Disegnare

DISEGNARE INSEGNARE O IMPARARE A DISEGNARE di Umberto Tenuta

Canto 416 Lezione di disegno!

 

Entra il Professore di Disegno.

Va direttamente a sedersi dietro la cattedra.

Apre il Registro digitale e di ciascuno degli alunni registra la presenza.

Apre il Tablet e comincia a lezionare.

Lezionare, sì, neologismo, sta per “tenere lezione”.

Leziona il Professore di disegno al pari della Professoressa di matematica.

Ragazze e Ragazzi, prendete il Quadernone di disegno.

No, niente riga, niente squadra, niente compasso, niente scatola dei colori, niente album a fogli bianchi.

Solo BIC e QUADERNONE!

Bravi, ora io detto e voi scrivete.

−Titolate: IL DISEGNO

−Scrivete: Il disegno è di due fatte: DISEGNO A MANO e DISEGNO GEOMETRICO.

−Punto e a capo.

−Scrivete: DISEGNO A MANO.

−Punto e a capo.

−Il Disegno a mano è impropriamente detto così.

Perché si può fare anche con i piedi.

Si può fare anche con la bocca.

Ed a volte si fa anche con le mani.

Importante è avere uno strumento disegnatorio, quale lapis o matita che dir si voglia, ma anche un carboncino di rovere o di betulla.

La mano sinistra per i destrorsi, la mano destra per i sinistrorsi tiene ben fermo il foglio.

La mano viceversa impugna −senza guerreggiare però− la matita FILA e fila sopra e sotto, a destra e a manca per il foglio.

Leggera è la mano, lieve è il tratto che tu lasci sul foglio.

Non temere!

Errare disumanum est!

Ma tu umano ancora non sei, e puoi liberamente sbagliare.

Tenero e leggero il lapis incide la sua traccia.

Oplà, tutto è sovrastato da una cancellata.

Come per dire: qui non si entra, vai all’altro foglio.

La speranza è l’ultima a morire.

Provando e riprovando, tu imparerai.

Certamente.

Lo dice Dante!

Quel sol che pria d’amor mi scaldò ‘l petto,
di bella verità m’avea scoverto,
provando e riprovando, il dolce aspetto (PAR, III, 1-3).

  Mi raccomando, leggera la mano sorvola il foglio che al termine del tuo ornato disegno di fiori di campo coi colori dell’arcobaleno uno stupendo SCARABOCCHIO offre allo stupito genitore.

Come Prima lezione dell’ORNATO DISEGNO tanto può bastare.

Ma ora subito veniamo al GEOMETRICO DISEGNO.

E qui soccorre la Tecnologia.

Povera è la BUONASCUOLA ed il TABLET non avete.

Ma compasso, squadretta e righetta certamente avete dentro il borsone, nient’affatto privo di un costoso goniometro.

Ora, scrivete.

−La riga serve per tracciare segmenti.

−La squadretta serve per tracciare linee perpendicolari.

−Il compasso serve per tracciare circonferenze, alias cerchi di Firenze.

−Il costoso goniometro è uno sfizio che solo pochi possono permettersi per misurare gli angoli agli incroci delle strade.

−Il tutto serve a chi ben lo impara a memoria d’uomo per il geometrico disegnare.

−Or potete disegnare: rettangoli, quadrati, rombi o losanghe, triangoli, pentagoni, esagoni, decagoni, dodecagoni…

−Ed ancora potete disegnare cubi e parallelepipedi, piramidi e celesti sfere.

Questa breve lezione può bastare, almeno per oggi potete disegnare, a scuola ed a casa, a casa soprattutto, di domenica in particolare.

LECTIO PRIMA.

 

POST SCRIPTUM DELL’ALUNNO MONELLO

Uffa che barba studiare e memorizzare questa lezione!

E ben ti conosco, NOIOSA INSEGNANTE, tu non la smetterai di tormentare noi poveretti fino a quando le sessanta pagine dei nostri settantasette costosi NOTES non avrai riempito delle tue noiose lezioni.

Il tuo mestiere −ben lo sappiamo− è solo lezionare.

Altro a noi non lasci fare.

Sempre dalla LIM lezioni copiare.

E mai, e poi mai, sui bianchi fogli disegnare.

Si impara ascoltando, si impara memorizzando, si impara ricordando.

Mica si impara operando.

A ballare non si impara ballando.

A saltare non si impara saltando.

A cantare non si impara cantando.

Tu ha sempre ragione, oh beneodiata Professoressa!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html