8 marzo Sistema Nazionale di Valutazione in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta di venerdì 8 marzo 2013, approva definitivamente un Decreto Presidenziale recante il Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.
Il Regolamento è stato giò approvato, in prima lettura dal CdM il 24 agosto 2012 e dalla 7a Commissione Senato il 14 febbraio 2013.

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato un regolamento contenente il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici.

Di seguito un estratto del comunicato stampa del CdM ed il comunicato del MIUR:

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI

Su proposta del Ministro della pubblica amministrazione e semplificazione, il Consiglio dei Ministri ha approvato, salvo intese, un regolamento contenente il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Il codice, emanato in attuazione della legge anti-corruzione (legge n. 190 del 2012), in linea con le raccomandazioni OCSE in materia di integrità ed etica pubblica, indica i doveri di comportamento dei dipendenti delle PA e prevede che la loro violazione è fonte di responsabilità disciplinare.
Tra le disposizioni del codice ci sono:
– il divieto per il dipendente di chiedere regali, compensi o altre utilità, nonché il divieto di accettare regali, compensi o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore (non superiore a 150 euro) – anche sotto forma di sconto. I regali e le altre utilità comunque ricevuti sono immediatamente messi a disposizione dell’Amministrazione per essere devoluti a fini istituzionali;
– la comunicazione del dipendente della propria adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento delle attività dell’ufficio;
– la comunicazione, all’atto dell’assegnazione all’ufficio, dei rapporti diretti o indiretti di collaborazione avuti con soggetti privati nei 3 anni precedenti e in qualunque modo retribuiti, oltre all’obbligo di precisare se questi rapporti sussistono ancora (o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo grado);
– l’obbligo per il dipendente di astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi anche non patrimoniali, derivanti dall’assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici;
– la tracciabilità e la trasparenza dei processi decisionali adottati (che dovrà essere garantita attraverso un adeguato supporto documentale).
– il rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione nell’utilizzo del materiale o delle attrezzature assegnate ai dipendenti per ragioni di ufficio, anche con riferimento all’utilizzo delle linee telematiche e telefoniche dell’ufficio;
– gli obblighi di comportamento in servizio nei rapporti e all’interno dell’organizzazione amministrativa;
– per i dirigenti, l’obbligo di comunicare all’amministrazione le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possono porli in conflitto d’interesse con le funzioni che svolgono; l’obbligo di fornire le informazioni sulla propria situazione patrimoniale previste dalla legge; il dovere, nei limiti delle loro possibilità, di evitare che si diffondano notizie non vere sull’organizzazione, sull’attività e sugli altri dipendenti;
– è infine assicurato il meccanismo sanzionatorio per la violazione dei doveri di comportamento.

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Su proposta del Ministro dell’istruzione, università e ricerca, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il regolamento relativo all’istituzione e la disciplina del Sistema Nazionale di Valutazione (S.N.V.) in materia di istruzione e formazione, per le scuole del sistema pubblico nazionale di istruzione e le istituzioni formative accreditate dalle Regioni.
L’approvazione del regolamento consente di rispondere anche agli impegni assunti nel 2011 dall’Italia con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020. Rispetto al testo iniziale sono state recepite, in larga misura, le osservazioni e proposte contenute nei pareri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e della VII Commissione del Senato.
Il S.N.V. si basa sull’attività dell’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), che ne assume il coordinamento funzionale; sulla collaborazione dell’Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che può aiutare le scuole nei piani di miglioramento; sulla presenza di un contingente di Ispettori con il compito di guidare i nuclei di valutazione esterna.
Ogni singola scuola costruirà il proprio rapporto di autovalutazione secondo un quadro di riferimento comune e con i dati messi a disposizione dal sistema informativo del MIUR (Scuola in chiaro), dall’INVALSI e dalle stesse istituzioni scolastiche. Il percorso si concluderà con la predisposizione di un piano di miglioramento e la rendicontazione pubblica dei risultati. Previste anche le visite dei nuclei esterni di valutazione. Sono oltre 1300 le istituzioni scolastiche che stanno già seguendo in via sperimentale questo percorso. Le istituzioni formative accreditate dalle Regioni verranno valutate secondo priorità e modalità stabilite in sede di Conferenza Unificata.

 

Approvato il Sistema nazionale di valutazione

(Roma, 8 marzo 2013) Dopo un percorso cominciato nel 2001 il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del Ministro dell’istruzione, università e ricerca, in via definitiva, il Regolamento che istituisce e disciplina il Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole pubbliche e delle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. L’Italia si allinea così agli altri Paesi Europei sul versante della valutazione dei sistemi formativi pubblici, e risponde agli impegni assunti nel 2011 con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020. Il regolamento ha concluso il suo iter di approvazione avviato il 24 agosto 2012 data in cui è stato presentato in 1° lettura al CdM, dopo aver superato tutti i passaggi prescritti dall’art.17, comma 2, della legge n. 400/88.

Il Sistema Nazionale di Valutazione ha lo scopo di:

  • dare al Paese un servizio fondamentale per poter aiutare ogni scuola a tenere sotto controllo gli indicatori di efficacia e di efficienza della sua offerta formativa ed impegnarsi nel miglioramento;
  • fornire all’Amministrazione scolastica, agli Uffici competenti, le informazioni utili a progettare azioni di sostegno per le scuole in difficoltà;
  • valutare i dirigenti scolastici e offrire alla società civile e ai decisori politici la dovuta rendicontazione sulla effettiva identità del sistema di istruzione e formazione.

Rispetto al testo iniziale, il Regolamento adottato oggi contiene modifiche che recepiscono, in larga misura, le osservazioni e le proposte contenute nei pareri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e della VII Commissione del Senato. Sono cambiamenti che hanno modificato in meglio il testo del decreto nel senso di una più compiuta valorizzazione dell’autonomia responsabile delle scuole nei processi di autovalutazione e di miglioramento della qualità del servizio offerto.

Il Regolamento dà attuazione alla delega conferita al Governo con il decreto legge n.225 del 2010 convertito in legge n.10 del 2011 e costituisce un rilevante passo avanti nel percorso cominciato con il decreto legislativo 286 del 2004. Il S.N.V. si impianta sull’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione) che predispone tutti gli adempimenti necessari per l’autovalutazione e la valutazione esterna delle scuole, sull’Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che può supportare le scuole nei piani di miglioramento, su un contingente di Ispettori definito dal Ministro che ha il compito di guidare i nuclei di valutazione esterna. L’Invalsi ha anche il coordinamento funzionale dell’S.N.V.

Il procedimento di valutazione si snoda attraverso quattro fasi essenziali:

a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche, sulla base di un fascicolo elettronico di dati messi a disposizione dalle banche dati del sistema informativo del Ministero dell’istruzione (“Scuola in chiaro”), dell’ INVALSI e delle stesse istituzioni scolastiche, che si conclude con la stesura di un rapporto di autovalutazione da parte di ciascuna scuola, secondo un format elettronico predisposto dall’Invalsi e con la predisposizione di un piano di miglioramento.

b) valutazione esterna da parte di nuclei coordinati da un dirigente tecnico sulla base di protocolli, indicatori e programmi definiti dall’Invalsi, con la conseguente ridefinizione dei piani di miglioramento da parte delle istituzioni scolastiche;

c) azioni di miglioramento con l’ eventuale sostegno dell’Indire, o di Università, enti, associazioni scelti dalle scuole stesse;

d) rendicontazione pubblica dei risultati del processo, secondo una logica di trasparenza,di condivisione e di miglioramento del servizio scolastico con la comunità di appartenenza.

Sono più di 1300 le istituzioni scolastiche che, durante l’anno scolastico 2012/2013 stanno già seguendo in via sperimentale secondo diverse modalità questo percorso che è stato presentato e condiviso, all’ interno di specifiche conferenze di servizio, con tutti i dirigenti delle scuole italiane e i docenti referenti per la valutazione. Tra gennaio e marzo 2013 tutti i dirigenti delle scuole italiane e i docenti referenti per la valutazione (circa 26.000 persone), hanno infatti partecipato a seminari di presentazione del regolamento. A metà marzo tutte le scuole avranno a disposizione il fascicolo “scuola in chiaro” e il format per costruire il proprio rapporto di autovalutazione a, dal prossimo anno gli strumenti messi a punto dal progetto sperimentale Vales saranno disponibili per tutte le scuole.

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