Archivi categoria: Politico Sindacale

LEGGE DI STABILITA’

I LAVORATORI COCOCO CON FUNZIONI ATA NELLA SCUOLA PUNTANO SULLA LEGGE DI STABILITA’

In un nota inviata a tutti i Senatori e ai rappresentanti politici nazionali i lavoratori denunciano l’ingiustizia che vivono quotidianamente da più di un ventennio all’interno dell’amministrazione pubblica

Nelle mani dei Senatori la speranza di 900 lavoratori CoCoCo scuola DM 66/2001, su base nazionale, che da più di un decennio svolgono funzioni di assistente amministravo nella scuola. Il loro futuro è legato alla legge di stabilità di prossima approvazione e lanciano una campagna di informazione nei confronti dei politici per denunciare la palese ingiustizia che vivono quotidianamente a causa di atti amministrativi errati e contraddittori. Questi lavoratori, provenienti dagli Enti Locali, prestano la loro attività presso le scuole statali dove hanno il posto in organico accantonato così come stabilito dalle norme in essere. Varie promesse verbali di stabilizzazione si sono susseguite nel tempo, ma nei fatti nulla. Oggi si registra quindi il mancato rispetto di impegni presi dal Ministero della Pubblica Istruzione, contenuti in verbali redatti alla fine di tavoli tecnici alla presenza di rappresentanti del Governo e dalle organizzazioni sindacali della scuola, circa la stabilizzazione di questo personale Co.Co.Co. Nella lettera che i lavoratori hanno inviato a tutti i Senatori di tutte le forze politiche è anche allegata la proposta emendativa che, come viene evidenziato, non comporta spesa aggiuntiva nel bilancio dello Stato, anzi determina una progressiva economia di bilancio. La nota, promossa dal “Comitato dei Lavoratori CoCoCo Scuola” vuole anche essere una sorta di denuncia pubblica della ingiustizia in atto e della disparità di trattamento tra precari pubblici con stessa funzione e medesima mansione. Vuole anche essere una richiesta di giustizia, d’attenzione e di d’intervento; un grido di rispetto delle regole, un grido di rispetto della costituzione. Dopo 14 anni di contratto di cococo, più 5 da LSU e 7 da art. 23 questi lavoratori, padri di famiglia, non possono ancora essere considerati precari di serie B. Per porre rimedio a tutto ciò i lavoratori chiedono una graduale assunzione nell’ambito dei piani annuali per l’assunzione del personale scolastico fino ad esaurimento del bacino, nel rispetto dell’invarianza della finanziaria, partecipando alle procedure concorsuali secondo criteri e modalità previste dalle norme in essere.

Dirigenti scolastici. No a un nuovo bando di concorso

Scuola, AND: Dirigenti scolastici. No a un nuovo bando di concorso

In una nota inviata al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, al Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini e a quello della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, l’Associazione Nazionale Docenti chiede di bloccare la procedura di un nuovo bando di concorso per dirigenti scolastici.
Nella nota è scritto: “Da più parti è annunciata la prossima pubblicazione di un bando per la selezione di nuovi dirigenti scolastici. Al riguardo, per come abbiamo in più occasioni evidenziato, è prioritario ripensare profondamente il ruolo e la funzione del capo di istituto e il sistema di governo della scuola, prima ancora di procedere all’assunzioni di nuovi dirigenti scolastici.
Da tempo sosteniamo, infatti, che il capo di istituto, cosi come avviene per le università e i conservatori, deve essere eletto dalla comunità professionale che opera nella scuola e che la nomina deve essere a tempo. Cosi come abbiamo sempre sostenuto di abbandonare la prassi di riforme buttate sulla scuola in spregio a quelle che sono le legittime aspettative di chi vi opera e degli interessi generali del Paese, tutti convergenti verso una buona scuola impegnata a formare l’uomo e il cittadino.
Per tali motivi, nelle more di una riforma del profilo giuridico del capo di istituto e del sistema di governo delle scuole, Vogliano considerare l’opportunità di non procedere ad alcuna selezione per nuovi dirigenti scolastici.”

Autovalutazione d’Istituto e professionalità docente

L’associazione “Valore Infinito” promuove l’incontro “Formazione Formatori” sul tema:

Autovalutazione d’Istituto e professionalità docente
Bari, 17 novembre ore  17.00 -19.30
Auditorium Scuola Media Michelangelo – Via Fanelli

Intervengono:
ALBA SASSO, Assessora P.I. Regione Puglia
GIANCARLO CERINI, Ispettore MIUR
RUGGERO  FRANCAVILLA, già Direttore Vicario USR Puglia
PATRIZIA SCIARMA, Presidentessa nazionale PVMScuola
Saranno inoltre presenti T. MONTEFUSCO, M. DE PASQUALE, V. BRUNETTI, G. D’ONGHIA
autori del  volume Autovalutazione d’Istituto & Professionalità docente, edito dalle Edizioni dal Sud.

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*Gli Incontri “Formazione Formatori” sono promossi dall’associazione “Valore Infinito” e aperti a quanti
(docenti, genitori, giovani, ecc.)  hanno a  cuore i temi dell’educazione, della formazione dei giovani e della formazione al lavoro,
per condividere esperienze, relazionarsi, attivare nuove progettualità.
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Info :  Tel. 3295788471 –  info@valoreinfinito.it                                   www.valoreinfinito.it

#LaBuonaScuola MANIPOLATA

#LaBuonaScuola MANIPOLATA
LA CONSULTAZIONE: ECCO LE PROVE

Che la consultazione #LaBuonaScuola non fosse del tutto trasparente era un sospetto che circolava da tempo; che si volesse far fuori la partecipazione democratica dei genitori nella scuola era invece una certezza. Adesso che una proposta dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana in difesa degli Organi collegiali viene tenuta ”in attesa di approvazione” da tre giorni, impedendo così che venga votata, anche il sospetto diventa certezza, visto che le altre proposte di A.Ge. Toscana si sono collocate tutte fra “Le più popolari” ed era facilmente prevedibile una consistente adesione.

Attesi tre giorni, inviata inutilmente una email di sollecito alla Segreteria tecnica del Ministero dell’Istruzione, responsabile dell’area di discussione “Sblocca scuola”, la proposta in rosso con la dicitura “in attesa di approvazione” è stata resa pubblica a Catania in occasione del convegno Uciim “Responsabilità e compiti dei Genitori per la costruzione di una Buona Scuola attraverso gli Organi Collegiali”, organizzato dalla presidente provinciale prof.ssa Angela Giardinaro e dal presidente Uciim della città di Catania preside Giuseppe Adernò.

Immediata la risposta degli oltre quaranta genitori presenti: denunciamo il fatto, prepariamoci a votare la proposta se e quando sarà pubblicata e postiamo anche noi “W il Testo unico 297/94: attuiamolo prima di abrogarlo” con il testo “È illusorio pensare che sostituendo una buona legge con una più ‘snella’ le cose migliorino. Prima attuiamoli, gli Organi Collegiali, e poi vediamo se è vero che non funzionano. Non è mai stata fatta una seria formazione degli eletti; i Forags, che potrebbero farla, sono lasciati languire: l’impressione è che si vogliano i genitori fuori dalla scuola, non volendo ammettere che, laddove i genitori sono competenti e consapevoli, contribuiscono sostanzialmente al miglioramento della qualità dell’offerta formativa”.

Adesso, a poche ore dalla chiusura della consultazione, è possibile sostenere questa proposta al link https://labuonascuola.gov.it/area/m/17711/, postato dalla presidente di A.Ge. Toscana con un diverso account, che non rimanda direttamente all’Associazione, e da poco approvato.
E’ inoltre possibile continuare a sostenere le proposte dell’A.Ge. Toscana in merito a: rappresentante di classe, organi collegiali, istituti con meno di 1200 alunni, detrazioni per tutte le spese scolastiche, libri di testo, trasporti, no al dirigente timoniere, cattedre coperte fin dal primo giorno di scuola, no alle ditte di pulizia, volontariato a scuola e molto altro ancora su http://www.agetoscana.it/56-stampa/comunicati-stampa/522 .

INmerito alla antidemocraticità e mancanza di trasparenza de #LaBuonaScuola:

INDIZIO 1: manca qualsiasi riscontro palese sul numero dei questionari compilati.

INDIZIO 2: tendenziosità delle domande; ad esempio alla domanda “Parteciperesti a un progetto di crowfounding della tua scuola?” (cap. 6) non è prevista la risposta NO e neppure è consentito esprimere un’opinione diversa da quelle stabilite.

INDIZIO 3: vengono sistematicamente elusi temi fondamentali come la valutazione dei docenti e la riforma degli Organi collegiali, che non hanno ottenuto spazi di discussione dedicati, nonostante richieste anche nostre in tal senso, mentre ad esempio è stata aperta una discussione sul “Pensiero computazionale”. Peggio ancora: due mesi fa il sottosegretario Gabriele Toccafondi, durante una nota trasmissione radiofonica fiorentina, essendo pressato da domande del tipo “Ma la valutazione serve a migliorare la scuola o solo a stabilire lo stipendio dei docenti?”, eluse la questione dichiarando che a problemi complessi occorrono risposte complesse ed era proprio per questo che avevano avviato la consultazione. Visto che ciò non è neppure lontanamente accaduto,  si profila netta una certa arroganza del potere costituito, come peraltro ripetutamente avvenuto in passato in merito alle riforme dell’istruzione.

INDIZIO 4: i funzionari del Ministero vanno girando l’Italia dispensando sorrisi e strette di mano; “Mai ci potrà essere una scuola senza genitori”, assicurano, ma trascurano di specificare che secondo LaBuonaScuola i genitori saranno solo informati e saranno protagonisti unicamente della raccolta dei fondi, perdendo completamente il ruolo di componente che collabora al raggiungimento delle decisioni (V. cap. 3, sparizione del Rappresentante di classe, compressione del  Consiglio d’istituto, ruolo di ‘timoniere’ assegnato al Dirigente).

INDIZIO 5: nella sezione “Un grande dibattito diffuso”, nella pubblicazione degli esiti non sono previste le tematiche “genitori” e “partecipazione”

IL FATTO:  La proposta di A.Ge. Toscana “W il Testo unico 297/94 – Mettiamolo a frutto” postata il 12-11-2014 alle ore 21:27 con il numero progressivo 15661 nella stanza “Sblocca scuola”, dopo tre giorni, e a poche ore dalla scadenza della consultazione, non è ancora stata validata dalla Segreteria Tecnica del MIUR.

Torino, successo dello sciopero e della manifestazione

Il corteo dei lavoratori e degli studenti in sciopero che si è svolto oggi a Torino ha visto una presenza numerosa e vivace.
Hanno sfilato i lavoratori e le lavoratrici aderenti ai sindacati di base ma anche i comitati a difesa dell’acqua pubblica, i comitati NO TAV, gruppi di lavoratori di diverse aziende con propri striscioni. In particolare erano presenti lavoratori della FIAT, di Comdata, di Auchan, delle cooperative sociali, insegnanti, postali, ospedalieri.
Sciopero generale e sciopero sociale, incontro fra diverse generazioni di lavoratori, fra lavoratori con posto fisso e precari, fra dipendenti e autonomi, fra sindacati di base e movimenti dei cittadini in difesa dell’ambiente e dei beni comuni.

La CUB Piemonte considera il successo dello sciopero e della manifestazione di oggi uno stimolo nella mobilitazione contro il Job Act, per i salario, la difesa del welfare e per la libertà sindacale e sociale.

Per la CUB Piemonte
Il Coordinatore Regionale

Stefano Capello

La “Buona Scuola” parla globale?

La “Buona Scuola” parla globale?
Il contributo delle ong di “Parlez-vous global?” al documento del Governo

Nell’ambito del progetto “Parlez-vous global?”, le ong CISV, ACRA-CCS, COOPI, COSPE – da anni impegnate nell’Educazione alla Cittadinanza Mondiale– partecipano alla consultazione pubblica sul progetto di riforma della scuola attraverso il documento “La Buona Scuola parla globale?”, in cui sottolineano l’importanza di raccogliere le sfide della complessità all’interno dell’educazione formale.

Le trasformazioni in atto nella nostra società fanno emergere nuovi bisogni formativi di “cittadinanza attiva globale”:
– la partecipazione alla vita democratica e la promozione della pace richiedono a ogni cittadino un alto grado di capacità di informazione, confronto e giudizio, nonché di iniziativa per essere protagonista in azioni individuali e collettive di cambiamento;
– le nuove tecnologie dell’informazione e il loro impetuoso sviluppo esigono dai giovani e dagli adulti, oltre che disponibilità all’adattamento, anche conoscenza critica degli scopi e delle conseguenze e capacità di controllo sugli stessi;
– il contatto fra popoli, culture e religioni diverse, a seguito della mondializzazione dell’economia e della informazione, richiede a singoli e gruppi sociali un radicamento più profondo e critico nella propria identità culturale e, al tempo stesso, apertura a comprendere e ad apprezzare forme di alterità;
– la salvaguardia della natura e delle risorse del pianeta, per la vita individuale e sociale e per le future  generazioni, comporta lo sviluppo di una conoscenza approfondita delle controverse questioni ambientali, nonché la capacità di condurre azioni conseguenti, prendendo decisioni individuali e collettive, assumendo responsabilità e rischi.

La buona scuola deve prendersi carico di questi nuovi bisogni e attrezzarsi per educare alla cittadinanza mondiale.

LA BUONA SCUOLA

Incontro con il Ministro: delusione per la mancanza di risposte

Incontro con il Ministro: delusione per la mancanza di risposte – Sempre più probabile il ricorso ad un inasprimento dell’azione sindacale

“Deludente e inconcludente il tardivo incontro del Ministro Giannini con le OO.SS.” ha dichiarato il Segretario Generale SNALS-Confsal, Marco Paolo Nigi. “Non sono state date risposte a nessuno dei problemi che affliggono la scuola e il suo personale: ATA, docenti e dirigenti”

 

Dichiarazione del Segretario Generale, Marco Paolo Nigi:

“Deludente e inconcludente il tardivo incontro del Ministro Giannini con le OO.SS.”  – ha dichiarato il Segretario Generale dello SNALS-CONFSAL – “Non sono state date risposte a nessuno dei problemi che affliggono la scuola e il suo personale: ATA, docenti e dirigenti ”.

“L’inaccettabile mancanza di un vero confronto su questioni di metodo e di merito, accanto agli interventi governativi, previsti dalla legge di stabilità, che riducono risorse e organici” – ha concluso il Prof. Nigi – “porterà inevitabilmente a dure ed incisive azioni di lotta, non escluso lo sciopero di tutto il personale della scuola.”

 

Resoconto dell’incontro

L’incontro, tra il Ministro e i Segretari Generali delle OO.SS. rappresentative del personale scolastico, non ha prodotto alcun passo in avanti sui delicati temi sul tappeto e si è limitato a una sintetica presentazione del Ministro del documento “la buona scuola” e, dopo i diversi interventi delle OO.SS., a una replica conclusiva, in cui ci sono stati solo generici auspici per una futura collaborazione in vista della stesura dell’atto legislativo che tradurrà in concreto l’attuale documento politico-programmatico.

Nel suo intervento il Segretario Generale dello SNALS-CONFSAL ha riaffermato con forza le posizioni del nostro sindacato richiamando i nostri documenti inviati da tempo, e in più riprese, al Ministro e al Presidente del Consiglio e ha sottolineato il grande seguito da parte degli operatori scolastici dell’iniziativa intrapresa con la raccolta delle firme che, dopo la consegna delle prime trecentomila, continuano ad affluire nelle sedi dei sindacati.

Nel suo intervento il Prof Nigi ha, tra l’altro, sottolineato che:

Ø      gli operatori scolastici, con la loro firma, rivendicano il diritto al rinnovo del contratto di lavoro e al mantenimento degli scatti di anzianità che non possono essere cancellati per utilizzare  tali risorse per non meglio definiti “scatti di merito”, peraltro da attribuire a una platea ridotta a due terzi del personale, con l’aggravante che gli uni si cancellano da subito e gli altri partirebbero dal 2019;

Ø      vi è una inaccettabile sottovalutazione del ruolo del personale ATA nella vita delle scuole;

Ø      vi è una evidente contraddizione tra alcuni principi affermati e gli atti concreti che sembra perseguire il Governo, a partire dalla legge di stabilità in discussione in Parlamento. Infatti, a fronte della dichiarata volontà di considerare l’istruzione e la formazione un “investimento” e non una “spesa” improduttiva su cui intervenire per ridurla, si continua ad operare tagli e a svilire il lavoro di docenti, dirigenti e ATA minando la loro dignità professionale. Non si possono leggere diversamente gli interventi previsti dall’art. 28 della legge di stabilità che:

       riduce di 30 milioni di euro il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche;

        acquisisce all’erario parte delle eventuali somme non utilizzate dalle scuole (10 milioni di euro) invece di farle confluire, come avviene attualmente, nel fondo per il funzionamento delle stesse;

–        riduzione del numero di esoneri dal servizio per i coordinatori periferici di educazione fisica, eliminando il livello provinciale (90 unità) e lasciando solo il livello regionale ove sono attualmente 18;

        abroga esoneri e semiesoneri per docenti con funzioni vicarie e addetti alla vigilanza, privando le scuole di risorse utili per il loro funzionamento in casi di particolare complessità (attualmente  sono attribuiti esoneri: 3 a circoli didattici, 1119 ad istituti comprensivi e 469 ad istituti di 2° grado e semiesoneri: 2056 ad  istituti comprensivi e 1049 a istituti di 2° grado). In tutto si avrebbe una perdita indotta corrispondente a complessivi 3143,5 posti;

        introduce il divieto di conferire supplenze brevi al personale ATA: fino a 7 giorni per i collaboratori scolastici,  agli assistenti tecnici e per quelli amministrativi con deroga per le situazioni con organico inferiore a tre.  Introduce, inoltre, la norma che la sostituzione dei collaboratori scolastici può essere ovviata con il ricorso ad ore eccedenti per il personale in servizio. Tutto questo senza tener conto che l’attuale organico e’ insufficiente per il funzionamento delle scuole (vedi autorizzazione di posti in deroga). Così facendo inserisce modifiche per legge al CCNL e attribuisce ulteriori voci di spesa alle scuole a cui viene ridotto il finanziamento. Stabilisce, inoltre, priorità nell’utilizzo del “Fondo” invadendo il campo contrattuale e le prerogative RSU;

       introduce il divieto di conferimento di supplenza per il primo giorno di assenza dei docenti;

        ridetermina in contrazione le  dotazioni organiche ATA, riducendole di 2020 unità;

Ø      lo SNALS-CONFSAL è favorevole alla stabilizzazione del precariato, all’organico funzionale pluriennale e non rifiuta pregiudizialmente di affrontare il tema della premialità ma:

       la stabilizzazione dei precari, che tra l’altro avviene per anticipare una sentenza europea, non può  scaricare il suo costo sul personale, cancellando la ricostruzione di carriera per i neo immessi in ruolo e il riconoscimento dell’anzianità per tutti;

      i criteri per attribuire la “premialità”, che non deve confondersi con la “produttività”,devono essere chiari e tendere a valorizzare il lavoro in classe e non possono essere affidati al ruolo prevalente di un organo monocratico. La “premialità” deve essere finanziata con “risorse fresche/aggiuntive” e non con quelle attualmente attribuite all’anzianità che è riconosciuta, con la sola eccezione della Svezia, in tutti i Paesi Europei, in quanto, soprattutto nel caso della scuola, l’anzianità è un arricchimento della professionalità.

Di fronte a questo scenario, il sindacato individuerà le forme di azione sindacale da intraprendere non escludendo il ricorso ad azioni si sciopero.

Incontro sindacati scuola e ministro

Incontro sindacati scuola e ministro

Non solo piano scuola. Al centro della riunione contratto, retribuzioni e merito.

Di Menna: ‘Abbiamo rappresentato in modo chiaro e deciso il disagio e la protesta di chi ogni giorno da’ qualità alla scuola’.

 

Il blocco del contratto e delle retribuzioni e l’impianto delineato dal governo sul merito sono stati tra i temi principali affrontati nel corso della riunione tra sindacati scuola e ministro Giannini, al quale il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna ha posto subito, con chiarezza, l’urgenza di un confronto chiaro sulle questioni che attengono al contratto e al rapporto di lavoro.
Due le questioni di forte rilevanza messe in evidenza con il ministro: la necessità di risposte concrete dopo la consegna a palazzo Chigi delle 300 mila firme dello #sbloccacontratto e della manifestazione nazionale di Roma dell’8 novembre.
Al ministro che lamentava del tono acceso con cui veniva espresso tale disagio, Di Menna ha replicato deciso: ” e’ solo il 50% del tono che avrebbe chi ce lo rappresenta, gli insegnanti. Negli incontri veri che facciamo – ha detto Di Menna – gli insegnanti si sentono offesi per come il Governo pensa di riconoscere il merito: blocco degli stipendi, nessun aumento per nessuno fini al 2019 ed un sistema che prevede per una percentuale del 66 %, attraverso una raccolta punti, la ricerca di scuole dove trasferirsi per guadagnare, per tre anni, 60 euro, togliendoli a chi a ha meno punti. Un insieme di misure inaccettabili.
Nel merito del piano scuola – presenti all’incontro per la Uil Scuola insieme a Massimo Di Menna, Antonello Lacchei e Noemi Ranieri – e’ stata messa in evidenza la positività del piani di assunzioni e giudizio positivo è stato espresso sulle nuove modalità di formazione iniziale, che rispondono alle indicazioni della Uil Scuola.
Resta aperta la questione del personale abilitato che copre già posti disponibili, questione che se non risolta rappresenta un segmento di precariato non risolto. Contrarietà è stata espressa, invece, per i tagli previsti per il personale Ata, rilevando invece la necessità di rilanciare il riconoscimento e la funzione tecnica, con un’area tecnica in ogni scuola, dei collaboratori scolastici, come supporto, degli amministrativi che sono caricati di nuovi oneri anche per le disfunzioni e l’appesantimento burocratico.
Su tutti gli aspetti abbiamo fatto riferimento alle posizioni Uil che invieremo con un apposito documento.
Il ministro ha concluso rinviando al Governo nel suo insieme la questione del rinnovo contrattuale che riguarda tutto il pubblico impiego (lunedì 17 è convocato a Palazzo Chigi l’incontro sindacati- ministro Madia).
Sulla questione dell’anzianità, in coda alla riunione, un nuovo punto e a capo verbale tra il ministro che ribadiva di voler tenere ferme le posizioni ministeriali e Di Menna che le ha fatto notare come la progressione economica per anzianità è aspetto presente in tutti paesi europei.
Sul piano scuola, il ministro ha assicurato che, terminata la consultazione in atto, per la predisposizione dei provvedimenti vi sarà un confronto preventivo con i sindacati. Tutti i sindacati scuola, Uil, Cgil, Cisl, Snals, Gilda, sono d’accordo nel prevedere la prosecuzione della iniziativa di mobilitazione in atto e, in base agli esiti del confronto con il Governo anche di uno sciopero specifico per la scuola, che metta al centro il rinnovo del contratto, investimenti nell’istruzione, riconoscimento professionale.
Da parte nostra, come Uil Scuola, abbiamo attivato le procedure di conciliazione previste.
Dopo l’incontro con il Governo a Palazzo Chigi faremo, nel merito, una valutazione per decidere.


Roma, 13 novembre 2014                                                                                                                   Prot.: 961

 

 

Al Gabinetto del Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Ufficio Relazioni Sindacali

 

Al Capo di Gabinetto del Dipartimento della Funzione Pubblica
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ufficio Relazioni Sindacali

R O M A

 

Oggetto: proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale della scuola e richiesta           esperimento della procedura di conciliazione

 

 

La UIL Scuola, ai sensi dell’articolo 2, della Legge n. 146 del 12 giugno 1990 come modificata dalla Legge n. 83/2000, proclama lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola.

Lo stato di agitazione del personale è motivato dal d.d.l governativo (legge di stabilità) che prevede ulteriori tagli di personale, riduzioni finanziarie e retributive che ricadono sul personale, nonché il reiterato blocco del CCNL e le ipotesi di intervento, fuori dalla contrattazione, prefigurate dal rapporto sulla “Buona Scuola”.

Si richiede, pertanto, l’esperimento della procedura conciliativa prevista dalla citata Legge, convocando l’apposito Organismo di conciliazione, costituito con D.M. n. 127 del 20 Aprile 2000.

Restando In attesa di riscontro, si porgono cordiali saluti.

 

Massimo Di Menna
Segretario Generale

SONDAGGIO SU #LABUONASCUOLA

SONDAGGIO GILDA SU #LABUONASCUOLA: INSEGNANTI BOCCIANO SCATTI DI MERITO E CHIAMATA DIRETTA PROF

Presentati i risultati del sondaggio on line condotto dalla Gilda degli Insegnanti sul Rapporto #Labuonascuola. A margine della conferenza stampa, il coordinatore nazionale Rino Di Meglio ha annunciato la proclamazione dello stato di agitazione e l’avvio, come da prassi, del tentativo di conciliazione con il Governo per il rinnovo del contratto. La mobilitazione comincerà con la manifestazione nazionale #siamonoilabuonascuola indetta per domenica 23 novembre a Firenze.

Dell’abolizione degli scatti di anzianità e dell’introduzione di un percorso di carriera che premi soltanto il 66% dei docenti ogni tre anni, gli insegnanti non ne vogliono proprio sapere. Bocciata senza appello anche la chiamata diretta da parte dei presidi sulla base di un Registro nazionale dei docenti. Pollice verso pure riguardo la possibilità per famiglie e studenti di scegliere i programmi di studio. E’ quanto emerge dai risultati del sondaggio on line condotto dalla Gilda degli Insegnanti sul Rapporto #Labuonascuola e lanciato a pochi giorni dall’avvio della consultazione web del Governo.

L’indagine, partita il 12 settembre, è stata pubblicata nei siti www.gildains.it e www.gilda-unams.it con l’ausilio del software specializzato SurveyMonkey e ha raccolto le opinioni di 2.734 insegnanti. Le nove domande poste dal questionario riguardano scatti di anzianità, precari, reclutamento, carriera, merito, programmi di studio, alternanza scuola/lavoro, e finanziamenti privati alla scuola pubblica statale. Quattro le opzioni di risposta offerte ai partecipanti per esprimere il loro livello di gradimento delle proposte avanzate su questi argomenti dal progetto Renzi-Giannini.

I dati più significativi in termini di risposte negative riguardano gli scatti di anzianità, la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici e le progressioni di carriera basate sul merito e attribuite al 66% dei docenti ogni tre anni.
Alla domanda “siete d’accordo con l’abolizione degli scatti di anzianità” (Q4), l’84,32% ha risposto “per niente”, il 9,24% “poco”, il 4,16% “abbastanza” e il 2,28% “molto”. Risultati in linea con quelli del quesito successivo “come giudicate la proposta di istituire un percorso di carriera che premi soltanto il 66% degli insegnanti ogni triennio” (Q5), al quale l’81,41% ha risposto “pessima”, il 10,86% “discreta”, il 5,49% “buona” e il 2,25% “ottima”.
Rispetto alla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici (Q3), il 76,88% si è dichiarato “per niente favorevole”, il 13,18% “poco favorevole”, il 6,74% “abbastanza favorevole” e il 3,20% “molto favorevole”.
Anche la proposta di far scegliere i programmi di studio ad alunni e famiglie (Q6) incontra il marcato disappunto degli insegnanti: il 73,05% si definisce “per niente d’accordo”, il 21,28% “poco d’accordo”, il 4,34% “abbastanza d’accordo” e l’1,33% “molto d’accordo”.

Interpellati sul tema dell’immissione in ruolo dei 148mila precari attualmente inseriti nelle GaE (Q1), quasi la metà (49,01%) degli insegnanti ha risposto di essere “molto d’accordo”, il 27,47% “abbastanza”, il 14,05% “poco” e il 9,47% “per niente”.
In merito al metodo di reclutamento, il 44,81% si dichiara “molto d’accordo” all’assunzione soltanto tramite concorso, dopo lo svuotamento delle GaE” (Q2), il 25,64% “abbastanza”, il 16,13% “per niente” e il 13,42% “poco”.

Il potenziamento dell’alternanza scuola/lavoro (Q7) viene considerato invece complessivamente positivo: per il 34,75% dei docenti è “buono”, per il 32,96% “discreto”. A ritenerlo “ottimo”, invece, è il 20,30% mentre incassa un giudizio “pessimo” dal 12%.

Tendenzialmente negativa la posizione espressa in merito all’ingresso di risorse private per finanziare la scuola pubblica statale (Q8): “poco d’accordo” il 33,80% e “per niente d’accordo” il 30,80%, contro il 27,40 che si dichiara “abbastanza d’accordo” e l’8,01% “molto d’accordo”.

La maggioranza dei partecipanti al sondaggio, infine, accoglierebbe positivamente la possibilità di dedurre fiscalmente contributi volontari che le famiglie versano alle scuole (Q9). “Molto favorevole” risulta il 47,22%, “abbastanza favorevole” il 33,50%, “poco” il 10,90% e l’8,38% “per niente”.

A margine della conferenza stampa, il coordinatore nazionale Rino Di Meglio ha annunciato la proclamazione dello stato di agitazione e l’avvio, come da prassi, del tentativo di conciliazione con il Governo per il rinnovo del contratto. La mobilitazione comincerà con la manifestazione nazionale #siamonoilabuonascuola indetta per domenica 23 novembre a Firenze. “Se il Governo non ascolterà le nostre richieste – ha dichiarato Di Meglio – metteremo in campo altre forme di lotta, senza escludere azioni di sciopero, augurandoci che si crei un fronte unitario di protesta con gli altri sindacati”

Grafici risposte sondaggio

Scuola: deludente l’incontro con la Ministra Giannini

Scuola: deludente l’incontro con la Ministra Giannini

Nessuna apertura concreta da parte della Ministra Giannini sui temi indicati dal sindacato. In realtà l’incontro (tardivo) di mercoledì 12 novembre è stato una pura formalità, senza la possibilità di affrontare nel merito sia i contenuti del Piano buona scuola che le tante criticità che la scuola vive quotidianamente.

Abbiamo indicato come priorità il rinnovo del contratto nazionale per dare una risposta all’emergenza salariale e per valorizzare le professionalità di docenti, ATA e dirigenti. Abbiamo ribadito la nostra radicale contrarietà all’abolizione degli scatti di anzianità e al meccanismo degli scatti di competenza riservati dal 2018 solo al 66% del personale.

Non è accettabile che il piano governativo proponga un modello di scuola subordinato alle domande dell’impresa e del mercato smarrendo la sua funzione culturale e democratica. Non vi è alcun impegno per l’elevamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, il finanziamento del diritto allo studio, l’effettiva gratuità dei percorsi di studio, la generalizzazione della scuola dell’infanzia, la promozione dell’apprendimento per tutto l’arco della vita.

È assente un piano di investimenti per migliorare la qualità dell’offerta formativa e dotare le scuole dei necessari supporti informatici. Anzi si dice che la scuola pubblica si deve rassegnare al finanziamento dei privati. Mancano risposte per i precari che hanno frequentato i corsi di TFA e PAS e per il personale ATA, il grande escluso dal Piano.

Si tagliano salari e risorse per la formazione dei docenti. Ma alla Ministra tutto ciò non interessa e, come evidenziato dall’incontro intende andare avanti a prescindere delle opinioni delle organizzazioni sindacali.

Per queste ragioni andremo allo sciopero generale del 5 dicembre proclamato dalla CGIL e siamo disponibili a ulteriori iniziative di mobilitazione unitaria in assenza di soluzioni concrete.

#LABUONASCUOLA, INCONTRO SINDACATI-MIUR: PROCLAMATO STATO DI AGITAZIONE

#LABUONASCUOLA, INCONTRO SINDACATI-MIUR: GILDA PROCLAMA STATO DI AGITAZIONE

“Siamo profondamente insoddisfatti dell’incontro avuto oggi con il ministro Giannini, domani proclameremo lo stato di agitazione e avvieremo, come da prassi, il tentativo di conciliazione con il Governo per il rinnovo del contratto”. E’ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commentando l’incontro avvenuto oggi pomeriggio al Miur con il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

“Abbiamo ribadito la nostra netta contrarietà rispetto al piano La Buona Scuola, sottolineando – spiega Di Meglio – che materie come gli stipendi e l’orario di servizio non sono di competenza del legislatore e che, invece, esigono un confronto serio con i sindacati, perchè rappresentano oggetto di trattativa sindacale. Inoltre, abbiamo rimarcato il nostro totale dissenso verso l’abolizione degli scatti di anzianità e la nostra posizione totalmente critica riguardo l’istituzione di una carriera basata sugli scatti di competenz,a perchè il merito dei docenti non si individua con sistemi improvvisati come quello proposto dal progetto di riforma. Per fare la buona scuola – conclude il coordinatore della Gilda – servono risorse economiche e nel Rapporto del Governo non c’è un euro da investire, ma soltanto tagli”.

Sul documento governativo “La buona scuola”

Anp presenta al Ministro il proprio documento sulla “buona scuola”

Quasi al termine del previsto periodo di consultazione nazionale, il MInistro ha voluto incontrare anche le OO.SS. rappresentative del comparto e dell’area V per un confronto sul documento governativo “La buona scuola”.
Ha portato il contributo dell’Anp Giorgio Rembado, che – nel depositare una articolata memoria scritta – ha voluto toccare con maggiore evidenza alcuni dei temi più rilevanti:
– l’esigenza di una coerenza d’insieme nell’azione di Governo e Parlamento: non si possono enunciare intenzioni condivisibili in un documento politico di grande impegno e contemporaneamente scrivere nei disegni di legge che vanno in Parlamento norme che vanno in direzione opposta. Si vedano, in particolare, ma non solo, quelle che incidono ulteriormente sulla consistenza del MOF e quelle che – sopprimento esoneri e semiesoneri per i collaboratori del dirigente – rendono ancora più problematica la gestione organizzativa della scuola e, di conseguenza, la sua possibilità di essere “buona scuola”;
 – l’esigenza di pervenire in tempi brevi all’emanazione di un nuovo Testo Unico delle norme sull’istruzione: che è la sede appropriata anche per sfoltire il troppo, il vano e l’inutilmente complicato che attualmente affolla e rende scarsamente leggibili i compendi normativi. Molto più appropriata della campagna di “televoto” lanciata per abolire le 100 norme più “inutili e fastidiose”. Nessuno che conosca il mondo delle istituzioni può pensare che quella sia la strada per individuare le norme da eliminare, ma non è neppure giusto lasciar credere che lo sia;
– l’insufficiente chiarezza concetttuale con cui è trattato nel documento il ruolo del dirigente ed il suo bilanciamento fra responsabilità gestionali e responsabilità educative. Il testo sembra ignorare un dato di fatto: che le uniche – e sempre più numerose responsabilità effettive che l’ordinamento individua in capo al dirigente (cioè quelle sorrette da sanzioni) – sono di ordine amministrativo e gestionale, a volte solo per violazioni di ordine formale. Il livello e la gravità degli insuccessi formativi di una scuola non vengono mai fatti oggetto di rendicontazione e di analisi. Il che è molto più eloquente di molte alate parole sul profilo reale che il sistema assegna al dirigente scolastico;
– conseguenza di questa scarsa chiarezza concettuale – oltre che esempio di insufficiente coerenza di sistema – è il voler tener fuori il dirigente scolastico dal ruolo unico della dirigenza pubblica con l’argomento che la sua dirigenza avrebbe un contenuto prevalentemente “professionale”, cioè legato agli atti dell’istruzione, e nello stesso tempo il chiamarlo a rispondere in concreto per tutt’altro.
Nella replica il Ministro ha mostrato di aver apprezzato il tono e gli argomenti utilizzati da Rembado e si è ripromessa di approfondire le diverse questioni toccate.