Il percorso per diventare tecnico RBT ABA

Il percorso per diventare tecnico RBT ABA

State of Mind del 27/09/2021

L’acronimo ABA sta per Applied Behavior Analysis, ovvero l’analisi del comportamento applicata. L’ABA può essere presentato come un insieme di procedure di intervento intensivo precoce, basate su principi comportamentali Skinneriani. Famosa soprattutto per la sua applicazione con soggetti con Sindrome dello Spettro dell’Autismo, sarebbe riduttivo considerare questo metodo esclusivo per tali problematiche. L’ABA, infatti, può essere applicata nei più disparati contesti in cui ci si ritrovi ad affrontare una problematica comportamentale.

Numerosi studi (N. Peters-Scheffer & al., 2011; C. M. Anderson & D. Kincaid, 2005; Moderato, P. Copelli, C.,2010) sostengono l’efficacia dell’applicazione del metodo ABA con soggetti aventi diverse problematiche (Spettro dell’autismo, difficoltà comportamentali, DOP, disabilità intellettiva,..).

Appurata la validità e l’efficacia relativa all’implementazione di tale metodologia, come si diventa tecnico RBT ABA? Quali sono i ruoli e i gradi di formazione che una persona può intraprendere all’interno del meraviglioso mondo dell’ABA?

Ogni intervento ABA, degno di tale nome, prevede la supervisione di un BCBA (Board Certified Behavior Analyst) che è il responsabile della direzione, supervisione e gestione del caso. Progetta e coordina l’intervento, creato ad hoc per il singolo soggetto. L’implementazione vera e propria dell’intervento ABA si sviluppa sul campo grazie alla presenza di tecnici RBT (Registered Behavior Technician). A volte, potrebbe esserci anche la figura BCaBA (Board Certified Assistant Behavior Analyst), che è il responsabile del supporto alla gestione del caso, sempre sotto la supervisione di un BCBA, non può in alcun caso operare da solo. Il ruolo del BCaBA è quello di supervisionare l’operato dell’RBT (Fig. 1).

Chiunque operi in nome dell’ABA, deve seguire un codice etico preciso, reperibile sul sito ufficiale del BOARD, in cui vengono affrontate tematiche quali: la condotta dell’analista del comportamento, i suoi obblighi nei confronti della famiglia del cliente, del soggetto stesso protagonista dell’intervento, di altri colleghi.

Per diventare tecnico RBT ABA è necessario anzitutto essere maggiorenni ed avere raggiunto almeno il diploma di scuola superiore. È necessario, poi, frequentare un corso definito Assesment delle competenze della durata di 40 ore, condotto da un BCBA certificato e riconosciuto dal Board. Durante il corso verranno affrontati argomenti che vanno dell’etica e condotta che l’RBT deve tenere nello svolgimento della sua professione, all’approfondimento teorico sul comportamentismo e sulle principali patologie in cui è possibile applicare l’ABA (Spettro dell’autismo, DOP,..). Fino ad arrivare a toccare con mano le tecniche di gestione dei comportamenti problema, le modalità di rinforzo e di estinzione, le tecniche volte allo sviluppo di capacità e autonomie e le diverse possibilità per la presa dati, fondamentale per l’implementazione di un buon progetto ABA.

Al termine del corso, il futuro tecnico RBT dovrà sostenere un esame scritto e un colloquio orale con il responsabile del corso e fornire alcuni video a dimostrazione dell’uso delle tecniche presentate durante le ore di lezione.

Superato l’esame finale sarà possibile iscriversi al Board e, attraverso il canale ufficiale, sostenere un successivo esame in lingua inglese per ottenere il titolo di RBT certificato.

A partire dal 2020, vista la situazione COVID, è stata data la possibilità ai futuri RBT di sostenere l’esame online, accedendo ad un’interfaccia autorizzata dal Pearson VUE, sito che si occupa dell’aspetto valutativo delle competenze dei tecnici RBT. In precedenza, per poter sostenere l’esame come RBT era necessario recarsi a Roma, unica sede del Pearson VUE in Italia.

L’esame ha una durata massima di 90 minuti ed è composto da 85 domande (10 delle quali sono item pilota), a scelta multipla. Tutte le domande prevedono quattro alternative di risposta.

Per prepararsi all’esame, oltre alla frequentazione del corso per l’assesment delle competenze, è consigliabile consultare manuali quali:
– Theisen B. & Bird Z. (2015): “RBT credential workbook“. Bx Dynamic Press; Vol. 3.
– Martin G. & Pear J. (2000): “Strategie e tecniche per il cambiamento”.   McGraw-Hill Education; 6° edizione. Traduzione italiana a cura di Moderato P. & Rovetto F.
– Ricci C. & al. (2014): “Manuale ABA-VB. Applied behavior analysis and verbal behavior. Fondamenti, tecniche e programmi di intervento”. Erickson.
Utile potrebbe essere, inoltre, consultare i siti delle riviste JABA e JEAB in cui sono raccolti articoli basati sulle ricerche di analisi applicata del comportamento.

Per potersi esercitare in vista dell’esame con il Board navigando nel web si possono trovare alcuni siti utili.

A conclusione dell’articolo, abbiamo pensato potesse essere interessante dare la parola a un’esperta. La Dott.ssa Lucia Piccin è un noto BCBA che lavora nel mondo dell’ABA da moltissimi anni.

Lucia Piccin è Analista del Comportamento BCBA. Lavora in questo campo da 18 anni, dapprima in UK sotto la supervisione dello UKYAP (United Kingdom Young Autism Project) poi in Italia.
Si occupa:
– della presa in carico, della valutazione, delle progettazione e supervisione di interventi individualizzati A.B.A. per bambini e ragazzi con ASD;
– della formazione di terapisti/e e delle figure responsabili in relazione all’implementazione degli interventi;
– della formazione dei genitori;
– della formazione attraverso docenza di corsi inerenti ASD e l’Analisi Applicata del Comportamento.

Quando ha sentito per la prima volta parlare di ABA?
LP (Dott.ssa Lucia Piccin): Per la prima volta ho sentito parlare di ABA nel Dicembre del 2002 quando ho letto un annuncio su una bacheca universitaria che cercavano una terapista per un intervento ABA, per una bambina di 2 anni. Io al tempo non sapevo nemmeno cosa fosse. Ho partecipato alle selezioni, poi alla formazione e sono state scelta tra i vari candidati per la creazione del team.

Che cosa le è piaciuto dell’ABA da convincerla a renderlo il suo lavoro?
LP: Riferendomi sempre al mio primissimo caso, mi è piaciuto innanzitutto il fatto di poter arrivare a relazionarmi e a comunicare con una bambina piccola, con problematiche comportamentali gravi e un deficit cognitivo importante. Tali caratteristiche rendevano apparentemente le modalità di relazione e di comunicazione con lei scarse e limitate.
Il metodo ABA non è un intervento mirato allo sviluppo di una determinata area di competenza, ma è un intervento globale ed intervenire in tutte le aree, prendendo in considerazione punti di forza e di debolezza della persona, trasformando i primi in risorsa, mentre i secondi in ambiti nei quali è necessario promuovere nuove competenze.
Nel tempo ho potuto apprezzare l’impatto che un intervento A.B.A. può avere non solo nella vita della persona a cui è rivolto il progetto, ma anche su tutto il suo ambiente circostante, la sua famiglia e anche all’interno dei contesti sociali, come ad esempio la scuola.
Ritengo la componente relazionale di fondamentale importanza, tanto da affiancarla al pari degli obiettivi di apprendimento all’interno di un progetto ABA. L’importanza dell’aspetto relazione e del ruolo del gioco nel miglioramento delle competenze di bambini nello Spettro dell’autismo, per me è tale che nel 2005 è stato l’argomento della mia tesi di laurea “Can play be transformed into a powerful instrument helping the development and learning of autistic children?”

Com’è stato il suo percorso di formazione per diventare BCBA?
LP: Dopo aver conseguito la laurea presso l’University of Wales Swansea, Swansea, in Inghilterra, ho frequentato presso la medesima università un Master di II livello in Child Welfare and Applied Childhood Studies.
Durante tutto questo periodo ho praticato come tutor ABA, sotto la supervisione dei consulenti dell’UK IAP.
Successivamente, ho deciso di frequentare presso l’Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano (IESCUM), a Parma, un Master di II livello su “L’analisi del comportamento: aspetti teorico-metodologici e applicazioni al disturbo autistico”. Tale master dà diritto di accesso all’esame di certificazione da parte del BACB  per divenire Assistente Analista del Comportamento Certificato (BCaBA) e Analista del Comportamento Certificato (BCBA).

L’ABA, oltre ad essere applicabile a soggetti con Spettro dell’Autismo, porta risultati efficaci anche con altre problematiche come il disturbo oppositivo provocatorio o soggetti con disabilità intellettiva. Qual è la sua opinione in merito?
LP: Innanzi tutto, è prioritario precisare che l’ABA non è e non nasce come intervento specifico per l’autismo. L’ABA è una scienza volta alla modificazione del comportamento, può essere applicata ad una varietà di situazioni, disturbi e patologie e non ci sono limiti di età. È vero però che c’è ampia evidenza scientifica dagli anni 70 ad oggi che ne prova l’efficacia nell’insegnamento di importanti comportamenti e abilità a bambini con autismo e ne evidenzia la particolare efficacia in relazione ad interventi precoci.
Nello specifico, l’ABA è una scienza che, attraverso l’utilizzo di tecniche e procedure derivate dai principi del comportamento, mira, da un lato, ad incrementare comportamenti socialmente significativi e, dall’altro, a ridurre i comportamenti problematici e, quindi, disadattivi. Il tutto comprovabile attraverso la sistematica registrazione dei dati.

di Ilaria Cester e Cinzia Marcuzzo,
OPEN SCHOOL Psicoterapia Cognitiva e Ricerca, Mestre