La Uil Scuola chiede investimenti, stabilità, sburocratizzazione della scuola

da tuttoscuola.com

La Uil Scuola chiede investimenti, stabilità, sburocratizzazione della scuola

Serve una forte assunzione di responsabilità del Governo per una  revisione della spesa pubblica che, a saldi di bilancio invariati,  sposti risorse a favore di cultura e scuola, per avviare un graduale  avvicinamento ai livelli dei paesi europei”. È quanto ha detto oggi  il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, nel corso  dell’iniziativa nazionale del sindacato, svoltasi a Roma, dal titolo “#CAMBIAMENTO – Più istruzione / La parola alle scuole”.

Di Menna ha ricordato la desolante posizione dell’Italia, tra i Paesi  europei e mondali, in all’istruzione, alla cultura, al merito, alla  modernizzazione e alla promozione sociale: “L’Italia risulta all’ultimo  posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura  (1,1%  fronte del 2,2% dell’Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo  dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte  del 10,9% dell’Ue a 27). In rapporto al Pil, la spesa per l’istruzione  in Europa è del  6,1%, in Italia è del 4,8%”.

Essere fanalino di coda in Europa per spesa in cultura e istruzione –  ha continuato il segretario generale della Uil Scuola – dà il segno di  un Paese che non riesce a cambiare, a eliminare sprechi e privilegi per  indirizzare risorse per l’istruzione, per la  modernizzazione”.

Le proposte del sindacato si declinano nel trinomio “Investimenti, stabilità, sburocratizzazione del sistema scolastico”.

Come investimenti, la Uil Scuola indica:

– il riconoscimento del lavoro a partire dal rinnovo del contratto per il triennio 2014-16.

– un piano triennale di adeguamento degli stipendi, ormai non più sostenibili per una professione così importante.

Ai fini della stabilità, il sindacato chiede un piano di immissioni  in ruolo sui posti vacanti in organico di diritto; incarichi  pluriennali; organico funzionale pluriennale; reti di scuola.

Infine, per sburocratizzare il sistema scolastico, Di Menna invoca  una vera ‘rivoluzione ministeriale’ che trasformi il ministero da organo  di gestione a struttura servente, di supporto e monitoraggio con una  forte caratterizzazione tecnico-professionale.