MALEDUCATI GIOVANI di Umberto Tenuta
CANTO 553 Dirigenti Docenti Genitori oggi dicono che i giovani sono maleducati.
Male-educati.
Ossia, educati male!
O addirittura, non educati.
Poveri giovani, venuti al mondo senza il loro consenso, solo per volontà dei genitori.
La madre li ha partoriti ancora immaturi, ancora non educati abbastanza nel grembo materno e quindi bisognevoli di un supplemento di gestazione/educazione che Famiglia e Società ha il dovere di garantire loro[1].
Vanno a scuola per essere educati, ed a scuola li accusano di non possedere l’educazione che essi alla scuola vanno a chiedere!
È come dire:
−Disgraziato, tu sei un assetato!
−Disgraziato, tu sei un affamato!
−Disgraziato, tu non sei educato!
Oh, se avessero voce, i nostri giovani direbbero ai loro docenti:
−Ma, Professò, io sono venuto da te proprio per essere educato! E tu, non solo non mi hai educato, ma mi rinfacci quella che è una tua colpa, la colpa di non avermi educato perbenino!
−Senti, saccentino, ma tu non capisci nemmeno che tu, proprio tu, non mostri alcun desiderio di alimentarti dei miei saperi e della mia saggezza!
−O’ vero, Professò?
−Ma che te ne sei fatta tu della mia curiosità innata[2], del mio desiderio di esplorare, ricercare, scoprire che già nel grembo materno manifestavo grattando e scalciando di qua e di là, come quella poveretta della mamma mia ben testimoniava lamentando di qua e di là che io le davo certi calci?
−Sono nato ed ho aperto subito gli occhietti miei curiosino per esplorare di qua e di là.
−Senza un costoso corso di educazione motoria ho imparato da solo a camminare per esplorare il mondo di qua e di là.
−I miei genitori non mi hanno fatto frequentare un Corso di educazione linguistica, eppure io ho imparato così bene la lingua materna che nessun’altra parlerò mai così bene!
−E me ne sono andato in giro per il mondo sconosciuto che mi si parava innanzi ed ho imparato che ci sono le pietre −quelle che vorrei tirare a te!− e ci sono le piante coi fiori e coi frutti!
−Ed ho imparato che ci sono donne buone ed uomini buoni, come il Signor Francesco che ci vuole tanto bene!
−Maestro, te la posso dire ‘na cosa?
−Io vuogliu bene assai alla mamma mia!
−E sai perchè?
−Perché, a differenza di te, Professò, ogni scarrafone è bello a mamma soja!
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“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”
[1] Scrive Kant che <<La bestia è già resa perfetta dall’istinto… L’uomo invece… non possiede un istinto e deve quindi formulare da sé il piano del proprio modo di agire… La specie umana deve esprimere con le sue forze e da se stessa le doti proprie dell’umanità. Una generazione educa l’altra… L’uomo può diventare tale solo con l’educazione>>[1].(KANT E., Pedagogia, O.D.C.U., Rimini, 1953, pp.25-27.
[2] HODKIN R.A., La curiosità innata – Nuove prospettive dell’educazione, Armando, Roma, 1978.