Bonus docenti e contratto

Il Presidente del Consiglio parla di bonus docenti e di contratto. Ma sul primo si confonde e sul secondo fa solo promesse. Nessuna parola sul difficile inizio dell’anno scolastico.

Il Presidente del Consiglio “conferma” il bonus docenti anche per quest’anno perché è “un contributo per formarsi”. E sul Contratto si impegna a lavorare in finanziaria per un adeguamento salariale.

Il fatto è che il bonus non è un contributo da confermare di anno in anno secondo i voleri del Presidente del Consiglio. È legge e non spetta a lui elargire il bonus o meno. E poi il bonus non è funzionale alla formazione perché per questo vi è la cosiddetta “carta” del docente. Anch’essa è legge e non una concessione del Governo. Invece sul difficile inizio dell’anno scolastico non abbiamo ascoltato nemmeno una parola mentre regnano incertezza, tantissime criticità e rabbia di docenti e personale ATA per l’assenza di risposte alla violazione sistematica dei loro diritti. Ci sarebbe piaciuto ascoltare un bilancio della legge 107 del 2015 che è la responsabile di tutto questo. Sul Contratto, è ora che il Presidente del Consiglio esca dal generico,
Il suo Governo finora ha stanziato 300 milioni di euro per 3 milioni di statali. L’Avvocatura dello stato ha calcolato una somma necessaria che ammonta a 7 miliardi di euro.
Il Presidente può uscire dal generico? Basterebbe un tweet. Ma deve essere chiaro che rivendichiamo un contratto nazionale vero che garantisca incrementi retributivi per tutti, superi la legge Brunetta, valorizzi le professionalità e ristabilisca regole esigibili nei rapporti di lavoro e nella contrattazione.