Ai leaders
di Adriana Rumbolo
Oggi le immagini girano velocemente: un telegiornale, trasmissioni che raccolgono storie e “opinioni”, cortei di protesta, di disperazione e di follia collettiva.
Dove spesso o la miseria economica o la miseria dell’anima (niente fiducia, niente speranza, niente coraggio, niente sogni) o l’opportunismo più sofisticato acclamano, seguono, inseguono Perchè?
L’ansia figlia di paure irrisolte, quando supera il suo livello di guardia per cause esistenziali, criticità economiche gravi, perdita di lavoro, futuro senza speranza, opacizza la capacità di discernere, allaga in panico collettivo e allora ne potrebbe approfittare un soggetto, che necessitando della paura e della miseria altrui per accrescere la propria autostima si trasforma velocemente in leader promettendo miracoli, dando o restituendo alla massa la certezza o l’illusione di esistere, con grande carisma.
Madre Teresa di Calcutta lo chiamava quando era a fin di bene “egoismo altruistico”. A volte però quando non è a fin di bene potrebbe da egoismo diventare egocentrismo.
Molti di noi negli ultimi tempi hanno potuto toccare con mano il percorso di troppe esperienze politiche che nate per paure sociali e ansia sono state facilmente predate da leaders senza scrupoli con promesse facili spesso in cambio di un voto.
Non è il modo più democratico anzi di democratico non c’è più niente.
Quando la massa spaventata e disorientata sarà costretta a risvegliarsi per le problematiche quotidiane sarà sempre troppo tardi. E’ bello scegliere un leader, ma non occorre per ascoltarlo, perdere la propria autonomia di pensiero e decisionale.
Se abbiamo dato un voto come consenso a un progetto abbiamo il diritto di seguire quel percorso e di partecipare, oppure rischiamo di non esistere.. con gravi problemi economici ,fisici e psichici.
Si sono viste troppe piazze che inneggiano a un nuovo leader, ma il leader capisca bene che in quel momento non lo ringraziano perché ancora non ha fatto niente, ma gli urlano solo le loro miserie e la loro collaborazione.
Nessuno può e deve più approfittarne altrimenti ci saranno presto nuove tragedie sempre più gravi