Violenza sulle donne, Valditara: porteremo vittime a parlare nelle scuole

da Il Sole 24 Ore

In un’intervista a La Stampa il ministro dell’Istruzione e del Merito annuncia la nascita di una giornata di sensibilizzazione per il 25 novembre. D’accordo FdI
di Redazione Scuola

«Si tratta di affermare e diffondere tra i giovani la cultura del rispetto. Pensiamo a incontri da tenere nelle scuole rendendo protagonisti gli stessi studenti e con l’intervento, fra gli altri, di vittime di violenze che possano testimoniare in modo diretto che cosa significa la violenza contro le donne. L’obiettivo è di riuscire a farlo partire già da quest’anno». Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, in una intervista a La Stampa. “Come ministero stiamo inoltre lavorando per fare qualcosa che possa avere un’incidenza più continuativa», ha proseguito l’esponente leghista.

La giornata del 25 novembre

Sempre alla Stampa Valditara ha aggiunto: «Stiamo pensando di organizzare delle iniziative nelle classi come accadrà nel campo della sicurezza stradale dove abbiamo previsto, con un disegno di legge approvato il 27 giugno, il potenziamento dell’educazione stradale nelle scuole con corsi extracurricolari, o come accade per la campagna di sensibilizzazione contro il bullismo che vede il ministero impegnato nella prevenzione del bullismo, del cyberbullismo e di ogni altra forma di violenza».
Parole a cui ha fatto seguito l’annuncio di un’iniziativa contro la violenza sulle donne che si terrà il 25 novembre: «Sarà una giornata importante – ha spiegato – che vedrà la partecipazione anche di testimonial».

D’accordo anche Fratelli d’Italia

A differenza di altr,i temi su cui la maggioranza si repsenta divisa su questo sembra esserci unità. Come confermano le dichiarazioni odierne della sottosegretaria al Mim, Paola Frassinetti: «Negli ultimi giorni i femminicidi e lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo sono stati alla ribalta delle cronache e ci hanno profondamente scosso. La violenza contro le donne è una piaga che non può e non deve trovare spazio. Il rispetto e la dignità di ogni individuo, a prescindere dal genere, rappresentano valori fondamentali su cui si fonda la nostra convivenza civile».
A suo giudizio, in questo contesto «è evidente che l’educazione abbia un ruolo chiave. Nella famiglia e nella scuola il ragazzo dovrebbe ricevere i primi insegnamenti educativi e la giovane età degli autori dell’ignobile stupro a Palermo, non fa che confermare la necessità di interventi efficaci.Dal ministero dell’Istruzione e del Merito ribadiamo la nostra volontà ed il nostro impegno a garantire una formazione fondata sull’importanza del rispetto reciproco, facendo capire come il possesso sia un atteggiamento malsano che nulla ha a che fare con il sentimento vero».