Riapertura scuole, allarme prof e presidi: uno su tre è nella categoria a rischio

da Corriere della sera

Gianna Fregonara e Orsola Riva

C’è un nuovo problema che si affaccia in vista della riapertura delle scuole, seppure a settembre. Un nodo inaspettato che è stato messo in evidenza per la prima volta dal documento dell’Inail -l’istituto che si occupa dei principi della sicurezza dei lavoratori sul posto lavoro -preparato dagli esperti in vista della riapertura delle attività. Si legge infatti che è consigliata una «sorveglianza sanitaria eccezionale per i lavoratori con età superiore ai 55 anni». Per loro in assenza di copertura immunitaria adeguata (in sostanza, test sierologici) si dovrà valutare la possibilità di un giudizio di «inidoneità temporanea» al lavoro da rivalutare a scadenze fissate»

Uno su tre

Una vera e propria tegola per il ministero dell’Istruzione: secondo i dati degli osservatori internazionali dell’Ocse, l’Italia, che conta gli insegnanti più anziani d’Europa con un’età media di 49 anni, ha più della metà dei docenti già avanti nella carriera e over 50. Più precisamente gli insegnanti over 50 sono il 49 per cento, quasi la metà secondo l’ultima rilevazione del programma Talis che risale al 2018. Gli insegnanti da sottoporre a test e sorveglianza dunque – considerando quelli sopra i 55 anni – potrebbero arrivare anche al 30 per cento del totale. Non solo, se si analizza l’anagrafe dei presidi, nonostante l’arrivo di quasi 3000 nuovi dirigenti lo scorso anno, sono ancora più in là con l’età: il 46 per cento ha più di 60 anni e un altro 20 circa tra i 55 e i 60: se per i professori sono immaginabili forme di didattica a distanza, è più difficile che i presidi possano restare in remoto a gestire la ripartenza delle loro scuole. Se ne occuperà probabilmente la task force istituita martedì al ministero.

Il ritardo nei concorsi

Si tratterebbe di oltre 200 mila insegnanti, quasi 300 mila: se dovessero essere esonerati temporaneamente si creerebbe un buco incolmabile dai supplenti che già dovranno andare a riempire oltre 200 mila cattedre che a settembre saranno vuote. Non verrà in aiuto neppure il concorso che sarà bandito a giorni: delle 24 mila cattedre previste dal concorso straordinario per docenti con tre anni di anzianità, probabilmente non si riuscirà a riempirne neppure una, visto che verosimilmente le prove saranno rinviate a fine anno o addirittura al prossimo. Anche se la ministra Azzolina spera di poter fare la prova del concorso straordinario ad agosto e avere i prof in cattedra entro i primi mesi del nuovo anno scolastico.