“Test sierologici obbligatori e organici al completo o in classe non si può tornare”

da la Repubblica

di Caterina Pasolini

«Bisogna tornare al più presto in classe: e per farlo ci vogliono test sierologici a professori e studenti oltre ad organici dei docenti completi. Altrimenti non è pensabile ripartire». Domenico Squillace, 63 anni, preside del liceo Volta di Milano, in questi giorni tra una pagina e l’altra de L’amore ai tempi del colera di Marquez, prende i computer della scuola e li consegna agli studenti che ne sono privi. È diventato famoso per aver scritto ai suoi alunni, il giorno della chiusura delle scuole, una lettera di affetto e letteratura, di chi coglie similitudini tra i Promessi sposi e la pandemia. Un invito a non distruggere col sospetto la vita sociale, che si concludeva: «Vi aspetto presto a scuola».

Sono passati quasi due mesi.

«Ne passeranno altri. Nonostante gli sforzi dei professori, alcuni sulla soglia della pensione si sono reinventati online, gli studenti a distanza faticano di più e cominciano ad essere stanchi. Dopo l’estate l’impegno sarà doppio: si dovranno mettere in pari i ragazzi che ora vengono promossi ma che non ce l’avrebbero fatta. E ristabilire il contatto: per questo oltre alle lezioni online ho invitato i docenti a fare anche iniziative con uno o due studenti per seguirli meglio».

Contrario alle lezioni online?

«Vanno bene per l’emergenza ma bisogna tornare in classe, perché lì gli studenti hanno uguali opportunità di imparare. La didattica online non è democratica: c’è chi ha un computer e chi no, chi non ha il wi-fi potente, chi ha spazi per studiare tranquillo e chi ci prova con i libri in bilico sul tavolo da cucina, i genitori che lavorano accanto e fratelli piccoli che stufi di stare in casa protestano».

Che fare per aprire a settembre?

«Copiare la Corea del sud o l’Islanda.

Test virologici obbligatori per entrare a scuola, e organici al completo.

Altrimenti non sarà possibile recuperare i ritardi e aiutare i ragazzi meno preparati».

C’è chi propone doppi turni per il distanziamento.

«Se fai i test li eviti. Da noi sarebbero impraticabili: ho 1.200 studenti , per garantire la distanza di sicurezza dovrei fare tre di turni di lezioni. E quindi avrei bisogno di 270 professori contro gli attuali 90. Chi me li dà?

Certo non il governo che mi sembra abbia ben altre serie emergenze, visto lo stato del sistema sanitario».