Si tornerà in classe a settembre, gli scienziati sembrano avere deciso: ora tocca al Governo

da La Tecnica della Scuola

Riflettere sul fatto di spostare la riapertura delle scuole italiane a settembre. A dirlo, in linea con la massima cautela dell’Oms, è stato uno degli esperti medici italiani in prima linea nella lotta alla pandemia del Coronavirus, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.

Locatelli (Css): serve una riflessione

Durante la trasmissione televisiva Che tempo che fa, andata in onda domenica 12 aprile su Rai2, l’oncoematologo ha detto: “Personalmente penso che si possa fare una riflessione per posporre la riapertura delle scuole al prossimo anno“.

Il presidente del Consiglio superiore di sanità decisione ha però anche precisato che la decisione finale su quando gli studenti e i docenti torneranno a scuola, però, “spetta al Governo“.

Una settimana fa l’aveva detto Burioni

Una settimana prima, sempre durante la trasmissione Che tempo che fa, era stato lo scienziato e divulgatore scientifico Roberto Burioni, a ricordare, alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che sul possibile ritorno a scuola degli alunni italiani “la scienza dice “prudenza”, ma poi tocca “alla politica scegliere”.

Anche le regioni del Nord spingono

A ricordare che spetterà al Governo stabilire quella data, che potrebbe essere anche scaglionata, con i più piccoli che tornerebbero per ultimi, è stato anche Luca Zaia: “La tragedia non è conclusa – ha detto il governatore del Veneto – Sono molto preoccupato che qualcuno possa pensare che è già finita”.

Per me riaprire le scuole sarebbe un errore“, ha sottolineato Zaia, perché “non possiamo permetterci una nuova accelerazione del virus”.

Secondo Zaia, tornare a scuola “significa masse di ragazzi che si muovono, e in ambienti confinati come un’aula, quindi pericoloso”.

Per ora tutti a casa fino al 3 maggio

In base all’ultimo decreto governativo, come annunciato dal premier Giuseppe Conte il venerdì precedente alla Pasqua, le misure di prevenzione volte a contrastare l’avanzare del Coronavirus sono state prorogate fino al prossimo 3 maggio.

L’attività didattica in classe rimane quindi sospesa: si proseguirà, dal 14 aprile, con la didattica a distanza, mentre gli istituti scolastici verranno aperti dai dirigenti scolastici solo per le attività indifferibili.

In ogni caso, come abbiamo già scritto, sul ritorno in classe, “quando si realizzerà, lo decideranno i politici. Certamente sulla scorta delle indicazioni dei virologi. Ma la responsabilità ultima sarà di chi firmerà i decreti. E di certo, quella decisione dovrà essere corretta”.