenti le prove concorsuali dalle sede dell’Istituto Steiner, presso il quale attualmente sono custoditi, alla sede dell’Istituto di Istruzione Superiore Cremona-Zappa. Si comunica, infine, che alle suddette operazioni potranno assistere, se richiesto, un numero non superiore a dieci candidati. A tal fine, i candidati interessati potranno inviare espressa richiesta all’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia dalle ore 8,00 alle ore 12,00 del giorno 30 settembre p.v. all’indirizzo di posta elettronica direzione-lombardia@istruzione.it. L’accettazione delle richieste avverrà in stretto ordine cronologico di ricevimento delle stesse“.

Dimissioni dei Ministri del PDL

da Tecnica della Scuola

Dimissioni dei Ministri del PDL
di R.P.
Napolitano potrebbe sciogliere le Camere. In tal caso salterebbero tutti i provvedimenti legislativi all’esame del Parlamento in questa fase, compreso il decreto sulla scuola.
La notizia arriva verso le ore 18 di sabato 28 settembre: Angelino Alfano annuncia che i Ministri del PDL stanno dando le dimissioni. La motivazione (o la scusa) non ha nulla a che vedere con le vicende giudiziarie di Berlusconi; il PDL pone invece il problema dell’aumento dell’Iva, ormai inevitabile dopo le decisioni (o non decisioni) dell’ultimo Consiglio dei Ministri. Fino a qualche ora fa sembrava che il presidente Letta si sarebbe presentato alle Camere nella giornata di lunedì per tentare di ottenere la fiducia dopo un dibattito politico. A questo punto un cambio di Governo è certo. Nel caso in cui il Presidente Napolitano dovesse decidere di sciogliere le Camere, tutti i provvedimenti di legge all’esame del Parlamento verrebbero sospesi, compreso la conversione in legge del decreto 104 sulla scuola.

Istituti Tecnici Superiori, finanziamenti solo a chi merita

da Tecnica della Scuola

Istituti Tecnici Superiori, finanziamenti solo a chi merita
di A.G.
A sostenerlo è il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, che ha partecipato alla cerimonia di consegna dei diplomi dell’Its di Bergamo specializzato nelle Nuove Tecnologie per il made in Italy: la valutazione della qualità e del merito sarà la discriminante per l’erogazione delle nuove risorse finanziarie. L’obiettivo è farli diventare il fiore all’occhiello del nostro sistema educativo superiore.
L’attenzione crescente per le scuole ad alta formazione tecnica ed il sistema dell’alternanza scuola-lavoro è stata una costante degli ultimi Governi. Ed ora i risultati cominciano ad arrivare. A sottolinearlo è stato, il 28 settembre, il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi che ha partecipato alla cerimonia di consegna dei diplomi dell’Istituto tecnico superiore di Bergamo specializzato nelle Nuove Tecnologie per il made in Italy.
Il sottosegretario ha speso parole di elogio per gli Istituti Tecnici Superiori, le “scuole ad alta specializzazione tecnologica” introdotte proprio per rispondere alla domanda crescente delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche. “Nel primo triennio, per lo start up dei 62 Its – ha detto l’alto rappresentante del dicastero di Viale Trastevere – il Miur ha speso 49 milioni di euro. Nella fase di consolidamento – ha aggiunto – sono disponibili 13 milioni per ogni anno. Certo, sarebbe bello poter contare su più risorse, ma il Ministero fa comunque la sua parte e continua a investire sugli Its. La scommessa è farli diventare un fiore all’occhiello per il nostro sistema educativo: questo significa promuovere qualità e merito e distribuire le risorse finanziarie con occhio attento ai risultati ottenuti”.
Il Ministero intende fare una valutazione qualitativa in cui analizzerà il patrimonio, le relazioni con il territorio, la sostenibilità dei corsi. Ma soprattutto un’attenzione particolare sarà data al placement: “si analizzerà – ha spiegato Toccafondi – quanti ragazzi hanno trovato lavoro, in quale settore e con quale modalità. A breve sarà possibile formulare un giudizio sull’efficacia reale dei costi: la valutazione della qualità e del merito sarà la discriminante per l’erogazione delle nuove risorse finanziarie. Nel primo triennio della sperimentazione degli Its è stato messo a punto il sistema, d’ora in avanti verranno valorizzati gli Its che dimostreranno di essere in grado di dare risposte efficaci alla richiesta dei profili tecnici superiori necessari per far ripartire il Paese”.
Toccafondi si è detto convinto che “il consolidamento degli Its farà da apripista alla costituzione sul territorio dei poli tecnico professionali, contribuendo a valorizzare e potenziare l’intera filiera dell’istruzione tecnica e professionale e a rafforzare il legame tra scuola e mondo del lavoro già all’interno dei percorsi della scuola secondaria superiore”.
Inevitabile la conclusione dell’intervento: “il modello di collaborazione tra scuole e imprese sviluppato dagli Its è fondamentale, è la migliore risposta per promuovere lo sviluppo del territorio e per dare una concreta possibilità ai giovani di un ingresso immediato e competente nel mondo del lavoro e delle professioni. Quando la scuola dialoga sistematicamente con l’impresa i risultati si vedono”.

Tre ordinanze del CdS sbloccano il concorso a DS in Abruzzo

da Tecnica della Scuola

Tre ordinanze del CdS sbloccano il concorso a DS in Abruzzo
di A.D.F.
La VI Sezione del Consiglio di Stato con tre ordinanze depositate il 25 settembre 2013, identiche nella sostanza del loro dispositivo, accogliendo le istanze cautelari, ha sospeso l’esecutività della sentenza del Tar Abruzzo.
Tale sentenza disponeva l’azzeramento delle procedure concorsuali e, in via consequenziale, l’annullamento della graduatoria definitiva. Si ricorda che nel giugno del 2012 sul concorso a DS in Abruzzo si facevano i seguenti commenti: “Il concorso a dirigente scolastico in Abruzzo sarà di certo ricordato per un balletto di nomine a dir poco farsesco, che getta molte ombre sulla regolarità delle procedure. E’ possibile credere a una serie così anomala di coincidenze (così tanti motivi di salute!) e quale credibilità ha un Ufficio che nomina un presidente di commissione senza accertare le dovute incompatibilità e uno, addirittura, rinviato a giudizio? Quale garanzie di oggettività e di equità può avere la correzione di elaborati passati al giudizio di menti e competenze tanto diverse (dall’esperto in scienze veterinarie a quello in diritto pubblico)?“. Oggi con le ordinanze del CdS la situazione è radicalmente cambiata, infatti, le motivazioni addotte per sospendere l’esecutività della sentenza del Tar Abruzzo sono state: • “l’appello appare prima facie munito di fumus boni iuris, non risultando condivisibili i rilievi del giudice di primo grado in ordine ai motivi di illegittimità della procedura concorsuale di che trattasi dedotti a proposito della ripetuta sostituzione di alcuni componenti della commissione d’esame; • quanto al periculum in mora, […] appare prevalente, in questa fase cautelare, l’interesse della Amministrazione scolastica alla finalizzazione, con la nomina dei vincitori, della procedura selettiva al fine di garantire, con la cessazione della nomina dei soggetti reggenti, il regolare funzionamento degli istituti scolastici”.

Ora di 54 minuti per racimolare tempo

da Tecnica della Scuola

Ora di 54 minuti per racimolare tempo
di P.A.
In alcune scuole di Trieste, racconta Il Piccolo, si è ridotto l’ora di lezione curricolare di 5 ma anche di 10 minuti. Con quanto “risparmiato” sulla durata delle lezioni i dirigenti possono organizzare altre attività, dai recuperi ai laboratori. Cgil: escamotage per far fronte ai tagli
Le ragioni di questa scelta, e che l’autonomia scolastica permette, sono di tipo organizzativo, come hanno spiegato dei dirigenti scolatici : “Le scansioni orarie sono modulate in questo modo perché con i minuti risparmiati e recuperati dal monte ore dei singoli insegnanti si possono coprire le attività di recupero e sostegno per gli alunni in difficoltà, le attività di laboratorio e quelle di sorveglianza” “Qui non si tratta di scelte dettate dall’autonomia scolastica ma di scelte obbligate: l’autonomia esiste sulla carta ma se riduci l’organico e togli i finanziamenti rimane ben poco margine di manovra. La riduzione delle ore a 50 minuti consente, anche con un organico ridotto all’osso, di organizzare attività di recupero e arricchimento formativo che altrimenti non si potrebbero realizzare. Le ore “risparmiate” dal monte ore dei singoli docenti servono inoltre per coprire le supplenze brevi, quelle di un giorno, per le quali non viene mai chiamato un insegnante esterno: così, nella giornata in cui l’insegnante è assente, possiamo evitare di dividere gli alunni e distribuirli nelle altre classi. E con le ore di lezione più brevi riusciamo ad avere anche la disponibilità di qualche ora di compresenza, altrimenti impossibile. Certo anche se dai genitori il problema è poco avvertito per gli insegnanti dover svolgere sempre lo stesso programma in meno ore costringe a correre, per non trovarsi a fine anno con l’acqua alla gola, e impedisce gli approfondimenti”. Per la Flc-Cgil invece: “La riduzione dell’unità oraria di 60 minuti era stata inizialmente prevista solo per le superiori, poi con l’autonomia scolastica è stata estesa anche alle medie e, con la riforma Gelmini, alle primarie: ma avrebbe dovuto essere messa in pratica solo per rispondere a esigenze organizzative legate ai trasporti pubblici e alle esigenze delle famiglie degli studenti. Invece, in seguito ai tagli previsti dalla Gelmini anche per la scuola primaria, che hanno ridotto il monte ore degli insegnanti da 30 a 27 ore e di conseguenza il numero di docenti attribuiti per ogni scuola, i dirigenti scolastici hanno trovato molto utile ridurre l’unità oraria per venire incontro a tutt’altre esigenze: il minutaggio ridotto è un escamotage per avere a disposizione qualche ora da parte degli insegnanti in organico per tamponare eventuali assenze di docenti senza dover chiamare un supplente esterno, che ovviamente dovrebbe essere retribuito. Ma è una manovra assolutamente non prevista dall’attuale normativa”.

E-book a scuola dal 2014. Risparmio netto del 10%

da ItaliaOggi

E-book a scuola dal 2014. Risparmio netto del 10%

Di Beatrice Migliorini

Via libera alla transizione verso il libro digitale nella scuola. Ieri, infatti, il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza ha firmato il dm che sancisce tempi e modi del passaggio dalla carta all’e-book. La novità, che verrà introdotta gradualmente a partire dal prossimo anno scolastico, porterà con sé anche un cambiamento dei tetti di spesa per i testi, con un risparmio immediato del 10% per le famiglie degli alunni che frequenteranno le classi prime, della secondaria di primo grado e le prime e le terze, della secondaria di secondo grado. Il decreto contiene, nel suo allegato, anche linee guida sul libro del futuro che dovrà essere fruibile su tutti i supporti digitali. Il decreto, infatti, pone dei precisi paletti per le caratteristiche degli e-book. I libri di testo dovranno continuare a essere conformi alle indicazioni nazionali, dovranno offrire un’esposizione autorevole degli argomenti, organizzare contenuti complessi in un percorso narrativo efficace attraverso infografiche, animazioni, tabelle, contenuti audio e video. I software utilizzati, inoltre, dovranno essere aperti e interoperabili, fruibili con la stessa qualità, cioè, su tutti i supporti elettronici, dai computer ai tablet, in commercio per lasciare libertà di scelta alle famiglie e ai docenti nell’acquisto. I dati raccolti eventualmente attraverso le piattaforme di fruizione dovranno essere gestiti secondo le normative sulla privacy.

2014, passaggio agli ebook in modo «graduale»

da Corriere della Sera

IL DECRETO

2014,  passaggio agli ebook in modo «graduale»

Giù i tetti di spesa per le famiglie. Il ministro Carrozza: «Passaggio storico. Ma nei libri contano i contenuti»

Alessia Rastelli

L’introduzione degli ebook nella scuola sarà graduale. Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza firma il decreto sui libri digitali e rende la transizione elettronica più soft rispetto a quanto aveva stabilito il predecessore Francesco Profumo.

IL DECRETO SOFT – Senza fissare per ora obblighi e scadenze, il provvedimento stabilisce che dal 2014/2015 i collegi dei docenti potranno adottare libri in versione elettronica oppure mista (una parte cartacea e una parte digitale) e solo per i testi di nuova adozione, non per quelli che vengono confermati dall’anno precedente.  Libertà alle scuole, dunque, per ora. A differenza di quanto – scatenando il ricorso al Tar dell’Associazione italiana editori (Aie) – aveva stabilito il decreto Profumo, in base al quale nelle classi prime e quarte della primaria, nelle prime della secondaria di primo grado e nelle prime e terze della secondaria di secondo grado, dal 2014/15 si sarebbero dovuti adottare solo libri digitali o misti. Abrogate quelle disposizioni, il decreto Carrozza prova comunque a incentivare il digitale garantendo risparmi per le famiglie nei casi in cui le scuole adotteranno i manuali elettronici. Già dal 2014/2015, infatti, nelle prime della secondaria di primo grado e nelle prime e terze della secondaria di secondo grado, il provvedimento stabilisce che «i tetti di spesa saranno ridotti del 10% se i libri richiesti saranno in versione mista, del 30% se solo digitali». A dover rientrare nel tetto di spesa saranno i singoli consigli di classe e, dunque, potrà plausibilmente generarsi nei loro confronti una pressione verso il digitale delle famiglie interessate a risparmiare.  Resta un punto aperto importante, tuttavia: chi comprerà tablet e computer? Per ora si legge nell’articolo 5 del decreto che sarà un successivo provvedimento a «definire le modalità attraverso le quali le scuole possono assicurare alle famiglie i contenuti digitali e la disponibilità dei supporti tecnologici necessari».

CARROZZA: UN PASSAGGIO STORICO – «Sono consapevole dell’importanza di questo passaggio storico al libro digitale. Probabilmente il modo di apprendere cambierà molto – commenta Carrozza -. Ma non deve cambiare la nostra attenzione ai contenuti, alla qualità degli apprendimenti e alle pari opportunità per tutti gli studenti italiani». «Credo – aggiunge – che il libro digitale possa rappresentare una grande opportunità di crescita e progresso per la nostra scuola se sarà vissuto in modo aperto e progressivo da tutti gli attori del sistema scolastico». Il ministero annuncia anche che promuoverà un monitoraggio dell’andamento delle adozioni con l’obiettivo, tra gli altri, di «diffondere le migliori pratiche e sostenere i processi di innovazione».

IL LIBRO DEL FUTURO – Il decreto contiene infine, nel suo allegato, anche linee guida su come dovrà essere il libro del futuro. Sempre meno di carta e più digitale. E, soprattutto, in quest’ultimo caso fruibile su tutti i supporti (tablet, pc, lavagne interattive di produttori diversi), in modo da lasciare la massima libertà nell’acquisto a famiglie e insegnanti. Nel caso siano necessari software specifici per l’utilizzo dei contenuti digitali, inoltre, gli studenti dovranno poterli scaricare gratuitamente sul sito dell’editore.

REAZIONI – «Un plauso al ministro Carrozza, sono positivamente impressionato», commenta Roberto Gulli, amministratore delegato di Pearson Italia, tra gli editori di scolastica più impegnati nella transizione al digitale. «Forse – aggiunge – ero stato troppo negativamente colpito dal decreto Profumo, eccessivamente drastico e condizionato dalla visione che il digitale sia la salvezza di tutto». «L’attuale provvedimento, invece – sostiene Gulli – ha il merito di garantire la gradualità necessaria perché, in contemporanea all’introduzione dei manuali elettronici, gli insegnanti siano formati e le scuole si dotino delle fondamentali infrastrutture». Apprezzamento, inoltre, anche per l’allegato al decreto «perché rimette al centro il libro». «Quest’ultimo – dice Gulli – che sia solo digitale o arricchito di contenuti elettronici integrativi, torna ad essere infatti considerato come il perno di un processo didattico e culturale».

Scuola in periferia, supplenti in fuga

da Corriere della Sera

ROMA

Scuola in periferia, supplenti in fuga

Nessuno vuole andare alla Carotenuto di Acilia. E così gli insegnanti di ruolo fanno i salti mortali per garantire il tempo pieno

Valentina Santarpia

La scuola è troppo periferica, difficile da raggiungere, ha poco appeal? E allora resta senza insegnanti, e per il tempo pieno bisogna arrangiarsi. Succede all’istituto comprensivo Carotenuto di Acilia, 4 plessi distribuiti in quella periferia di Roma che guarda verso Ostia, poco al di fuori del raccordo anulare, ma quanto basta per renderla difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. E quindi off limits per supplenti alla ricerca di una cattedra, che l’hanno infatti scartata sistematicamente al momento della riapertura delle graduatorie, i primi giorni di settembre, e dell’assegnazione degli incarichi. Il risultato? Quando, appena una settimana dopo, è ricominciato l’anno scolastico, mancavano decine di insegnanti all’appello nelle 18 classi di scuola media e soprattutto nella quarantina di classi delle elementari. E quelli che c’erano hanno dovuto cominciare a fare i salti mortali per far quadrare l’organizzazione del lavoro, e placare l’ira dei genitori.

LA DENUNCIA DEI GENITORI – «E non è la prima volta che succede, anzi: mia figlia è in quinta elementare e ogni anno è la stessa storia- denuncia Daniela Pecora, la rappresentante d’istituto- i supplenti dovrebbero essere assegnati molto tempo prima, perché il dirigente scolastico possa essere sicuro di avere tutto l’organico a disposizione all’inizio delle lezioni. Invece ci si riduce all’ultimo momento e, tra rinunce, malattie e maternità, ci ritroviamo a non avere tutti i docenti prima di ottobre». Una situazione paradossale, particolarmente grave nelle scuole elementari, dove su 70 insegnanti 35 sono di ruolo e tutti gli altri sono precari, quindi a rischio. Senza considerare gli insegnanti di inglese, che sono considerati un optional, e quelle di sostegno: su 16 previste, solo due attualmente sono in servizio.

TEMPO PIENO IMPERFETTO – Come si fa in questi casi a iniziare il programma e a non perdere un mese buono di lezione? Al Carotenuto avevano pensato di ricorrere persino ad un’associazione culturale, la Beagle, che avrebbe potuto intrattenere i ragazzi, proprio come succede nel pre e post scuola. Peccato che questa soluzione non avrebbe rappresentato esattamente un esempio di continuità didattica. E così per ora sono gli insegnanti in servizio a fare turni in più, gratuitamente, e a garantire alle famiglie il tempo pieno. L’insegnante di italiano fa anche le ore di matematica, per capirci, e pazienza se il programma non viene proprio rispettato alla lettera. «Noi genitori non avremmo mai accettato una soluzione come quella della cooperativa esterna- dice Carmela Carta, la mamma di uno dei bambini che frequenta il plesso Malafede 2 – Ma anche così il tempo pieno non è effettivo, non è giusto».

EMERGENZA NAZIONALE – Un caso isolato? Purtroppo no. Le segnalazioni si moltiplicano ogni anno in ogni parte d’Italia. A Trento la rinuncia a più di 700 incarichi annuali per l’anno scolastico 2012-2013 aveva spinto l’amministrazione comunale a proporre una pesantissima sanzione: l’impossibilità, in caso di rinuncia, di conseguire incarichi annuali o supplenze temporanee sulla base della graduatoria provinciale per titoli per l’anno successivo. L’idea era quella di individuare più velocemente il docente a tempo determinato, nell’ottica di un servizio scolastico più efficiente. Ma è stata bocciata dai sindacati, che hanno costretto l’amministrazione a ritirarla. Eppure il problema esiste, eccome: si stima che almeno il 20% dei supplenti rifiuti l’incarico, senza subire sanzioni di alcun tipo. In base al regolamento per le supplenze, infatti, la rinuncia ad una proposta di assunzione o l’assenza alla convocazione comportano solo la perdita della possibilità di conseguire supplenze sulla base delle graduatorie ad esaurimento per il medesimo insegnamento per l’anno scolastico di riferimento. Ma non fa scorrere il supplente in basso nella graduatoria né gli impedisce di assumere altro incarico per un diverso insegnamento. Addirittura, sottolinea un vademecum della Cgil per i supplenti, «al fine di non pregiudicare la situazione economica degli interessati, è consentito rifiutare la stipula di contratti di supplenza che diano diritto a un trattamento stipendiale inferiore all’indennità di disoccupazione al momento spettante. Ad esempio: nel caso l’indennità di disoccupazione sia fissata al 60% della retribuzione percepita per orario intero nell’anno scolastico precedente, si possono rifiutare, nella scuola secondaria di I e II grado sino a 10 ore, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, fino a 14 ore».

TRUCCHETTI DEI SUPPLENTI – Alcuni insegnanti, per evitare anche quest’esclusione, ricorrono poi ad un «trucchetto» riprovevole quanto diffuso: accettano l’incarico in prima battuta, ma poi immediatamente dopo, prima di cominciare realmente le lezioni, si mettono in malattia (o in maternità, nel caso), in modo da non perdere alcun diritto. Ovviamente di fronte al certificato medico il dirigente non può che constatare di avere una persona in meno su cui contare, e rimettersi al lavoro, per garantire insegnanti e ore ai propri ragazzi. Il ministero dell’Istruzione è a conoscenza di questi casi, ma ha le mani legate: fino a che esisteranno le graduatorie a scorrimento, i diritti dei supplenti sono sacrosanti. E a farne le spese, sono quelli degli studenti.

Anci: il decreto sui libri digitali poteva aspettare, i “nodi” sono edilizia e precari

da Tecnica della Scuola

Anci: il decreto sui libri digitali poteva aspettare, i “nodi” sono edilizia e precari
di A.G.
Secondo Antonio Satta, dell’ufficio di Presidenza dell’associazione nazionale dei Comuni e segretario Unione Popolare Cristiana, in diversi centri gli edifici cascano a pezzi e a metterci la faccia sono i sindaci. Poi ci sono seri problemi nella formazione delle classi. Serviva un piano speciale per la scuola, magari tagliando qualche F35.
Perché non ci si concentra su edilizia e personale precario? La scuola ha ben altre priorità che l’introduzione dei libri digitali. È questo il senso dell’intervento di Antonio Satta, componente dell’ufficio di Presidenza dell’Anci e segretario del’Unione Popolare Cristiana (Upc), a seguito dell’emanazione del decreto ministeriale attraverso cui il responsabile del Miur, Maria Chiara Carrozza, ha previsto un’introduzione graduale dei testi scolastici in formato digitale e un riduzione iniziale del 10% della spesa delle famiglie.
“Ministro – ha detto Satta, rivolgendosi proprio alla Carrozza – siamo contenti che la scuola introduca, seppur per una minoranza, i libri elettronici. Ma quando risolverà concretamente i problemi dell’edilizia scolastica, della valanga di precari che seppur bravi insegnanti non possono portare avanti la continuità didattica?” Sottolineando che i Comuni “sono in prima linea in questa battaglia”, Satta accenna, ad esempio, ai casi della Guicciardini e della Manzoni di Roma, dove “ci sono stati errori clamorosi nel formare le classi”. “In altri centri, soprattutto nei più piccoli – aggiunge – gli edifici cascano a pezzi e a metterci la faccia sono in primo luogo i sindaci. Serve – conclude – un piano speciale per la scuola, magari tagliando qualche F35”.