Scuola Cloud

SCUOLA CLOUD ambiente digitale educativo condiviso ( ADEC)

di Umberto Tenuta

CANTO 154− Non importano le tecnologie, importa quale scuola si vuole attuare, la scuola dei docenti che fanno lezioni o la scuola degli studenti che costruiscono il loro sapere, il loro saper fare ed il loro saper essere anche in un Ambiente Digitale Educativo Condiviso (ADEC)

 

Sembra che ai docenti non si possa fare un discorso chiaro, aperto, disinibito, dicendo loro che le lezioni appartengono al Medioevo, quando il Pontifix maximus leggeva i Vangeli dalla cattedra pontificale ed i fedeli, in reverente silenzio, seduti nei banchi a dodici posti, ascoltavano i suoi sermoni.

Che cosa poi avessero capito del latinorum poco importava, nessuno li valutava, come oggi si fa con gli studenti.

Nel secolo XXI non si può non prendere atto che anche i nuovi alfabeti sono divenuti indispensabili a tutti per vivere in un mondo dai diversi alfabeti.

A nessun figlio di donna è consentito vivere analfabeta dei molteplici alfabeti della cultura contemporanea.

Se ancora nel Medio Evo bastava il villaggio per educare i giovani, ora occorre un sistema formativo integrato che veda la scuola sua promotrice e coordinatrice.

Una scuola dell’apprendere!

Nessuno insegna, nessuno può insegnare, per ventura o per sventura dell’essere umano, non so.

Ogni figlio di donna è condannato a farsi uomo col sudore della propria fronte.

“E ti procaccerai il pane col sudore della tua fronte”!

Uomini non si nasce ma si diventa attraverso l’educazione che ogni nato di donna deve conquistarsi, seppure con l’aiuto di coloro che già sono adulti.

<<Vi è un doppio modo di acquistare la scienza: uno quando la ragione naturale da se stessa giunge alla conoscenza di cose ignote, e questo modo si chiama invenzione; l’altro quando la ragione naturale viene aiutata da qualcuno dall’esterno, e questa maniera si chiama dottrina (insegnamento). In ciò in vero che viene prodotto dalla natura e dall’arte, l’arte procede allo stesso modo e con gli stessi mezzi che la natura. Come infatti la natura guarirebbe riscaldando chi soffre di frigidezza, così fa pure il medico; per cui si dice che l’arte imita la natura. Il simile accade anche nell’acquisto della scienza: il docente cioè conduce altri alla scienza di cose ignote allo stesso modo che uno, scoprendo, conduce se stesso alla conoscenza di ciò che ignora>>[1].

Non più insegnanti, ma facilitatori dell’apprendimento, questo sono i Maestri della Scuola Nuova del XXI secolo.

La scuola non offre saperi già bell’e confezionati come sandwich donaldiani.

Chi ha mai pensato che atleta si possa diventare seduto nei banchi della Harvard University?

Ciò non esclude che l’atleta abbia bisogno di un coach!

Ecco, il docente

È un coach.

Ma il coach non basta, occorrono anche gli attrezzi!

E gli attrezzi sono le parallele, gli anelli, le aste…

A scuola fino a ieri venivano utilizzati i materiali concreti, comuni e strutturati, iconici e simbolici.

Oggi si aggiungono, senza poter sostituire quelli già presenti, anche i materiali digitali.

Compreso il CLOUD!

Sì, sono d’accordo con Cosimo La Neve, a me non sconosciuto, sul Corriere della sera del 2 giugno 2014.

Ma, a condizione che l’INSEGNAMENTO NUOVO sia un Problem solving, nella forma del Cooperative learning, e che il Team Teaching sia un Team coaching ed un Team building.

Gli esseri umani non vengono né insegnati né formati: essi apprendono e si formano!

Le tecnologie didattiche tradizionali, comprese le LIM, vanno integrate dalla tecnologie digitali, al più presto anche 3D.

Il CLOUD apre una scenario nuovo.

Da qualche decennio a questa parte si parla di scuole integrate.

Ora si può pensare ad un ambiente digitale educativo condiviso nel Cloud (ADEC).

Si tratta di una prospettiva promettente che occorre saper programmare ed utilizzare al meglio, per non incorrere nei consueti errori di duplicazione della superata scuola delle lezioni.

Occorre invece un ADEC in cui sia possibile avere a disposizione tutte le occasioni possibili di apprendimento formativo di atteggiamenti e di capacità prima che di acquisizione delle strutture delle discipline.

I Laboratori digitali di apprendimento delle singole scuole, ed auspicabilmente anche i laboratori non digitali, si ritrovano integrate nel CLOUD, con enormi impensabili risparmi, editori permettenti.

L’ADEC (ambiente digitale educativo condiviso) nasce in questo momento.

Umberto Tenuta ne è l’ideatore e ne indicherà le linee portanti, nei prossimi Canti.

 

[1] TOMMASO D’AQUINO (a cura di M. Casotti), De magistro, La Scuola, Brescia, 1957, p 28.