Nasce il Sistema nazionale di valutazione.
L’inizio di un percorso
- uscire dall’autoreferenzialità che, di fatto, ha sempre caratterizzato il sistema
- concretizzare il rapporto autonomia – valutazione che è la base della ratio dell’autonomia stessa, come supporto alla tenuta dell’intero sistema nazionale di istruzione e formazione
- garantire trasparenza ed equità del servizio tutelando così i diritti non solo degli utenti, ma di tutti i cittadini
- dare finalmente alle scuole punti di riferimento certi per la costruzione di processi di miglioramento nelle loro attività.
L’insieme di autovalutazione e di valutazione esterna può consentire alle scuole di acquisire la piena consapevolezza della qualità del lavoro svolto e, nel contempo, valorizzare e rispettare la loro libertà didattica e progettuale che, senza alcun riferimento di tipo valutativo, finisce per restare indeterminata circa i fini ed i risultati.
Restano diversi aspetti da definire e da discutere, a partire dagli strumenti che saranno messi a disposizione delle scuole (conosciamo solo quelli usati per la sperimentazione in atto) fino alla delineazione del rapporto (dal punto di vista del significato e del “peso”) tra i dati della scuola, gli. esiti degli apprendimenti e la valutazione dei contesti socio-familiari, cosa tanto più importante in quanto definisce la filosofia del sistema di valutazione nel rapporto tra misurazione di dati oggettivi e interpretazione degli stessi.
Ma, al di là di punti anche controversi da affrontare, è importante che il cammino sia iniziato, poiché l’autonomia delle scuole non può pensare di vivere e di rafforzarsi senza una rendicontazione dell’operato di ciascuna e senza un sistema che sia in grado di valutarne le prestazioni.