Quaderni vel Tablet

QUADERNI VEL TABLET di Umberto Tenuta

CANTO 507 PARTE PRIMA

Sostituire il TABLET alla carta?

 

Il PANTA REI eracliteo coglie un aspetto significativo del mondo umano.

Il divenire hegeliano è proprio dell’uomo.

Dalle fronde degli alberi alle capanne, alle case di fango, di tufo, di pietra, di cemento armato.

Dai piedi ai cavalli, alle carrozze, ai treni, alle automobili, agli aerei, alle navicelle spaziali che porteranno l’uomo sulla Nuova Terra.

Dalla paglia alle pelli degli animali, alla lana, al cotone, alla seta, al nylon per vestirsi.

E dalla pietra alle tavolette di argilla, al papiro, alle pergamene, alla carta per scrivere.

È finito il lungo cammino dell’uomo?

L’Apocalisse!

Vada per il papiro!

Vada per le pergamene!

Vada pure per la carta!

Ma ora basta!

Eternità cartacea.

Un uomo ce la ha data.

Guai a chi la tocca!

Davvero?

Ho cominciato col pennino ed il calamaio.

Poi la stilografica.

Poi la biro.

Ora la tastiera.

Il pennino digitale.

Le dita.

Scrivo e cancello, riscrivo, correggo.

Non vedete bene?

Ingrandisco.

Sbaglio?

Il Correttore educatamente mi dice: sei sicuro che è ortograficamente e sintatticamente corretto?

Vado a vedere su INTERNET.

Vocabolari a iosa!

I miei cari Melzi, Palazzi e Ragazzini se ne stanno lì, nell’alta scansia della libreria, smessi e dimessi.

E poi?

Poi le dita ed il pennino digitale non mi servono più.

Io parlo e lui, il mio fedele segretario, scrive.

 

Un bello e orribile

Mostro si sferra,

Corre gli oceani,

Corre la terra:

 

Passa benefico

Di loco in loco

Su l’infrenabile

Carro del foco.

 

Salute, o Satana,

O ribellione,

O forza vindice

De la ragione!

 

Tu preferisci il somarello?

Io il Tablet.

 

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