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Renzi: no al preside-sceriffo, ma i docenti debbono essere valutati

da La Tecnica della Scuola

Renzi: no al preside-sceriffo, ma i docenti debbono essere valutati

Nella sua enews di oggi, il Presidente del Consiglio sostiene necessaria la responsabilizzare il preside, che “non sarà certo uno sceriffo, ma non può neanche essere un passacarte”. E aggiunge: “Siamo aperti a ogni modifica al DdL se finalizzata all’interesse dei ragazzi e di chi la scuola la vive”.

“Ci sono molte polemiche da parte dei professori, comprensibili. Difficile smontare il senso di rabbia per una politica che ha lasciato indietro la scuola per troppi anni. Vorrei, se possibile, discutere nel merito”.

“Noi siamo il Governo – continua il Premier – che ha messo più soldi di tutti sull’edilizia scolastica (e ancora non basta). Che propone l’assunzione di oltre centomila precari. Che vuole istituire un fondo per la valutazione del merito dei professori, per il diritto allo studio e soldi per la formazione dei docenti (500 euro l’anno a testa, non per la finta formazione arrangiata, ma a disposizione dell’insegnante). Che vuole responsabilizzare il preside, che non sarà certo uno sceriffo, ma non può neanche essere un passacarte di circolari ministeriali.

“Sul testo, siamo aperti. Abbiamo già stralciato la riorganizzazione degli organi collegiali e anzi daremo più ruolo al consiglio di istituto”, si legge nella enews di Renzi.

“Siamo pronti a discutere nel merito di come valutare i professori (non è possibile che si chieda ai ragazzi di fare del proprio meglio e contemporaneamente si abbia paura del merito: la stagione del 6 politico é finita, voglio sperare). Siamo aperti a ogni modifica se finalizzata all’interesse dei ragazzi e di chi la scuola la vive, giorno dopo giorno. Sul tema della scuola non faremo un decreto legge, non procederemo con strumenti d’urgenza”.

“Chi contesta ha tutto il diritto di farlo. Ma il giorno dopo, per favore, entriamo nel merito. Punto per punto. La scuola è un bene troppo prezioso – conclude il Capo di Governo – per lasciarlo alle ideologie e agli slogan. Noi siamo pronti a cambiare. Ma la scuola è di famiglie, professori, studenti: non può essere lasciata agli addetti ai lavori.

Il Comitato per la legislazione della Camera non promuove il DDL sulla scuola

da La Tecnica della Scuola

Il Comitato per la legislazione della Camera non promuove il DDL sulla scuola

Il Comitato per la legislazione della Camera ha espresso il proprio parere: si tratta di almeno 15 pagine fitte di osservazioni e bocciature, anche di natura linguistica.

La “mazzata” più pesante sul ddl 2994 potrebbe arrivare non dalle piazze e dai cortei ma, paradossalmente, dal Parlamento stesso; è di queste ore infatti la pubblicazione del parere formulato nella giornata del 28 aprile dal Comitato per la Legislazione il cui compito è quello di verificare che il testo dei provvedimenti di legge sia redatto secondo le regole e in modo non equivoco.
E in questo caso il parere è davvero sconcertante: le osservazioni sono decine, sicuramente almeno 150. Non c’è articolo che venga risparmiato; le parti sulle quali il Comitato si sofferma maggiormente sono gli albi territoriali, le assunzioni, ma non solo.
Non passano indenni neppure i riferimenti all’ open data e allo school bonus che “andrebbero riformulati senza impiegare termini stranieri”. Non mancano insomma anche “bacchettate” per l’uso disinvolto della lingua.
Ma ci sono ovviamente rilievi sostanziali di carattere normativo, come quello riguardante le nuove attribuzioni dei dirigenti scolastici che- secondo il Comitato – andrebbero raccordate con quanto previsto dalla norma istitutiva della dirigenza (articolo 25 del decreto 165/2001).
Il fatto è che per rivedere il testo anche soltanto sotto l’aspetto formale, la Commissione Cultura della Camera dovrebbe lavorare per parecchio tempo.
Vedremo nei prossimi giorni se e in che modo i rilievi del Comitato verranno tenuti nella dovuta considerazione dal Parlamento.

La scuola come una casa di vetro: presentata la piattaforma per l’autovalutazione

da La Tecnica della Scuola

La scuola come una casa di vetro: presentata la piattaforma per l’autovalutazione

L.L.

Da domani, 30 aprile, sarà accessibile il portale che le scuole potranno utilizzare per produrre, entro il 31 luglio, il loro primo Rapporto di autovalutazione

È stata presentata stamattina al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca alla presenza del Sottosegretario Davide Faraone la Piattaforma web per l’autovalutazione, un altro tassello delSistema nazionale di valutazione che consentirà agli istituti scolastici di produrre, entro il 31 luglio, il loro primo Rapporto di autovalutazione.

Sulla Piattaforma ciascuna scuola troverà un set di dati completo per potersi confrontare su base provinciale, regionale e nazionale con istituti della stessa tipologia sulla base di 49 indicatori che comprendono, per la prima volta, grazie alla collaborazione fra Ministero dell’Istruzione e Ministero del Lavoro, anche gli esiti occupazionali degli studenti. Ogni istituto, attraverso il confronto con le altre scuole, potrà individuare i propri punti di forza e debolezza e orientare le proprie azioni di miglioramento per i prossimi tre anni.

La Piattaforma è stata lanciata stamattina al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca alla presenza del Sottosegretario Davide Faraone: “Autonomia non è sinonimo di anarchia. La Piattaforma di autovalutazione è un ulteriore tassello del mosaico del ddl “La Buona Scuola”: è uno strumento che fotografa gli istituti italiani e di conseguenza il lavoro dei dirigenti e della comunità scolastica. Valutazione – ha sottolineato il Sottosegretario – è responsabilità. Continuiamo ancora sulla strada della trasparenza. Ogni cittadino saprà in quale scuola manda il figlio, ogni scuola avrà a disposizione indicatori fissi per analizzarsi, il Ministero potrà avere un quadro chiaro delle criticità e potrà accompagnare i singoli istituti verso un miglioramento. Compiamo una missione per il Paese. Piattaforma di autovalutazione, anagrafe per l’edilizia scolastica, ddl: tutto si tiene”.

Da domani dunque ogni istituzione scolastica potrà accedere al proprio profilo web dove troverà i suoi dati comparati a livello territoriale e nazionale e potrà cominciare il lavoro di autovalutazione. L’accesso alla Piattaforma web è riservato ai dirigenti scolastici e ai componenti del gruppo di autovalutazione delle scuole, ma il processo di autovalutazione si farà con tutta la comunità scolastica.

Una volta terminata la compilazione del Rapporto di autovalutazione si potrà procedere alla pubblicazione e all’invio sul portale del Ministero “Scuola in chiaro”, in una sezione apposita dedicata alla Valutazione.

Ma non è finita qui. A partire da questa estate, infatti, a disposizione delle famiglie e dei cittadini ci sarà uno strumento che offrirà informazioni complete su ciascuna scuola e sugli obiettivi di miglioramento che si è data: la pubblicazione on line del Rapporto di autovalutazione permetterà l’accesso a tutti i dati relativi agli istituti e ai piani di miglioramento di ciascuna scuola, in un’ottica di trasparenza, efficacia ed efficienza del sistema di istruzione.

Gli istituti nella prima fase potranno avvalersi del supporto degli Uffici Scolastici Regionali.

Il Miur metterà inoltre a disposizione un video tutorial, guide on line e un numero verde 800.903.080.

Anp: “si vuole un dirigente senza strumenti e senza poteri”

da La Tecnica della Scuola

Anp: “si vuole un dirigente senza strumenti e senza poteri”

“Si vuol far credere che ‘tutto’ il mondo della scuola sia contrario al DdL governativo, mentre non ha voce chi non si riconosce nell’immobilismo militante, chi rifiuta gli stereotipi e le solite parole d’ordine, chi non teme il cambiamento e auspica un’assunzione collettiva di responsabilità”. Queste le dichiarazioni dell’Associazione Nazionale Presidi.

Ci separano pochi mesi dal dibattito sul documento “La Buona Scuola” e pochi giorni da uno sciopero proclamato dai sindacati di comparto allo scopo dichiarato di arrestare il processo di riforma legato al DdL n. 2994.

L’opposizione alla riforma ha assunto i contorni di uno scontro frontale, secondo un copione che in modo costante – non ultimo quando nel 1999 fu affossata la riforma Berlinguer – ha contrastato ogni tentativo di far fronte ai ritardi della scuola italiana.

C’è da chiedersi a cosa sia servita la consultazione pubblica attraverso la quale il Governo ha ricercato un confronto aperto sui contenuti della proposta.

Purtroppo, però, non ci può essere confronto con chi pretende che nulla cambi.

È a questo mondo che la nostra Associazione si rivolge e a cui diamo voce, non per contestare l’istituto dello sciopero in sé, ma per contrastare una volta di più le motivazioni e gli obiettivi di questo sciopero, tutto volto al passato e all’antica vocazione al “nulla cambi”. Non sfugge, d’altra parte, la sua “strana” coincidenza con la somministrazione delle prove Invalsi nella scuola primaria: le proteste di alcune sigle sindacali contro il differimento della rilevazione dimostrano quanto poco valore le stesse organizzazioni attribuiscano ad uno – forse l’unico – strumento di rendicontazione sociale che il nostro paese è stato capace di adottare.

Va sottolineato, poi, il fuoco di sbarramento dei sindacati contro il rafforzamento del ruolo dei dirigenti delle scuole.

L’impianto complessivo del DdL resta coerente solo se viene mantenuto saldo l’obiettivo di incrementare gli spazi di autonomia. E ciò si può ottenere solo con l’assunzione di maggiore responsabilità, con la valutazione di sistema, con la condivisione della logica della rendicontazione sociale e del miglioramento continuo come strategia ordinaria.

Si vuole un dirigente senza strumenti e senza poteri. Si pretende di giocare con il concetto di leadership educativa senza che a questa siano connessi elementi sostanziali di management. Ma questo porta alla perpetuazione dell’esistente.

Non si possono porre rimedi alle debolezze organizzative di un’istituzione complessa qual è la scuola con mediazioni al ribasso, né – tanto meno – si può accettare che la scuola diventi merce di scambio nel quadro dei vari processi di riforma in atto

Sollecitiamo, pertanto, il Governo ad essere coerente con le sue proposte e a dimostrare con i fatti di volere seriamente “cambiare verso” alle politiche scolastiche.

Al via la piattaforma web per l’autovalutazione

da tuttoscuola.com

Al via la piattaforma web per l’autovalutazione
Faraone: “Strumento di trasparenza per scuole e genitori”

È pronta, ed è attiva da oggi 30 aprile, la piattaforma web che gli istituti scolastici potranno utilizzare per produrre, entro il 31 luglio, il loro primo Rapporto di autovalutazione. Ne dà notizia un dettagliato comunicato del Miur, che qui riportiamo nei punti essenziali.

Ciascuna scuola troverà un set di dati completo per potersi confrontare su base provinciale, regionale e nazionale con istituti della stessa tipologia sulla base di 49 indicatori che comprendono, per la prima volta, grazie alla collaborazione fra Ministero dell’Istruzione e Ministero del Lavoro, anche gli esiti occupazionali degli studenti.

Ogni istituto, attraverso il confronto con le altre scuole, potrà individuare i propri punti di forza e debolezza e orientare le proprie azioni di miglioramento per i prossimi tre anni. Tutto questo sarà anche reso noto ai cittadini attraverso la pubblicazione on line, questa estate, del Rapporto di autovalutazione che permetterà l’accesso a tutti i dati relativi agli istituti e ai piani di miglioramento di ciascuna scuola.

La piattaforma è stata lanciata al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca alla presenza del Sottosegretario Davide Faraone: “Autonomia non è sinonimo di anarchia. La Piattaforma di autovalutazione è un ulteriore tassello del mosaico del ddl “La Buona Scuola”: è uno strumento che fotografa gli istituti italiani e di conseguenza il lavoro dei dirigenti e della comunità scolastica. Valutazione – ha sottolineato il Sottosegretario – è responsabilità.”

A presentare la piattaforma sono intervenuti tra gli altri il Direttore generale del Miur per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale Carmela Palumbo e il Presidente dell’Invalsi Annamaria Ajello. “Grazie alla piattaforma – ha sottolineato Ajello – abbiamo uno strumento che ci allinea alle migliori pratiche europee sulla valutazione”. “L’autonomia scolastica – ha aggiunto Palumbo – ha finalmente gli strumenti per poter indirizzare la propria azione e i propri processi di miglioramento. La piattaforma è uno strumento di cui possiamo essere orgogliosi”. Alla presentazione ha partecipato anche Piero Cipollone, ex Presidente Invalsi, ora Capo del  Servizio Pianificazione e controllo della Banca d’Italia: “Pochi Paesi possono vantare uno strumento di questo tipo – ha spiegato – E’ un cambiamento culturale importante che ha dietro un’idea chiara: si può incidere sugli esiti degli studenti con il nostro lavoro quotidiano”.

Gli istituti nella prima fase potranno avvalersi del supporto degli Uffici Scolastici Regionali. Il Miur metterà inoltre a disposizione un video tutorial, guide on line e un numero verde 800.903.080.

Non più un uomo solo al comando. Modifiche sul ruolo del dirigente

da tuttoscuola.com

Non più un uomo solo al comando. Modifiche sul ruolo del dirigente
Approvata in Commissione Cultura la modifica al ddl Buona Scuola

La Commissione Cultura della Camera ha approvato ieri l’emendamento 2.200 proposto dalla relatrice, on Coscia (PD), che modifica sostanzialmente il ruolo del dirigente scolastico in ordine al Piano triennale dell’offerta formativa, disponendo collegialità per la sua definizione.

L’emendamento modifica l’art. 3 del ddl sul piano triennale e sulle competenze del capo d’istituto, premessa necessaria per il ridimensionamento del ruolo del dirigente, previsto dai successivi articoli del ddl che verranno esaminati la prossima settimana.

Questo il testo dell’emendamento 2.200 approvato

ART. 2. Sostituire il comma 8 con il seguente:

8. L’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, è sostituito dal seguente:

Art. 3 (Piano triennale dell’offerta formativa).

1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano triennale dell’offerta formativa, rivedibile annualmente. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.

2. Il Piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell’articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire: a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga; b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa.

2-bis. Il Piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell’istituzione scolastica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 80 del 2013.

3. Il Piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il Piano è approvato dal consiglio di circolo o di istituto.

4. Ai fini della predisposizione del Piano, il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti.

5. Il Piano, nonché le eventuali revisioni annuali, sono resi pubblici tramite la pubblicazione sui siti delle istituzioni scolastiche.

Conseguentemente, al medesimo articolo 2, sopprimere il comma 9.


Il rinvio delle prove Invalsi depotenzia lo sciopero? La Cgil-scuola diffida il Miur

da tuttoscuola.com

Il rinvio delle prove Invalsi depotenzia lo sciopero? La Cgil-scuola diffida il Miur

Tra le motivazioni dello sciopero unitario del 5 maggio, a differenza dei Cobas, non è compresa l’attività dell’Invalsi e il sistema di valutazione degli apprendimenti degli alunni.

L’astensione decisa dai cinque sindacati rappresentativi ha come unico obiettivo la riforma del sistema d’istruzione, così come delineata dal ddl C. 2994 attualmente in discussione in Commissione Cultura alla Camera.

Considerato, quindi, che, rispetto alle motivazioni ufficiali dello sciopero, la questione Invalsi è indifferente, ci si pone una domanda: il rinvio delle prove disposta dall’Invalsi favorisce la partecipazione allo sciopero, è fatto irrilevante o addirittura lo depotenzia?

Per la Flc-cgil non vi sono dubbi: il rinvio è un attacco allo sciopero, lo depotenzia e, pertanto, non può essere tollerato.

Da qui la formale diffida inviata al Miur perché provveda diversamente.

È evidente – ha affermato Domenico Pantaleo, segretario generale FLC CGIL – che il differimento delle prove Invalsi è da ricomprendersi in un tentativo di arginare l’eventuale disagio che potrebbe derivare da una forte adesione allo sciopero indetto contro il Disegno di Legge su “La Buona Scuola”.

Spetta ora al ministro Giannini uscire in qualche modo dalla situazione di imbarazzo in cui è venuta a trovarsi, pena l’affrontamento del problema per vie legali.

La decisione della Cgil-scuola mette in evidenza chiaramente la propria posizione in ordine alle prove Invalsi, per le quali da sempre ha avuto un complessivo atteggiamento critico e oppositivo.

Martedì 5 maggio 2015 scende in piazza la vera scuola

Martedì 5 maggio 2015 scende in piazza la vera scuola

I Cobas Scuola della provincia di Siracusa, in concomitanza allo sciopero generale della scuola indetto a livello nazionale, ha programmato una manifestazione di protesta contro il DDL 2994 in discussione alla Camera dei Deputati impropriamente dal Governo sponsorizzato con il nome “Buona scuola”.

Fin dalla presentazione delle prime slide della riforma, il sindacato Cobas a livello nazionale, attraverso l’ente di formazione CESP, ha organizzato convegni di studio con l’obiettivo di mettere in evidenza che la riforma proposta rappresenta una grave svolta antidemocratica che va contro i principi costituzionali della libertà di insegnamento e del diritto allo studio.

Il DDL presentato in data 27/3/2015 è peggiore rispetto a ogni aspettativa e i Cobas chiedono che sia ritirato per i seguenti motivi:

–          Non  risolve il problema del precariato, anzi lo acutizza perché gli assunti dall’anno scolastico 2015/2016 saranno precari a vita, con incarichi triennali rinnovabili che potranno essere offerti da un dirigente scolastico, con criteri scelti dal dirigente stesso. Coloro che non saranno assunti a tempo indeterminato andranno a incrementare il numero dei disoccupati, perché non saranno utilizzati nemmeno per le supplenze temporanee.

–          Elimina dalla scuola la partecipazione democratica. Una sola figura avrà competenza e responsabilità nelle scelte didattiche e finanziarie: il dirigente scolastico. Gli organi collegiali sono destinati alla soppressione con l’utilizzo di una delle numerose deleghe in bianco che il Governo chiede al Parlamento con il DDL 2994.

–          Privatizza di fatto la scuola pubblica. Il dirigente scolastico deve garantire efficacia e efficienza della struttura e della didattica, senza che nuove risorse pubbliche vengano destinate alla scuola. Dovrà fare ricorso a elargizioni da privati, enti o imprese. Per premiare il merito degli studenti potrà ricorrere a sponsorizzazioni.

–          Tace sul destino del personale ATA. Nessuna disposizione del DDL 2994 riguarda il personale ATA. Potrebbe essere il preludio del ricorso all’esternalizzazione dei servizi, con ricorso ad appalti a privati.

–          Elargisce nuovi contributi alle scuole private. Le agevolazioni fiscali previste per chi fa donazioni alle scuole sono usufruibili anche dalle scuole private. Di contro, le famiglie che sostengono i costi dell’istruzione dei figli nella scuola pubblica non potranno beneficiare della detrazione fiscale del 19%, che è invece prevista per chi paga la retta di una scuola privata.

–          I lavoratori della scuola pubblica perdono la titolarità della sede. Caso unico tra tutti i lavoratori italiani, i lavoratori della scuola saranno inseriti in albi territoriali e attenderanno che il dirigente scolastico di una scuola del territorio di appartenenza gli proponga incarichi triennali rinnovabili a suo esclusivo giudizio. Per ora la norma riguarda solo i nuovi assunti e chi fa domanda di trasferimento, ma tra le deleghe previste c’è anche la revisione dello stato giuridico del personale della scuola.

–          Non sono previste adeguate risorse per l’edilizia scolastica. Gli studenti continueranno a frequentare scuole rischiose e non adeguate sismicamente.

–          Gli studenti presteranno obbligatoriamente e gratuitamente un numero di ore di lavoro rilevante a imprese o enti pubblici. Percorsi di alternanza scuola- lavoro saranno attuati negli istituti tecnici e professionali per una durata complessiva nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi di almeno 400 ore e nei percorsi liceali per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio.

Visto il rifiuto da parte degli altri sindacati di convocare una grande manifestazione nazionale unitaria, i COBAS promuovono manifestazioni provinciali e regionali.

Per la provincia di Siracusa il 5 maggio la Confederazione provinciale Cobas ha programmato:

h. 9:00 concentramento al Pantheon

h 9:30  inizio corteo

percorso: corso Umberto, ponte Umbertino, piazza Pancali

h 10:30 comizio presso largo XXV Luglio

Tutte le componenti della scuola sono chiamate a manifestare il loro sdegno, STUDENTI, GENITORI, PERSONALE ATA, DOCENTI E DIRIGENTI SCOLASTICI:

IMPEDIAMO TUTTI INSIEME AL GOVERNO DI SOPPRIMERE LA SCUOLA PUBBLICA.

DAL SEME ALLA TAVOLA

DAL SEME ALLA TAVOLA
Bambini a scuola di solidarietà con Green Cross e WFP

Abbondanza, anzi spreco di cibo da una parte. Dall’altra fame e penuria alimentare, che affliggono 805 milioni di persone. È la situazione di squilibrio che divide Nord e Sud del mondo sulla quale Green Cross punta i riflettori giovedì 30 aprile a Explora, il Museo dei bambini di Roma, per l’incontro organizzato in collaborazione con il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) e con il patrocinio di Progetto Scuola Expo Milano 2015.

Oltre 100 studenti sono chiamati a riflettere sull’importanza di stili di vita ispirati alla sobrietà e alla solidarietà nel corso dell’appuntamento “Dal seme alla tavola”, che durante la mattinata vedrà gli esperti dell’Ong ambientalista e del Wfp spiegare anche attraverso laboratori didattici come sprecare meno, tutelare la biodiversità e garantire il rispetto per la vita e la dignità umana.

Se cibo, istruzione e igiene vengono praticamente dati per scontato nei Paesi più ricchi, nelle aree svantaggiate di interi continenti come l’Africa si negano ogni giorno diritti fondamentali. Le statistiche parlano chiaro: più di 200 milioni di bambini soffrono per la malnutrizione, per 161 milioni di loro è cronica (dati Unicef). Le conseguenze sulla salute e sui livelli di istruzione sono disastrose: «La denutrizione incide negativamente sul rendimento scolastico dei piccoli alunni – dichiara la portavoce italiana del Wfp Vichi De Marchi – e molto spesso influenza anche la loro capacità di generare reddito una volta adulti. Per questo il Programma Alimentare Mondiale concentra i propri sforzi sull’infanzia, fornendo cibo nutriente e intervenendo anche nel settore della prevenzione e dell’educazione».

Nel corso del laboratorio realizzato insieme a Green Cross, gli operatori delle Nazioni Unite illustreranno agli studenti qual è la corretta combinazione dei cibi da portare nelle situazioni di emergenza, per avvicinarli al mondo del volontariato e aiutarli a sviluppare una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione.

L’incontro al Museo si inserisce nel quadro delle iniziative di promozione del concorso “Immagini per la Terra”, progetto di educazione ambientale di Green Cross Italia, rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado e realizzato anche grazie al contributo di Acqua Lete. Il titolo di quest’anno è “Per un pugno di semi” e, in linea con i contenuti di Expo Milano 2015, in apertura dal 1° maggio, affronta proprio i temi dell’alimentazione e della biodiversità.

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La “Buona Scuola” e l’opposizione pregiudiziale

La “Buona Scuola” e l’opposizione pregiudiziale

Ci separano pochi mesi dal dibattito sul  documento “La Buona Scuola” e pochi giorni da uno sciopero proclamato dai sindacati di comparto allo scopo dichiarato di arrestare il processo di riforma legato al DdL 2994.

L’opposizione alla riforma ha assunto i contorni di uno scontro frontale, secondo un copione che in modo costante – non ultimo quando nel 1999 fu affossata la riforma Berlinguer – ha contrastato ogni tentativo di far fronte ai ritardi della scuola italiana.

C’è da chiedersi a cosa sia servita la consultazione pubblica attraverso la quale il Governo ha ricercato un confronto aperto sui contenuti della proposta.

Purtroppo, però,  non ci può essere confronto con chi pretende che nulla cambi.

Si vuol far credere che “tutto” il  mondo della scuola sia contrario al DdL governativo, mentre non ha voce chi non si riconosce nell’ “immobilismo militante”, chi rifiuta gli stereotipi e le solite parole d’ordine, chi non teme il cambiamento e  auspica un’assunzione collettiva di responsabilità.

E’ a questo mondo che la nostra Associazione si rivolge e a cui diamo voce, non per contestare l’istituto dello sciopero in sé, ma per contrastare una volta di più le motivazioni e gli obiettivi di questo sciopero,  tutto volto al passato e all’antica vocazione al “nulla cambi”. Non sfugge, d’altra parte, la sua “strana” coincidenza con la somministrazione delle prove Invalsi nella scuola primaria: le proteste di alcune sigle sindacali contro il differimento della rilevazione dimostrano quanto poco valore le stesse organizzazioni attribuiscano ad uno – forse l’unico – strumento di rendicontazione sociale che il nostro paese è stato capace di adottare.

Va sottolineato, poi, il fuoco di sbarramento dei sindacati contro il rafforzamento del ruolo dei dirigenti delle scuole.

L’impianto complessivo del DdL resta coerente solo se viene mantenuto saldo l’obiettivo di incrementare gli spazi di autonomia. E ciò si può ottenere solo con l’assunzione di maggiore responsabilità, con la  valutazione di sistema, con la condivisione della logica della rendicontazione sociale e del miglioramento continuo come strategia ordinaria.

Si vuole un dirigente senza strumenti e senza poteri. Si pretende di giocare con il concetto di leadership educativa senza che a questa siano connessi elementi sostanziali di management. Ma questo porta alla perpetuazione dell’esistente.

Non si possono porre rimedi alle debolezze organizzative di un’istituzione complessa qual è la scuola con mediazioni al ribasso, né  – tanto meno – si può accettare che la scuola diventi merce di scambio nel quadro dei vari processi di riforma in atto

Sollecitiamo, pertanto,  il Governo ad essere coerente con le sue proposte e a dimostrare con i fatti di volere seriamente “cambiare verso” alle politiche scolastiche.

Adesione allo sciopero del 5 maggio 2015

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
AOOUFGAB – Ufficio del Gabinetto
REGISTRO UFFICIALE
Prot. n. 0012306 – 28/04/2015 – USCITA

Ai Direttori Generali Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi

Oggetto: Comparto Scuola. Adesione FLP allo sciopero del 5 maggio 2015 indetto da Flc/Cgil, Cisl/scuola,Uil/scuola, Snals/Confsal e Gilda/unams.
Si comunica che l’organizzazione sindacale FLP ha aderito “allo sciopero generale del Comparto scuola indetto da Flc/Cgil, Cisl/scuola, Uil/scuola, Snals/Confsal e Gilda/Unams per l’intera giornata del 5 maggio 2015”.
L’azione di sciopero in questione interessa il servizio pubblico essenziale “istruzione” di cui all’art. l della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della legge medesima. pertanto il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla citata normativa.
Le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6 , della legge suindicata sono invitate ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione dello sciopero alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo alle famiglie ed agli alunni, ed assicurare durante l’astensione le prestazioni relative ai servizi pubblici essenziali cosi’ come individuati dalla normativa citata che prevede, tra l’altro, all’art. 5, che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.
Dette informazioni dovranno essere acquisite attraverso il portale SIDI, sotto il menù “I tuoi servizi”, nell’ area “Rilevazioni”, accedendo all’apposito link “Rilevazione scioperi” e compilando tutti i campi della sezione con i seguenti dati:
il numero dei lavoratori dipendenti in servizio;
il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se negativo;
il numero dei dipendenti assenti per altri motivi:
ammontare delle retribuzioni trattenute.
Si pregano le SS.LL. di invitare i Dirigenti Scolastici ad ottemperare a quanto sopra esposto, tenendo conto che i dati devono essere inseriti nel più breve tempo possibile.

IL VICE CAPO DI GABINETTO
dott. Rocco Pinneri

Testimoni dei Diritti

Testimoni dei Diritti
Anno scolastico 2014-2015
LE SCUOLE VINCITRICI
Sono tre le scuole secondarie di I grado che hanno vinto il concorso “Testimoni dei Diritti” organizzato in collaborazione con il Senato della Repubblica.
Altri premi andranno anche per il secondo e terzo posto.
Per approfondire: www.senatoperiragazzi.it/news_show/2015/04/24/testimoni-dei-diritti-2014-2015-ecco-i-vincitori
Primo posto
ISTITUTO SCOLASTICO
– Istituto Comprensivo 1 “Salvo D’Acquisto” di San Salvo (CH)
– Istituto Comprensivo Quattro Castella, classe di indirizzo musicale, di Montecavolo di Quattro Castella (RE)
– Istituto Comprensivo “Viola” di Taranto
Secondo posto
ISTITUTO SCOLASTICO
– Istituto Comprensivo Oppido-Molochio-Varapodio di Oppido Mamertina (RC)
– Istituto Comprensivo Statale “Alessio Narbone” di Caltagirone (CT)
– Istituto Comprensivo Statale di Ponzano Veneto (TV)
Terzo posto
ISTITUTO SCOLASTICO
– Istituto Comprensivo di Cossato, Scuola media statale “Leonardo da Vinci” di Cossato (BI)
– Scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale “Ferrajolo-Capasso” di Acerra (NA)
– Istituto Comprensivo Sant’Antioco-Calasetta di Sant’Antioco (CI)

SCIOPERO 5 MAGGIO, ANCHE I DOCENTI UNIVERSITARI CIPUR INCROCIANO LE BRACCIA

SCIOPERO 5 MAGGIO, ANCHE I DOCENTI UNIVERSITARI CIPUR INCROCIANO LE BRACCIA

Si allarga il fronte della protesta contro la politica del governo sull’istruzione. Dopo la proclamazione  da parte di Gilda degli Insegnanti, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals dello sciopero unitario della scuola, il 5 maggio incroceranno le braccia anche i docenti universitari del Cipur (Coordinamento intersedi professori universitari di ruolo). La sospensione delle lezioni, prevista per l’intera giornata, è stata indetta per chiedere l’introduzione del docente unico, l’eliminazione dei vincoli del turn-over, la stabilizzazione del precariato, la modifica radicale dei meccanismi di valutazione dell’attività di ricerca. Tra le rivendicazioni del Cipur, anche l’assegnazione all’università di risorse adeguate per la ricerca, il ripristino degli scatti stipendiali, la garanzia della copertura della borsa di studio al 100% degli studenti aventi diritto e del pagamento della quota C delle pensioni sulla base di quanto effettivamente versato.

“Lo sciopero del 5 maggio – spiega il Cipur – sarà l’occasione per ribadire la nostra netta contrarietà alla contrattualizzazione della docenza universitaria, alla deriva privatistica dell’università statale, all’abilitazione scientifica nazionale condotta con forme burocratizzate, costose ed inefficienti e alla burocratizzazione sempre più complessa ed esasperante della gestione delle attività universitarie”.

“La formazione a qualsiasi livello – afferma il Cipur – viene investita da un processo di riforma radicale che, al momento, sta riguardando la scuola, ma che subito dopo riguarderà anche quella universitaria. Rispetto alle ipotesi formulate nel DDL sulla riforma del sistema nazionale di istruzione, le organizzazioni sindacali della scuola hanno indetto per il prossimo 5 maggio uno sciopero unitario. Le anticipazioni, che sono circolate nei giorni scorsi in merito alla formazione universitaria, prefigurano un totale snaturamento della docenza universitaria. Ecco perchè – conclude il Cipur – abbiamo indetto lo sciopero per il 5 maggio e invitiamo i docenti a riunirsi in assemblea per discutere le nostre richieste”.

Eduopen

Università di Bari, Politecnico di Bari, Ferrara,
Foggia, Genova, Parma e del Salento

Network delle Università aderenti al Progetto Eduopen (finanziato dal MIUR)

Realizzazione di una piattaforma Moocs federata degli Atenei italiani
(Eduopen)

La (video)conferenza si terrà il 30 Aprile alle ore 11.30.

http://www.videoserver10.unimore.it/videoconferenza

I MOOCs sono dei brevi corsi offerti in modalità telematica, che si iscrivono nella tradizione delle cosiddette OER (Open Educational Resources), ed offrono agli allievi la possibilità di seguire percorsi formativi di alta qualità a distanza ed eventualmente di acquisire attestati di frequenza, badge o crediti formativi universitari. Diversi atenei italiani si sono già cimentati con la realizzazione di corsi aperti completamente gratuiti, o che prevedono il pagamento di piccole somme finalizzate unicamente alla certificazione finale degli apprendimenti, tuttavia non esiste ancora una piattaforma italiana che aggreghi diverse università, né si registra un modello o una policy condivisa.

Obiettivi, dunque, del Progetto EDUOPEN sono:

promuovere innovazione didattica attraverso la realizzazione di un ecosistema italiano di MOOCs che offra, tra l’altro, l’acquisizione di crediti formativi CFU/ECTS mediante la partecipazione degli atenei già attivi nell’ambito della formazione a distanza;

avviare una strategia di internazionalizzazione basata sull’offerta di MOOCs in lingua inglese, sull’ interscambio di crediti ECTS, tramite convenzioni con altre università europee che erogano MOOCs e sulla possibile partecipazione ai grandi consorzi Moocs internazionali;

realizzare una vasta ricerca-intervento di matrice pedagogica e didattica, la prima in Italia di questa estensione, utile per lo sviluppo di una strategia italiana per la diffusione delle risorse educative aperte. Si indagheranno in particolare i formati, i modelli di interazione, le tecniche docimologiche e le pratiche d’uso degli allievi attraverso strumenti di learning analytics.

infine, elaborare un’azione di formazione dei docenti e del personale tecnico-amministrativo degli atenei interessati volta a favorire l’utilizzo delle tecnologie nella didattica.

Capofila progettuale sarà l’Università di Foggia, mentre al Centro universitario Inter-ateneo EDUNOVA delle Università di Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma è affidata la responsabilità degli aspetti organizzativi, gestionali e tecnologici.

Il progetto è aperto anche ad altri Atenei che desiderano partecipare.

Saranno presenti:

prof. Angelo O. Andrisano, Rettore UNIMORE

prof. Giovanni Aloisio, in rappresentanza del Rettore dell’Università del Salento (in videoconferenza);

prof.ssa Loredana Ficarelli, delegata del Rettore del Politecnico di Bari;

prof. Pierpaolo Limone, delegato del Rettore dell’Università di Foggia;

prof. Tommaso Minerva, Direttore del Centro Interateneo Edunova, che illustrerà il piano di progetto;

proff. Maria Cristina Ossiprandi, prorettore alla didattica e Prof. Andrea Lasagni, delegato e-learning dell’Università di Parma;

proff. Carlo Peretto, delegato dal Rettore, e prof. Paolo Frignani, delegato e-learning dell’Università di Ferrara;

prof. Marina Rui, delegata e-learning dell’Università di Genova;

prof.ssa Teresa Roselli, delegata del Rettore dell’Università di Bari Aldo Moro (in videoconferenza).

Dopo la videoconferenza sarà possibile interloquire con i partecipanti.