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Precari Ata, uno su cento ce la fa

da ItaliaOggi

Precari Ata, uno su cento ce la fa

Al lumicino le chance di supplenza per i 300mila iscritti . La legge di Stabilità ha ridotto i posti in organico e vietato le supplenze fino a 7 giorni

Nicola Mondelli

Sarebbero in totale trecentomila gli aspiranti a supplenze brevi e saltuarie di assistente amministrativo, assistente tecnico, collaboratore scolastico, guardarobiere, cuoco e infermiere che entro l’8 ottobre 2014 avevano presentato domanda di aggiornamento o di inserimento nelle graduatorie di istituto di terza fascia del personale Ata.

Si tratta delle graduatorie valide per il triennio 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017.

Il loro numero, peraltro assolutamente indicativo, lo si ricava dalla presa visione, appunto, delle graduatorie provvisorie consultabili sui siti degli uffici scolastici territoriali e su quelli degli istituti presenti nelle singole province. Il dato definitivo, che presumibilmente non si discosterà molto da quello ufficioso, lo si potrà tuttavia definire solo dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive, pubblicazione che dovrebbe avvenire entro la prossima settimana.

In ogni caso il dato di trecentomila non sorprende più di tanto quanti avevano fatto osservare, fin dal momento della pubblicazione del decreto ministeriale (5 settembre 2014) con il quale si fornivano le disposizioni per l’aggiornamento o l’inseriment nelle graduatorie di istituto di terza fascia, che l’avere consentito a chiunque di presentare la domanda, purché in possesso dei titoli di studio richiesti per ognuna delle figure professionali del personale Ata – non inferiore comunque al diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale – avrebbe indotto migliaia di giovani e meno giovani a presentarla nella speranza di ottenere nel corso del triennio di validità delle graduatorie una supplenza breve o saltuaria.

Una speranza che, alla luce dell’elevatissimo numero di aspiranti e soprattutto delle ulteriori riduzioni di posti in organico (2.020 a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016) e del divieto imposto ai dirigente scolastici al conferimento di supplenze brevi di assistente amministrativo nelle scuole con più di tre unità in organico di diritto, di assistente tecnico, di collaboratore scolastico per i primi sette giorni di assenza del titolare, previsti dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), potrà realizzarsi per l’1 o al massimo per il 2 per cento degli inclusi nelle graduatorie di istituto.

Dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive, i dirigenti scolastici saranno tenuto a conferire eventuali supplenze utilizzando esclusivamente le nuove graduatorie, ciò comporterà in non pochi casi la risoluzione del contratto stipulato con gli aspiranti inclusi nelle graduatorie in vigore per il triennio 2011/2014, contratti validi fino alla nomina dell’avente diritto incluso nelle nuove graduatorie.

Le prove Invalsi? Avviliscono gli esami e il ruolo dei prof, per colpa di esperti chiusi nel guscio

da La Tecnica della Scuola

Le prove Invalsi? Avviliscono gli esami e il ruolo dei prof, per colpa di esperti chiusi nel guscio

Dura requisitoria del professor Giorgio Israel, matematico dell’Università “La Sapienza”: chi opera per l’ente agisce con una visione così autoreferenziale da interagire solo con interlocutori “addomesticati”. Non ho nulla contro le prove, ma inserendole in terza media si arriva a “conturbare l’esito dell’esame” e, ancora peggio, “a stimolare insegnanti e studenti a studiare una nuova materia”. Il rischio è voler sostituire pian piano “la funzione valutativa dell’insegnante”, invece “assolutamente inespugnabile”

L’operato dell’Invalsi? È da bocciare, perché “i suoi esperti agiscono su una base di una visione così autoreferenziale”, al punto di “essere chiusa a qualsiasi confronto propriamente detto” o al massimo disposta ad interagire solo con interlocutori “addomesticati”. A sostenerlo è il professor Giorgio Israel, matematico dell’Università “La Sapienza” di Roma, con un intervento on line dal titolo “Sono utili le prove invalsi?”, realizzato in corrispondenza del convegno “In classe ho un bambino che … “, organizzato dalla casa editrice “Giunti Scuola” svolto a Firenze il 6 e 7 febbraio 2015.

Non potendo partecipare direttamente, per un malessere fisico, Israel ha fatto conoscere il suo pensiero via web, attraverso un video reso pubblico dalla Gilda degli Insegnanti.

“Non ho nulla a priori contro l’Invalsi o le prove Invalsi”, né tantomeno contro la valutazione, spiega l’accademico: “ma davvero si vuole far credere che la valutazione sia una scoperta dei nostri giorni? Sarebbe una dimostrazione di ignoranza o malafede davvero sconcertante”. “Come se fino adesso fosse tutto stato legato all’arbitrio”, ha detto ancora il docente universitario.

Israel, inoltre, negli anni ha prodotto una lunga lista “di test criticabili” e dai “contenuti significativi su cosa non si dovrebbe fare: ma non ho mai ricevuto alcuna risposta”. Per poi chiedere ironicamente: “cosa volete che si possa discutere in queste condizioni? La speranza è che” finalmente “spalanchino le finestre: questo modo di procedere è il massimo dell’arbitrio”.

Il punto è che “se la funzione” dell’Invalsi “è quella di sostituirsi pian piano alla funzione valutativa dell’insegnante”, invece “assolutamente inespugnabile”, allora “non ci siamo proprio. Penso all’inserimento della prova nell’esame di terza media: non c’è bisogno di essere un grande epistemologo per capire che” con questa prova si arriva a “conturbare l’esito dell’esame” e, ancora peggio, a “stimolare insegnanti e studenti a studiare una nuova materia: i test”.

 

Per visionare l’intero intervento on line del professor Israel cliccare qui.

Iscrizioni on line, domenica 15 ultimo giorno: famiglie assistite anche nel week end

da La Tecnica della Scuola

Iscrizioni on line, domenica 15 ultimo giorno: famiglie assistite anche nel week end

A comunicarlo è il Miur, che ha deciso di tenere attivo il servizio di assistenza telefonica (06 58494025) anche sabato e domenica prossimi dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Le domande inoltrate sono oltre 1,2 milioni, il 78% di quelle attese. Alle superiori però uno su tre deciderà al fotofinish.

Domenica 15 febbraio è l’ultimo giorno per le iscrizioni on line alle classi prime di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado: per l’occasione il servizio di assistenza telefonica del Miur resterà eccezionalmente aperto anche sabato e domenica.

“Per assistere al meglio i cittadini che effettueranno la procedura nei prossimi giorni – scrivono da Viale Trastevere – , il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha deciso di tenere attivo il servizio di assistenza telefonica dedicato alle iscrizioni (06 58494025) anche sabato e domenica prossimi dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Le domande inoltrate, ad oggi, sono oltre 1,2 milioni, il 78% di quelle attese”.

Gli ultimi dati sulle iscrizioni indicano che la grande maggioranza dei nuovi alunni alla primaria e alle medie ha preso la sua decisione sulla scuola che frequenterà il prossimo anno: “è già arrivato alle scuole oltre l’84% delle domande previste per la primaria, l’85% di quelle della secondaria di primo grado”. Solo due studenti su tre hanno invece effettuato l’iscrizione per il primo anno di scuola superiore: siamo al “65% di quelle attese per le superiori”, dicono sempre dal Miur. Ciò significa che, approssimativamente, circa 200mila alunni oggi frequentanti la terza media decideranno al fotofinish.

Esiste invidia professionale tra gli insegnanti?

da La Tecnica della Scuola

Esiste invidia professionale tra gli insegnanti?

La scuola italiana è pregna di situazioni conflittuali, infatti, esistono conflitti tra i docenti del Sud e quelli del Nord, tra insegnanti giovani e quelli più vecchi.

Ce ne sono tra i docenti di ruolo e precari, tra quelli che si sono spostati dalle loro case, facendo il più delle volte grandi sacrifici, e quelli che insegnano a due passi dalla casa in cui sono cresciuti.

Come in ogni professione, anche in quella dell’insegnamento, ci sono persone che riescono meglio nel loro operare in classe e persone che dovrebbero fare altro nella vita. In queste differenze spesso si annida l’invidia, un sentimento antico come il mondo e certamente universale, che riguarda a detta di molti la quasi totalità degli insegnanti, a livelli diversi di intensità e di consapevolezza.

A tal proposito in un articolo del Corriere della Sera dal titolo “Ecco i sette peccati capitali dell’insegnante” sull’invidia professionale si scrive così: “L’invidia amareggia l’esistenza. Non è tanto il voler avere ciò che l’altro possiede in talenti e qualità, è l’odio per quello che l’altra persona ha oppure rappresenta.

L’insegnante che invidia il collega carismatico, ricco di passione e ingegno, amato dagli studenti e dagli altri colleghi, che fa le cose non per gli incentivi del fondo d’istituto ma per piacere, non si accontenta di rodersi dentro, ma semina calunnia, desidera distruggere i pregi dell’altro.

L’invidia si alimenta di risentimento. Si insinua nella pretesa che ciascuno ha di valere qualcosa a sé stesso e agli occhi degli altri. L’insegnante invidioso sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso o sostiene che siano frutto di ingiustizia.

La professionalità e l’entusiasmo altrui sono fonte di personale frustrazioni”.

Rsu: confermata l’eleggibilità del personale a tempo determinato

da La Tecnica della Scuola

Rsu: confermata l’eleggibilità del personale a tempo determinato

Sottoscritto definitivamente all’Aran il CCNQ per le modifiche all’ACQ per la costituzione delle Rsu

In data 9 febbraio 2015 è stato sottoscritto definitivamente il Contratto collettivo nazionale quadro con il quale si interviene sull’elettorato attivo e passivo delle RSU.

In particolare, l’articolo 3 (Elettorato attivo e passivo) – Parte II – dell’Accordo collettivo quadro per la costituzione delle RSU per il personale dei comparti delle pubbliche amministrazioni e per la definizione del relativo regolamento elettorale del 7 agosto 1998, come modificato dall’ACQ 24 settembre 2007,  è sostituito dal seguente:

“1. Hanno diritto a votare (elettorato attivo) tutti i lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato in forza nell’amministrazione alla data delle votazioni, ivi compresi quelli provenienti da altre amministrazioni che vi prestano servizio in posizione di comando e fuori ruolo.

2. Ai fini della definizione degli adempimenti relativi delle procedure elettorali, ivi  compreso il calcolo dei componenti della RSU, si tiene conto soltanto dei dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato in forza nell’amministrazione alla data di inizio della procedura elettorale (annuncio).

3. Sono eleggibili (elettorato passivo) i lavoratori che, candidati nelle liste di cui all’art. 4, siano dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato in servizio alla data di inizio delle procedure elettorali (annuncio), sia a tempo pieno che parziale.

4. Fatto salvo quanto previsto al comma 5, nei comparti di contrattazione sono, altresì, eleggibili i dipendenti a tempo determinato, in servizio alla data di inizio della procedura elettorale (annuncio), il cui contratto a termine, al fine di garantire la stabilità della RSU, abbia una durata complessiva di almeno 12 mesi dalla data di costituzione della stessa

5. Nei comparti Scuola ed AFAM sono, altresì, eleggibili i dipendenti con rapporto di lavoro a tempo determinato cui sia stato conferito un incarico annuale fino al termine dell’anno scolastico/accademico o fino al termine delle attività didattiche.”

In merito alla durata e sostituzione nell’incarico, il CCNQ prevede che i componenti della RSU restino in carica per tre anni, al termine dei quali decadono automaticamente con esclusione della prorogabilità.

In tutti i casi di dimissioni o decadenza di uno dei componenti, lo stesso sarà sostituito dal primo dei non eletti appartenente alla medesima lista.

Le dimissioni devono essere formulate per iscritto alla RSU. Quest’ultima ne dà comunicazione al servizio di gestione del personale e, mediante affissione all’albo, ai lavoratori. Tale comunicazione deve contenere anche il nominativo del subentrante o la dichiarazione di decadenza dell’intera RSU, nei casi previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti.

Pensioni: entro il 2 marzo le domande di cessazione per la “sesta salvaguardia”

da La Tecnica della Scuola

Pensioni: entro il 2 marzo le domande di cessazione per la “sesta salvaguardia”

Interessati i lavoratori che hanno ricevuto comunicazione dall’Inps di essere rientrati tra i beneficiari per andare in pensione con i requisiti previgenti la riforma Fornero, se nel 2011 erano in congedo o permesso per l’assistenza di un parente o affine disabile grave

La c.d. Sesta salvaguardia prevista dalla legge 10 ottobre 2014, n. 147 consente di accedere al trattamento pensionistico con i requisiti vigenti prima dell’entrata in vigore del D.L. 201/2011, convertito con modificazioni dalla L. 214/2011 (riforma Fornero), per i lavoratori che nel corso del 2011 abbiano fruito di un congedo ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, o di permessi ai sensi dell’articolo 33, comma 3, della legge 5  febbraio 1992, n. 104.

I soggetti che abbiano ricevuto comunicazione dall’Inps di essere rientrati tra i beneficiari della suddetta Sesta salvaguardia possono presentare domanda di cessazione in modalità cartacea utilizzando il modello allegato alla Nota prot. n. 4441 del 9 febbraio 2015 entro il 2 marzo 2015.

Gli uffici scolastici provinciali e le segreterie scolastiche devono pertanto procedere, con urgenza, a convalidare le cessazioni al Sidi.

20 mila prof a spasso?

da La Tecnica della Scuola

20 mila prof a spasso?

Anche se manca la decisione politica, l’orientamento del Miur sembra chiaro: entrano 148 mila precari delle GaE, ma altri 20 mila potrebbero rimanere senza contratto

Sono costoro, secondo Italia Oggi, i prof fino ad oggi impiegati dalle graduatorie di istituto per i quali, se il piano sarà confermato, ci sarebbero solo due vie: il ricollocamento volontario presso le scuole paritarie, nell’ipotesi che chi oggi vi lavora, ed è incluso nelle Gae, propenda per il passaggio alle dipendenze dello stato; il concorso che sarà bandito nel 2015, e che esplicherà i suoi effetti fino al 2018, e che potrebbe prevedere una quota di posti riservati oppure un punteggio aggiuntivo ad hoc per quanti dimostreranno di avere già lavorato per un certo numeri di anni.

Per Italia Oggi il Miur starebbe preparando gli strumenti legislativi da inserire nel decreto legge sulla Buona scuola, previsto nel consiglio dei ministri del 27 febbraio.

Se quest’anno i docenti destinatari di contratto da graduatorie di istituto da almeno tre anni risultano circa 30mila, si conta che di questi almeno 10 mila continueranno comunque a lavorare perché per la cattedra ricoperta, in generale materie scientifiche, non c’è disponibilità sufficiente di insegnanti nelle graduatorie ad esaurimento.

Resterebbero altri 20 mila precari le cui supplenze, con le assunzioni da Gae e la creazione dell’organico funzionale, non dovrebbero più essere necessarie.

Tuttavia, fa notare Italia Oggi, a questo personale dovrebbe essere corrisposta comunque l’indennità di disoccupazione con ulteriore aggravio finanziario per lo Stato, per cui ci potrebbe essere un piano di assunzione alternativo:  non assorbire tutti i docenti delle Gae in un anno, allungare il piano e includervi anche i precari della seconda fascia delle liste di istituto, rivedendo la legge sul reclutamento.

Giannini: “Non possiamo ignorare la rivoluzione di Internet”

da La Tecnica della Scuola

Giannini: “Non possiamo ignorare la rivoluzione di Internet”

La ministra dell’Istruzione al Telefono Azzurro, sottolinea: “Per i nativi digitali la rete rappresenta una chiave importante che si inserisce bene nella didattica”
Le prospettive e le qualità del web sono state al centro del messaggio inviato al Telefono Azzurro dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in occasione del convegno “Libertà, responsabilità ed etica: nuove sfide per la tutela della web generation”, organizzato nell’ambito del Safer Internet Day 2015, la giornata internazionale istituita e promossa dall’Unione Europea. La notizia da Interris.it

“Internet rappresenta una rivoluzione culturale e sociale senza precedenti: un nuovo modo di comunicare, interagire, apprendere, conoscere” ha spiegato la responsabile del Miur, secondo cui “per i cosiddetti nativi digitali la Rete rappresenta una chiave importante che si inserisce perfettamente nello studio, nella didattica, nella scuola. Per questa ragione la politica e le Istituzioni non possono e non devono restare in silenzio di fronte alle grandi e continue innovazioni tecnologiche, bensì partecipare attivamente ai dibattiti contribuendo a ideare nuovi criteri interpretativi e difese nei confronti all’uso e all’abuso di Internet, senza trincerarsi dietro un ritardo culturale figlio di una visione superata e obsoleta che vede Internet un mezzo simile alla televisione, al telefono, alla radio”.

Ma la Rete, ha sottolineato la Giannini, non significa una società più facile, ma più libera, chiara, trasparente, sicuramente complessa perché più interattiva: “con la Buona Scuola abbiamo rinnovato la nostra responsabilità nei confronti dei nativi digitali, sicuramente più  esperti di noi nell’uso dei nuovi media e degli strumenti digitali, ma soli di fronte alla complessità dell’universo Internet e delle sue architetture. Nel Decreto Legge abbiamo infatti previsto di rafforzare l’offerta formativa a tutti gli ordinamenti (dalla scuola primaria in poi) per inserire moduli didattici per “Media Literacy” che si inseriranno nei programmi esistenti, senza restare confinati nella classica ora di informatica”.

Iscrizioni online fino al 15/2. Assistenza Miur non stop

da tuttoscuola.com

Iscrizioni online fino al 15/2. Assistenza Miur non stop

Si avvicina la data di chiusura delle iscrizioni on line alle classi prime di scuola primaria e secondaria di I e II grado: le famiglie hanno tempo fino al 15 febbraio compreso, domenica prossima.

Per assistere al meglio i cittadini che effettueranno la procedura nei prossimi giorni, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha deciso di tenere attivo il servizio di assistenza telefonica dedicato alle iscrizioni (06 58494025) anche sabato e domenica prossimi dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Le domande inoltrate, ad oggi, sono oltre 1,2 milioni, il 78% di quelle attese.

E’ già arrivato alle scuole oltre l’84% delle domande previste per la primaria, l’85% di quelle della secondaria di primo grado e il 65% di quelle attese per le superiori.

L’Ocse promuove il Jobs Act dell’Italia, ma la boccia su istruzione e fisco

da tuttoscuola.com

L’Ocse promuove il Jobs Act dell’Italia, ma la boccia su istruzione e fisco

L’Ocse promuove il Jobs Act del governo Renzi ma bacchetta l’Italia sul tema dell’istruzione, insistendo sulla sua mancanza di legame con il mondo del lavoro, invitando inoltre alla semplificazione del sistema fiscale. L’analisi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, “Going for Growth (Alla ricerca della crescita)”, è stata presentata con qualche ora di anticipo sulla riunione del G20.

Nel suo classico rapporto annuale, l’Ocse ha accolto con favore le manovre dell’esecutivo, che hanno spostato “la protezione dai posti di lavoro al reddito dei lavoratori“, invitando al tempo stesso a rendere “più flessibili assunzioni e licenziamenti” e ad adottare “procedure legali più prevedibili e meno costose, supportate da una rete di protezioni sociali più ampia e da politiche attive per il mercato del lavoro“.

Meno positiva la valutazione sulla spesa destinata all’istruzione, scesa “ben sotto la media“, con l’indice puntato contro i cambi al vertice dell’agenzia di valutazione del ministero dell’Istruzione, tre in appena quattro anni. Secondo l’organizzazione, l’Italia “ha un basso rapporto tra qualità e costo” dell’istruzione, e “dovrebbe fare di più per migliorare le opportunità per i meno qualificati“. “Pur prendendo atto degli interventi avviati per potenziare l’istruzione tecnica post secondaria – ha aggiunto l’Ocse – questa dovrebbe essere ulteriormente rafforzata“.

Questo solo uno dei suggerimenti dispensati, insieme a quello di aumentare le tasse universitarie e introdurre un sistema di prestiti d’onore per gli studenti. Rimarcata quindi la debolezza del rapporto tra istruzione e mondo del lavoro nel Paese, che già era stata evidenziata nel rapporto intermedio “Ocse Education at a Glance”.

Bocciato il fisco, perché “il peso delle tasse per i lavoratori a basso salario è alto, il codice fiscale è troppo complicato e l’evasione è alta“. Un ultimo aspetto, questo, sul quale l’Ocse ha insistito molto, invitando il governo a ridurre le “distorsioni e gli incentivi a evadere“. L’organizzazione parigina ha incoraggiato l’Italia anche sul terreno delle privatizzazioni, che non hanno raggiunto gli obiettivi fissati negli scorsi anni.

Riforma per legge o per contratto? La Buona Scuola a un bivio. Pericoloso

da tuttoscuola.com

Riforma per legge o per contratto? La Buona Scuola a un bivio. Pericoloso

I giochi sembrano quasi fatti e i decreti della Buona Scuola sono ormai in dirittura d’arrivo, visto che tra due settimane al massimo, come annunciato dal premier, verranno pubblicati.

Non si parla più di un unico decreto, bensì, come fin dall’inizio si diceva, di un decreto legge (per i provvedimenti urgenti e straordinari come il piano di assunzioni) e di una legge-delega con tempi di approvazione e iter legislativi nettamente differenziati.

Per i sindacati della scuola la questione dei decreti sta diventando critica, non tanto per lo strumento che verrà adottato (decreto-legge o legge delega), né prioritariamente per i contenuti (che comunque sono considerati di notevole importanza), quanto per il metodo adottato che li ha esclusi completamente da qualsiasi confronto e trattativa preventiva.

In una nota unitaria Flc CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola hanno duramente criticato il comportamento del ministro Giannini, che ha ignorato la richiesta di aprire tavoli di confronto con i sindacati sui provvedimenti annunciati come imminenti dal governo.

“Non si regola per decreto il rapporto di lavoro – hanno detto i sindacati – si apra subito il confronto sulle proposte del governo riguardanti la scuola, che toccano sotto molti aspetti – a partire dalle retribuzioni – materie che la legge riserva alla contrattazione”.

Per i sindacati si tratta di un comportamento che pregiudica il corretto e proficuo svolgimento delle relazioni sindacali.

“I lavoratori della scuola – hanno scritto i sindacati alla Giannini – non meritano di subire ulteriori mortificazioni, il rifiuto del governo di discutere e confrontarsi nelle sedi negoziali previste per legge rende inevitabile la via della mobilitazione su obiettivi che da tempo i sindacati pongono al centro della propria iniziativa”.

L’incontro con la Giannini è fissato per il 16 febbraio prossimo, ma i tempi stretti per arrivare alla pubblicazione dei decreti sembra non lascino spazio alla trattativa vera e propria ma soltanto ad una informativa preventiva. Se, come tutto fa pensare, non vi sarà trattativa e spazio di modifica, si può essere certi che per la scuola si annuncia una primavera molto calda.

Gran Premio di Matematica Applicata 2015

Gran Premio di Matematica Applicata 2015:
sono 330 gli studenti in finale

Il 12 febbraio i migliori studenti si affronteranno nella seconda manche della gara promossa
dal Forum ANIA – Consumatori con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Milano, 10 febbraio 2015 – E’ partito il conto alla rovescia: giovedì 12 febbraio i migliori studenti delle scuole secondarie di II grado iscritte al Gran Premio di Matematica Applicata si affronteranno nella seconda manche di questa gara. La competizione, promossa dal Forum ANIA – Consumatori in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, vuole valorizzare le competenze matematiche degli studenti e avvicinarli all’aspetto più utile e concreto di questa disciplina.

Il Gran Premio, giunto alla sua XIV edizione, quest’anno ha coinvolto oltre 6.200 studenti di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria. La finale si svolgerà come di consueto nella sede dello storico Ateneo milanese e avrà come protagonisti i 330 ragazzi che si sono distinti durante la prima prova, svoltasi lo scorso 14 gennaio in ciascuno degli istituti partecipanti.

La seconda manche della gara vedrà i finalisti impegnati nella risoluzione di originali e divertenti quesiti a risposta multipla o risposta aperta: per questi ultimi, saranno determinanti nella valutazione l’originalità del percorso risolutivo e la chiarezza espositiva delle soluzioni elaborate dallo studente.

Il Gran Premio di Matematica Applicata si concluderà con una cerimonia di premiazione che si terrà il 7 marzo 2015 presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove i 40 studenti che avranno ottenuto i migliori punteggi verranno premiati insieme ai loro docenti, in presenza di rappresentanti del mondo accademico, del Forum ANIA – Consumatori e del settore assicurativo.

“Iniziative per la diffusione della cultura scientifica”

“Iniziative per la  diffusione della cultura scientifica”

on line l’elenco degli 87 progetti vincitori del bando

 

Sono 87 i progetti che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha deciso di finanziare fra quelli che hanno partecipato al bando “Iniziative per la promozione della cultura scientifica” emanato lo scorso luglio. Potevano concorrere scuole, soggetti pubblici e privati. L’elenco delle iniziative che hanno superato la selezione è da oggi on line sul sito del Miur.

Dal Festival della Statistica e della Demografia ai progetti di scambio fra Scuola e mondo della Ricerca, alle iniziative di potenziamento dei laboratori, passando per le masterclass di fisica e per la robotica impiegata per potenziare la didattica in licei e istituti tecnici e professionali. Sono alcune delle proposte promosse dagli esperti che hanno avuto accesso ai finanziamenti. I fondi disponibili ammontano a 3.720.000 euro. Nel dettaglio, sono 79 le iniziative vincitrici della categoria ‘Progetti annuali’, di questi 56 sono stati presentati da istituzioni scolastiche e 23 da soggetti, pubblici e privati, diversi dalle scuole. Sono infine 8 i progetti selezionati per la stipula di Accordi di programma.

Le domande approvate prevedono un’ampia partecipazione di soggetti: oltre alle scuole, Associazioni, Fondazioni e Società, Università, Musei scientifici, Enti di ricerca, Enti locali. Gli ambiti tematici affrontati dai progetti selezionati sono ampi e rispondono alle molteplici finalità del bando che, in particolare, chiedeva di favorire la promozione della divulgazione scientifica attraverso l’impiego di nuove tecnologie e di sviluppare sinergie stabili tra il mondo della Scuola e quello dell’Università e della Ricerca, anche con lo scopo di incentivare la formazione e l’aggiornamento professionale dei docenti italiani per una sempre più efficace didattica della scienza.

 

Ricerca, dal MIUR 1 milione di euro per l’agricoltura sostenibile

Ricerca, dal MIUR 1 milione di euro per l’agricoltura sostenibile

 La JPI FACCE – iniziativa intergovernativa, a cui partecipano 21 Paesi dell’Unione Europea e associati, volta a promuovere la ricerca nei settori dell’agricoltura, della sicurezza alimentare e del cambiamento climatico – ha lanciato un bando nell’ambito del progetto ERA-NET Cofund FACCE SURPLUS, dedicato all’agricoltura sostenibile e resiliente per la produzione alimentare e non alimentare.

Dotato di un budget complessivo di 15 milioni di euro, il bando è cofinanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) con 1 milione di euro, di cui 500.000 euro di contributo alla spesa e 500.000 euro di credito agevolato.

Il bando ha lo scopo di migliorare la collaborazione e la cooperazione attraverso lo Spazio europeo della ricerca nel settore dei sistemi di trasformazione integrati e di produzione di biomassa sia alimentari sia non alimentari, inclusa la bioraffinazione. In questo modo, esso mira a sostenere l’innovazione e la creazione di valore dalla biomassa e dalle bioraffinerie in sinergia con l’intensificazione ecosostenibile della produzione di biomassa agricola, tenendo conto delle necessarie condizioni economiche, ambientali e sociali e della resilienza ai cambiamenti climatici.

La scadenza per la presentazione della proposta preliminare è fissata al 4 marzo 2015.

Giannini alle scuole: venite all’Expo, il mondo vi aspetta qui

da La Stampa

Giannini alle scuole: venite all’Expo, il mondo vi aspetta qui

L’obiettivo è portare due milioni di ragazzi italiani e stranieri all’Esposizione Universale fra l’1 maggio e il 31 ottobre prossimi
milano

Un invito a tutti i docenti,agli studenti, agli universitari e ai ricercatori a recarsi all’Expo è stato lanciato dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini a Milano in un video girato in occasione dell’evento “Expo delle idee”.

«Cari ragazzi, cari professori, cari insegnanti, fra 83 giorni parte Expo ed è già tutto pronto per portare in Italia e dall’Italia una vera cultura dell’alimentazione corretta – ha detto la Giannini – e per trasmettere al mondo il messaggio che la sostenibilità dipende da noi. Vi aspettiamo a Milano. Unitevi al nostro grande impegno per Expo, il mondo vi aspetta qui».

L’obiettivo, portare due milioni di ragazzi italiani e stranieri (attraverso i gemellaggi) all’Esposizione Universale fra l’1 maggio e il 31 ottobre prossimi.

«Questo sarà veramente l«Expo delle idee e per questo tutta la filiera della conoscenza, dalla scuola alla ricerca, sarà attiva e protagonista», ha sottolineato il Ministro. Il Miur ha già avviato «una serie di progetti che puntano, da una parte, a portare la scuola ad Expo e, dall’altra, a portare Expo, come già avviene da molti mesi, nelle scuole italiane».

Scuola, Università e Ricerca hanno già cominciato a prepararsi per l’appuntamento milanese, fra concorsi per favorire i gemellaggi, percorsi didattici on line, adesione alle iniziative del Padiglione Italia.

Il Miur coordina il Tavolo di lavoro sull’Educazione alimentare che dovrà preparare un documento nazionale e le nuove Linee guida per la scuola. All’evento “Expo delle Idee” i responsabili di progetto del Miur, dirigenti scolastici ed esperti di settore si sono seduti attorno ad uno del 42 tavoli organizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali proprio per continuare il lavoro di stesura. Grazie al Protocollo con Expo e Padiglione Italia #labuonascuola si metterà in mostra a Milano: saranno raccontate più di 700 esperienze di eccellenza. Duemilacinquecento studenti della Lombardia, i “volontari per un giorno”, accoglieranno e aiuteranno le scuole italiane in visita ad Expo. Sono già più di duemila le squadre di studenti di 57 paesi che si stanno incontrando virtualmente sulla piattaforma “Together in Expo” (www.togetherinexpo2015.it). Gare e percorsi tematici on line stanno anticipando la partecipazione fisica delle scuole all’Esposizione Universale.

Grazie al portale, sono già stati attivati oltre 200 gemellaggi internazionali. Il concorso “La scuola per Expo” ha raccolto invece l’adesione di 1.500 istituti, con una partecipazione importante da parte delle scuole del Sud. Il Miur porterà ad Expo anche gli oltre cinquemila studenti che parteciperanno alle finali dei Campionati studenteschi a Torino.

Anche Confindustria sosterrà la partecipazione dei ragazzi all’Esposizione attraverso il progetto “Adotta una scuola per l’Expo2015”. Il Padiglione Italia ospiterà i Conservatori italiani per tre momenti musicali al giorno. E le Accademie di Belle Arti, l’Accademia Nazionale di Danza e l’Accademia di arte drammatica “Silvio D’Amico” metteranno in mostra le proprie eccellenze. Infine c’é il programma “#Vivaioricerca e Università”, una serie di eventi scientifici a cura del Centro nazionale delle Ricerche (Cnr) che si terranno al Padiglione Italia. Ventiquattro gli eventi in calendario. Dieci gli atenei italiani che stanno già realizzando progetti.