Scuolabus, contagi e distanziamento: vademecum per il rientro in classe

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Quesiti. Misurazione della febbre a casa, quando scatta l’obbligo di mascherine, pulizia giornaliera
e igienizzazione periodica degli ambienti. Domande e risposte per spiegare le regole di Cts e ministero dell’Istruzione.

Dalla misurazione della febbre a come cambieranno i trasporti e il servizio mensa. Fino ad arrivare ai nuovi banchi e alle prime indicazioni per la scuola dell’infanzia. Il Cts si riaggiornerà a fine agosto (forse il 29); qui di seguito, con lo strumento delle domande e risposte, proviamo a mettere in fila – a oggi – un po di punti fermi per studenti e insegnanti, rielaborando documenti del ministero dell’Istruzione del Cts.

Quando si torna a scuola?

Le lezioni riprenderanno per tutti gli studenti il 14 settembre, come previsto dall’ordinanza firmata dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina lo scorso 24 luglio. Un numero ristretto di Regioni ha deciso di discostarsi da questa data. Dal 1° settembre partono, invece, le attività di integrazione e recupero degli apprendimenti per tutti gli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza e per coloro che i docenti riterranno proficuo coinvolgere, anche in attività di consolidamento o potenziamento degli apprendimenti.

Sarà ancora prevista la didattica a distanza?

Saranno i singoli presidi a decidere l’articolazione delle lezioni. Ad esempio spalmandole su 6 giorni o riducendo i moduli orari rispetto ai 60 minuti tradizionali. Almeno come situazione di partenza la didattica a distanza potrà essere usata (in via complementare) solo alle superiori. Alle primarie e alle medie invece non sarà consentita. A meno che non scatti un nuovo lockdown (totale o parziale). In quel caso andranno garantite 10 ore di lezione via web in prima elementare, 15 alle medie e 20 alle superiori.

Le lezioni si svolgeranno con la mascherina?

Per accedere a scuola, dai 6 anni in su, bisogna indossare la mascherina. L’obbligo, ribadito ieri dal Cts, vale per i docenti, i presidi, i bidelli e gli studenti. Questi ultimi però, una volta entrati in classe, possono abbassarla in tutte le situazioni in cui viene rispettato il metro di distanza. Avendo l’accortezza però di rimetterla se si spostano dal proprio banco. Nella fase di inizio anno scolastico la mascherina va tenuta anche al banco se non è ancora possibile rispettare il metro di distanza. Come ribadito nelle Linee guida per il settore 0-6, per i bambini sotto i sei anni non è previsto l’uso delle mascherine. Per gli alunni con disabilità ci si comporterà così: se la disabilità non è compatibile con l’uso continuativo della mascherina non si dovrà indossare.

Cosa si intende per distanziamento di un metro?

In tutti i locali scolastici la distanza minima da tenere sarà di un metro. In classe andrà calcolato in maniera statica – cioè da centro del banco a centro del banco – partendo dalle ormai celebri «rime buccali» degli alunni: è questo il parametro che i dirigenti scolastici stanno utilizzando nella riorganizzazione delle classi e degli spazi dedicati alla didattica. La distanza di un metro andrà tenuta anche in sala professori, nelle mense e davanti ai distributori automatici di snack. In palestra i metri diventano 2.

Come cambia la mensa?

Il servizio di refezione scolastica va organizzato a turni. Qualora i locali fossero stati riconvertiti in spazi didattici si può utilizzare il lunchbox. Garantendo l’opportuna aerazione e pulizia degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto. Indipendentemente da dove avvenga, la somministrazione del pasto deve prevedere la distribuzione in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile.

Sarà garantito il servizio di pre o post scuola, ove esistenti?

Sì, questi servizi resteranno, rispettando le indicazioni organizzative generali, come ad esempio la necessità di avere attività strutturate per gruppi/sezioni stabili, con i medesimi adulti di riferimento e nel rispetto delle regole previste per la riduzione del contagio.

Cosa cambia per gli scuolabus?

Per accedere allo scuolabus serve la mascherina. Non solo in salita e in discesa ma anche per tutto il viaggio. All’interno del mezzo bisogna rispettare il metro di distanza e dunque i posti vanno riempiti seguendo l’allineamento verticale dei sedili. Solo i fratelli o i bambini che vivono sotto lo stesso tetto potranno sedersi accanto. Unica deroga al distanziamento è ammesso per i percorsi inferiori ai 15 minuti. Ciò significa che solo al di sotto di tale soglia i mezzi possono viaggiare a pieno carico. Regioni ed enti locali hanno fatto presente che così facendo rischia di mancare all’appello il 50% dei mezzi e che per reperirli (ad esempio usando i bus turistici) servono più risorse.

Quando arriveranno i nuovi banchi?

Partirà l’8 settembre la distribuzione dei primi banchi monoposto agli istituti che ne hanno fatto richiesta nelle varie regioni, per esigenze di spazi, in vista dell’inizio dell’anno scolastico. La distribuzione dei nuovi banchi, prodotti dalle imprese che hanno vinto il bando indetto dal Commissario per l’Emergenza, è prevista fino a tutto il mese di ottobre.

Come saranno organizzati i gruppi dell’infanzia?

Ci saranno gruppi/sezioni stabili con l’individuazione per ciascun gruppo del personale educatore, docente e collaboratore, al fine di semplificare l’adozione delle misure di contenimento conseguenti a eventuali casi di contagio e limitarne l’impatto sull’intera comunità scolastica. Informazione per i più piccoli: non si potranno portare giocattoli propri. Inoltre, il materiale ludico sarà assegnato in maniera esclusiva a specifici gruppi/sezioni.

La febbre va misurata a casa?

Sì. All’ingresso degli istituti scolastici non ci saranno i termoscanner. La temperatura andrà presa a casa dai genitori e se supererà i 37,5 i ragazzi non potranno andare a scuola. È questa, infatti, una delle pre-condizioni stabilite dal ministero, su suggerimento del Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute, per poter entrare in classe. Oltre a non avere sintomatologie respiratoria e, nei 14 giorni precedenti, non essere stato in quarantena o in contatto con un soggetto positivo al Covid-19.

In ogni scuola ci dovrà essere un presidio sanitario?

Sì. Ogni scuola deve avere un medico competente per la sorveglianza sanitaria che deve collaborare con il preside e con il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nell’integrare e proporre tutte le misure anti Covid-19. Tra i suoi compiti c’è anche la tutela dei lavoratori fragili a meno che questo incarico non sia assegnato a un altro medico di medicina generale, magari in consorzio con altri istituti, oppure a un medico del lavoro dell’Inail. Rafforzati anche gli sportelli di supporto psicologico per alunni e lavoratori.

Chi sono i lavoratori fragili?

I lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, anche da patologia Covid-19, o da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o comunque da comorbilità che possono caratterizzare una maggiore rischiosità. L’individuazione del lavoratore fragile è effettuata dal medico competente su richiesta dello stesso lavoratore.

Cosa succede in caso di contagio?

Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ha ribadito che in caso di contagi si esaminerà il contesto di volta in volta e, se necessario, si metterà in quarantena una classe o l’intera scuola. Saranno coinvolti i pediatri e i medici di medicina generale che saranno chiamati assieme ai dipartimenti di Prevenzione delle Asl a garantire supporto alle scuole e gestione, secondo le normative vigenti, dei soggetti infettati da SARS-CoV-2 e dei loro contatti.

Ci saranno più docenti?

Sì. Nel decreto Rilancio sono stati destinati 977 milioni di euro che consentiranno, secondo il ministero, di avere in più 50mila tra docenti e personale Ata temporaneo. Con il decreto agosto si stanziano altri 920 milioni: serviranno per assumere oltre 25mila supplenti (da utilizzare anche per altre attività). Dal governo poi sono state autorizzate 97.223 assunzioni
(di queste 84.808 sono docenti, e 11.323 personale Ata).

Come verranno pulite le classi?

Le scuole avranno a disposizione prodotti igienizzanti, saponi e quanto necessario per assicurare la tutela della salute. Il protocollo di sicurezza prevede la pulizia giornaliera e l’igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, attraverso un cronoprogramma ben definito e un registro regolarmente aggiornato di tutti gli spazi, gli arredi e gli oggetti. In presenza di un caso di positività, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati devono essere sanificati. Importante anche l’aerazione dei locali: nei bagni le finestre vanno tenute se possibile sempre aperte.

Il personale scolastico verrà sottoposto a test sierologico?

Il personale docente e non docente potrà sottoporsi, su base volontaria e gratuitamente, a uno screening preventivo.