D’Avenia, Ammaniti e Saviano gli autori preferiti dai ragazzi

da Tuttoscuola

D’Avenia, Ammaniti e Saviano gli autori preferiti dai ragazzi

Alessandro D’Avenia, Niccolò Ammaniti, Roberto Saviano sul podio di medie e superiori. ‘Il Piccolo Principe’, ‘Le avventure di Pinocchio’, ‘La fabbrica di cioccolato’,  i più amati alle elementari. Questo è il verdetto degli studenti che hanno decretato i loro dieci libri più belli, quelli che vorrebbero avere nella loro biblioteca di classe. E che avranno grazie al concorso #Imie10libri lanciato dal Ministero dell’Istruzione che si è chiuso lo scorso 1° dicembre. Con un investimento di 1,3 milioni di euro, ogni scuola riceverà 150 euro per l’acquisto dei libri, anche in formato digitale.

#Imiei10libri: il concorso – Il concorso si articolava in due parti, una dedicata agli studenti delle elementari (#Imiei10libri, appunto), l’altra ai ragazzi di medie e superiori (Generazione 2000. I contemporanei in classe). Ogni classe ha potuto indicare le sue 10 preferenze. Alle votazioni, aperte l’1 giugno 2016, hanno partecipato 138mila classi, per un totale di 3,5 milioni di ragazzi. Hanno votato più di 68mila classi della primaria e oltre  70mila della secondaria. Hanno partecipato pure 8 sezioni ospedaliere e 2 inserite in case circondariali. Campania e Puglia sono le regioni dove si è riscontrata la più alta partecipazione con il 60% delle classi che hanno votato i loro libri preferiti. A seguire, Basilicata, Umbria e Sicilia. In Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Veneto ha votato più di un terzo delle classi.

Le parole del ministro – “Leggere non deve essere un compito obsoleto, ma una scelta consapevole che apre curiosità e creatività – ha detto il ministro Stefania Giannini le nostre ragazze e i nostri ragazzi ci chiedono storie: storie di fantasia e sogno nella scuola elementare; e storie di sentimenti, di crescita e di coscienza civile nella scuola secondaria. Credo che a fare tesoro di questo concorso saranno anche i più grandi, le famiglie e soprattutto gli insegnanti, perché un rafforzamento delle competenze di base passa necessariamente da un nuovo racconto della lettura, non solo dalla lettura di nuovi racconti. L’alta partecipazione – conclude il ministro – è un segnale positivo: dimostra che, cambiando prospettiva e lasciando ai giovani la parola, la scuola può scoprire una generazione di lettori attenti e intercettare i loro gusti e le loro ambizioni”.

La classifica delle scuole elementari
1- Il Piccolo Principe – Antoine de Saint-Exupéry
2. Le avventure di Pinocchio – Carlo Collodi
3. La fabbrica di cioccolato – Roald Dhal
4. Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare – Luis Sepúlveda
5. Cipì – Mario Lodi
6. Il meraviglioso mago di Oz – L. Frank Baum
7. Favole al telefono – Gianni Rodari
8. Matilde – Roald Dahl
9. Alice nel paese delle meraviglie – Lewis Carroll
10. Il giardino segreto – Frances H. Burnett
11. Diario di una schiappa – Jeff Kinney

La classifica di medie e superiori
1. Bianca come il latte, rossa come il sangue – Alessandro D’Avenia
2. Io non ho paura – Niccolò Ammaniti
3. Gomorra – Roberto Saviano
4. La solitudine dei numeri primi – Paolo Giordano
5. Per questo mi chiamo Giovanni – Luigi Garlando
6. Nel mare ci sono i coccodrilli – Fabio Geda
7. Ciò che inferno non è – Alessandro D’Avenia
8. Cose che nessuno sa – Alessandro D’Avenia
9. Fa bei sogni – Massimo Gramellini
10. Io e te – Niccolò Ammaniti
11. Veri amici – Mates
12. Mio fratello rincorre i dinosauri – Giacomo Mazzariol
13. L’amica geniale – Elena Ferrante

Partecipazione studentesca: scopri come farti valere

da Tuttoscuola

Partecipazione studentesca: scopri come farti valere

La partecipazione studentesca rappresenta uno dei punti di forza della legge 107/2015, conosciuta come “La Buona Scuola”.

Nel corso degli ultimi anni, nella profonda consapevolezza che la democrazia si possa apprendere esclusivamente in una scuola in cui gli alunni possano intervenire nelle scelte e siano liberi di farlo perché dotati di autonomia, consapevolezza e potere, le politiche giovanili perseguite dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca hanno posto come base fondante della propria attività la volontà di favorire la piena inclusione delle nuove generazioni anche attraverso il riconoscimento di inedite forme di cittadinanza e sedi di  rappresentanza.

È in questo terreno che hanno trovato corpo un insieme di strategie di intervento e si sono elaborate delle nuove norme che si traducono in pratiche che coinvolgono gli studenti, in particolare delle scuole secondarie di secondo grado.  Le azioni guidate dal MIUR verso il coinvolgimento attivo degli studenti nella vita politica della scuola di oggi, che va costantemente incontro a processi di trasformazione, mirano alla creazione di un’istituzione scolastica innovativa, in grado di riconoscere e valorizzare le caratteristiche intellettuali, cognitive, ma al contempo emotive, umane e meta-cognitive dello studente; una scuola che non può vivere senza la partecipazione attiva e propositiva di tutti i soggetti che la compongono, compresa la componente degli studenti.

La principale novità introdotta dalla legge 107 in tema di partecipazione è l’ampliamento del servizio Io Studio – la Carta dello Studente, nella portabilità della stessa dalla Scuola all’Università, nell’istituzione di accordi con le Regioni attraverso i quali garantire e consolidare il Diritto allo Studio, e nell’istituzione del Curriculum dello Studente e di una Carta dei diritti e doveri per gli studenti in alternanza scuola/lavoro.

La materia della rappresentanza studentesca e della partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nella vita della scuola è disciplinata in Italia dal DPR 567 del 1996 e successive modifiche; in esso sono contenute le norme che regolano le iniziative complementari e le attività integrative delle istituzioni scolastiche. La partecipazione attiva degli studenti e dei genitori rappresenta, infatti, uno dei tasselli fondamentali di una scuola moderna, capace di combattere e prevenire il drammatico fenomeno della dispersione scolastica, valorizzare le inclinazioni personali di ciascuno studente e creare le migliori condizioni per l’apprendimento, nella consapevolezza che partecipare significa anche assumersi delle responsabilità, adempiere i propri doveri e rispettare i diritti degli altri.

Nell’ottica, dunque, del raggiungimento degli obiettivi formativi che caratterizzano la scuola dell’autonomia, è necessario prevedere un coinvolgimento consapevole e attivo di tutte le componenti della comunità scolastica all’interno dei percorsi didattici, inserendo tra gli ambiti prioritari di intervento tutte quelle iniziative volte alla partecipazione responsabile di tutti gli attori della scuola, permettendo ai giovani studenti di sviluppare le competenze necessarie ad esprimere una cittadinanza attiva, efficace e responsabile e sostenendo la crescita culturale di tutti gli studenti attraverso lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e la valorizzazione delle diversità.

Un fondamentale strumento di legittimazione del sistema di rappresentanza e partecipazione è lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti. Lo statuto, approvato con DPR del 24 giugno del 1998 n°249 e modificato ed integrato dal DPR n. 235 del 21 novembre 2007, rappresenta il testo principale che sostanzia la cittadinanza studentesca e ne legittima il sistema di rappresentanza e partecipazione.

L’art. 2 comma 4 dello Statuto recita: “Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. […]”. La scuola, dunque, anche in sede di definizione del contenuto dell’offerta formativa, deve poter incentivare lo studente a partecipare e a rendersi protagonista delle nuove esigenze educative e delle sue soluzioni. Tali tematiche, inoltre, prevedono il coinvolgimento delle famiglie degli studenti, che si concretizza attraverso il Forum delle Associazioni dei Genitori della Scuola (FoNAGS).

Il FoNAGS, previsto dal decreto del Presidente della Repubblica del 10 ottobre 1996, n. 567, e istituito con il DM 14 del 18/02/2002, si riunisce su richiesta del Ministro o di almeno due Associazioni e comunque una volta ogni due mesi nel corso dell’anno scolastico. Il FoNAGS ha i seguenti compiti: favorire il dialogo e il confronto fra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e le realtà associative dei genitori; rappresentare le esigenze e formulare le proposte della componente genitori della scuola alle quali il Ministero si impegna a fornire, anche per iscritto, adeguate risposte entro 30 giorni; esprimere pareri sugli atti e sulle iniziative che il Ministro intende sottoporgli; esprimere, anche di propria iniziativa, pareri sui provvedimenti attinenti all’istruzione; rappresentare la sede di consultazione fra il Ministero e le Associazioni dei genitori sulle problematiche scolastiche.

Un ulteriore organo di rappresentanza, interlocutore del Ministero dell’Istruzione, è il Forum Nazionale delle Associazioni studentesche maggiormente rappresentative. Anche il Forum, previsto dal DPR 567/96, si riunisce su richiesta del Ministro o di almeno due Associazioni e, comunque, una volta ogni due mesi nel corso dell’anno scolastico. Ha il fine di valorizzare la partecipazione e l’attività associativa degli studenti come forma di espressione e di rappresentanza autonoma complementare a quella istituzionale, nonché di assicurare stabilità al dialogo e al confronto all’interno del mondo studentesco.

Su base provinciale, l’organismo istituzionale di rappresentanza studentesca è costituito dalle Consulte Provinciali degli Studenti. Le loro funzioni principali sono quelle di assicurare il più ampio confronto fra gli studenti di tutte le scuole superiori, ottimizzare ed integrare in rete le attività extracurricolari, formulare proposte che superino la dimensione del singolo istituto, stipulare accordi con enti locali, regione, associazioni e organizzazioni del mondo del lavoro, formulare proposte ed esprimere pareri agli Ambiti territoriali, agli enti locali competenti e agli organi collegiali territoriali. Anche le CPS sono normate dal DPR 567/96 e successive modifiche e integrazioni, che all’art. 6 comma 1 prevede l’istituzione delle Consulte. Le Consulte degli studenti, in ogni singola provincia, possono essere una risorsa preziosa per sostenere, monitorare e implementare il consolidamento dell’autonomia scolastica, se messe pienamente in grado di interagire con le altre componenti della scuola (Dirigenti Scolastici, docenti, personale ATA, genitori) e con gli uffici dell’amministrazione. La Consulta deve mantenere e rafforzare il rapporto fra la dimensione nazionale e provinciale della rappresentanza e la dimensione di istituto. Uno scollamento fra il livello dell’istituzione scolastica e quello provinciale renderebbe questi organi autoreferenziali.

Nel quadro della riforma delle Province e de la Buona Scuola il MIUR, oggi, lavora costantemente a una strategia finalizzata a ripensare il ruolo e la struttura delle Consulte Provinciali, puntando in primis sulla formazione di candidati e dei rappresentanti eletti ma non sottovalutando la necessità di coinvolgere tutti gli studenti in un percorso partecipativo consapevole ed efficace. Inoltre bisogna ipotizzare una revisione delle strutture organizzative, che tenga conto dell’articolazione periferica del MIUR e delle competenze in capo a enti locali, regioni, amministrazione e istituzioni scolastiche in materia di istruzione.

L’art. 6 comma 5 del DPR 567 prevede, inoltre, l’istituzione dei Coordinamenti regionali delle CPS, con il compito di pianificare interventi di in-formazione sui temi della partecipazione studentesca in ragione delle esigenze che emergono dai territori di specifica competenza e di assicurare una costante attività di monitoraggio sull’andamento delle elezioni dei rappresentanti nelle singole scuole, avendo cura di garantire, in ogni istituzione scolastica, la massima circolazione delle informazioni riguardanti le diverse forme di rappresentanza studentesca. Ogni singolo Coordinamento è composto da uno studente per ciascuna CPS della Regione e da ciascun docente referente presso ogni Ambito Territoriale, oltre al docente referente regionale con funzione di coordinatore. La finalità prioritaria è quella di favorire un’integrazione fra il lavoro delle Consulte e il processo di autonomia scolastica.

Per assicurare un coordinamento a livello nazionale tra le attività e le priorità delle CPS e dei Coordinamenti regionali, il DPR 567 istituisce il Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte provinciali (CNPC). Il Consiglio è un organo consultivo del Ministero ed è composto da tutti i presidenti eletti in ciascuna consulta provinciale. Il CNPC si riunisce su richiesta del Ministro e comunque almeno una volta nel corso dell’anno scolastico per 4 giorni; le sue funzioni principali sono il coordinamento dello scambio di informazioni sulle attività delle Consulte provinciali degli studenti, la promozione, l’ideazione e la realizzazione di attività progettuali di rilevanza nazionale, comunitaria ed internazionale, l’espressione, su richiesta del Ministro o di propria iniziativa, di pareri su azioni attinenti la partecipazione degli studenti e la progettualità delle Consulte, la promozione di indagini conoscitive sulla condizione studentesca i cui risultati sono oggetto di relazioni al Ministro, e l’elaborazione di proposte ed indicazioni progettuali con particolare attenzione al funzionamento del sistema di partecipazione e rappresentanza degli studenti.

Tutti le informazioni utili relative al funzionamento delle Consulte Provinciali Studentesche, alla loro organizzazione interna e alle attività realizzate a livello provinciale, regionale o nazionale sono raccolte sul portale dedicato “Spazio Consulte” gestito dalla Direzione Generale per lo Studente e consultabile all’indirizzo: http://www.spazioconsulte.it/. Nella consapevolezza che l’istruzione, la formazione e l’accrescimento culturale dei giovani, in tutte le loro forme, siano parte integrante degli orientamenti per la crescita e l’occupazione adottati dal Consiglio Europeo, e considerando l’esercizio del diritto allo studio come una possibilità, indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche di ciascuno studente, di fruire di attività di carattere culturale ed educativo, dall’anno scolastico 2008/2009 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca promuove inoltre il progetto “IoStudio – La Carta dello Studente” sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Il progetto prevede la realizzazione e la consegna di un badge nominativo in grado di attestare lo “status” di studente e garantire agevolazioni per l’accesso alla cultura a tutti gli studenti delle scuole secondarie di II grado, statali e paritarie aderenti. La Carta dello Studente “IoStudio” è lo strumento che ha consentito la realizzazione della prima rete inter-istituzionale di partenariato a sostegno dello studente, allo scopo di definire apposite convenzioni con numerosi partner sia di natura pubblica che privata, a livello nazionale e territoriale, coinvolgendo molteplici categorie come cinema, musei, libri di varia, materiale scolastico, telefonia, internet, tecnologia, viaggi, vacanze studio e molto altro ancora, e favorendo la mobilità degli studenti, l’accesso ai beni architettonici e ambientali, l’utilizzo di prodotti e servizi di natura tecnologica e multimediale a supporto dello studio.

Inoltre, il progetto “IoStudio” costruisce e promuove in collaborazione con i suoi partner iniziative di concorso e di partecipazione attiva rivolte agli studenti, realizzando dei veri e propri percorsi esperienziali rivolti all’acquisizione di soft-skills e alla trasmissione di conoscenze legate al mondo della creatività e dell’impresa. L’avvio nell’a.s. 2008/2009 del progetto “IoStudio” è stato accompagnato dalla nascita anche del Portale dello Studente www.istruzione.it/studenti, la piattaforma web interamente dedicata ai servizi digitali integrati con la Carta dello Studente e alle iniziative, ai concorsi e agli eventi per gli studenti. Il Portale dello Studente si è così affermato come il principale canale di comunicazione del MIUR diretta agli studenti.

Consapevole del fatto che il livello di democrazia all’interno di una comunità non si misuri soltanto dai principi dell’ordinamento giuridico-normativo generale, in questo caso quello scolastico, ma anche nell’esercizio quotidiano della vita democratica all’interno di ogni singola istituzione scolastica, la Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del MIUR mantiene vivo e costante il suo impegno nel favorire la partecipazione studentesca, promuovendo numerose iniziative tese ad incentivare tra gli studenti e, in generale tra tutte le componenti della comunità scolastica, la partecipazione attiva e il sostegno al diritto allo Studio, materia lasciata in delega al MIUR dalla legge 107/2015, comma 181 punto f). Il MIUR, che già annualmente si occupa di ripartire 103 milioni di euro destinati alla fornitura gratuita, totale o parziale, dei libri di testo a favore degli alunni meno abbienti delle scuole dell’obbligo e secondarie superiori (ai quali sono stati aggiunti, per il triennio 2016-2018, i 10 milioni di euro del fondo per l’acquisto di libri di testo e di altri contenuti didattici, anche digitali) sta lavorando, a partire dalle richieste formulate dal Forum degli Studenti, alla definizione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni) per tutti i gradi di istruzione.

La partecipazione degli studenti all’elaborazione dei nuovi livelli da garantire ai principali destinatari ed attori del mondo della scuola è indicatore del percorso che il MIUR intende seguire nel costruire un contesto scolastico in cui le istanze, a livello locale, regionale e nazionale di tutti i soggetti partecipanti, vengano poste su un piano di dialogo edificante e democratico. In tale ottica, la rappresentanza studentesca costituisce un pilastro imprescindibile di una nuova generazione di Scuola, in grado di rispondere alle necessità dei giovani, in cui gli studenti conoscano i loro doveri ed esercitino responsabilmente i loro diritti fondamentali.

*Dirigente, Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione Ufficio II

Vacanze di Natale 2016/17: quando iniziano regione per regione

da Tuttoscuola

Vacanze di Natale 2016/17: quando iniziano regione per regione

Mancano davvero pochissimi giorni alle vacanze di Natale 2016/17. Certo, qualcuno si starà già godendo un piccolo anticipo di festività grazie al ponte dell’Immacolata che si è legato alle votazioni per il referendum, ma sono tantissimi tutti gli altri che staranno aspettando l’arrivo vero e proprio delle vacanze di Natale. Sottolineiamolo: queste non arriveranno in tutte le Regioni lo stesso giorno. Se infatti il loro termine è fissato ovunque con l’arrivo della Befana, per il loro inizio dobbiamo dare uno sguardo al calendario scolastico. Precisiamo che non è detto che tutte le scuole si rifacciano a questo calendario per il principio dell’autonomia scolastica.

Vacanze di Natale 2016/17: quando iniziano? – Tornando al Calendario scolastico, i più fortunati che inizieranno le vacanze di Natale 2016/17 il prossimo 22 dicembre sono gli studenti e gli insegnanti della Sicilia. Il 23 dicembre daranno invece il via alle Feste quelli di Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia e Sardegna. Per tutti gli altri, invece, il primo giorno delle vacanze di Natale 2016/17 sarà il prossimo 24 dicembre che, fra l’altro, sarà pure un sabato. Piccola consolazione: anche il 7 gennaio è un sabato, quindi ovunque il rientro dalle vacanze avverrà presumibilmente lunedì 9 gennaio 2017.

Vacanze di Natale 2016/17, il calendario scolastico per Regione – Calendario scolastico alla mano, vediamo Regione per Regione, quando iniziano le vacanze di Natale 2016/17:

Valle d’Aosta: dal 24 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Provincia di Trento: dal 24 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Provincia di Bolzano: dal 24 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Emilia Romagna: dal 24 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017
Toscana: dal 24 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017
Umbria: dal 23 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Liguria: dal 23 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Piemonte: dal 24 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Veneto: dal 24 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Friuli Venezia Giulia: dal 23 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Marche: dal 24 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017
Campania: dal 23 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Molise: dal 23 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Basilicata: dal 24 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Lombardia: dal 23 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017
Lazio: dal 23 dicembre 2016 al 6 gennaio 2016
Abruzzo: dal 24 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Calabria: dal 23 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Puglia: dal 23 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017
Sicilia: dal 22 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017
Sardegna: dal 23 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017