Scuola, a luglio il primo dei quattro concorsi per docenti

da la Repubblica

In Gazzetta ufficiale i bandi. La ministra Azzolina: “Ventiquattromila insegnanti in cattedra a settembre, poi gli altri”. Per rispettare il distanziamento solo dieci candidati alla volta. Entro ottobre, quattro percorsi diversi daranno il ruolo a 61.863 insegnanti

di CORRADO ZUNINO

ROMA – I quattro concorsi per assumere insegnanti, dalla scuola primaria ai licei, sono in Gazzetta ufficiale. Da ieri. I bandi, che diventeranno la guida per i candidati – un potenziale tra 180 e 240 mila -, sono pronti.

Con quattro percorsi diversi, previsti tra luglio e ottobre, si porteranno in cattedra 61.863 docenti, chiamati a ridurre l’eccesso di supplenti della scuola italiana (siamo vicini al rapporto di un precario ogni quattro docenti di ruolo) e a sostituire i trentamila maestri e professori che nel corso dell’Anno scolastico 2019-2020 andranno in pensione.

“Straordinario”, ottomila istituti

Il primo bando riguarda la procedura straordinaria per il personale precario della scuola secondaria (I e II grado): 24.000 posti disponibili, 77.000 candidati attesi. Chi non risulterà vincitore, otterrà comunque l’abilitazione alla professione che consentirà la partecipazione futura a concorsi ordinari. Le domande per questa prova si potranno inviare dal 28 maggio al 3 luglio e, secondo la ministra Lucia Azzolina, il concorso si potrà svolgere sempre nel mese di luglio: “Dobbiamo portare i vincitori in cattedra già a metà settembre”.

Per consentire ai 77.000 candidati di poter svolgere la prova computer based (test a crocette) con il distanziamento necessario, il ministero dell’Istruzione ha previsto di utlizzare ottomila istituti sul territorio (saranno escluse le scuole per cui sono previsti interventi di edilizia straordinaria, necessari per la difficile fase di riapertura di settembre).

Saranno 33.000 le postazioni disponibili. Nei singoli plessi potranno entrare solo dieci candidati alla volta. Le prove si svolgeranno in diversi giorni, divise per classi di concorso: una procedura simile a quella che sarà adottata dal ministero dell’Università per l’ingresso nelle specializzazioni mediche, sempre a luglio. Le aule utlizzate saranno sanificate prima dell’ingresso dei candidati.

La prova straordinaria abilitante è riservata a tutti gli insegnanti con un’anzianità di servizio di almeno tre anni, anche sul sostegno, di cui uno trascorso nella classe di concorso per la quale affronteranno la selezione.

Per l’idoneità gli aspiranti docenti dovranno ottenere una votazione minima di 28 punti su 40 nella prova scritta al computer.

I vincitori andranno subito in cattedra e saranno ammessi a sostenere un anno di prova che sarà rinforzato con una formazione universitaria mirata per 24 crediti formativi universitari. L’anno si concluderà con un colloquio di verifica in cui bisognerà conseguire il punteggio minimo (i 7/10, appunto), altrimentri il ruolo non sarà confermato. I vincitori del concorso dovranno restare almeno cinque anni nella sede di prima assegnazione per assicurare la continuità didattica.

I docenti che risulteranno “idonei”, ma non collocati in posizione utile per la nomina in ruolo, potranno abilitarsi all’insegnamento nella classe di concorso per la quale hanno partecipato e sosterranno una prova orale (sempre con un punteggio minimo di 7/10) e un anno di formazione per l’acquisizione dei 24 crediti. Poi potranno partecipare a nuovi concorsi.

I bandi per docenti, abbiamo visto, sono quattro (compreso il percorso abilitante). Il concorso per la scuola dell’infanzia e primaria offre 12.863 posti: le domande di partecipazione, qui, potranno essere inoltrate dal 15 giugno al 31 luglio 2020. Il concorso ordinario per la secondaria di I e II grado indica altri 25.000 posti disponibili ed è la chance offerta ai più giovani per l’ingresso nella scuola (anche qui la partecipazione va richiesta dal 15 giugno al 31 luglio).

Pd e Leu restano contrari

Oggi nella stessa maggioranza ci sono posizioni diverse sui concorsi: “Esiste qualche dubbio e perplessità”, ha ricordato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Pd e Leu proveranno a intervenire in Parlamento per avviare, invece, una procedura di assunzioni semplificata: per titoli e anzianità di insegnamento. Il ministero ritiene questa variante “a rischio costituzionalità”.

I Cinque stelle, con un documento dei deputati della commissione Cultura, rivendicano “le assunzioni a tempo indeterminato che riguardano sia docenti che lavorano nelle scuole da anni ma sono tutt’oggi precari, sia i giovani neolaureati”. Chi propone altre vie “otterrebbe il risultato di far slittare le assunzioni di almeno un anno e contemporaneamente di svilire merito e competenze”.

I sindacati confederali, con un testo unitario insieme a Snals e Gilda, parlano di “puntiglio ideologico” della ministra e scrivono: “Tutti sappiamo che sarà impossibile svolgere le procedure del concorso straordinario prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, che a settembre gli attuali precari saranno ancora tali e le classi saranno ancora scoperte. Nella fase in cui la riapertura richiederà stabilità delle cattedre e certezze, il ministero scarica sulle scuole l’onere di nominare quasi 200.000 supplenti. Per questo abbiamo proposto procedure straordinarie e concordate più semplici, anche se altrettanto rigorose e trasparenti”.

L’unico sindacato che accoglie con favore i concorsi luglio-ottobre è l’Ugl scuola: “Ben venga il bando”, scrive la segretaria nazionale Ornella Cuzzupi.