Valditara rilancia la centralità del rapporto tra scuola e impresa

da Il Sole 24 Ore

Per il ministro dell’Istruzione e del merito non bisogna avere paura della contaminazione tra pubblico e privato. Aprea (Fi): serve nuova generazione di tecnici e tecnologi.
di Cl.T.

«Da qui intendo lanciare la sfida alla politica a favore della centralità del rapporto tra scuola e impresa: non bisogna avere paura della contaminazione tra pubblico e privato. In Italia solo lo 0,5 del privato investe sulla scuola, invece dobbiamo spingere a investire di più. La rilevanza della persona, il valore del legame tra scuola e impresa, sono tutti tabù che stanno cadendo». È il passaggio centrale dell’intervento del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara al convegno organizzato alla Camera dal gruppo di Forza Italia dal titolo “La sfida al futuro dei giovani tecnologici”.

La nuova e innovativa filiera 4+2

Aprendo il suo intervento, il ministro è tornato sul voto in prima lettura di ieri del Senato a favore del ddl sull’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. «Sono passati vent’anni e ieri, finalmente, è arrivato il primo sì a una legge innovativa: sono orgoglioso di rappresentare un governo che ha creduto in questa riforma. Stiamo facendo – ha sottolineato il ministro leghista – una cosa attesa da tanto tempo, buona per i nostri ragazzi e per tutto il nostro sistemo produttivo. Sinora abbiamo perso competitività e punti di Pil per la mancanza di qualifiche richieste e non fornite dalla scuola. Mi fa molto piacere il dialogo importante che abbiamo avuto con le regioni. Abbiamo modellato questa proposta con loro. C’è stata una straordinaria risposta soprattutto dalle Regioni nel mezzogiorno: le scuole del sud hanno sostenuto questa riforma con una voglia di riscatto che non dobbiamo dimenticare. Sono convinto – ha concluso .- che anche così si riunisca l’Italia, dando opportunità a tutti di realizzarsi con la formazione adeguata».

Aprea (Fi): serve nuova generazione tecnici e tecnologi

«Che un sistema produttivo fortemente orientato all’innovazione richiedesse persone con competenze professionali idonee a gestire il cambiamento in atto che non è solo rapido, ma anche costante e che si dovesse per questo prevedere nell’ordinamento scolastico italiano una seconda gamba formativa per il conseguimento di qualifiche professionali, era chiaro a noi di Forza Italia fin da quando siamo nati come soggetto politico, ormai 30 anni fa». A sottolinearlo è stata l’azzurra Valentina Aprea, responsabile del Dipartimento istruzione di Fi, e grande esperta di scuola. Aprea ha poi aggiunto: «Come ha sostanzialmente ammesso il Pnrr, non ci potrà essere nessuna modernizzazione del nostro Paese se non si provvederà in tempi brevi a creare una nuova generazione di tecnici e tecnologi che abbiano le competenze per trasformare con le tecnologie più avanzate (dalla robotica all’intelligenza artificiale) i settori della vita pubblica e privata. Ed è sempre più necessario accrescere la contaminazione tra competenze, formazione e lavoro, affinchè le scuole diventino sempre più “fabbriche di competenze” e non solo di cittadinanza, e le imprese “fabbriche di conoscenza” e non solo di prodotto».